Indice
Domande e Risposte
Introduzione: che cos’è l'aciclovir?
Aciclovir è un
principio attivo con una
attività antivirale. Viene utilizzato per trattare diversi tipi di infezioni di origine
virale ed è ben tollerato dai pazienti. Ha effetto contro il
Virus dell’Herpes simplex umano (HSV) e contro il
Virus della Varicella-zoster (VZV), anche se è circa 10 volte più potente contro HSV che contro VZV. È stato il primo della sua classe (altri sono valaciclovir e famciclovir) ad essere approvato e può essere
somministrato attraverso diverse vie: endovenosa, orale, cutanea e oculare.
Aciclovir è indicato per il trattamento di:
- Infezioni da Herpes simplex e da Varicella-zoster in pazienti immunocompromessi;
- Profilassi delle infezioni da Herpes simplex in pazienti gravemente immunocompromessi;
- Forme ricorrenti di infezioni da virus Varicella-zoster e forme gravi di Herpes genitalis primario in soggetti con normale funzione immunitaria;
- Encefalite da virus Herpes Simplex;
- Trattamento delle infezioni da Herpes simplex nei neonati.
Aciclovir è disponibile in diversi dosaggi e forme farmaceutiche:
- Flaconcini di polvere per soluzione per infusione da 250 e 500 mg;
- Compresse da 200 mg, 400 mg, 800 mg;
- Flaconcino con sospensione orale 400 mg/5 mL;
- Tubo di crema al 5%;
- Tubo unguento oftalmico al 3%.
Aciclovir appartiene alla categoria degli
Antivirali e nello specifico a quella dei
Nucleosidi e nucleotidi, esclusi gli inibitori della transcriptasi inversa.
Aciclovir polvere per soluzione per infusione può essere prescritto con
Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in
ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.
Aciclovir compresse e sospensione orale può essere prescritto con
Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.
Aciclovir crema può essere prescritto con
Ricetta OTC - medicinali non soggetti a prescrizione medica da banco.
Posologia dell'aciclovir: come agisce e come si usa?
Aciclovir è un
analogo nucleosidico sintetico delle basi puriniche che compongono il DNA. Svolge una azione
inibitoria sulla
DNA polimerasi virale (un enzima utilizzato dai virus per allungare la catena del DNA e permettere quindi la loro replicazione). Il farmaco inizialmente è inattivo e deve essere
sottoposto all’azione di un
enzima chiamato
timidina chinasi che
fosforila (introduce un gruppo fosfato PO4) la molecola attivandola. La prima fosforilazione viene attuata in modo specifico dalla
chinasi del
virus, rendendo selettiva l’
azione del farmaco solo nelle
cellule infettate in cui si accumula il
principio attivo. L’aciclovir
impedisce la sintesi del
DNA virale in due modi:
inibendo l’azione della DNA polimerasi virale e
bloccando l’allungamento della catena del DNA virale, senza interferire con la duplicazione del DNA umano.
Posologia
Soluzione per infusione
La dose richiesta deve essere somministrata per
infusione endovenosa lenta in un intervallo di tempo di 1 ora, per evitare la precipitazione di aciclovir nel
rene.
Evitare iniezioni rapide o in bolo
Un ciclo di trattamento con soluzione per infusione dura di solito
5 giorni, anche la durata può essere
modificata in base alle condizioni del paziente ed alla
risposta terapeutica. Nella terapia dell'
encefalite erpetica la somministrazione va continuata per
10 giorni. Nel trattamento dell’
herpes neonatale la somministrazione va continuata per
14 giorni per le infezioni
mucocutanee (cute-occhio-bocca) e per
21 giorni per la
malattia diffusa e per la malattia a livello del
sistema nervoso centrale.
La durata della somministrazione profilattica di soluzione per infusione è determinata dal periodo di rischio. I dosaggi dipendono dall’età e dalla funzionalità renale. Seguire sempre con attenzione le
indicazioni del medico curante e i dosaggi riportati nel
foglietto illustrativo.
Adulti
Nelle infezioni da
Herpes simplex (con l'eccezione dell'encefalite erpetica) e nelle forme ricorrenti di infezioni da
virus Varicella-zoster (in caso di normale funzione immunitaria) il dosaggio è di 5 mg/kg ogni 8 ore, purché la funzione renale non sia compromessa.
