Antinausea o antiemetici: farmaci e compresse

Antinausea o antiemetici: farmaci e compresse

Indice

Introduzione

I farmaci antiemetici sono efficaci sia nel trattamento della nausea che del vomito

La ricca serie di studi sperimentali che ha arricchito negli ultimi decenni questa categoria è stata motivata in gran parte dalla necessità di sviluppare un prodotto che potesse controllare la nausea ed il vomito associati alla chemioterapia del tumore
Inoltre, la complessità dei meccanismi di regolazione del vomito e la presenza di diversi siti sui quali possono agire i farmaci, centrali e periferici, rende ragione del numero di molecole disponibili.

Antagonisti serotoninergici

Gli antagonisti serotoninergici comprendono molecole che agiscono sui recettori cerebrali e gastroenterici di tipo 3 della serotonina (HT-3) deprimendone l’attività. L’azione degli antagonisti HT-3 si esercita anche sul CTZ (Chemoreceptor Trigger Zone), ossia l’area del cervello situata a livello del pavimento del quarto ventricolo che è sensibile agli stimoli chimici rappresentati dalle sostanze circolanti e a quelli nervosi provenienti da alcuni nervi e dall’apparato vestibolare. Il CTZ è uno dei centri di controllo del vomito nel sistema nervoso centrale.
Sono particolarmente indicati nel trattamento della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia e dalla radioterapia e di vomito e nausea dovuti all’anestesia generale.

I principali effetti collaterali di questi medicinali sono sonnolenza, astenia e cefalea

Gli antagonisti serotoninergici più vecchi sono l’ondansetron, che è stato usato, in associazione al desametasone (un cortisonico) per trattare il vomito causato dalla chemioterapia, e il ganisetron, i due antagonisti serotoninergici di prima generazione. 
Oggi l’ondansetron è stato abbandonato, anche a causa dei suoi effetti collaterali sul cuore, a favore degli antagonisti serotoninergici di seconda generazione, il palonosetron e l’aprepitant.

Antagonisti dopaminergici

Gli antagonisti dopaminergici agiscono sui recettori della dopamina centrali o periferici.
Le molecole che deprimono l’attività dei recettori dopaminergici a livello del sistema nervoso centrale comprendono:
  • Fenotiazine, fra cui la clorpromazina, che si impiega per il trattamento del vomito secondario alla chemioterapia e alla radioterapia;
  • Butirrofenoni, che includono il droperidolo.
Gli antagonisti dopaminergici che agiscono sui recettori gastroenterici (procinetici periferici) sono:
  • Metoclopramide: in combinazione con il desametasone viene usata nel trattamento della nausea e del vomito associati alla chemioterapia; può avere, come effetto collaterale, la sindrome extra-piramidale, che causa vertigini per alterazione del sistema dell’equilibrio;
  • Domperidone: impiegato nel trattamento della nausea e del vomito da stasi digestiva.
I procinetici periferici non garantiscono efficacia soddisfacente nel trattamento della nausea e del vomito post chemioterapia.

I principali effetti collaterali degli antagonisti dopaminergici sono la sonnolenza e la stanchezza

Antistaminici

Gli antistaminici usati come antiemetici sono farmaci che antagonizzano i recettori H1 dell’istamina presenti a livello dei nuclei cerebrali che sovrintendono al mantenimento dell’equilibrio. 
Si impiegano nel trattamento della cinetosi, disturbo che comporta nausea e vomito ed è causato dal movimento (mal d’auto, mal d’aria, mal d’acqua). Occorre prestare attenzione agli effetti sedativi indotti da questi medicinali (prometaziona, dimenidrinato, ciclizina, meclozina).
Meclozina e prometazina sono indicate anche nell’iperemesi gravidica, il vomito incoercibile che può colpire le donne in gravidanza, mettendole a rischio di disidratazione, perdita di peso e chetosi. La ciclizina, invece, non può essere assunta in gravidanza, perché teratogena, ossia associata a rischio di malformazioni del feto.

 
Immagine che rappresenta una persona con il mal d'auto

Anticolinergici

Gli anticolinergici usati a scopo antiemetico possono essere impiegati per la prevenzione di nausea e vomito secondari al movimento (cinetosi). Fra le molecole anticolinergiche impiegate a questo scopo, la scopolamina, che agisce sui recettori colinergici (muscarinici) presenti nell’apparato vestibolare nell’orecchio, la sede anatomica che registra la posizione del corpo nello spazio e ne invia informazione al cervello

I principali effetti collaterali di queste molecole sono sonnolenza, stipsi, disturbi visivi e secchezza delle fauci.

Benzodiazepine

Fra le benzodiazepine, diazepam e lorazepam sono le due molecole impiegate nella gestione della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia. 
Possono causare, come effetti collaterali, sedazione e amnesia.

Glucocorticoidi

Desametasone e metilprednisolone vengono utilizzati ad alte dosi per somministrazione intravenosa, per la prevenzione della nausea e del vomito da chemioterapia e radioterapia.
Il meccanismo d’azione antiemetico dei cortisonici non è completamente noto.

Cannabinoidi

Vengono usati a scopo antiemetico solo nei pazienti refrattari alle soluzioni farmacologiche tradizionali, con le quali comunque oggi è possibile controllare più del 90% dei casi di nausea e vomito post chemioterapia.
In particolare, possono essere utili nei pazienti trattati con cis-platino.

Antagonisti nk-1

Si tratta di un gruppo di farmaci che antagonizzano i recettori delle tachichinine di tipo 1 (Nk-1) localizzati in prossimità del centro del vomito (situato nel cervello) e a livello intestinale. In questo modo impediscono il legame della sostanza P a questi recettori, bloccando così la sensazione di nausea e il vomito.
L’aprepitant viene associato a desametasone e ad un antagonista dei recettori 5-HT3 ed è molto efficace nel prevenire il vomito da chemioterapici altamente emetogeni. L’osaprepitant è un profarmaco che deve essere somministrato per iniezione endovenosa.  

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