Lavanda: benefici, usi e proprietà terapeutiche dell’olio essenziale

Lavanda: benefici, usi e proprietà terapeutiche dell’olio essenziale

Indice

Domande e Risposte

Lavanda: com’è fatta la pianta, cenni storici e uso tradizionale

Lavandula angustifolia Mill. (sin. Lavandula officinalis Chaix), conosciuta comunemente come lavanda officinale o lavanda vera, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, che include altre piante aromatiche come il rosmarino, il timo e la menta. Originaria delle regioni del bacino del Mediterraneo, dove cresce spontaneamente soprattutto nelle zone montane e submontane, è ben adattata a climi secchi e terreni ben drenati. È coltivata intensivamente per l’estrazione di olio essenziale in Francia (in particolare nella regione della Provenza), Italia, Bulgaria e Spagna.

La pianta si caratterizza per il suo portamento cespuglioso, con fusti legnosi alla base e poi erbacei; può raggiungere un’altezza compresa tra i 30 e gli 80 cm. Le foglie sono lanceolate, strette, lineari e di colore verde-argenteo; i fiori, di colore blu-violetto, sono disposti su spighe all’estremità degli steli, compaiono nei mesi estivi e sono fortemente aromatici.

Le prime testimonianze sull’uso della lavanda si trovano tra le antiche civiltà del Mediterraneo. Gli Egizi utilizzavano l’olio essenziale di lavanda nei processi di imbalsamazione, grazie alle sue proprietà antibatteriche e conservanti, oltre che nei bagni rituali e come profumo durante le cerimonie religiose. I Greci apprezzavano la lavanda per le sue proprietà curative e lenitive, utilizzandola per curare ferite e bruciature, mentre i Romani ne facevano ampio uso nei bagni pubblici, sfruttando le sue proprietà detergenti e rilassanti.

Il nome “lavandaderiva proprio dal latino lavare, indicando il suo utilizzo principale come detergente e rinfrescante. Durante il Medioevo, la lavanda divenne una delle piante più apprezzate nei giardini dei monasteri, dove i monaci la coltivavano per produrre unguenti e balsami benefici destinati alla cura delle malattie.

Agli inizi del XX secolo, l’ingegnere chimico francese René-Maurice Gattefossé, noto come il padre dell’aromaterapia moderna, contribuì in modo significativo alla diffusione dell’uso terapeutico degli oli essenziali, includendo quello di lavanda tra i più importanti. Gattefossé, infatti, scoprì personalmente le proprietà curative dell’olio essenziale di lavanda dopo essersi ustionato nel suo laboratorio: dopo aver riscontrato scarsi risultati con l’usuale terapia, lo applicò sulla ferita e osservò un rapido processo di guarigione senza infezione.

Attualmente l’uso della lavanda come rimedio per alleviare l’ansia, promuovere il sonno e lenire dolori e infiammazioni trova conferma nella letteratura scientifica. Inoltre, l’uso topico dell’olio essenziale di lavanda per trattare ferite e irritazioni cutanee rimane popolare, grazie alle sue proprietà antisettiche e cicatrizzanti.

L’EMA (Agenzia Europea per i medicinali) ha pubblicato due distinte monografie relative ai prodotti ottenibili da Lavandula angustifolia: quella dedicata all’olio essenziale e quella dedicata alla droga costituita dai fiori essiccati. Nelle monografie i preparati di lavanda sono definiti come prodotti medicinali tradizionali a base di erbe per alleviare i sintomi lievi di stress mentale e stanchezza e per aiutare il sonno.

immagine che mostra la pianta di lavanda

Quali sono le sostanze attive contenute nella lavanda?

La composizione dell’olio essenziale di L. angustifolia, che si ottiene per distillazione delle sommità fiorite in corrente di vapore, può variare in funzione di diversi fattori quali la provenienza geografica, il suolo, il clima, l’altitudine e il periodo di raccolta. I principali composti presenti nell’olio essenziale sono acetato di linalile (25-47%), linalolo (20-45%), 1-8 cineolo, terpinen-4-olo, alfa-terpineolo, limonene, canfora, borneolo e cariofillene.

