Aggiornato il 07.03.2025
Il Fentanil è un farmaco oppiaceo derivato dalla morfina a breve durata d’azione ed è indicato per il trattamento del dolore cronico grave che richiede la somministrazione continua a lungo termine di oppioidi. In particolare è indicato per il trattamento del dolore:
Adulti
Prima che per i pazienti venga determinata la dose di fentanil, si presuppone che il loro dolore cronico di base sia controllato con una terapia a base di oppioidi e che generalmente non manifestino più di 4 eventi di dolore episodico intenso al giorno. Lo scopo della titolazione della dose è di identificare una dose di mantenimento ottimale per il trattamento degli episodi di dolore intenso in corso. Tale dose ottimale deve fornire un'analgesia adeguata, con un livello accettabile di reazioni avverse.L'uso concomitante di buprenorfina, nalbufina o pentazocina non è raccomandato. Questi medicinali hanno elevata affinità per i recettori oppioidi con un’attività intrinseca relativamente bassa, quindi antagonizzano in parte l'effetto analgesico di fentanil e possono indurre sintomi da astinenza in pazienti dipendenti dagli oppioidi.
I pazienti che hanno manifestato eventi avversi seri devono essere monitorati per almeno 24 ore dopo la rimozione di Fentanil cerotto, o anche più a lungo se i sintomi clinici lo impongono, poiché le concentrazioni sieriche di fentanil diminuiscono gradualmente e si riducono a circa il 50% dopo 20-27 ore.
I pazienti e le persone che si prendono cura di loro devono essere informati che le forme farmaceutiche di Fentanil contengono un principio attivo in una quantità che può essere fatale, soprattutto per un bambino. Pertanto, esse devono essere tenute fuori dalla vista e dalla portata dei bambini, sia prima che dopo l'uso. Non tagliare i cerotti a base di fentanil. Un cerotto che è stato diviso, tagliato o danneggiato in qualche modo non può essere usato.
Depressione respiratoria
Con Fentanil, in alcuni pazienti si può verificare una significativa depressione respiratoria; i pazienti devono essere tenuti sotto controllo per questi effetti. La depressione respiratoria può persistere anche dopo la rimozione del cerotto di Fentanil. L'incidenza di depressione respiratoria aumenta con l'aumentare della dose di Fentanil. Sostanze ad azione depressiva del SNC possono aggravare la depressione respiratoria.
Rischi derivanti dall'uso concomitante di farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati
L'uso concomitante di Fentanil e medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali non siano disponibili opzioni terapeutiche alternative. Qualora Fentanil fosse prescritto in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere utilizzata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda vivamente di informare i pazienti e chiunque si prenda cura di loro al fine di renderli consapevoli di questi sintomi.
Malattia polmonare cronica
Fentanil può avere effetti indesiderati più severi in pazienti con malattie polmonari croniche ostruttive o di altro tipo. In questi pazienti, gli oppioidi possono aumentare la resistenza delle vie aeree.
Dipendenza e potenziale d’abuso
Nel caso di somministrazione ripetuta di oppioidi si possono sviluppare tolleranza, dipendenza fisica e dipendenza psicologica.
Fentanil può essere oggetto di abuso in modo simile ad altri agonisti oppioidi. L’abuso o l’uso improprio intenzionale di Fentanil possono provocare sovradosaggio e/o morte. I pazienti con una precedente storia di tossicodipendenza/abuso di alcol sono più a rischio di sviluppare dipendenza e abuso in seguito a trattamento con oppioidi. I pazienti con rischio aumentato di abuso di oppioidi possono essere comunque trattati in modo appropriato anche con formulazioni di oppioidi a rilascio modificato; tali pazienti richiedono comunque un monitoraggio per segni e sintomi di uso improprio, abuso o dipendenza.
Patologie del SNC inclusa ipertensione intracranica
Fentanil deve essere usato con cautela nei pazienti che possono essere particolarmente sensibili agli effetti endocranici della ritenzione di CO2, come quelli con segni di aumento della pressione intracranica, alterazione della coscienza o coma. Fentanil deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da tumori cerebrali.
