Bisoprololo: cos’è, a cosa serve e come assumerlo

Bisoprololo: cos’è, a cosa serve e come assumerlo

Indice

Domande e Risposte

Che cos’è il bisoprololo e perché si usa?

Il bisoprololo appartiene al gruppo di farmaci chiamati beta-bloccanti che sono in grado di rallentare la frequenza del battito del cuore. Per questo il bisoprololo è indicato per il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica, stabile, con ridotta funzione ventricolare sistolica sinistra, in associazione con ACE-inibitori, diuretici ed eventualmente glicosidi cardioattivi.

Il bisoprololo appartiene alla categoria dei farmaci betabloccanti selettivi, e può essere dispensato dietro presentazione di una ricetta RR – ricetta medica ripetibile. È quindi un medicinale soggetto a prescrizione medica, che deve contenere data e firma del medico prescrivente. Questo tipo di ricetta è valida per 6 mesi e ripetibile automaticamente per 10 volte (a meno che il medico non modifichi il tempo di validità o il numero di ripetizioni).

Il Bisoprololo è stato inserito nella classe A, quindi dei farmaci ritenuti indispensabili per le cure mediche (salvavita) e quelli per le malattie croniche, interamente rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), a meno che non sia presente una nota AIFA, che vincola la rimborsabilità a specifiche condizioni patologiche o terapeutiche in atto. La modalità di fornitura dei farmaci di classe A avviene attraverso le farmacie territoriali o le strutture sanitarie pubbliche.

Il Bisoprololo è disponibile nelle seguenti forme farmaceutiche e dosaggi:

  • Compressa rivestita con film da 1.25, 2.5, 3.75, 5, 7.5, 10 mg;
  • Compressa da 1.25, 2.5, 3.75, 5, 7.5, 10 mg.

In alcune specialità medicinali, il bisoprololo è disponibile come associazione:

  • Bisoprololo + idroclorotizide (diuretico) compresse rivestite con film da 2.5, 5 o 10 mg + 6.25 mg;
  • Bisoprololo + perindopril (ACE-inibitore) compresse rivestite con film da 5 mg + 5 mg, 5 mg + 10 mg, 10 mg + 5 mg, 10 mg + 10 mg;
  • Bisoprololo + ramipril (ACE-inibitore) capsula rigida da 2.5 mg + 1.25 mg, 2.5 mg + 2.5 mg, 5 mg + 2.5 mg, 5 mg + 5mg, 10 mg + 5 mg, 10 mg + 5 mg, 10 mg + 10 mg.
Immagine che mostra un contenitore rovesciato con le compresse di Bisoprololo

Posologia: come si assume BISOPROLOLO?

Posologia

Seguire con attenzione le istruzioni fornite con il foglietto illustrativo. In caso di qualsiasi dubbio sull’uso di questo medicinale, rivolgersi al medico o al farmacista.

I pazienti devono essere stabili (senza insufficienza cardiaca acuta) quando iniziano il trattamento con bisoprololo, inoltre è raccomandabile che il medico che prescrive l’uso del farmaco abbia esperienza clinica nel trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica.


Fase di titolazione

La terapia dell’insufficienza cardiaca cronica stabile con bisoprololo richiede una fase iniziale di titolazione della dose.
Il trattamento con bisoprololo deve iniziare con un basso dosaggio da incrementare gradualmente secondo il seguente schema:
  • 1,25 mg una volta al giorno per 1 settimana, se ben tollerato aumentare a;
  • 2,5 mg una volta al giorno per la settimana successiva, se ben tollerato aumentare a;
  • 3,75 mg una volta al giorno per la settimana successiva, se ben tollerato aumentare a;
  • 5 mg al una volta giorno per le successive 4 settimane, se ben tollerato aumentare a;
  • 7,5 mg una volta al giorno per le successive 4 settimane, se ben tollerato aumentare a;
  • 10 mg una volta al giorno per la terapia di mantenimento.
La dose massima raccomandata è di 10 mg una volta al giorno.

Durante la fase di titolazione si raccomanda un attento monitoraggio dei segni vitali (frequenza cardiaca, pressione sanguigna) e dei sintomi indicativi di peggioramento dell’insufficienza cardiaca (difficoltà a respirare, bradicardia, vertigini). I sintomi possono manifestarsi già a partire dal primo giorno di trattamento.