I fiori essiccati, secondo la Farmacopea Europea (11a ed.), devono contenere un minimo di 13 mL/kg di olio essenziale; altri composti presenti sono flavonoidi, tannini, derivati cumarinici e triterpeni.

A cosa serve la lavanda

L'olio essenziale di lavanda è uno dei più utilizzati in aromaterapia e la sua efficacia terapeutica rispetto all’ansia, alla depressione e ai disturbi del sonno è stata valutata in un gran numero di studi su modelli animali e sull’uomo.

Il linalolo, uno dei principali componenti dell’olio essenziale, agisce sul sistema GABA (acido γ-amminobutirrico), un neurotrasmettitore inibitorio che riduce l’eccitabilità neuronale. Questo meccanismo è alla base degli effetti ansiolitici e sedativi della lavanda. Studi in vivo hanno dimostrato che il linalolo può aumentare l’attività dei recettori GABA, migliorando così la risposta inibitoria e inducendo una sensazione di calma e rilassamento.

Questo effetto è simile a quello di alcune classi di farmaci ansiolitici, come le benzodiazepine, ma con un profilo di sicurezza più elevato e senza rischio di dipendenza. Alcuni studi indicano che l’olio essenziale di lavanda può inibire i canali del calcio voltaggio-dipendenti, contribuendo a una riduzione dell’ansia e della depressione attraverso la riduzione dell'eccitazione neuronale. L’olio essenziale di lavanda è stato associato anche a un aumento dei livelli di serotonina nel cervello, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell’umore e delle emozioni; questo meccanismo è stato proposto per spiegare l’effetto antidepressivo della lavanda, soprattutto in individui affetti da depressione lieve o moderata.

In vitro, un olio essenziale di lavanda standardizzato ha promosso la crescita dei neuriti, contribuendo alla ristrutturazione dei dendriti, processo essenziale per il miglioramento dell'umore e delle funzioni cognitive nei pazienti depressi. Studi in vitro hanno mostrato che l’olio essenziale di lavanda possiede proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e antiossidanti.


Disturbi del sonno

La lavanda è una delle piante più utilizzate in caso di disturbi del sonno. Una recente revisione critica della letteratura ha analizzato gli studi clinici effettuati in questo ambito, che hanno utilizzato la lavanda in pazienti con diverse malattie, dalla malattia renale allo stadio terminale alle malattie neuro-psichiatriche (per esempio, depressione, demenza e autismo), malattie respiratorie, cardiache e metaboliche. Le vie di somministrazione dei preparati di lavanda utilizzate nei diversi studi sono risultate molto differenti. Tuttavia, quelle più utilizzate sono l'inalazione del suo olio essenziale, da sola o in combinazione con il massaggio. Inoltre, diversi studi hanno mostrato gli effetti benefici anche nei pazienti oncologici con disturbi del sonno. Nel complesso, la revisione critica fornisce prove promettenti dell'efficacia della lavanda per i disturbi del sonno in un'ampia varietà di popolazioni e patologie.

Con maggiore specificità, una revisione con meta-analisi ha esaminato l'effetto della lavanda sulla qualità del sonno delle madri nel periodo post-partum, che può influenzare negativamente la salute di madri e neonati, causando ansia, depressione, ridotta autostima nell'allattamento e compromissione dell'attaccamento madre-figlio. Un totale di 3 studi con 332 partecipanti sono stati inclusi nella meta-analisi, che ha rilevato un miglioramento della qualità del sonno nelle madri che usavano la lavanda rispetto al controllo, ma questi risultati necessitano di ulteriori conferme, visto il limitato numero di studi e di partecipanti.