Malattie cardiache
Fentanil può produrre bradicardia e deve pertanto essere somministrato con cautela ai pazienti con bradiaritmie.
Ipotensione
Gli oppioidi possono causare ipotensione, soprattutto in pazienti con ipovolemia acuta. Ipotensione e/o ipovolemia sintomatica sottostanti devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con cerotti transdermici di fentanil.
Compromissione epatica
Poiché fentanil viene metabolizzato a metaboliti inattivi nel fegato, la compromissione epatica può ritardarne l'eliminazione. Se pazienti con compromissione epatica ricevono Fentanil, questi devono essere tenuti sotto stretto controllo per i sintomi di tossicità da fentanil e, se necessario, la dose di Fentanil deve essere ridotta.
Danno renale
Se pazienti con danno renale ricevono Fentanil, questi devono essere tenuti sotto stretto controllo per i sintomi di tossicità da fentanil e, se necessario, la dose deve essere ridotta.
Febbre/esposizione a sorgenti esterne di calore
Le concentrazioni sieriche di fentanil possono aumentare se la temperatura cutanea aumenta. Pertanto, i pazienti con febbre devono essere monitorati per gli effetti indesiderati degli oppioidi e la dose di Fentanil deve essere aggiustata se necessario. È possibile che avvenga un aumento temperatura-dipendente del rilascio di fentanil dal cerotto, che può portare a sovradosaggio e morte.
Tutti i pazienti devono evitare l'esposizione del sito di applicazione di Fentanil a sorgenti di calore esterne dirette quali termofori, termocoperte, letti ad acqua riscaldati, lampade termiche o abbronzanti, esposizioni intensive al sole, borse di acqua calda, lunghi bagni in acqua calda, saune e idromassaggi termali caldi.
Sindrome serotoninergica
Si raccomanda cautela quando Fentanil è somministrato in concomitanza a medicinali che interessano i sistemi di trasmissione serotoninergica.
Lo sviluppo di una sindrome serotoninergica potenzialmente pericolosa per la vita può verificarsi con l’uso concomitante di sostanze che agiscono sulla serotonina, come gli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI), gli Inibitori della Ricaptazione della Serotonina-Noradrenalina (SNRI) e alcuni medicinali che alterano il metabolismo della serotonina (compresi gli Inibitori delle Monoamino Ossidasi [IMAO]). La sindrome serotoninergica può verificarsi alle dosi raccomandate.
La sindrome serotoninergica può includere alterazioni dello stato mentale (es. agitazione, allucinazioni, coma), instabilità del sistema nervoso autonomo (es. tachicardia, pressione arteriosa instabile, ipertermia), alterazioni neuromuscolari (es. iperreflessia, incoordinazione, rigidità) e/o sintomi gastrointestinali (es. nausea, vomito, diarrea).
Se si sospetta la sindrome serotoninergica, il trattamento con Fentanil deve essere interrotto.
Esposizione accidentale per trasferimento del cerotto
Il trasferimento accidentale di un cerotto di fentanil alla cute di un soggetto non utilizzatore (particolarmente nei bambini), mentre si dorme nello stesso letto o in caso di stretto contatto fisico con un utilizzatore, può causare un’overdose da oppioidi per il non utilizzatore. I pazienti devono essere allertati che, in caso di trasferimento accidentale, il cerotto deve essere rimosso immediatamente dalla cute del non utilizzatore.
Uso in pazienti anziani
I pazienti anziani possono presentare una minore capacità di eliminazione, un’emivita prolungata del farmaco e una maggiore sensibilità al principio attivo rispetto a pazienti più giovani. I pazienti anziani in trattamento con Fentanil devono essere tenuti sotto attento controllo per eventuali segni di tossicità da fentanil e, se necessario, la dose deve essere ridotta.
Tratto gastrointestinale
Gli oppioidi aumentano il tono e diminuiscono le contrazioni propulsive della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale. Il risultante prolungamento del tempo di transito gastrointestinale può essere responsabile dell’effetto costipante di fentanil. I pazienti devono adottare misure per prevenire la stipsi, e deve essere considerato l’uso profilattico di lassativi. Cautela aggiuntiva deve essere usata in pazienti con stipsi cronica. Se è presente, o si sospetta, ileo paralitico, il trattamento con Fentanil deve essere interrotto.