Se la dose massima raccomandata non è ben tollerata si deve considerare una riduzione graduale della dose fino ad ottenere una buona tolleranza.
Si raccomanda di riesaminare il dosaggio della terapia concomitante in caso di peggioramento transitorio dell’insufficienza cardiaca, dell’ipotensione o della bradicardia. Potrebbe essere anche necessaria una riduzione temporanea della dose di bisoprololo oppure considerarne la sospensione.

La reintroduzione e/o un aumento del dosaggio di bisoprololo deve essere sempre preso in considerazione solo quando il paziente sarà di nuovo stabile.
In caso di sospensione del farmaco si consiglia una riduzione graduale della dose poiché una sospensione improvvisa potrebbe causare un deterioramento acuto delle condizioni del paziente. Il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica, stabile, con bisoprololo è generalmente un trattamento a lungo termine.

Pazienti con compromissione epatica o renale
Gli aumenti di dosaggio in questi pazienti devono essere fatti con maggiore cautela.

Pazienti anziani
Non sono richiesti aggiustamenti della dose.

Popolazione pediatrica
Non c’è esperienza pediatrica con bisoprololo, perciò il suo utilizzo non è raccomandato nei pazienti pediatrici.


Modo di somministrazione

Le compresse di bisoprololo devono essere assunte al mattino e possono essere assunte con il cibo. Devono essere deglutite con del liquido e non masticate.

  • Se si dimentica di prendere BISOPROLOLO: non assumere una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose ma prendere la dose normale il giorno seguente;
  • Se si interrompe il trattamento con BISOPROLOLO: chiedere consiglio al medico.
La sospensione della terapia con bisoprololo, specialmente nei pazienti con cardiopatia ischemica, non deve essere fatta bruscamente se non necessario, poiché ciò può aggravare in maniera transitoria le condizioni cardiache. L’inizio e la cessazione del trattamento con bisoprololo deve essere sempre graduale e richiede un monitoraggio regolare.


Sovradosaggio

Sintomi
In seguito a sovradosaggio (ad es. una dose giornaliera di 15 mg al posto di 7,5 mg) sono stati segnalati: blocco A-V di terzo grado, bradicardia, e capogiro. In generale, i sintomi più comuni attesi in caso di sovradosaggio di un beta-bloccante sono: bradicardia, ipotensione, broncospasmo, insufficienza cardiaca acuta e ipoglicemia. Ad oggi sono stati segnalati pochi casi di sovradosaggio con bisoprololo (dose massima: 2000 mg) in pazienti, con ipertensione e/o malattia coronarica, che hanno manifestato bradicardia e/o ipotensione; tutti i pazienti sono guariti. C’è un’ampia variabilità individuale di sensibilità ad una singola dose elevata di bisoprololo e i pazienti affetti da insufficienza cardiaca sono probabilmente molto sensibili. È quindi obbligatorio iniziare la terapia di questi pazienti con una titolazione graduale secondo lo schema riportato in precedenza.

Gestione
In caso di sovradosaggio, il trattamento con bisoprololo deve essere interrotto ed instaurata una terapia di supporto e sintomatica. Il bisoprololo è difficilmente dializzabile. In base alle azioni farmacologiche attese ed alle raccomandazioni di altri beta-bloccanti, devono essere prese in considerazione le seguenti misure generali, quando clinicamente richiesto.

  • Bradicardia (battito cardiaco rallentato): somministrare atropina per endovena. Se la risposta è inadeguata, può essere somministrata con cautela isoprenalina o un altro farmaco con proprietà cronotrope positive (aumentano la frequenza cardiaca). In alcune circostanze può essere necessario l’inserimento di un pacemaker transvenoso;
  • Ipotensione: devono essere somministrati liquidi per via endovenosa e agenti vasopressori. Può essere utile la somministrazione di glucagone per via endovenosa;
  • Blocco atrio-ventricolare (II o III grado): i pazienti devono essere monitorati attentamente e trattati con isoprenalina per infusione o potrebbe essere necessario introdurre un pacemaker per via transvenosa;
  • Peggioramento acuto dell’insufficienza cardiaca: somministrare diuretici per via endovenosa, farmaci inotropi, vasodilatatori;
  • Broncospasmo: somministrare broncodilatatori come isoprenalina, farmaci beta-2 simpaticomimetici e/o aminofillina;
  • Ipoglicemia: somministrare una soluzione glucosata per via endovenosa.

Come agisce il BISOPROLOLO?