Un recentissimo studio randomizzato, in singolo cieco e controllato con placebo, ha valutato l’effetto dell’inalazione di olio essenziale di lavanda sull'umore e sulla qualità del sonno in 40 pazienti con depressione post-ictus suddivisi in due gruppi. I pazienti del gruppo sperimentale hanno inalato olio essenziale di lavanda microincapsulato ogni notte per 4 settimane (2,3 g di microcapsule con circa 1,5 g di olio essenziale di lavanda inserite in un sacchetto di tessuto non tessuto posto sopra o sotto il cuscino del paziente, a seconda della sensibilità individuale al profumo). I punteggi di depressione e qualità del sonno, misurati con la Hamilton Rating Scale per la depressione, la Scala di Autovalutazione della Depressione di Zung e l'indice della qualità del sonno di Pittsburgh, sono migliorati significativamente nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo.

L’efficacia dell’inalazione di olio essenziale di lavanda è stata valutata anche sulla fatigue, un sintomo grave e comune nei pazienti con sclerosi multipla, spesso causato da un sonno irregolare o disturbato. Lo studio, randomizzato e controllato, ha coinvolto 66 pazienti con con la patologia. I risultati hanno mostrato una riduzione significativa dei punteggi della fatigue e una migliorata qualità del sonno nel gruppo trattato con lavanda rispetto al gruppo di controllo.


Attività su ansia e depressione

Diverse evidenze recenti suggeriscono un’efficacia ansiolitica e antidepressiva significativa della lavanda.

Una revisione sistematica con meta-analisi (2021) ha valutato l’efficacia della lavanda su ansia, depressione e parametri fisiologici, includendo 37 studi su 372. Dai risultati è emerso che la lavanda è più efficace rispetto al placebo o all'assenza di trattamento nella riduzione di ansia, depressione e pressione sistolica. La meta-analisi conferma che l'inalazione e il massaggio con olio essenziale di lavanda riducono in modo significativo i livelli di ansia, con effetti variabili. Un olio essenziale commerciale standardizzato di lavanda ha confermato un effetto ansiolitico consistente. Tuttavia, sugli altri parametri fisiologici (pressione diastolica, frequenza cardiaca e cortisolo) gli effetti sono risultati deboli, probabilmente per campioni troppo piccoli.

Una ulteriore revisione sistematica con meta-analisi (2021) ha valutato l’efficacia della lavanda nella riduzione dei sintomi depressivi, includendo 17 studi selezionati su 342. I risultati hanno indicato che la lavanda riduce significativamente i punteggi di depressione rispetto al gruppo di controllo, con effetti più evidenti in pazienti con sintomi depressivi associati ad altre patologie e con la somministrazione orale.

In particolare, il 90% degli studi che utilizzavano l’inalazione ha riportato effetti positivi, tuttavia, l’odore pronunciato della lavanda ha spesso impedito un’adeguata cecità nei pazienti e valutatori, con alcuni studi che menzionano apertamente questa limitazione metodologica. Inoltre, l’eterogeneità tra gli studi di aromaterapia con inalazione è stata influenzata dalle diverse condizioni dei soggetti, dalla variabilità della distanza tra la fonte di aroma e il naso del paziente, dalla frequenza e durata del trattamento, nonché dal tipo di dispositivo usato per diffondere l’aroma. Negli studi con massaggio, l’assenza di un gruppo di controllo che utilizzasse solo un olio vettore ha reso difficile distinguere se gli effetti positivi derivassero dalla lavanda o dal massaggio stesso.

Due recentissime revisioni della letteratura hanno invece analizzato l’efficacia di un prodotto a base di olio essenziale standardizzato di lavanda.

La prima revisione con meta-analisi ha valutato il prodotto nei disturbi d'ansia sotto soglia, nel disturbo misto ansioso-depressivo (MADD) e nel disturbo d'ansia generalizzato (GAD). L'analisi ha incluso 5 studi clinici in doppio cieco, randomizzati e controllati con placebo su pazienti adulti che hanno assunto il prodotto (80 mg al giorno) per 10 settimane. I risultati hanno mostrato che il prodotto era significativamente superiore al placebo nella riduzione dell’ansia e nel miglioramento della salute fisica e mentale, senza differenze significative negli eventi avversi.

