Lucen®: a cosa serve, quando prenderlo, effetti collaterali

Lucen®: a cosa serve, quando prenderlo, effetti collaterali

Indice

Domande e Risposte

Che cos’è Lucen e perché si usa?

Lucen è un farmaco antiulcera e contiene come principio attivo l’esomeprazolo, un composto appartenente alla classa degli inibitori della pompa protonica. L’esomeprazolo chimicamente è un enantiomero (cioè la sua struttura è una immagine speculare ma non sovrapponibile) dell’omeprazolo, il composto capostipite della classe degli inibitori di pompa. Questa classe di farmaci agisce riducendo la quantità di acido cloridrico prodotta nello stomaco.
Per questo motivo Lucen è indicato per il trattamento di:

  • Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE);
  • Esofagite da reflusso erosiva;
  • Mantenimento a lungo termine per la prevenzione delle recidive nei pazienti in cui si è ottenuta la cicatrizzazione dell’esofagite;
  • Pazienti che richiedono un trattamento continuativo con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e nella guarigione delle ulcere gastriche associate alla terapia con FANS;
  • Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia con FANS nei pazienti a rischio;
  • Trattamento prolungato del risanguinamento delle ulcere peptiche;
  • Trattamento della sindrome di Zollinger Ellison.

Lucen è indicato anche in associazione ad antibatterici in un appropriato regime terapeutico per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori, guarigione dell’ulcera duodenale associata a Helicobacter pylori, e nella prevenzione delle recidive delle ulcere peptiche nei pazienti con ulcere associate a Helicobacter pylori.

Lucen appartiene alla categoria dei farmaci Antiulcera, e nello specifico degli Inibitori della pompa protonica acida. Questi farmaci sono soggetti a prescrizione medica e possono essere dispensati dietro presentazione di una Ricetta RR – ricetta medica ripetibile. La prescrizione medica deve contenere data e firma del medico prescrivente. Questo tipo di ricetta è valida per 6 mesi e ripetibile automaticamente per 10 volte (a meno che il medico non modifichi il tempo di validità o il numero di ripetizioni).

Lucen è stato inserito nella classe A, quindi dei farmaci ritenuti indispensabili per le cure mediche (salvavita) e quelli per le malattie croniche, interamente rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), a meno che non sia presente una nota AIFA che vincola la rimborsabilità a specifiche condizioni patologiche o terapeutiche in atto. La modalità di fornitura dei farmaci di classe A avviene attraverso le farmacie territoriali o le strutture sanitarie pubbliche.

Lucen è disponibile in diverse forme farmaceutiche e dosaggi:

  • Compresse gastroresistenti disperdibili da 20, 40 mg;
  • Granulato gastroresistente per sospensione orale da 10 mg;
  • Polvere per soluzione iniettabile/per infusione da 40 mg.

Immagine che rappresenta un uomo con una patologia in trattamento con Lucen

Per la posologia più adatta, seguire sempre i consigli del medico curante.


Compresse gastroresistenti

Le compresse devono essere deglutite intere con l’aiuto di liquidi, non vanno masticate o frantumate. Nei pazienti che hanno difficoltà a deglutire, le compresse possono anche essere disperse in mezzo bicchiere di acqua non gasata. Non utilizzare altri liquidi in quanto si potrebbe dissolvere il rivestimento gastroresistente. Mescolare fino a disperdere la compressa e bere il liquido con i granuli immediatamente o entro 30 minuti. Sciacquare il bicchiere riempiendolo a metà con acqua e berne il contenuto. I granuli non devono essere masticati o frantumati.

Per i pazienti che non possono deglutire, è possibile disperdere le compresse in acqua non gasata e somministrarle mediante un sondino gastrico. È importante verificare attentamente l’appropriatezza della siringa e del sondino.