L’insufficienza cardiaca si manifesta quando il muscolo cardiaco si indebolisce e non è più in grado di pompare abbastanza sangue per far fronte alle esigenze dell’organismo. Il bisoprololo è un bloccante altamente selettivo dei recettori beta-1, ed è privo di attività simpaticomimetica intrinseca. Ha una bassa affinità per i recettori beta-2 (sia quelli presenti nella muscolatura liscia bronchiale e vasale, sia quelli che regolano il metabolismo). Bloccando i recettori beta-1, il bisoprololo rallenta la frequenza del battito cardiaco e facilita la circolazione sanguigna da parte del cuore. In genere, il miglioramento è osservabile solo dopo diversi mesi di trattamento ed è rappresentato da un miglioramento della frazione di eiezione (la frazione di sangue che viene espulsa dal cuore ad ogni battito), da un rallentamento della frequenza cardiaca e da una attenuazione dei sintomi, ma è significativa la riduzione della mortalità.

L’associazione con altri farmaci migliora l’efficacia del trattamento.
La idroclorotiazide (un diuretico) facilita l’eliminazione dei liquidi in eccesso, riducendo lo sforzo del muscolo cardiaco.
Gli ACE-inibitori (ramipril e perindopril) riducono la pressione sanguigna e anche loro riducono il lavoro a cui è sottoposto il cuore scompensato.

Prima di assumere BISOPROLOLO cosa devo sapere? Avvertenze e precauzioni

Bisoprololo è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno degli eccipienti contenuti nella forma farmaceutica.

Inoltre, il bisoprololo è controindicato in pazienti affetti da insufficienza cardiaca cronica in presenza di:
  • Insufficienza cardiaca acuta o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropa via endovena;
  • Shock cardiogeno;
  • Blocco atrio-ventricolare (AV) di II o III grado
  • Sindrome del nodo del seno;
  • Blocco seno-atriale;
  • Bradicardia sintomatica;
  • Ipotensione sintomatica
  • Grave asma bronchiale;
  • Grave forma di occlusione arteriosa periferica e sindrome di Raynaud;
  • Feocromocitoma non trattato (vedere paragrafo 4.4);
  • Acidosi metabolica;
  • Ipersensibilità a bisoprololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Durante la fase di titolazione e subito dopo si possono manifestare fenomeni transitori di peggioramento dell’insufficienza cardiaca, ipotensione o bradicardia.

Bisoprololo deve essere usato con cautela in caso di: broncospasmo (asma bronchiale, malattie ostruttive delle vie aeree); diabete mellito con glicemia instabile dato che i sintomi di ipoglicemia possono essere mascherati; digiuno stretto; terapia desensibilizzante in corso (bisoprololo può aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni e la gravità delle reazioni anafilattiche. Il trattamento con adrenalina non produce sempre l'effetto terapeutico atteso); blocco atrio-ventricolare di I grado; angina di Prinzmetal (sono stati osservati casi di vasospasmo coronarico. Nonostante la sua elevata selettività beta1, gli attacchi di angina non possono essere completamente esclusi quando bisoprololo viene somministrato a questi pazienti); occlusione arteriosa periferica (potrebbe verificarsi un peggioramento dei sintomi specialmente all’inizio della terapia); anestesia generale.

Non è raccomandata la associazione di bisoprololo con calcio-antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, con farmaci antiaritmici di classe I e con farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente.

I farmaci beta-bloccanti devono essere evitati nei pazienti con malattie ostruttive delle vie aeree, a meno che non ci siano impellenti ragioni cliniche per il loro uso. Quando tali motivi esistono, bisoprololo può essere utilizzato ma con cautela e il trattamento deve essere iniziato con il dosaggio di bisoprololo più basso possibile. I pazienti devono essere attentamente monitorati per la eventuale comparsa di nuovi sintomi (per esempio dispnea, intolleranza all'esercizio, tosse).

Nell’asma bronchiale o in altre malattie polmonari croniche ostruttive che possono causare sintomi deve essere somministrata una terapia concomitante con broncodilatatori. In singoli casi, in pazienti con asma, può manifestarsi un aumento della resistenza delle vie aeree, quindi può essere necessario un aumento della dose di beta2 stimolanti. Nei pazienti con psoriasi o famigliarità per la psoriasi, va valutato attentamente il rapporto rischio-beneficio prima della somministrazione di beta-bloccanti (bisoprololo). Nei pazienti con feocromocitoma, bisoprololo deve essere somministrato con un alfa-bloccante. Durante la terapia con bisoprololo possono essere mascherati i sintomi di una tireotossicosi.