La successiva revisione narrativa ha incluso anche dati non clinici a supporto dell’uso terapeutico del prodotto, confermando i risultati precedenti. Sono stati inclusi dati che indicano effetti positivi del prodotto su qualità del sonno e sintomi ansiosi/depressivi post-COVID-19. In dosi giornaliere di 80 mg per 10 settimane, il prodotto ha mostrato una riduzione significativa dei sintomi ansiosi, paragonabile a lorazepam (0,5 mg/die) e paroxetina (20 mg/die). Inoltre, ha avuto effetti antidepressivi nel MADD e in casi di depressione associata all'ansia, dimostrandosi efficace quanto la sertralina (50 mg/die) nella depressione lieve-moderata. Gli effetti avversi sono stati lievi e transitori (es. eruttazione), e non sono stati rilevati rischi di dipendenza o effetti collaterali importanti.

Una ricerca recente ha avuto l'obiettivo di identificare e valutare le revisioni sistematiche degli studi clinici sugli effetti ansiolitici della lavanda. Sono stati inclusi 30 studi, di cui 15 con meta-analisi. Tutti i lavori hanno riportato effetti promettenti dell'uso della lavanda in diverse modalità di somministrazione (inalazione, massaggio e via orale) nel sollievo dell'ansia. Le dosi orali di 80 mg e 160 mg sono risultate efficaci, con la dose maggiore più efficace. I soggetti coinvolti negli studi comprendevano pazienti pre-operatori, pazienti cardiovascolari, in emodialisi, oncologici, odontoiatrici e donne in pre-travaglio. La lavanda ha mostrato un potenziale promettente per il trattamento dell'ansia in vari contesti. È risultata efficace se inalata, utilizzata come olio da massaggio o assunta per via orale, quest’ultima consigliata per un uso a lungo termine mentre l'inalazione per un uso a breve termine, anche se, data la variabilità dei dosaggi e alcuni risultati contrastanti, per gli autori non è stata possibile una conclusione definitiva sul dosaggio ottimale.

Anche l’uso di contraccettivi orali può causare disturbi dell’umore e uno studio clinico in triplo cieco, randomizzato e controllato, ha esaminato l’effetto della lavanda su questi disturbi in 60 donne sposate (età 15–49 anni) che li utilizzavano. Le partecipanti sono state assegnate in modo casuale al gruppo di intervento (1 capsula al giorno contenente 80 mg di olio essenziale di lavanda) o al gruppo di controllo e l’intervento è durato 56 giorni. È stata osservata una differenza statisticamente significativa nei disturbi dell’umore, stress e depressione nel gruppo lavanda rispetto al placebo, mentre non è stata riscontrata differenza significativa tra i gruppi per quanto riguarda l’ansia.


Altre attività

L'effetto dell'olio essenziale di L. angustifolia (OEL) è stato indagato anche sui sintomi della menopausa nelle donne in post-menopausa. Uno studio randomizzato, in triplo cieco, controllato e a bracci paralleli ha coinvolto 72 donne in post-menopausa (età 50 - 65 anni) suddivise in due gruppi: uno ha ricevuto una capsula in soft gel da 80 mg di OEL al giorno, l'altro un placebo, per una durata di 60 giorni. Al termine del trattamento entrambi i gruppi hanno mostrato un miglioramento significativo nei sintomi psicologici, fisici, vasomotori, dell'ansia e della depressione, ma la riduzione dei problemi di disfunzione sessuale è stata significativa solo nel gruppo OEL. Non sono state osservate variazioni significative nei marcatori sierici e nel profilo lipidico tra i due gruppi.

Un campo di applicazione interessante della lavanda è quello del controllo del dolore.
Un trial clinico randomizzato e controllato, che ha coinvolto 52 pazienti sottoposti a intervento chirurgico cardiaco, ha valutato l'effetto dell'inalazione di OEL nel ridurre il dolore nel periodo postoperatorio immediato. Il gruppo sperimentale ha inalato OEL puro tramite un diffusore in ceramica posizionato a una distanza di 15-20 cm dal naso del paziente per una durata di 30 minuti, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto cure standard senza OEL. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione del dolore e della pressione arteriosa media, oltre a una diminuzione della frequenza respiratoria nel gruppo sperimentale. Inoltre, sono stati osservati rilassamento facciale e miglioramento del sonno.