Negli adulti e adolescenti dai 12 anni di età per il trattamento di:

  • Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) e dell’esofagite da reflusso erosiva: 40 mg una volta al giorno per 4 settimane. In caso di esofagite non cicatrizzata o di persistenza dei sintomi si raccomanda di prolungare il trattamento per altre 4 settimane;
  • Mantenimento a lungo termine per la prevenzione delle recidive nei pazienti in cui si è ottenuta la cicatrizzazione dell’esofagite: 20 mg una volta al giorno;
  • Trattamento sintomatico della MRGE: 20 mg una volta al giorno nei pazienti che non sono affetti da esofagite. Se il controllo dei sintomi non viene raggiunto dopo 4 settimane di terapia, il paziente deve eseguire ulteriori indagini cliniche. Una volta risolti i sintomi, il loro controllo può essere ottenuto assumendo 20 mg una volta al giorno. Negli adulti può essere adottato un regime di assunzione di 20 mg una volta al giorno al bisogno, quando necessario. Nei pazienti trattati con FANS a rischio di sviluppo di ulcere gastriche e duodenali non è raccomandato il successivo controllo dei sintomi adottando un regime di assunzione al bisogno.

Adulti
In associazione ad antibatterici in un appropriato regime terapeutico per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori, guarigione dell’ulcera duodenale associata a Helicobacter pylori, prevenzione delle recidive delle ulcere peptiche nei pazienti con ulcere associate a Helicobacter pylori: 20 mg di LUCEN con 1 g di amoxicillina e 500 mg di claritromicina, 2 volte al giorno per 7 giorni.

Nei pazienti che richiedono un trattamento continuativo con FANS

  • Il trattamento delle ulcere gastriche associate alla terapia con FANS la dose usuale è di 20 mg una volta al giorno per 4-8 settimane;
  • Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia con FANS nei pazienti a rischio: 20 mg una volta al giorno;
  • Trattamento prolungato del risanguinamento delle ulcere peptiche, dopo prevenzione indotta dalla somministrazione endovenosa: 40 mg una volta al giorno per 4 settimane dopo prevenzione indotta dalla somministrazione endovena (e.v.) del risanguinamento delle ulcere peptiche.

Trattamento della sindrome di Zollinger Ellison (un accumulo di secrezione acida nello stomaco)
Il dosaggio iniziale raccomandato è di 40 mg di LUCEN due volte al giorno, ma deve essere adattato individualmente ed il trattamento proseguito sino a quando clinicamente indicato.
Sulla base dei dati clinici disponibili, la maggior parte dei pazienti può essere controllata con dosi da 80 a 160 mg al giorno di esomeprazolo. Dosi superiori a 80 mg/die devono essere suddivise in due somministrazioni giornaliere.

Bambini con meno di 12 anni di età
Lucen compresse non deve essere impiegato nei bambini con meno di 12 anni di età, in quanto non sono disponibili dati a riguardo.

Pazienti con funzionalità renale ridotta
Non sono necessari adattamenti di dosaggio, ma a causa della limitata esperienza clinica, i pazienti con grave insufficienza renale devono essere trattati con cautela.

Pazienti con funzionalità epatica ridotta
Nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata non è richiesto alcun adattamento della dose. Nei pazienti con compromissione epatica grave non deve essere superata la dose massima di 20 mg.

Anziani
Negli anziani non sono necessari adattamenti della dose.


Sospensione orale

Lucen sospensione orale, può essere usato nei pazienti che hanno difficoltà a deglutire le compresse gastroresistenti disperdibili. Sciogliere il contenuto della bustina in un bicchiere di acqua non gasata, mescolare bene e lasciare riposare un poco. Rimescolare e bere entro 30 minuti. Non masticare o frantumare i granuli. Sciacquare il bicchiere con acqua e bere anche questa.

Bambini da 1 a 11 anni di età con peso corporeo > 10 kg

  • Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) e trattamento dell’esofagite da reflusso erosiva dimostrata endoscopicamente:
    • Peso > 10 - <20 kg: 10 mg una volta al giorno per 8 settimane.
    • Peso > 20 kg: 10 mg o 20 mg una volta al giorno per 8 settimane.
  • Trattamento sintomatico della MRGE: 10 mg una volta al giorno fino ad 8 settimane. Dosi superiori a 1 mg/kg/die non sono state studiate.