Avvisare il medico se è necessario sottoporsi a terapia desensibilizzante (ad esempio per prevenire la febbre da fieno), poiché bisoprololo può rendere più probabile l'insorgenza di una reazione allergica, oppure questa reazione può manifestarsi in forma più grave.

Informare immediatamente il medico in presenza di una malattia polmonare cronica o asma di minore gravità se iniziano a comparire nuove difficoltà nella respirazione, tosse, respiro sibilante dopo l'esercizio fisico, ecc.

Nei pazienti sottoposti ad anestesia generale, il betablocco riduce l’incidenza di aritmie e di ischemia miocardica durante l’induzione e l’intubazione, e nel periodo post-operatorio. Un eventuale trattamento betabloccante di mantenimento deve essere continuato nel periodo peri-operatorio. L’anestesista deve essere informato dell’uso del beta bloccante a causa delle potenziali interazioni con altri farmaci che possono provocare bradiaritmie, attenuazione della tachicardia riflessa e diminuzione della capacità di compensare in via riflessa la perdita di sangue.

Se si ritiene necessario interrompere la terapia betabloccante prima di un intervento chirurgico, l’interruzione deve essere fatta gradualmente e completata circa 48 ore prima dell’anestesia.

Non c’è esperienza terapeutica con bisoprololo nell’insufficienza cardiaca in pazienti con le seguenti malattie e condizioni: diabete mellito insulino-dipendente (tipo I); grave compromissione della funzionalità renale; grave compromissione della funzionalità epatica; miocardiopatia restrittiva; malattie cardiache congenite; malattie valvolari organiche emodinamicamente significative; infarto del miocardio (nei 3 mesi precedenti).

BISOPROLOLO può interferire con l’effetto di altri farmaci e quali sono i suoi effetti collaterali?

Importante: è possibile che, quando due o più farmaci vengono assunti in associazione, uno o più di questi farmaci interferiscano tra di loro causando effetti collaterali anche gravi. Questi sono eventi relativamente rari e non si verificano in tutti i pazienti. Inoltre, l’intensità e la gravità dell’interazione dipendono da diversi fattori: dosaggio utilizzato, durata del trattamento, contemporaneità della somministrazione, dieta e/o corredo genetico del paziente. Chiedere sempre consiglio al proprio medico o al farmacista quando si inizia un trattamento farmacologico e informarli se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

L’associazione di bisoprololo non è raccomandata con:
  • Calcio-antagonisti (verapamil e in misura minore diltiazem): influenza negativa su contrattilità e conduzione atrio-ventricolare;
  • La somministrazione intravenosa di verapamil in pazienti che sono in trattamento con betabloccanti può portare ad una marcata ipotensione e ad un blocco atrio-ventricolare;
  • Farmaci antiaritmici di classe I (ad esempio chinidina, disopiramide, lidocaina, fenitoina, flecainide, propafenone): l’effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare può essere potenziato e l’effetto inotropo negativo può essere aumentato;
  • Farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente (come clonidina, metildopa, moxonidina, rilmenidina): l’uso concomitante di farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente può peggiorare l’insufficienza cardiaca mediante una diminuzione del tono simpatico centrale (riduzione della frequenza e della gittata cardiaca, vasodilatazione). La brusca sospensione, in particolare se precedente l’interruzione del beta-bloccante, può aumentare il rischio di “ipertensione rebound”.
Il bisoprolo può essere associato con cautela con:
  • Calcio antagonisti diidropiridinici (felodipina e amlodipina): l’uso concomitante può aumentare il rischio di ipotensione e non può essere escluso il rischio di un ulteriore peggioramento dello stato funzionale della pompa ventricolare nei pazienti con insufficienza cardiaca;
  • Farmaci antiaritmici di classe III (es. amiodarone): l’effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare può essere potenziato;
  • I betabloccanti topici (ad esempio gocce oftalmiche per il trattamento del glaucoma) possono avere un effetto additivo agli effetti sistemici di bisoprololo;
  • Farmaci parasimpaticomimetici: l’uso concomitante può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare e il rischio di bradicardia;
  • Insulina e antidiabetici orali: aumento dell’effetto ipoglicemizzante. Il blocco dei recettori beta può mascherare la comparsa di sintomi da ipoglicemia;
  • Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa e aumento del rischio di ipotensione;
  • Glicosidi digitalici: riduzione della frequenza cardiaca, aumento del tempo di conduzione atrio-ventricolare;
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS possono ridurre l’effetto ipotensivo di bisoprololo;
  • Agenti beta-simpaticomimetici (come isoprenalina, dobutamina): l’associazione con bisoprololo può ridurre l’effetto di tali farmaci;
  • Simpaticomimetici che attivano sia i beta- che gli alfa-adrenocettori (come noradrenalina, adrenalina): la combinazione con bisoprololo può smascherare gli effetti vasocostrittori di questi agenti mediati dagli alfa-adrenocettori, portando ad un aumento della pressione sanguigna e ad un peggioramento della claudicatio intermittens. Tali interazioni sono considerate più probabili con i betabloccanti non selettivi;
  • L’uso concomitante di agenti antiipertensivi così come di altri farmaci con un potenziale effetto di abbassamento della pressione sanguigna (come antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine) possono aumentare il rischio di ipotensione.
È necessario fare attenzione alle seguenti associazioni con bisoprololo:
  • Meflochina: aumento del rischio di bradicardia;
  • Inibitori delle monoamminaossidasi (eccetto inibitori delle MAO B): aumento dell’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti ma anche rischio di crisi ipertensive