Nei pazienti
immunocompromessi con infezioni da virus Varicella-zoster e in quelli con
encefalite da virus Herpes simplex, il dosaggio è di 10 mg/kg ogni 8 ore purchè la funzione renale non sia compromessa.
Ai pazienti
obesi deve essere somministrata la dose raccomandata negli adulti facendo riferimento a
peso corporeo ideale piuttosto che quello effettivo.
Popolazione pediatrica
La dose di soluzione per infusione nei bambini
tra i 3 mesi ed i 12 anni è calcolata in base alla
superficie corporea.
Nei bambini di tre mesi di età o più con infezioni da
Herpes simplex (con l'eccezione dell'encefalite erpetica) ed in quelli con
forme ricorrenti di infezioni da virus
Varicella-zoster (in caso di normale funzione immunitaria) il dosaggio è di 250 mg/m
2 di superficie corporea ogni 8 ore, purchè la funzione renale non sia compromessa.
Nei bambini
immunocompromessi con infezioni da virus Varicella-zoster ed in quelli con
encefalite da virus Herpes simplex, il dosaggio è di 500 mg/m
2 di superficie corporea ogni 8 ore purchè la funzione renale non sia compromessa.
Neonati e bambini fino a tre mesi di età
La dose di soluzione per infusione nei
neonati e nei bambini fino a tre mesi di età deve essere calcolata sulla base del
peso corporeo.
La dose raccomandata per il trattamento dei neonati con nota o sospetta infezione da
herpes neonatale è di 20 mg/kg di peso corporeo ogni 8 ore, per
21 giorni nel caso di malattia
diffusa e localizzata a livello del
sistema nervoso centrale, o per
14 giorni nel caso di malattia limitata alla
cute e alle
mucose.
I neonati e i bambini con una funzione renale compromessa richiedono una modifica appropriata della dose in base al grado di
compromissione renale.
Anziani
Si deve tener conto della possibilità di una
compromissione renale e di conseguenza il dosaggio deve essere modificato. Deve essere mantenuta un’adeguata
idratazione.
Pazienti con compromissione renale
Si consiglia
cautela nel somministrare aciclovir soluzione per infusione nei pazienti con funzionalità renale compromessa e deve essere mantenuta un’adeguata
idratazione.
L’aggiustamento del dosaggio per i pazienti con compromissione renale si basa sulla
clearance della creatinina, espressa in unità di mL/min negli adulti e adolescenti e in unità di mL/min/1,73m
2 per i neonati e i bambini di età inferiore ai 13 anni. Seguire sempre le
indicazioni del medico e/o gli aggiustamenti del dosaggio riportati sul
foglietto illustrativo.
Adulti e adolescenti con compromissione renale
- Con clearance della creatinina da 25 a 50 mL/min: 5 o 10 mg/kg peso corporeo e somministrare ogni 12 ore.
- Con clearance della creatinina da 10 a 25 mL/min: 5 o 10 mg/kg e somministrare ogni 24 ore.
- Con clearance della creatinina da 0 a 10 mL/min: 2,5 o 5 mg/kg e somministrare ogni 24 ore.
- Pazienti in emodialisi: 2,5 o 5 mg/kg e somministrare ogni 24 ore. Dare dose aggiuntiva dopo la dialisi.
Neonati e bambini con compromissione renale
- Con clearance della creatinina da 25 a 50 mL/min/1,73 m2: 250 o 500 mg/m2 superficie corporea o 20 mg/kg peso corporeo e somministrare ogni 12 ore.
- Con clearance della creatinina da 10 a 25 mL/min/1,73 m2: 250 o 500 mg/m2 superficie corporea o 20 mg/kg peso corporeo e somministrare ogni 24 ore.
- Con clearance della creatinina da 0 a 10 mL/min/1,73 m2: 125 o 250 mg/m2 superficie corporea o 20 mg/kg peso corporeo e somministrare ogni 24 ore.
- Pazienti in emodialisi: 125 o 250 mg/m2 superficie corporea o 20 mg/kg peso corporeo e somministrare ogni 24 ore. Dare dose aggiuntiva dopo la dialisi.