Pazienti con miastenia grave
Possono verificarsi reazioni (mio)cloniche non epilettiche. Deve essere usata cautela nel trattamento di pazienti affetti da miastenia grave.
Popolazione pediatrica
Fentanil non deve essere somministrato a pazienti pediatrici naïve agli oppioidi. Esiste il potenziale rischio di ipoventilazione grave o pericolosa per la vita, indipendentemente dalla dose somministrata di Fentanil transdermico.
Fentanil deve essere somministrato solo a bambini tolleranti agli oppioidi di età pari o superiore a 2 anni.
Doping
Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare positività ai test antidoping.
L’uso dei cerotti a base di fentanil come agente dopante può essere rischioso per la salute.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Fentanil può compromettere le capacità psico-fisiche necessarie allo svolgimento di compiti potenzialmente pericolosi come guidare veicoli e usare macchinari.
L’abuso di antidolorifici ha causato una vera e propria emergenza sanitaria pubblica e un’epidemia da oppioidi che, in particolare negli Stati Uniti d’America tra il 1995 e i primi anni del 2000, ha contribuito a causare la morte di centinaia di migliaia di persone oltre a innumerevoli casi di overdose e di dipendenza da farmaci in seguito all’uso massiccio di ossicodone (Oxycontin®), un oppioide con una potenza doppia rispetto alla morfina. Il problema è stato causato dall’uso improprio del farmaco, a dosaggi troppo elevati o in associazione con altri farmaci, alcol o stupefacenti. L’abuso porta a dipendenza, mentre l’interruzione improvvisa dell’assunzione causa sintomi di astinenza molto forti. Molti dei pazienti diventati dipendenti dagli antidolorifici sono poi diventati consumatori di eroina.
Alcune proiezioni statistiche prevedono che il numero annuale di decessi per overdose da oppioidi, in particolare quelli illeciti, potrebbe raggiungere quasi 82.000 unità nel 2025. Questi numeri evidenziano ancora una volta l’importanza di un uso consapevole e controllato di questo tipo di farmaci. È importante seguire sempre le indicazioni del medico curante.
IMPORTANTE: È possibile che, quando due o più farmaci vengono assunti in associazione, uno o più di questi farmaci interferiscano tra di loro causando effetti collaterali anche gravi. Questi sono eventi relativamente rari e non si verificano in tutti i pazienti. Inoltre, l’intensità e la gravità dell’interazione dipendono da diversi fattori: dosaggio utilizzato, durata del trattamento, contemporaneità della somministrazione, dieta e/o corredo genetico del paziente. Chiedere sempre consiglio al proprio medico o al farmacista quando si inizia un trattamento farmacologico e informarli se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.
Medicinali ad azione centrale e alcol. L'uso concomitante di altri medicinali depressivi del sistema nervoso centrale (comprendenti oppioidi, sedativi, ipnotici, anestetici generali, fenotiazine, tranquillanti, antistaminici sedativi e bevande alcoliche) e di miorilassanti muscolari scheletrici può produrre ulteriori effetti depressivi; si possono verificare ipoventilazione, ipotensione, sedazione profonda, coma o morte. Pertanto, l'uso di uno qualsiasi di questi medicinali in concomitanza a Fentanil richiede una particolare attenzione ed il monitoraggio del paziente.
Farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati. L'uso concomitante di oppioidi con farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo sul SNC. La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitate.
Inibitori delle monoaminossidasi (IMAO). L’uso di Fentanil non è raccomandato in pazienti che richiedono la somministrazione contemporanea di IMAO. Sono state segnalate interazioni severe e imprevedibili con gli IMAO, comprendenti un potenziamento degli effetti degli oppioidi o degli effetti serotoninergici. Pertanto, Fentanil non deve essere utilizzato nei 14 giorni successivi all’interruzione della terapia con IMAO.
Medicinali serotoninergici. La co-somministrazione di fentanil con medicinali serotoninergici, come un Inibitore Selettivo della Ricaptazione della Serotonina (SSRI) o un Inibitore della Ricaptazione della Serotonina-Noradrenalina (SNRI) può aumentare il rischio di sindrome serotoninergica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita.