Effetti indesiderati

Come tutti i farmaci, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Se si manifesta uno di questi disturbi, interrompere l’assunzione e informare immediatamente il proprio medico. Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Gli effetti indesiderati più gravi del bisoprololo riguardano la funzione cardiaca: rallentamento della frequenza cardiaca, peggioramento dell'insufficienza cardiaca, battito cardiaco lento o irregolare. Se compaiono capogiri, debolezza, difficoltà a respirare consultare un medico appena possibile.

Gli effetti indesiderati più comuni sono: stanchezza, senso di debolezza, capogiri, cefalea; sensazione di freddo o intorpidimento alle mani o ai piedi; ipotensione (bassa pressione); problemi gastrici o intestinali come nausea, vomito, diarrea o stipsi.
Meno comuni sono: disturbi del sonno; depressione; ipotensione ortostatica (capogiri al momento di alzarsi in piedi); problemi respiratori in pazienti affetti da asma o malattia polmonare cronica; debolezza muscolare, crampi muscolari.

Più raramente si sono osservati: problemi di udito; rinite allergica; lacrimazione ridotta; processo infiammatorio del fegato che può determinare ingiallimento della pelle o della sfera dell’occhio (ittero); anormalità dei risultati di alcuni test ematici per la funzionalità epatica oppure anomale concentrazioni di grassi; reazioni allergico-simili come prurito, vampate, eruzione cutanea; erezione compromessa; incubi, allucinazioni; svenimenti (sincope).

Consultare immediatamente un medico se compaiono reazioni allergiche più gravi, che possono comportare gonfiore del viso, del collo, della lingua, della bocca o della gola o difficoltà respiratorie.
Bisoprololo non influisce negativamente sulla capacità di guidare. Comunque, per le variazioni individuali di reazione ai farmaci, la capacità di guidare e di usare macchinari può essere influenzata. Questo deve essere considerato in particolare all’inizio della terapia, in caso di cambiamento della terapia ed in caso di assunzione contemporanea di alcolici.


Segnalazione delle reazioni avverse sospette

Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo articolo, rivolgersi al proprio medico o al farmacista. 

La segnalazione delle reazioni avverse sospette, che si verificano dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco, è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio dello stesso. Agli operatori sanitari e ai pazienti è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza dei farmaci.

Posso assumere BISOPROLOLO in gravidanza o durante l’allattamento?

A titolo precauzionale, se è in corso una gravidanza, se si sta pianificando una gravidanza, o se si sta allattando con latte materno, chiedere sempre consiglio al medico o al farmacista prima di assumere qualsiasi farmaco.


Gravidanza

Il bisoprololo può causare effetti dannosi durante la gravidanza e/o nel feto/neonato. In generale i beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, che si associa con un ritardo nella crescita del feto, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Nel feto e nel neonato si possono manifestare effetti indesiderati (ad es. ipoglicemia e bradicardia). Se la terapia con beta-bloccanti è necessaria sono preferibili i beta-bloccanti beta-1 selettivi. 