Il contenuto dei flaconcini di
polvere per infusione deve essere
sciolto in acqua per preparazioni
iniettabili o soluzione
fisiologica sterili. Somministrare con una
pompa da infusione a velocità controllata o tramite
fleboclisi. Dopo
diluizione la sospensione è compatibile e stabile per 12 ore a
temperatura ambiente con liquidi perfusionali quali: fisioligica (sodio cloruro allo 0,9%), glucosio con sodio cloruro e Ringer lattato.
In caso di comparsa di
torbidità o cristalli nella soluzione, il preparato deve essere
scartato.
Compresse e sospensione orale
Adulti
Trattamento delle infezioni da
Herpes simplex: una compressa da
200 mg 5 volte al giorno ad intervalli di circa 4 ore,
omettendo la dose
notturna. Il trattamento va continuato per
5 giorni ma può rendersi necessario un prolungamento nei casi di infezioni primarie gravi.
Nei pazienti gravemente immunocompromessi (ad es. dopo un trapianto midollare) o nei pazienti con un diminuito assorbimento intestinale, il dosaggio può essere raddoppiato a
400 mg (o 5 mL della sospensione) o, in alternativa, può esser
valutata l'opportunità di una somministrazione di aciclovir per via
endovenosa. La terapia va iniziata appena compaiono i
primi segni di un’infezione e nel caso di infezioni
recidivanti questo dovrebbe avvenire preferibilmente durante la fase
prodromica o all'apparire delle prime
lesioni.
Terapia soppressiva delle
recidive delle infezioni da Herpes simplex nei pazienti
immunocompetenti: una compressa da
200 mg 4 volte al giorno ad intervalli di 6 ore. Molti pazienti possono essere trattati, con successo, con la somministrazione di
400 mg (o 5 mL della sospensione)
2 volte al giorno ad intervalli di 12 ore. Possono risultare efficaci anche dosaggi di
200 mg 3 volte al giorno ad intervalli di 8 ore o 2 volte al giorno ad intervalli di 12 ore. In alcuni pazienti si possono verificare recidive dell'infezione con una dose totale giornaliera di 800 mg. La terapia dovrebbe essere
interrotta periodicamente ad intervalli di 6 o 12 mesi, per poter osservare eventuali
mutamenti nella storia naturale della malattia.
Profilassi delle infezioni da Herpes simplex nei pazienti
immunocompromessi: una compressa da
200 mg 4 volte al giorno ad intervalli di 6 ore. Nei pazienti gravemente
immunocompromessi (ad es. dopo un trapianto midollare) o nei pazienti con un
diminuito assorbimento intestinale il dosaggio può essere raddoppiato a 400 mg (o 5 mL della sospensione) o, in alternativa, può essere valutata l'opportunità di una somministrazione di aciclovir per via
endovenosa. La durata della profilassi va considerata in relazione con quella del periodo di rischio.
Trattamento dell'herpes zoster e della
varicella: 800 mg (o 10 mL di sospensione) 5 volte al giorno ad intervalli di circa 4 ore, omettendo la dose notturna. Il trattamento deve essere continuato
per 7 giorni. Nei pazienti gravemente
immunocompromessi (ad es. dopo un trapianto di midollo osseo) o nei pazienti con diminuito assorbimento intestinale, può essere valutata l'opportunità di una somministrazione di aciclovir per via
endovenosa. La terapia va iniziata
subito dopo la comparsa dell'infezione, infatti il trattamento ottiene
risultati migliori se instaurato all'apparire delle
prime lesioni.
Popolazione pediatrica
Per il trattamento delle infezioni da
Herpes simplex e per la profilassi delle stesse negli immunocompromessi, nei bambini di età
pari o superiore a due anni, deve essere somministrato lo stesso
dosaggio degli adulti; nei bambini al di
sotto dei
due anni di età, deve essere somministrata la
metà della dose degli adulti.
Per il trattamento delle infezioni del virus dell’
herpes neonatale si raccomanda la somministrazione di aciclovir soluzione per
infusione.