Bambini al di sotto di 1 anno di età
Il trattamento non è raccomandato in questa fascia d’età

Adulti ed adolescenti dai 12 anni di età
Utilizzare i dosaggi riportati per le compresse gastroresistenti.

Pazienti con funzione epatica alterata
Nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata non è richiesto un adattamento della dose. Nei pazienti di età > 12 anni con compromissione epatica grave non deve essere superata la dose massima di 20 mg di Lucen. Nei bambini di 1-11 anni con compromissione epatica grave non deve essere superata la dose massima di 10 mg.
L’assunzione di cibo ritarda e diminuisce l’assorbimento di esomeprazolo, anche se questo non ha alcuna influenza significativa sull’effetto dell’esomeprazolo sull’acidità intragastrica. Pertanto Lucen può essere assunto prima o dopo i pasti.


Polvere per soluzione iniettabile per infusione

È indicata per il trattamento antisecretorio gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile. I pazienti con esofagite da reflusso devono essere trattati con 40 mg una volta al giorno. I pazienti con malattia da reflusso sintomatica devono assumere una dose di 20 mg una volta al giorno.
Per la guarigione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia con FANS la dose usuale è di 20 mg una volta al giorno. 
In genere, la durata del trattamento per via endovenosa deve essere breve e il passaggio alla terapia orale deve avvenire appena possibile.
Dopo trattamento endoscopico dell’emorragia acuta di ulcere gastriche o duodenali, somministrare 80 mg di esomeprazolo per infusione in bolo per 30 minuti, seguito da una infusione endovenosa continua di 8 mg/h per 3 giorni (72 ore). Al periodo di trattamento parenterale deve seguire una terapia di soppressione acida per via orale.

Nei pazienti con grave compromissione epatica, dopo la dose iniziale in bolo di 80 mg di Lucen per infusione, può essere sufficiente continuare il trattamento con la dose di 4 mg/h per 71,5 ore come infusione endovenosa continua.

La soluzione ricostituita deve essere somministrata come:

  • Iniezione endovenosa della durata di 3 minuti;
  • Infusione endovenosa della durata di 10-30 minuti.


Sovradosaggio

Se si assume più farmaco di quanto prescritto, informare subito il proprio medico o un farmacista.
Dosi orali singole di 80 mg e dosi endovenose di 308 mg di esomeprazolo non hanno causato particolari conseguenze. In alcuni pazienti, sono stati descritti sintomi gastrointestinali e debolezza in relazione all’assunzione di 280 mg.
Non è noto un antidoto specifico. L’esomeprazolo è ampiamente legato alle proteine plasmatiche e pertanto non è velocemente dializzabile. Come in tutti i casi di sovradosaggio, il trattamento deve essere sintomatico, adottando misure di supporto generiche.


Come agisce il Lucen?

L’esomeprazolo contenuto in Lucen è un isomero dell’omeprazolo (cioè è composto dagli stessi atomi ma disposti in modo diverso nello spazio. In genere esistono due isomeri, chiamati R e S. L’esomeprazolo è l’isomero S) e riduce la secrezione acida gastrica mediante un meccanismo di azione specifico e selettivo. Gli inibitori della pompa protonica (PPI) inibiscono in modo specifico la pompa acida a livello della cellula parietale dello stomaco. L’esomeprazolo è una base debole ed è concentrato e convertito nella forma attiva nell'ambiente fortemente acido dei canalicoli intracellulari della cellula parietale, dove inibisce l’enzima H+K+-ATPasi – pompa acida bloccando la secrezione acida (acido cloridrico) basale e stimolata.

Dopo la somministrazione per via orale, l’effetto sulla secrezione gastrica si manifesta entro 1 ora. Dopo somministrazioni ripetute una volta al giorno, la riduzione del picco di produzione acida arriva al 90%, con il mantenimento del pH gastrico a livelli superiori a 4 per circa 13-17 ore.