Bisoprololo non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. In tal caso monitorare il flusso ematico utero-placentare e la crescita fetale. Considerare terapie alternative in caso di effetti nocivi sulla gravidanza e sul feto. Il neonato deve essere strettamente monitorato. I sintomi di ipoglicemia e bradicardia si verificano generalmente entro i primi tre giorni.


Allattamento

Dato che non è noto se il farmaco viene escreto nel latte materno, l’allattamento al seno non è consigliato durante la terapia con bisoprololo.

Quali sono le modalità di conservazione di BISOPROLOLO?

Conservare tutti i medicinali al di fuori della vista e della portata dei bambini.
La validità di bisoprololo compresse (con o senza film) è di 3 o 5 anni, a seconda del dosaggio, e va conservato ad una temperatura inferiore ai 25°C. Il periodo di validità si riferisce sempre al prodotto correttamente conservato all’interno del suo confezionamento integro. Per evitare danni all’ambiente, non gettare alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere sempre al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più.

Domande e risposte

A cosa serve BISOPROLOLO?

Il bisoprololo è un farmaco in grado di bloccare i recettori beta presenti nella muscolatura cardiaca e quindi è in grado di rallentare la frequenza del battito del cuore. Per questo il bisoprololo è indicato per il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica, stabile, con ridotta funzione ventricolare sistolica sinistra, in associazione con ACE-inibitori, diuretici ed eventualmente glicosidi cardioattivi.

Come va assunto BISOPROLOLO?

Le compresse di bisoprololo devono essere assunte al mattino, anche in presenza di cibo, e devono essere deglutite con del liquido e non masticate.

Se sono in stato di gravidanza posso assumere BISOPROLOLO?

Il bisoprololo può causare effetti dannosi durante la gravidanza e/o nel feto/neonato riducendo la perfusione placentare, che si associa con un ritardo nella crescita del feto, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Pertanto, il bisoprololo non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. 

Quali effetti collaterali provoca BISOPROLOLO?

Gli effetti indesiderati più comuni sono: stanchezza, senso di debolezza, capogiri, cefalea; sensazione di freddo o intorpidimento alle mani o ai piedi; ipotensione (bassa pressione); problemi gastrici o intestinali come nausea, vomito, diarrea o stipsi. Meno comunemente sono stati descritti: disturbi del sonno; depressione; ipotensione ortostatica (capogiri al momento di alzarsi in piedi); problemi respiratori in pazienti affetti da asma o malattia polmonare cronica; debolezza muscolare, crampi muscolari.

Nei casi più gravi si è osservato un rallentamento della frequenza cardiaca, peggioramento dell'insufficienza cardiaca, battito cardiaco lento o irregolare.

Se compaiono capogiri, debolezza, difficoltà a respirare consultare un medico appena possibile.

Per quanto tempo posso assumere BISOPROLOLO?

La terapia con il bisoprololo è una terapia che va proseguita a lungo termine.

Bisoprololo può essere assunto insieme ad altri farmaci per la pressione?

Si certamente, infatti viene spesso prescritto in associazione con diuretici o ACE-inibitori. Può comunque interagire con una serie di altri farmaci. Chiedere sempre consiglio al proprio medico o al farmacista prima di associare il bisoprololo a qualsiasi terapia farmacologica.

Quali sono i segni di un sovradosaggio da bisoprololo?

In seguito a sovradosaggio i sintomi più comuni sono: bradicardia, ipotensione, broncospasmo, insufficienza cardiaca acuta, capogiri e ipoglicemia. 

Il bisoprololo influisce sulle prestazioni fisiche?

Il bisoprololo riduce la frequenza dei battiti cardiaci e può ridurre anche la sensazione di ansia. Per questo il bisoprololo, e altri farmaci beta-bloccanti, sono stati inseriti nella lista dei farmaci dopanti vietati in diversi sport.

Quanto tempo impiega il bisoprololo a fare effetto?

In genere, un miglioramento è osservabile solo dopo diversi mesi di trattamento ed è rappresentato da un miglioramento della frazione di eiezione (la frazione di sangue che viene espulsa dal cuore ad ogni battito), da un rallentamento della frequenza cardiaca e da una attenuazione dei sintomi.

È possibile sospendere il bisoprololo senza effetti collaterali?

Se è necessario sospendere l’assunzione di bisoprololo, questo deve essere fatto riducendo gradualmente il dosaggio per evitare la comparsa di effetti collaterali.

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