Indice
Domande e risposte
Introduzione: che cos'è il carbone vegetale?
Il
carbone vegetale o
carbone attivo è un materiale composto da
carbonio con una
struttura molto
disordinata e
porosa. Questo fa sì che abbia una grande capacità di assorbimento, che lo rende utilizzabile in diversi ambiti, da quello industriale a quello medico. A causa di questa sua proprietà è detto anche “
spugna molecolare”.
Dove si trova il carbone attivo?
Si può produrre a partire da
scarti vegetali di
vario genere: corteccia degli alberi, gusci di noci e noci di cocco, tutolo (la parte non edibile della pannocchia di mais), lolla (il guscio del riso), segatura.
Il carbone vegetale è utilizzato sin dal 3700 a.C. in ambito manifatturiero e poi per le sue
proprietà medicinali e di
depurazione dell’
acqua. In passato si produceva nella maggior parte dei casi nella canina, una carbonaia costituita da una capanna costruita con dei rami e ricoperta di fogliame. Al suo interno, un esperto carbonaio doveva ottenere la giusta quantità di
ossigeno: troppo, avrebbe bruciato la legna, troppo poco, avrebbe impedito il raggiungimento della giusta temperatura. A questa fase faceva seguito l'attivazione dei carboni, mediante ulteriore combustione e in presenza di vapore acqueo.
Oggi, i
materiali vegetali vengono
carbonizzati e attivati con diversi metodi a seconda dell’origine, in ambienti con temperature superiori a 400 °C senza fiamma viva. In base alle
variazioni del
trattamento si ottiene carbone attivo con caratteristiche leggermente differenti, che lo rendono più
adatto ad alcuni usi piuttosto che ad altri.
Posologia: come agisce il carbone vegetale e come si usa?
Il
carbone attivo ha
affinità con numerosi tipi di molecole, per cui può “catturare” molte sostanze diverse. La sua porosità ne
aumenta enormemente la
superficie, per cui il materiale può
interagire con molteplici sostanze allo stesso tempo. Questo lo rende uno dei
materiali più
assorbenti che esistono. Grazie alle diverse metodiche di produzione, che possono ad esempio comportare l’inclusione di atomi con
proprietà antisettiche, i campi di applicazione divengono moltissimi.
Principalmente, viene
impiegato per:
- Purificazione dell’acqua;
- Trattamento dei liquami;
- Purificazione dei gas, anche nei filtri di respiratori e altre maschere filtranti;
- Purificazione dell’oro;
- Estrazione dei metalli;
- Tessuti protettivi in ambito militare;
- Decaffeinizzazione;
- Trattamento di avvelenamenti acuti, alitosi, acidità gastrica, stitichezza (se insieme a sorbitolo, che è lassativo) e altri disturbi.
Talvolta questo
materiale viene
consigliato anche per la
cura dermatologica e
orale, ma
non ci sono sufficienti prove cliniche che il carbone vegetale apporti benefici alla pelle o che sbianchi i denti. Inoltre, sebbene sia
lassativo se unito al
sorbitolo e aiuti a
sgonfiare la
pancia, e quindi possa favorire un ventre piatto, il carbone attivo non fa dimagrire e non detossifica.
I benefici per la salute del carbone vegetale
In ambito medico, il
carbone vegetale viene impiegato soprattutto in caso di
intossicazioni e
avvelenamenti acuti da
ingestione orale, poiché “cattura” molte tossine evitando che siano assorbite nel tubo digerente. Si impiega, ad esempio, in caso di assunzione di alcuni funghi velenosi, arsenico, ingestione eccessiva farmaci e altre sostanze.
Non funziona, invece, con
acidi e
basi forti,
alcol,
ioni (come cianuro, litio, ferro, altri metalli) e prodotti derivati dal petrolio (come carburanti, petrolio lampante e diluenti).
Non è efficace neanche in caso di
esposizione cumulativa nel
tempo, come quando si utilizzano per lungo tempo erbicidi tossici.
Nei casi di
gonfiore e
tensione addominale il carbone vegetale può dimostrarsi un
alleato, perché assorbe parte dell’aria in eccesso, aiutando a
contrastare fenomeni di meteorismo, dolori alla pancia e flatulenza. Tuttavia non è tra i metodi migliori, al punto che alcuni medici lo indicano come
inefficace: in caso di meteorismo si consiglia l’assunzione contemporanea di sostanze dalle proprietà carminative, ovvero , in grado di
favorire la
completa eliminazione dei
gas (ad esempio l’
anice, la
camomilla, la
melissa, il
cumino e il
finocchio).
Il carbone attivo ha anche buone capacità lenitive, combattendo acidità e bruciore di stomaco. Invece, non risulta essere efficace nel trattamento della
diarrea, anche se pare che potrebbe prevenirla in alcuni
pazienti oncologici. Il carbone vegetale è anche lassativo se contiene sorbitolo, nel qual caso può essere prescritto per curare la stitichezza.
Un altro disturbo contrastato da questa
sostanza è l'
alitosi, spesso causata da un eccesso di succhi gastrici e da conseguente reflusso esofageo. Il carbone attivo riduce la produzione di succhi gastrici ed elimina parzialmente i batteri grazie alle sue lievi proprietà disinfettanti.
In alcuni casi, come nelle persone con
insufficienza epatica (in cui il fegato cessa di funzionare nell’arco di poche ore o giorni), il carbone vegetale può essere usato nell’
emoperfusione, una tecnica in cui una colonna di materiale assorbente
rimuove sostanze
tossiche dal
sangue del
paziente. Se coperto da antigeni o anticorpi, il carbone attivo viene anche impiegato per trattare alcune patologie autoimmuni, in cui cioè il sistema immunitario bersaglia le cellule della persona ritenendole, erroneamente, estranee.