Un altro studio randomizzato e controllato con placebo ha valutato gli effetti dell'inalazione dell’OEL e dei suoi principali componenti (linalolo e acetato di linalile) sul dolore in 64 pazienti con nevralgia post-erpetica. I pazienti sono stati assegnati casualmente a un gruppo di controllo (olio di mandorle) o a uno dei tre gruppi sperimentali (olio di lavanda, linalolo o acetato di linalile diluiti in olio di mandorle all'1%). I pazienti hanno inalato l’aroma respirando naturalmente, e la qualità, la gravità e l’intensità del dolore sono state misurate prima e dopo l'intervento. Tutti e tre i gruppi di intervento hanno mostrato una riduzione significativa della gravità e intensità del dolore rispetto al controllo.

Tra gli usi tradizionali della lavanda c’è anche la sua applicazione nella guarigione delle ferite.

Un’analisi della letteratura scientifica relativa all’utilizzo dell’OEL in questo ambito, ha selezionato 20 studi, che hanno incluso studi clinici umani, studi su animali, studi in vitro e precedenti revisioni. I risultati emersi hanno mostrato che la lavanda favorisce una guarigione più rapida delle ferite, un aumento dell'espressione del collagene e una maggiore attività di proteine coinvolte nel processo di rimodellamento del tessuto, suggerendo un potenziale beneficio terapeutico dell'OEL nella guarigione delle ferite. Tuttavia, sono necessarie una standardizzazione della composizione chimica e ulteriori studi clinici umani di alta qualità per valutarne meglio la sicurezza e l'efficacia nella pratica clinica.

Come e quando assumere la lavanda

Le indicazioni dell’EMA riguardo le infiorescenze di lavanda sono di 1-2 g di droga in 150 mL di acqua bollente in infusione per 3 volte al giorno, oppure 2-4 mL di tintura (DER 1:5) con solvente di estrazione etanolo 50-60% (V/V).

Per l’olio essenziale il dosaggio consigliato dall’EMA per la somministrazione orale è di 20-80 mg, con la nota che, per il prodotto finito, si prevede che la quantità sarà espressa in un numero di gocce e “poiché questo numero dipende dal contagocce e dalle caratteristiche dell’olio essenziale, spetta al richiedente convertire il peso in un numero di gocce”. In generale gli oli essenziali hanno un peso specifico inferiore a quello dell’acqua, quindi si può calcolare che un mL di olio essenziale abbia un peso di circa 0,8 g ma, dato che le variabili riguardanti le gocce sono appunto molteplici, il loro numero in un mL di olio essenziale può variare da 20 a 35. Gli oli essenziali classificati come integratori alimentari, e che possono perciò essere assunti per via orale, devono essere sempre miscelati con miele o un olio vegetale prima dell’ingestione; in ogni caso, per questo utilizzo è necessario rivolgersi sempre al proprio medico o a professionisti esperti in materia di aromaterapia.

La dose indicata nei prodotti contenenti l’olio essenziale standardizzato utilizzato in diversi studi clinici è di 80 mg.

L’altra indicazione dell’EMA riguarda l’utilizzo di 1-3 g di olio essenziale di lavanda per effettuare bagni alla temperatura di 35-38 °C, della durata di 10-20 minuti, una volta al giorno. Anche in questo caso, dato che gli oli essenziali non si mescolano con l’acqua, è opportuno miscelarli nel bagnoschiuma o nel sapone liquido, oppure in appositi prodotti disperdenti.

Quali sono gli effetti collaterali e le interazioni con i farmaci?

Nonostante il profilo di sicurezza generalmente positivo, come riportato anche nelle monografie dell’EMA, la lavanda, e in particolare il suo olio essenziale, possono causare alcuni effetti collaterali nei soggetti particolarmente sensibili. Per l’uso topico e inalatorio i più comuni sono irritazione cutanea e reazioni allergiche, mentre la sua ingestione orale, se non correttamente dosata, può causare disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea.