Per il trattamento della
varicella si raccomandano i seguenti dosaggi:
- bambini di età pari o superiore ai 6 anni: 800mg di aciclovir (o 10 mL di sospensione) 4 volte al giorno;
- bambini di età pari ai 2 anni ed inferiore ai 6 anni: 400 mg di aciclovir (o 5 m: di sospensione) 4 volte al giorno;
- bambini di età inferiore ai 2 anni: 200 mg di aciclovir (o 2,5 mL di sospensione) 4 volte al giorno.
La somministrazione di 20 mg/kg di peso corporeo (non superando gli 800 mg) 4 volte al giorno, permette un adattamento posologico più preciso. Il trattamento deve essere continuato per 5 giorni. Non sono disponibili dati specifici circa la soppressione delle infezioni da Herpes simplex o il trattamento dell'herpes zoster nei
bambini immunocompetenti.
Per il trattamento dell'Herpes zoster nei
bambini immunocompromessi andrà presa in considerazione la somministrazione di aciclovir per via
endovenosa.
Pazienti anziani
Nell’
anziano si deve tener conto della possibilità di una
compromissione renale e di conseguenza il dosaggio deve essere modificato.
Nei pazienti che assumono alte dosi di aciclovir per via orale deve essere mantenuta una adeguata idratazione.
Pazienti con compromissione renale
Nel trattamento e nella profilassi delle infezioni da
Herpes simplex, in pazienti con funzionalità
renale compromessa, la posologia orale raccomandata
non dovrebbe causare un
accumulo di aciclovir al di sopra dei livelli ritenuti accettabili per la somministrazione del farmaco per via endovenosa. Nella gestione delle infezioni da Herpes simplex nei pazienti con
compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 10 mL/min), si raccomanda di aggiustare la dose di aciclovir a 200 mg, somministrati 2 volte al giorno ad intervalli di circa 12 ore.
Nel trattamento delle infezioni della
varicella e dell'
herpes zoster si raccomanda di modificare la posologia a 800 mg di aciclovir (o 10 mL di sospensione) somministrati 2 volte al giorno ad intervalli di circa 12 ore in pazienti con compromissione renale
grave (clearance della creatinina inferiore a 10 mL/min) ed a 800 mg di aciclovir (o 10 mL di sospensione) 3 volte al giorno, somministrati ad intervalli di circa 8 ore, in pazienti con compromissione renale
moderata (clearance della creatinina compresa tra 10 e 25 mL/min).
Crema
Aciclovir crema deve essere applicata
5 volte al giorno ad intervalli di circa 4 ore sulle
lesioni o sulle zone dove queste stanno sviluppandosi preferibilmente durante le
fasi più precoci (prodromi o eritema), o può anche essere iniziato durante le
fasi più tardive (papule o vescicole) e deve continuare per almeno 4 giorni per l’
herpes labialis e per 5 giorni per l’
herpes genitalis. Se non si è avuta guarigione, il trattamento può continuare fino ad un
massimo di 10 giorni.
Unguento oftalmico
Adulti e bambini: applicare l’unguento oftalmico (1 cm circa) nel
sacco congiuntivale inferiore, 5 volte al giorno ad intervalli di circa 4 ore. La terapia deve continuare per almeno
tre giorni dopo la guarigione.
Sovradosaggio
Sintomi e segni: il sovradosaggio di aciclovir per via endovenosa comporta un
aumento della creatinina sierica, dell’azotemia e una conseguente
insufficienza renale. Sono stati descritti
effetti neurologici (stato confusionale,
allucinazioni, agitazione,
vertigini e coma).
Aciclovir è solo
parzialmente assorbito a livello
intestinale. Pazienti che hanno occasionalmente ingerito un sovradosaggio fino a 20 g di aciclovir in unica assunzione non hanno generalmente manifestato effetti inattesi.
Sovradosaggi accidentali e ripetuti di aciclovir per via orale, protrattisi per parecchi giorni, sono stati associati ad effetti
gastrointestinali (quali nausea e
vomito) e ad effetti
neurologici (cefalea e stato confusionale).
Trattamento: i pazienti devono essere attentamente
osservati per evidenziare eventuali
segni di tossicità. L’
emodialisi aumenta in maniera significativa l’eliminazione di aciclovir dal sangue e può, pertanto, essere considerata un’opzione adottabile in caso di sovradosaggio sintomatico.
