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Che cos’è il varicocele?
Il varicocele è una
dilatazione patologica delle vene testicolari (o spermatiche) che si trovano all'interno dello scroto, la sacca di pelle che racchiude i testicoli. Le vene hanno il compito di
drenare il
sangue dai testicoli e in presenza di varicocele la situazione è simile alle vene varicose che si manifestano sulle gambe.
- In condizioni normali queste vene hanno un diametro di circa 0,5-1.5 centimetri;
- Nei soggetti con varicocele raggiungono un diametro superiore a 2 centimetri.
Tale
alterazione provoca un
gonfiore in corrispondenza del testicolo interessato. Di solito, il gonfiore a carico del testicolo è
l'unica manifestazione patologica del varicocele. Tuttavia, in alcuni casi, al
gonfiore possono aggiungersi il dolore, e nelle forme più gravi atrofia testicolare e
infertilità (azoospermia, cioè mancanza di spermatozooi nell’eiaculato), fortunatamente reversibile una volta che il problema viene curato.
Il varicocele è una condizione patologica
molto diffusa negli uomini, in particolare fra i giovani adulti (
18-25 anni). Tendenzialmente
compare sul lato sinistro dell’apparato riproduttore, a causa della posizione della vena testicolare sinistra, anche se può verificarsi
anche a destra.
Cause
La
causa più probabile del varicocele è l’
impedimento da parte delle valvole del
funicolo spermatico di far
fluire il sangue, che in questo modo provoca la dilatazione delle vene, probabilmente dovuto a una
componente ereditaria. Si attribuisce l’
origine del varicocele anche a una
debolezza congenita delle pareti venose associata ad incontinenza delle valvole. In condizioni normali, questo sistema di valvole permette al sangue di viaggiare in un'unica direzione, impedendone il reflusso, mentre in caso di varicocele, il
sangue torna indietro, determinando il ristagno.
Oltre al varicocele idiopatico (primario) esiste anche una forma di varicocele
secondario, cioè che
dipende da un’altra patologia. Nel varicocele secondario la causa del blocco al flusso sanguigno è la presenza di un tumore a livello pelvico o addominale (per esempio un carcinoma renale); il quale comprime i vasi venosi entro cui dovrebbe defluire il sangue proveniente dalle vene testicolari. Il varicocele secondario è tipico delle
persone adulte o anziane di età compresa tra i
40 e i 70 anni.
I sintomi del varicocele
Solitamente ci si accorge del varicocele perché si osserva un
gonfiore testicolare, quasi mai doloroso.
Di solito il dolore - che può essere acuto o sordo - si manifesta in:
- Ambienti eccessivamente caldi (tipo la sauna);
- Dopo un esercizio fisico intenso;
- Alla fine di un rapporto sessuale lungo;
- Oppure dopo un tempo prolungato in stazione eretta.
Mentre
si riduce quando il paziente si distende in posizione supina (a pancia in su). La
febbre non è un sintomo comune del varicocele, ma può essere presente per altre ragioni.
La Diagnosi
La diagnosi di varicocele è molto semplice e si basa su un
buon esame obiettivo e su
indagini ecografiche. Il processo diagnostico parte da una buona
ispezione e soprattutto palpazione dello scroto, dove in caso di varicocele il medico percepirà sotto le dita una
tumefazione soffice, simile ad un sacchetto pieno di vermicelli.
È fondamentale poi distinguere la natura di tale tumefazioni. Una buona prova è quella della
transilluminazione: in questo esame viene posta una sorgente luminosa da un lato, e il varicocele risulterà opaco, non consentendo alla luce di oltrepassarlo.
Importante è anche valutare il grado del varicocele:
- Un varicocele di grado I si presenta solo quando aumenta la pressione addominale (per esempio durante un colpo di tosse o durante la manovra di Vassalva);
- Un varicocele di grado II è palpabile ma non visibile;
- Un varicocele di grado III è un varicocele palpabile e visibile.
Una volta giunti alla diagnosi di varicocele, si raccomanda sempre al paziente di eseguire uno
spermiogramma che ci mostrerà lo stato del
liquido seminale.
Il varicocele se non adeguatamente trattato può determinare diverse complicazioni quali:
- L'atrofia testicolare, cioè una riduzione delle dimensioni di uno o di entrambi i testicoli, a causa del ristagno di sangue venoso a livello dello scroto;
- L’infertilità maschile, fortunatamente reversibile. Non è vero che chi soffre di varicocele non potrà avere dei figli. Alcuni uomini mostrano una ridotta produzione di spermatozoi o azoospermia, e in ogni caso dopo il trattamento la produzione riprende il suo normale corso.
NON ci sono invece evidenze di
correlazione fra il varicocele e il trattamento chirurgico per ripararlo e la disfunzione erettile. In
alcuni pazienti purtroppo si verificano problemi di erezione in concomitanza con il soffrire di varicocele, ma le ragioni vanno
approfondite a parte, con un
andrologo.
Come si cura
Se
non sono presenti sintomi particolari come atrofia del testicolo o riduzione di quantità e qualità dello sperma allo spermiogramma o segni di ipogonadismo o ipoandrogenismo, nella maggior parte dei casi
il varicocele non richiede un trattamento, né chirurgico né farmacologico.