L’esomeprazolo 40 mg promuove la guarigione dell’esofagite da reflusso in circa il 78% dei pazienti dopo 4 settimane e nel 93% dopo 8 settimane. Una settimana di trattamento con esomeprazolo 20 mg b.i.d. (due volte al giorno) in associazione con appropriati antibiotici promuove l’eradicazione dell’Helicobacter pylori in circa il 90% dei pazienti. Dopo aver eseguito il trattamento di eradicazione per 1 settimana non è necessario proseguire la monoterapia con farmaci antisecretori per la guarigione dell’ulcera e la risoluzione dei sintomi in pazienti con ulcera duodenale non complicata.

Prima di assumere Lucen cosa devo sapere? Avvertenze e precauzioni

Lucen è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno degli eccipienti contenuti nella forma farmaceutica. Non assumere Lucen se si è allergici ad altri medicinali appartenenti alla classe degli inibitori della pompa protonica (lansoprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo, omeprazolo).

In presenza di sintomi quali significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena, e quando si sospetta o è confermata la presenza di un’ulcera gastrica, la natura maligna dell’ulcera deve essere esclusa in quanto la terapia con Lucen potrebbe alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi. Pazienti trattati per un lungo periodo (più di un anno) devono essere controllati regolarmente.

I pazienti in trattamento devono essere istruiti a contattare il loro medico qualora i sintomi avvertiti dovessero assumere un carattere diverso. Nei pazienti che seguono questo regime terapeutico devono essere tenute in considerazione le implicazioni dovute alle fluttuazioni delle concentrazioni plasmatiche di esomeprazolo per le eventuali interazioni con altri farmaci cosomministrati.

Il trattamento con gli inibitori di pompa protonica, riducendo l’acidità gastrica, innalza la carica batterica nello stomaco causando così un possibile lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come ad esempio quelle da Salmonella e Campylobacter.

Esomeprazolo, come tutti i farmaci antiacidi, può ridurre l'assorbimento di vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti in terapia a lungo termine con ridotte riserve corporee o fattori di rischio per ridotto assorbimento di vitamina B12.

È stato osservato che gli inibitori di pompa protonica come esomeprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. L’ipomagnesiemia nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).

Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (>1 anno), potrebbero causare un lieve aumento (dal 10% al 40%) del rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Tale aumento può essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.

Lucen contiene saccarosio e glucosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.


Interferenza con test di laboratorio

Durante il trattamento con farmaci antisecretori è stato osservato un innalzamento dei livelli sierici di gastrina e di Cromogranina A (CgA) in risposta alla diminuita secrezione acida. Un aumento dei livelli di CgA può interferire con le indagini per i tumori neuroendocrini. Per evitare questa interferenza, il trattamento con esomeprazolo deve essere interrotto almeno 5 giorni prima della determinazione di CgA. 

Lucen può interferire con l’effetto di altri farmaci e quali sono i suoi effetti collaterali?

IMPORTANTE: è possibile che, quando due o più farmaci vengono assunti in associazione, uno o più di questi farmaci interferiscano tra di loro causando effetti collaterali anche gravi. Questi sono eventi relativamente rari e non si verificano in tutti i pazienti. Inoltre, l’intensità e la gravità dell’interazione dipendono da diversi fattori: dosaggio utilizzato, durata del trattamento, contemporaneità della somministrazione, dieta e/o corredo genetico del paziente. Chiedere sempre consiglio al proprio medico o al farmacista quando si inizia un trattamento farmacologico.

L’esomeprazolo e gli altri inibitori di pompa protonica riducono l’acidità dello stomaco e questo può diminuire o aumentare l’assorbimento di prodotti medicinali con assorbimento gastrico pH-dipendente. Pertanto, l’assorbimento di prodotti medicinali come ketoconazolo, itraconazolo ed erlotinib può diminuire.

Al contrario, l'assorbimento di digossina può aumentare durante il trattamento con esomeprazolo. Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg al giorno) ha aumentato la biodisponibilità della digossina del 10% (fino al 30% in due soggetti su dieci). La tossicità da digossina è stata segnalata raramente. Tuttavia, si deve usare cautela quando esomeprazolo viene somministrato a dosi elevate nei pazienti anziani. Il monitoraggio terapeutico della digossina deve quindi essere rafforzato.