L’uso dell’olio essenziale è sconsigliato nel primo trimestre di gravidanza; durante l’allattamento l’uso topico e l’inalazione dovrebbero essere limitati per evitare l’esposizione del neonato. Anche nei bambini deve essere utilizzato con particolare attenzione in quantità ridotte per inalazione e sempre opportunamente diluito per l’applicazione topica; sotto i 2 anni di età l’uso di oli essenziali è sempre sconsigliato. L’EMA, in assenza di sufficienti dati adeguati, sconsiglia l’uso della lavanda in gravidanza, allattamento e nei bambini al di sotto dei 12 anni. Inoltre, i bagni completi utilizzando l’olio essenziale sono controindicati in caso di ferite aperte, lesioni cutanee di grandi dimensioni, malattie cutanee acute, febbre alta, infezioni gravi, gravi disturbi circolatori e insufficienza cardiaca.

Negli studi clinici non sono state rilevate interazioni con farmaci, ma in considerazione delle sue proprietà, la lavanda potrebbe potenziare gli effetti di sedativi e ansiolitici.

Conclusione

La lavanda ha una lunga tradizione d’uso e, grazie alle sue numerose proprietà terapeutiche, si conferma una risorsa versatile nella gestione di vari disturbi. L'uso dell'olio essenziale di lavanda ha mostrato efficacia nel trattamento dell'ansia, della depressione e dei disturbi del sonno, grazie ai suoi effetti ansiolitici e sedativi legati al linalolo e all’acetato di linalile, i suoi principali componenti. Studi scientifici hanno dimostrato che la lavanda, attraverso l'inalazione o l'assunzione orale, può ridurre significativamente l'intensità dell'ansia e migliorare la qualità del sonno, anche in popolazioni vulnerabili come pazienti oncologici o madri nel periodo post-partum.

Inoltre, la lavanda possiede proprietà antinfiammatorie, antimicrobiche e cicatrizzanti, che la rendono utile anche per il trattamento di ferite e irritazioni cutanee. Anche a livello fisico, la lavanda si è dimostrata efficace nel ridurre il dolore, come nel caso di pazienti post-operatori o con nevralgia post-erpetica. Tuttavia, è importante prestare attenzione alle modalità di somministrazione e ai dosaggi consigliati, in quanto l'uso non corretto potrebbe causare alcuni effetti collaterali. La lavanda è perciò un rimedio naturale ad ampio spettro con interessanti potenzialità terapeutiche, pur necessitando di ulteriori studi per ottimizzare le indicazioni terapeutiche, i dosaggi e la standardizzazione della composizione chimica, in particolare del suo olio essenziale, che è il prodotto maggiormente utilizzato.




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Domande e risposte

La lavanda può essere usata durante la gravidanza?

In mancanza di dati adeguati l’EMA ne sconsiglia l’uso in gravidanza e allattamento; in ogni caso non utilizzare per via orale e consultare sempre il medico.

L'olio essenziale di lavanda è sicuro per l’uso orale?

Secondo gli studi clinici l’olio essenziale standardizzato di lavanda è considerato sicuro alla dose di 80 mg al giorno.

È possibile usare la lavanda per migliorare il sonno dei bambini?

In mancanza di dati adeguati l’EMA non ne stabilisce l’uso per i bambini al di sotto dei 12 anni. L’uso moderato dell’olio essenziale di lavanda diffuso nell’ambiente o per massaggi, opportunamente diluito, può essere sicuro; da evitare l'uso orale senza consulto medico.

La lavanda è utile come antidepressivo?

La lavanda può aiutare in casi di depressione lieve, ma non dovrebbe sostituire la terapia farmacologica nei casi di depressione moderata o grave.

Qual è la dose giornaliera consigliata di lavanda per ridurre l'ansia?

Gli studi clinici suggeriscono che 80 mg di olio essenziale standardizzato al giorno siano efficaci e ben tollerati per il trattamento dell’ansia.

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