Quando e come assumere il carbone vegetale
Come
tutte le
sostanze, il carbone attivo
non è esente da possibili problemi, anche se è
basso il
rischio di effetti indesiderati, quindi è sempre bene rivolgersi a un medico prima di assumerlo.
Dove si compra il carbone vegetale?
Esistono in
commercio diversi prodotti a base di carbone
attivo: in compresse o pastiglie, in polvere (bustine) o in tavolette, come integratore alimentare. È possibile acquistarlo in farmacie, erboristerie, supermercati, online.
Le
dosi sono
indicative: dipendono dal disturbo e dal paziente, per cui occorre sempre seguire le indicazioni del medico.
- Per il gonfiore intestinale o l’acidità di stomaco, di solito si impiegano fino a 1-2 grammi di carbone vegetale in pastiglie (da ingoiare insieme a dell’acqua), compresse orosolubili o masticabili (circa 6 in totale, 3 dopo ogni pasto) e tavolette, da assumere dopo i pasti. Per il meteorismo è preferibile assumere anche sostanze ad azione curminativa (come finocchio e camomilla) e proseguire il trattamento per almeno 2 settimane perché abbia efficacia;
- Gli integratori di carbone vegetale possono essere assunti prima e dopo il pasto, a seconda delle indicazioni fornite sul bugiardino;
- Per gli avvelenamenti acuti, in genere viene usato il carbone vegetale in polvere disciolto in acqua (occorre agitare bene prima di berlo e poi aggiungere un altro po’ d’acqua per essere certi di assumere anche i residui rimasti sul fondo). Il medico potrebbe prescrivere emetici (come lo sciroppo di ipecac), per cui potrebbe essere necessario aspettare 30 minuti prima di prendere il carbone attivo. La singola dose varia da 25 a 100 g per gli adulti e da 10 a 25 per i bambini sopra l’anno d’età. Per più dosi, quella iniziale potrà essere da 10 a 25 g fino ai 13 anni e da 50 a 100 g per gli adulti, seguita da dosi inferiori ogni ora, ogni 2 ore oppure ogni 4 ore. Se include sorbitolo, l’assunzione del carbone attivo è consigliata dal primo anno d’età in poi (da 25 a 50 g fino ai 12 anni, da 50 a 100 g per gli adulti).
Il carbone vegetale in polvere può anche essere impiegato per
uso alimentare, aggiungendolo alle proprie ricette di pizza, pane, brioche, biscotti, torte. Il carbone attivo in cucina risulterà più gradevole da assumere; per quanto riguarda i valori nutrizionali, è costituito fondamentalmente da carboidrati;
un cucchiaio (circa 5 g) fornisce 2 calorie. È sconsigliato assumerlo insieme a
sciroppi o
gelati, che potrebbero
limitarne l’
efficacia.
Avvertenze e precauzioni sul carbone vegetale
Soprattutto in
soggetti allergici, bambini sotto i 12 anni, anziani e persone con problemi di assorbimento intestinale o digestione lenta occorre rivolgersi a un medico prima dell’
assunzione di carbone vegetale. A causa della sua capacità di assorbimento, infatti, il carbone attivo
interferisce con la
digestione e con l'assimilazione di
molti farmaci (inclusa la pillola anticoncezionale). Si raccomanda di
non assumere medicinali nelle
2 ore successive all'ingestione di carbone attivo e nella mezz'ora precedente.
È assolutamente
sconsigliato assumere carbone attivo in caso di:
- Digestione lenta;
- Sanguinamento intesinale;
- Ostruzioni intestinali;
- Perforazioni gastro-intestinali;
- Appendiciti;
- Recenti operazioni al tubo digerente;
- Deidratazione.
Interazioni ed effetti indesiderati del carbone vegetale
L'uso del carbone vegetale, soprattutto se eccessivo, può comportare diversi effetti indesiderati, quali:
- Diarrea;
- La comparsa di feci nere e urine scure, che però non costituiscono, in questo caso, motivo di preoccupazione;
- Raramente, una duratura costipazione (stitichezza);
- Principalmente in caso di carbone attivo con sorbitolo, vomito;
- Molto raramente, dolore di stomaco.
È possibile che si abbiano
altri sintomi leggeri, non degni di nota. Occorre invece porre
attenzione quando si è sottoposti ad altri trattamenti per via orale. Il carbone attivo può
interferire con alcuni
medicinali, in particolare con:
- Nalmefene;
- Naltrexone;
- Safinamide;
- Buprenorfina (samidorphan).
Può interferire anche con molti altri farmaci, come
glucagone,
anfetamine,
ketamina, alcuni catinoni sostituti, alcune
benzodiazepine,
alcaloidi,
desmopressina,
lemborexant,
litio, alcuni
analgesici e
antidolorifici.
Gravidanza e allattamento: si può prendere il carbone vegetale?
Non risulta che il carbone attivo provochi problemi all’embrione in caso di
gravidanza o al
neonato durante l’allattamento. Tuttavia, a causa delle sue
proprietà assorbenti può sequestrare diverse sostanze nutritive utili al bambino. Per questo ne è
sconsigliata l'assunzione da parte di
donne in
gravidanza e in fase di allattamento salvo stretto controllo medico.
Note sul carbone vegetale (modalità di conservazione, validità)
Il carbone attivo va tenuto in
contenitori chiusi, lontano dalla portata dei bambini, a temperatura ambiente e al riparo dalla luce diretta. È bene
mantenerlo a distanza dalle fonti di calore ed evitare di congelarlo. Si consiglia di
non utilizzarlo se
scaduto.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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