Fentanil viene rapidamente ed ampiamente metabolizzato principalmente dal citocromo CYP3A4. L’uso concomitante di Fentanil e di inibitori del citocromo P450 3A4 (CYP3A4) può comportare un aumento della concentrazione plasmatica di fentanil, che potrebbe aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici che quelli indesiderati e potrebbe causare depressione respiratoria grave.
Quindi, l’uso concomitante di Fentanil e inibitori del CYP3A4 non è raccomandato a meno che i benefici superino l’aumento del rischio di effetti indesiderati.
In generale, il paziente deve attendere 2 giorni dopo l’interruzione del trattamento con un inibitore del CYP3A4 prima di assumere o applicare il primo cerotto di Fentanil. La durata dell’inibizione, comunque, è variabile e per alcuni inibitori del CYP3A4 con lunga emivita di eliminazione, come amiodarone, o per gli inibitori tempo-dipendenti come eritromicina, idelalisib, nicardipina e ritonavir, può essere richiesto un periodo più lungo. Esempi di altri principi attivi che possono aumentare le concentrazioni di fentanil sono: cimetidina, claritromicina, diltiazem, fluconazolo, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, verapamil e voriconazolo (l’elenco non è completo). Pertanto, prima di applicare il primo cerotto di Fentanil, si deve consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dell’inibitore del CYP3A4 per conoscerne l’emivita del principio attivo e la durata dell’effetto inibitorio. Chiedere sempre consiglio al medico o al farmacista.
Un paziente in trattamento con Fentanil deve attendere almeno 1 settimana dopo la rimozione dell’ultimo cerotto prima di iniziare un trattamento con un inibitore del CYP3A4. Se l’uso concomitante di Fentanil con un inibitore del CYP3A4 non può essere evitato, è necessario un attento monitoraggio dei segni e dei sintomi di aumento o prolungamento sia degli effetti terapeutici sia degli eventi avversi di fentanil (in particolare la depressione respiratoria), e la dose di Fentanil deve essere ridotta o sospesa come ritenuto necessario.
Induttori di CYP3A4
L’uso concomitante di fentanil con induttori del citocromo CYP3A4 può comportare una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di fentanil e una diminuzione dell’effetto terapeutico.
Si raccomanda cautela nell’uso concomitante di induttori del CYP3A4 e Fentanil. La dose di Fentanil può richiedere un aumento, oppure può essere necessario passare a un altro medicinale analgesico. In previsione dell’interruzione di un trattamento concomitante con un induttore del CYP3A4 è necessario diminuire la dose di fentanil e monitorare attentamente il paziente. Gli effetti dell’induttore diminuiscono gradualmente e ciò può comportare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di fentanil, le quali possono aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici sia gli effetti indesiderati, e potrebbero causare una grave depressione respiratoria. L’attento monitoraggio deve continuare fino al raggiungimento di effetti stabili del farmaco.
Esempi di principi attivi che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche di fentanil sono: carbamazepina, fenobarbital, fenitoina e rifampicina (l’elenco non è completo).
Effetti indesiderati
Come tutti i farmaci, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Se si manifesta uno di questi disturbi, interrompere l’assunzione e informare immediatamente il proprio medico.
Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.
Alcuni degli effetti indesiderati più comuni sono: sonnolenza, capogiri, nausea, vomito, stipsi, diarrea, dolori addominali, prurito, eruzioni cutanee, eritemi, ritenzione di urina, spasmi muscolari, affaticamento, edema periferico, malessere, sensazione di freddo, anoressia, depressione, ansia, insonnia, allucinazioni, tremori, parestesia, palpitazioni, tachicardia, ipertensione, cefalea, dispnea (può rendere la respirazione più lenta e debole). Molto raramente, questi problemi di respirazione possono essere pericolosi per la vita o persino fatali, soprattutto in persone che non hanno mai usato prima degli antidolorifici oppioidi forti (come Fentanil o morfina). Se compare sonnolenza insolita, con respiro lento o debole è necessario rimuovere il cerotto, chiamare immediatamente il medico, o andare all’ospedale più vicino, facendo in modo che la persona si muova e parli il più possibile.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo articolo, rivolgersi al proprio medico o al farmacista.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette, che si verificano dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco, è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio dello stesso. Agli operatori sanitari e ai pazienti è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza dei farmaci.