Sono state segnalate interazioni tra omeprazolo e alcuni inibitori della proteasi (utilizzati per il trattamento dell’HIV). La rilevanza clinica e i meccanismi di tali interazioni non sono sempre noti. È stata segnalata una diminuzione dei livelli sierici di atazanavir e nelfinavir quando somministrati con omeprazolo e pertanto la somministrazione concomitante non è raccomandata. Un aumento della dose di atazanavir a 400 mg non compensa l’impatto dell’omeprazolo sull’esposizione ad atazanavir. Un aumento del pH gastrico durante il trattamento con omeprazolo può modificare l’assorbimento degli inibitori della proteasi. Altri possibili meccanismi di interazione avvengono attraverso inibizione del CYP2C19. Lucen non va assunto assieme a nelfinavir in quanto l’esomeprazolo può ridurre la concentrazione di nelfinavir nel plasma. Sarebbe consigliabile valutare l’uso di un altro inibitore della proteasi o controllare con attenzione la concentrazione di nelfinavir. Un risultato simile è stato osservato anche con omeprazolo.

Sono stati segnalati aumentati livelli sierici (80-100%) di saquinavir (in cosomministrazione con ritonavir) durante il trattamento concomitante con omeprazolo (40 mg/die). Il trattamento con omeprazolo 20 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di darunavir (in cosomministrazione con ritonavir) e amprenavir (in co-somministrazione con ritonavir). Il trattamento con esomeprazolo 20 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di amprenavir (con e senza co-somministrazione di ritonavir). Il trattamento con omeprazolo 40 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di lopinavir (in co-somministrazione con ritonavir). 


Farmaci metabolizzati dal CYP2C19

L’esomeprazolo, come l’omeprazolo, inibisce il suo principale enzima metabolizzante, il CYP2C19. Quando l’esomeprazolo è associato ad altri farmaci metabolizzati attraverso il CYP2C19, come diazepam, citalopram, imipramina, clomipramina, fenitoina, ecc., le concentrazioni plasmatiche di questi farmaci potrebbero essere aumentate e potrebbe rendersi necessaria una riduzione delle dosi. Ciò va tenuto in particolare considerazione quando l’esomeprazolo viene prescritto al bisogno. Si raccomanda di monitorare le concentrazioni plasmatiche di fenitoina quando si inizia o si sospende il trattamento con esomeprazolo. 

La somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo a pazienti in trattamento con warfarin non ha alterato in modo apprezzabile il tempo di coagulazione, anche se sono stati descritti alcuni casi isolati di innalzamento dei valori di INR di rilevanza clinica. È raccomandabile fare un monitoraggio all’inizio ed al termine del trattamento concomitante con esomeprazolo durante la terapia con warfarin o altri derivati cumarinici.

Omeprazolo, somministrato a dosi di 40 mg a soggetti sani in uno studio cross-over, ha incrementato il picco di concentrazione plasmatica massima (Cmax) e l’area sotto la curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) di cilostazolo del 18% e 26% rispettivamente, e di uno dei suoi metaboliti attivi del 29% e 69% rispettivamente. 

Nei volontari sani, la somministrazione concomitante di esomeprazolo 40 mg e cisapride aumenta del 32% l’AUC e del 31% l’emivita di eliminazione (t½), ma non aumenta significativamente i picchi di concentrazione plasmatica della cisapride. Il lieve prolungamento dell’intervallo QTc osservato dopo somministrazione di cisapride da sola non è ulteriormente allungato in seguito all‘associazione di cisapride ed esomeprazolo.

È stato dimostrato che l’esomeprazolo non ha effetti clinici rilevanti sulla farmacocinetica di amoxicillina, chinidina, naprossene o rofecoxib.