In caso siano presenti questi sintomi ci si può sottoporre a
intervento chirurgico, che può essere di tre tipi:
- Chirurgia aperta, si effettua in anestesia generale, o locale, con una piccola incisione di pochi centimetri nell'addome o a livello del pube, verso l'inguine. Non è necessaria una convalescenza, già dopo un paio di giorni dall'intervento si può tornare alle normali attività quotidiane e dopo due settimane si può riprendere l’attività sportiva e – sentendo il medico- quella sessuale. È necessario invece qualche mese per osservare un miglioramento della qualità degli spermatozoi;
- Chirurgia laparoscopica, con anestesia generale, che prevede incisioni più piccole sull’addome attraverso cui inserire lo strumento per riparare il varicocele;
- Scleroembolizzazione (embolizzazione percutanea), proposto ambulatorialmente in anestesia locale. Prevede di riparare il varicocele passando attraverso i vasi sanguigni.
Il varicocele nelle donne
Il varicocele femminile è denominato
sindrome della congestione pelvica, che si manifesta come un dolore di varia intensità al basso ventre, maggiore la sera e minore al mattino. Anche nelle donne la ragione è
la dilatazione di alcune vene del plesso venoso che coinvolge la vena ovarica, in particolare nella parte sinistra.
Non è facile pensare si tratti di
varicocele, dal momento che è molto comune per una donna sentire dei dolori al basso ventre nel corso del proprio ciclo mestruale, non solo durante la mestruazione.
Numerosi fattori contribuiscono alla genesi della sindrome della congestione pelvica. Le donne con
molteplici gravidanze alle spalle sono maggiormente predisposte a questa sindrome, perché l’
incremento delle dimensioni delle vene, causato dalle diverse gravidanze, crea le condizioni per l’incontinenza valvolare venosa.
Il trattamento farmacologico a base di
antidolorifici e
farmaci ormonali si è dimostrato deludente come l’intervento chirurgico di legatura delle vene ovariche, mentre l’ intervento di embolizzazione dove si inserisce un piccolo catetere veicolato fino alle due vene ovariche di modo che i vasi vengano atrofizzati e il sangue in eccesso eliminato, ha dato segnali positivi. Anche perché si tratta di una
procedura che si esegue in day hospital e che
non richiede
convalescenza.
Il varicocele femminile
non ha conseguenze sulla
fertilità della donna,
ma provoca, se non trattato,
dolore pelvico anche importante.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Come ci si accorge di avere il varicocele?
Solitamente ci si accorge del varicocele perché si osserva un gonfiore testicolare, quasi mai doloroso. Di solito il dolore - che può essere acuto o sordo - si manifesta in ambienti eccessivamente caldi (tipo la sauna), o dopo un esercizio fisico intenso, o alla fine di un rapporto sessuale lungo, oppure dopo un tempo prolungato in stazione eretta, mentre si riduce quando il paziente si distende in posizione supina (a pancia in su). La febbre non è un sintomo comune del varicocele, ma può essere presente per altre ragioni.
Quando si deve operare il varicocele?
Se non sono presenti sintomi particolari come atrofia del testicolo o riduzione di quantità e qualità dello sperma allo spermiogramma o segni di ipogonadismo o ipoandrogenismo, nella maggior parte dei casi il varicocele non richiede un trattamento, né chirurgico né farmacologico.
Che problemi porta il varicocele?
Il varicocele se non adeguatamente trattato può determinare diverse complicazioni quali:
- L'atrofia testicolare, cioè una riduzione delle dimensioni di uno o di entrambi i testicoli, a causa del ristagno di sangue venoso a livello dello scroto;
- L’infertilità maschile, fortunatamente reversibile. Non è vero che chi soffre di varicocele non potrà avere dei figli. Alcuni uomini mostrano una ridotta produzione di spermatozoi o azoospermia, e in ogni caso dopo il trattamento la produzione riprende il suo normale corso.
NON ci sono invece evidenze di correlazione fra il varicocele e il trattamento chirurgico per ripararlo e la disfunzione erettile. In alcuni pazienti purtroppo si verificano problemi di erezione in concomitanza con il soffrire di varicocele, ma le ragioni vanno approfondite a parte, con un andrologo. Quando si ha il dubbio di soffrire di varicocele, è bene sottoporsi a visita medica anche per accertarsi che non si tratti di altre patologie.
Come si cura il varicocele?
L’unico trattamento è l’intervento chirurgico, che può essere di tre tipi:
- Chirurgia aperta, si effettua in anestesia generale, o locale, con una piccola incisione di pochi centimetri nell'addome o a livello del pube, verso l'inguine. Non è necessaria una convalescenza, già dopo un paio di giorni dall'intervento si può tornare alle normali attività quotidiane e dopo due settimane si può riprendere l’attività sportiva e – sentendo il medico- quella sessuale. È necessario invece qualche mese per osservare un miglioramento della qualità degli spermatozoi;
- Chirurgia laparoscopica, con anestesia generale, che prevede incisioni più piccole sull’addome attraverso cui inserire lo strumento per riparare il varicocele;
- Scleroembolizzazione (embolizzazione percutanea), proposto ambulatorialmente in anestesia locale. Prevede di riparare il varicocele passando attraverso i vasi sanguigni.