Avvertenze e precauzioni dell'aciclovir
Aciclovir è
controindicato nei pazienti con
ipersensibilità al principio attivo, ai suoi derivati (valaciclovir) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Aciclovir è controindicato in
gravidanza e nell’
allattamento.
Aciclovir se somministrato per via endovenosa (e in misura minore anche per via orale) può
depositarsi sotto forma di cristalli nei
tubuli renali causando infiammazione e alterata funzionalità renale. Nei pazienti a cui viene somministrato aciclovir per via endovenosa o alte dosi di aciclovir per via orale deve essere mantenuta un’adeguata
idratazione. Il rischio di insufficienza renale è aumentato con l’uso di altri
medicinali nefrotossici. Usare molta cautela in caso di somministrazione di aciclovir per via endovenosa con altri medicinali nefrotossici.
Uso nei pazienti con compromissione renale e nei pazienti anziani
Aciclovir è eliminato per mezzo della
clearance renale, pertanto la
dose deve essere
ridotta nei pazienti con
compromissione renale e nei pazienti
anziani. Questi pazienti hanno anche un aumentato rischio di sviluppare effetti collaterali a livello
neurologico e devono essere attentamente controllati per la comparsa di questi effetti. Queste reazioni sono generalmente reversibili una volta sospeso il trattamento.
In pazienti sottoposti a trattamento con aciclovir soluzione per infusione ai
dosaggi più elevati (ad esempio per la terapia dell'encefalite erpetica), dovrà essere posta particolare
attenzione alla
funzionalità renale, particolarmente in caso di pazienti con scarsa idratazione o con funzione renale compromessa.
Aciclovir soluzione iniettabile per infusione ricostituito ha un pH di circa 11,0 e non può pertanto essere somministrato per via orale.
Cicli prolungati o ripetuti di aciclovir in soggetti gravemente immunocompromessi possono comportare la
selezione di ceppi virali resistenti con ridotta sensibilità che possono
non rispondere a trattamenti continui di aciclovir. L'uso prolungato di aciclovir può dare luogo a fenomeni di
sensibilizzazione, ove ciò accada occorre interrompere il trattamento e
consultare il medico curante.
Aciclovir crema
non è raccomandato per l’
uso oftalmico, né é consigliabile l'applicazione sulle
membrane mucose della bocca o della
vagina poiché potrebbe essere
irritante. Si deve porre particolare attenzione per evitare l'applicazione accidentale negli occhi.
Alcune preparazioni di aciclovir contengono sostanze che potrebbero dare
reazioni indesiderate in alcuni pazienti:
- Lattosio: non è adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.
- Para-idrossibenzoato: può causare reazioni allergiche (anche ritardate).
- Sorbitolo: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.
- Glicole propilenico può causare irritazioni cutanee e l’eccipiente alcol cetostearilico può causare reazioni locali della pelle (ad esempio dermatite da contatto).
Aciclovir e COVID-19
L’aciclovir NON è indicato per questa terapia.
Diversi farmaci antivirali sono stati proposti per il trattamento dell’infezione da parte del virus SARS-CoV-2. Al momento, in Italia sono stati
approvati solo
due antivirali orali:
Paxlovid (PF-07321332/Ritonavir) e Lagevrio (Molnupiravir) indicati per il trattamento del
COVID-19 in pazienti adulti che
non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che presentano un elevato rischio di sviluppare una forma grave di malattia.
Interazioni ed effetti indesiderati dell'aciclovir
È possibile che, quando
due o più farmaci vengono assunti in associazione, uno o più di questi farmaci interferiscano tra di loro causando effetti collaterali anche gravi. Questi sono eventi relativamente rari e non si verificano in tutti i pazienti. Inoltre, l’intensità e la gravità dell’interazione dipendono da
diversi fattori:
- Dosaggio utilizzato;
- Durata del trattamento;
- Contemporaneità della somministrazione;
- Dieta e/o corredo genetico del paziente.
Chiedere sempre
consiglio al proprio medico o al farmacista quando si inizia un trattamento farmacologico.