È stata osservata un’interazione tra clopidogrel (dose di carico 300 mg/dose di mantenimento 75 mg al giorno) ed esomeprazolo (40 mg p.o. al giorno), risultante in una diminuzione media del 40% dell’esposizione al metabolita attivo del clopidogrel ed in una diminuzione media del 14% dell’inibizione massima dell'aggregazione piastrinica. L’esposizione al metabolita attivo del clopidogrel è diminuita quasi del 40% quando clopidogrel viene somministrato in concomitanza con una dose fissa della combinazione esomeprazolo 20 mg + acido acetilsalicilico (ASA o aspirina) 81 mg rispetto a quando somministrato da solo. Tuttavia, in questi soggetti, il livello massimo di inibizione dell'aggregazione piastrinica è stata la stessa nei gruppi trattati con clopidogrel e con clopidogrel + combinazione (esomeprazolo + ASA). A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l’uso concomitante di clopidogrel.


Con meccanismo sconosciuto

I livelli sierici di tacrolimus aumentano se somministrato insieme ad esomeprazolo.
In alcuni pazienti è stato rilevato un aumento della concentrazione ematica di metotressato quando somministrato insieme ad inibitori di pompa protonica. Se il metotressato viene somministrato ad alte dosi, deve essere presa in considerazione una interruzione temporanea del trattamento con esomeprazolo.


Influenza di altri farmaci sulla farmacocinetica dell’esomeprazolo

L’esomeprazolo è metabolizzato attraverso il CYP2C19 e il CYP3A4
Il trattamento concomitante con esomeprazolo e un inibitore del CYP3A4, claritromicina (500 mg b.i.d.) comporta un raddoppio dell’esposizione (AUC) all’esomeprazolo.
La somministrazione concomitante di esomeprazolo ed un inibitore combinato del CYP2C19 e del CYP3A4 può portare ad un’esposizione di esomeprazolo più che raddoppiata. Il voriconazolo, inibitore del CYP2C19 e del CYP3A4, innalza l’AUC dell’omeprazolo del 280%. Un adattamento della dose di esomeprazolo deve essere preso in considerazione nei pazienti con compromissione epatica grave e nei casi in cui è indicato un trattamento a lungo termine.
Farmaci noti per indurre il CYP2C19 o il CYP3A4 o entrambi (come la rifampicina e l’Iperico (o Erba di San Giovanni)) possono portare ad una diminuzione dei livelli sierici di esomeprazolo in conseguenza di un aumento del metabolismo di esomeprazolo.
Nei pazienti a cui viene prescritto esomeprazolo per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori devono essere tenute in considerazione le possibili interazioni con tutti i componenti della triplice terapia. La claritromicina è un potente inibitore del CYP3A4, quindi controindicazioni ed interazioni della claritromicina devono essere prese in considerazione qualora la triplice terapia venga instaurata in pazienti già in trattamento con altri farmaci metabolizzati attraverso il CYP3A4, come cisapride.


Effetti indesiderati

Come tutti i farmaci, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Se si manifesta uno di questi disturbi, interrompere l’assunzione e informare immediatamente il proprio medico.
Gli effetti indesiderati più comunemente segnalati sono: cefalea, dolore addominale, costipazione, diarrea, flatulenza, nausea, vomito, edema, insonnia, sonnolenza, vertigini, secchezza della bocca, dermatite, prurito, orticaria, fratture (non comune). Raramente sono stati segnalati casi di aumentata sudorazione, malessere, artralgia, mialgia, alopecia, fotosensibilità, epatiti con o senza ittero, stomatite, broncospasmo, offuscamento della vista, agitazione, depressione, confusione, disturbi del gusto, bassi livelli ematici di sodio (iponatriemia), febbre, angioedema, reazione/shock anafilattico, leucopenia, trombocitopenia.


Segnalazione delle reazioni avverse sospette

Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo articolo, rivolgersi al proprio medico o al farmacista. 
La segnalazione delle reazioni avverse sospette, che si verificano dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco, è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio dello stesso. Agli operatori sanitari e ai pazienti è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza dei farmaci.

Posso assumere Lucen in gravidanza o durante l’allattamento?