A titolo precauzionale, se è in corso una gravidanza, se si sta pianificando una gravidanza, o se si sta allattando con latte materno, chiedere sempre consiglio al medico o al farmacista prima di assumere qualsiasi farmaco.
Gravidanza
Fentanil non deve essere utilizzato durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario. Fentanil, quando utilizzato per via endovenosa come anestetico, attraversa la barriera placentare in gravidanza. È stata riportata sindrome da sospensione in neonati nati da madri in terapia cronica con Fentanil durante la gravidanza.
L’uso di Fentanil durante il parto non è raccomandato poiché non deve essere utilizzato nel trattamento del dolore acuto o post-operatorio. Inoltre, fentanil passa attraverso la placenta e può causare depressione respiratoria nel feto o nel neonato. Se viene somministrato, bisogna avere subito a disposizione un antidoto per il neonato.
Allattamento
Fentanil viene escreto nel latte materno e può provocare sedazione/depressione respiratoria nel neonato allattato. L’allattamento con latte materno dovrà pertanto essere interrotto durante il trattamento con Fentanil e per almeno 72 ore dopo la rimozione del cerotto o 5 giorni dopo l’ultima somministrazione di fentanil per altre vie.
Il periodo di validità si riferisce sempre al prodotto correttamente conservato all’interno del suo confezionamento integro.
Per evitare danni all’ambiente, non gettare alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere sempre al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più.
Il fentanil è un farmaco oppiaceo indicato per il trattamento del dolore cronico grave che richiede la somministrazione continua a lungo termine di oppioidi. Viene utilizzato per il trattamento del dolore episodico intenso in pazienti affetti da patologie neoplastiche, che sono già in terapia con altri analgesici oppioidi, e di quello cronico di tipo neoplastico.
Il fentanil è disponibile in diverse forme farmaceutiche e può essere assunto per via orale, nasale, sublinguale ed endovenosa. Seguire sempre le indicazioni fornite con il foglietto illustrativo.
Fentanil non deve essere utilizzato durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario in quanto può attraversare la barriera placentare. È stata riportata sindrome da sospensione in neonati nati da madri in terapia cronica con Fentanil durante la gravidanza.
Alcuni degli effetti indesiderati più comuni sono: sonnolenza, capogiri, nausea, vomito, stipsi, diarrea, dolori addominali, prurito, eruzioni cutanee, eritemi, ritenzione di urina, spasmi muscolari, affaticamento, edema periferico, malessere, sensazione di freddo, anoressia, depressione, ansia, insonnia, allucinazioni, tremori, parestesia, palpitazioni, tachicardia, ipertensione, cefalea, dispnea (può rendere la respirazione più lenta e debole). Molto raramente, questi problemi di respirazione possono essere pericolosi per la vita o persino fatali, soprattutto in persone che non hanno mai usato prima degli antidolorifici oppioidi forti (come Fentanil o morfina). Se compare sonnolenza insolita, con respiro lento o debole è necessario rimuovere il cerotto, chiamare immediatamente il medico, o andare all’ospedale più vicino, facendo in modo che la persona si muova e parli il più possibile.
Nel caso di somministrazione ripetuta di oppioidi si possono sviluppare tolleranza, dipendenza fisica e dipendenza psicologica. È importante seguire sempre le indicazioni del medico per quanto riguarda dosaggi e tempi di assunzione per non rischiare di abusare del farmaco con il rischio di gravi conseguenze per la salute.
Le manifestazioni di un sovradosaggio di fentanil sono un potenziamento delle sue azioni farmacologiche, il cui effetto più grave è la depressione respiratoria, oltre a nausea, capogiri, sonnolenza, difficoltà a camminare o parlare, confusione, vomito, affaticamento, mal di testa.
In genere l’effetto del fentanil può durare anche fino a 72 ore. Dipende dalla forma farmaceutica e dal dosaggio.
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