Nei pazienti che ricevono aciclovir per
infusione endovenosa è richiesta cautela durante la somministrazione concomitante di medicinali che competono con aciclovir attraverso la via di eliminazione a causa del
potenziale incremento dei livelli
plasmatici di uno o di entrambi i farmaci o dei loro metaboliti. Aciclovir viene principalmente
eliminato immodificato nelle
urine attraverso secrezione tubulare renale attiva. Pertanto, qualsiasi farmaco somministrato contemporaneamente in grado di competere con questo meccanismo può far aumentare le
concentrazioni plasmatiche di aciclovir.
Probenecid e
cimetidina determinano un aumento dell’area sotto la curva delle
concentrazioni plasmatiche di aciclovir (AUC) e ne diminuiscono la clearance renale. Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio in considerazione dell’ampio indice terapeutico di aciclovir.
Un aumento delle AUC plasmatiche di aciclovir e del
metabolita inattivo del
mofetil micofenolato, un agente immunosoppressivo usato nei pazienti trapiantati, sono stati osservati in caso di cosomministrazione.
In caso di somministrazione di
litio in concomitanza ad alte dosi di aciclovir per via endovenosa, le concentrazioni sieriche del litio devono essere attentamente
controllate a causa del
rischio di tossicità del litio.
Prestare molta attenzione (controllando i cambiamenti nella funzionalità renale) se viene somministrato aciclovir per via endovenosa assieme a farmaci che influiscono con
altri aspetti della fisiologia renale (ad esempio
ciclosporina,
tacrolimus). Usare molta cautela nella co-somministrazione, soprattutto se si prevede l'utilizzo di alte dosi dei farmaci e/o per prolungati periodi di tempo.
L'uso concomitante di ceftriaxone può aumentare il rischio di nefrotossicità già nota per aciclovir se somministrato per via orale o endovenosa. Controllare la
concentrazione sierica di
creatinina durante il trattamento concomitante; i segni di
nefrotossicità compaiono tipicamente 2 o 3 giorni dopo l'inizio della terapia. Nel caso di comparsa di nefrotossicità diminuire le dosi di aciclovir o sospendere la terapia.
L'uso concomitante di aciclovir per via orale o parenterale e
farmaci antiinfiammatori non steroidei (
FANS) può portare a maggior rischio di insufficienza renale acuta, soprattutto nei pazienti anziani, con funzionalità renale compromessa o nei neonati prematuri o affetti da patologie gravi. La correlazione tra co-somministrazione di aciclovir e sviluppo di insufficienza renale è risultata essere più marcata con
loxoprofene,
diclofenac,
ketorolac,
piroxicam e
lornoxicam.
La terapia concomitante di aciclovir con
teofillina aumenta del 50% l’
AUC della teofillina somministrata. Si raccomanda di misurare le concentrazioni plasmatiche durante la terapia con aciclovir.
Aciclovir può diminuire la
concentrazione plasmatica di fenitoina e acido valproico, con conseguente effetto terapeutico subottimale di questi
antiepilettici.
Effetti indesiderati
Come tutti i farmaci, questo medicinale può causare
effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Se si manifesta uno di questi disturbi, interrompere l’assunzione e informare immediatamente il proprio medico.
Se compare una
reazione allergica smettere di assumere aciclovir e contattare il medico immediatamente.
Effetti indesiderati comuni sono:
- Flebite (gonfiore e rossore nel sito di infusione);
- Nausea e vomito;
- Prurito e orticaria;
- Eruzione cutanea compresa anche fotosensibilità (una reazione della pelle dopo esposizione alla luce solare);
- Alterazione di alcuni esami di laboratorio (aumento dell’azotemia, della creatinina e di alcuni enzimi del fegato).
Meno comuni sono:
- Anemia (riduzione del numero di globuli rossi nel sangue);
- Leucopenia (riduzione del numero di globuli bianchi nel sangue);
- Trombocitopenia (riduzione del numero di piastrine nel sangue).