Non sono disponibili sufficienti dati clinici per l’uso di Lucen in gravidanza. I numerosi studi condotti con omeprazolo, miscela racemica dell’esomeprazolo, non hanno evidenziato malformazioni o effetti tossici per il feto.
In ogni caso, la prescrizione di Lucen a donne in gravidanza deve avvenire con cautela.
Non è noto se l’esomeprazolo sia escreto nel latte materno e non sono stati condotti studi nelle donne che allattano, pertanto Lucen non deve essere usato durante l’allattamento.

Quali sono le modalità di conservazione di Lucen?

Conservare tutti i medicinali al di fuori della vista e della portata dei bambini.

Le compresse gastroresistenti di Lucen hanno una validità di 3 anni. In alcune zone del mondo con clima particolare (caldo/umido) le compresse da 40 mg hanno una validità di 2 anni, e quelle da 20 mg di 18 mesi. Le compresse vanno conservate ad una temperatura inferiore ai 30°C, nel loro contenitore originale e al riparo dall’umidità.

Il granulato gastroresistente per sospensione orale ha una validità di 3 anni e non ha bisogno di condizioni particolari di conservazione.

La polvere per soluzione iniettabile/per infusione ha una validità di 2 anni e va conservata ad una temperatura inferiore ai 30°C al buio. Dopo ricostituzione il prodotto ha una stabilità chimica di 12 ore a 30°C e deve essere utilizzato immediatamente per non rischiare una contaminazione microbiologica.

Il periodo di validità si riferisce sempre al prodotto correttamente conservato all’interno del suo confezionamento integro.

Per evitare danni all’ambiente, non gettare alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere sempre al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più.

Domande e risposte

A cosa serve Lucen?

Lucen è un farmaco antiulcera e agisce riducendo la quantità di acido cloridrico prodotta nello stomaco. Lucen è indicato per il trattamento di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), esofagite da reflusso erosiva, mantenimento a lungo termine per la prevenzione delle recidive nei pazienti in cui si è ottenuta la cicatrizzazione dell’esofagite, nei pazienti che richiedono un trattamento continuativo con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e nella guarigione delle ulcere gastriche associate alla terapia con FANS, nella prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia con FANS nei pazienti a rischio, trattamento prolungato del risanguinamento delle ulcere peptiche, dopo prevenzione indotta dalla somministrazione endovenosa, trattamento della sindrome di Zollinger Ellison, e in associazione ad antibatterici in un appropriato regime terapeutico per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori, guarigione dell’ulcera duodenale associata a Helicobacter pylori, prevenzione delle recidive delle ulcere peptiche nei pazienti con ulcere associate a Helicobacter pylori.

Come va assunto Lucen?

Lucen può essere assunto per via orale prima o dopo i pasti, sciolto in acqua non gasata. Se l’assunzione orale non è possibile, Lucen può essere somministrato per iniezione o infusione endovenosa.

Se sono in stato di gravidanza posso assumere Lucen?

Non sono disponibili sufficienti dati clinici per l’uso di Lucen in gravidanza, quindi la prescrizione a donne in gravidanza deve avvenire con cautela.
Non è noto se l’esomeprazolo sia escreto nel latte materno e non sono stati condotti studi nelle donne che allattano, pertanto Lucen non deve essere usato durante l’allattamento.

Quali effetti collaterali provoca Lucen?

Gli effetti indesiderati più comunemente segnalati sono: cefalea, dolore addominale, costipazione, diarrea, flatulenza, nausea, vomito, edema, insonnia, sonnolenza, vertigini, secchezza della bocca, dermatite, prurito, orticaria, fratture (non comune).

Quanto tempo ci vuole perché Lucen faccia effetto?

Dopo somministrazione per via orale, l’effetto sulla secrezione gastrica si manifesta entro 1 ora. Dopo somministrazioni ripetute una volta al giorno, la riduzione del picco di produzione acida arriva al 90% al quinto giorno, con il mantenimento del pH gastrico a livelli superiori a 4 per circa 13-17 ore.

Le informazioni presenti in Micuro hanno scopo divulgativo e informativo. Non costituiscono in alcun modo un mezzo di autodiagnosi e automedicazione. Per qualsiasi dubbio sull'uso di un farmaco, rivolgersi al proprio medico.

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