Molto raramente sono stati osservati:
- Anafilassi (una reazione allergica grave);
- Angioedema (gonfiore delle labbra, del viso, del collo e della gola che causano difficoltà di respirazione),
- Dispnea (difficoltà a respirare);
- Mal di testa e capogiri;
- Sensazione di confusione e di agitazione;
- Tremori;
- Atassia (instabilità nel camminare e mancanza di coordinazione)
- Disartria (parole pronunciate in modo lento e difettoso);
- Allucinazioni;
- Disturbi del pensiero e della percezione legati a un disturbo psichiatrico;
- Convulsioni;
- Sonnolenza;
- Danni cerebrali;
- Perdita di coscienza;
- Diarrea e dolore addominale;
- Ittero (ingiallimento del bianco degli occhi o della pelle);
- Infiammazione del fegato;
- Riduzione della funzione dei reni;
- Dolore nella parte bassa della schiena, nella zona corrispondente ai reni;
- Affaticamento;
- Febbre;
- Reazioni infiammatorie locali;
- Alterazione degli esami di laboratorio (aumento della bilirubina).
L’unguento oftalmico può causare cheratopatia puntata superficiale (una infiammazione della cornea che in genere non comporta l'interruzione prematura della terapia e regredisce senza apparenti conseguenze); bruciore moderato e transitorio dell’occhio che si verifica subito dopo l'applicazione, congiuntivite. Raramente si è avuta blefarite.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
Se si
manifestano un qualsiasi effetto
indesiderato, compresi quelli non elencati in questo articolo,
rivolgersi al proprio medico, al farmacista o all’infermiere.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette, che si verificano dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco, è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio dello stesso. Agli operatori sanitari e ai pazienti è richiesto di
segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire
maggiori informazioni sulla sicurezza dei medicinali.
Gravidanza e allattamento
L’uso di aciclovir in
gravidanza deve essere considerato
solo quando i
potenziali benefici superano ogni possibile
rischio non noto.
Aciclovir
può passare nel latte materno e si consiglia cautela nell’uso di questo farmaco durante l’allattamento.
Note (modalità di conservazione, validità)
Polvere per soluzione per infusione ha una validità
di 5 anni. Conservare ad una temperatura inferiore ai
25°C. Una volta ricostituita, la soluzione è stabile fino a 12 ore a temperatura ambiente (15°-25°C).
Non congelare la soluzione.
Compresse hanno una validità
di 5 anni. Conservare al
riparo dall’umidità.
Sospensione orale ha una validità di
3 anni. Conservare a temperatura inferiore ai
30°C.
Crema ha una validità di
3 anni. Conservare ad una temperatura inferiore ai
25°C,
non congelare.
Unguento oftalmico ha una validità di
2 anni. Non conservare ad una temperatura superiore ai
25°C. Non utilizzare dopo un mese dall’apertura.
Il periodo di validità si riferisce sempre al prodotto correttamente conservato all’interno del suo confezionamento integro.
Per evitare danni all’ambiente, non gettare alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere sempre al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più.
Domande e risposte
Come funzione l’aciclovir?
L’aciclovir è un farmaco antivirale e agisce bloccando la duplicazione del DNA virale, causando così la morte del virus. Ha una azione selettiva sul virus e non interferisce con la duplicazione del DNA umano.
Quali sono gli effetti collaterali più comuni dell’aciclovir?
Gli effetti indesiderati più comuni sono: flebite, nausea, vomito, prurito, orticaria, eruzione cutanea compresa anche fotosensibilità, alterazione di alcuni esami di laboratorio. Meno comunemente sono stati segnalati: anemia, leucopenia e trombocitopenia.
Per quanto tempo devo usare l’aciclovir?
Il dosaggio da utilizzare e la durata del trattamento dipendono dalle condizioni del paziente e dalla gravità dell’infezione. In genere il trattamento dura almeno 5 giorni, ma può essere prolungato anche fino a 14-21 giorni, in base alla risposta alla terapia del singolo paziente.
Per cosa si usa l’aciclovir?
L’aciclovir ha una azione antivirale ed è indicato per il trattamento e la profilassi delle infezioni da Herpes simplex e da Varicella-zoster in pazienti immunocompromessi, per le forme ricorrenti di infezioni da virus Varicella-zoster e forme gravi di Herpes genitalis primario in soggetti con normale funzione immunitaria, per il trattamento dell’Encefalite da virus Herpes Simplex e delle infezioni da Herpes simplex nei neonati.