Tumore all'esofago: sintomi, diagnosi e cure. Dove è meglio curarsi? Dati PNE

Tumore all'esofago: sintomi, diagnosi e cure. Dove è meglio curarsi? Dati PNE

Indice

Domande e risposte 

Micuro ti aiuta a trovare le strutture migliori per Tumore all’Esofago

Di seguito i dati sulle migliori strutture ospedaliere per tumore maligno all’esofago. La valutazione di queste strutture si basa sui dati del Programma Nazionale Esiti (dati del 2023, riferiti al 2022), resi pubblici per conto del Ministero della Salute. Micuro analizza e sintetizza questi dati per stilare classifiche che ti aiuteranno a individuare la struttura più adatta alle tue esigenze

Come ha spiegato la Prof.ssa Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e responsabile del Comitato Scientifico di Micuro: “Per orientarsi, è importante innanzitutto osservare l'esperienza maturata dalla struttura. L'alto volume di interventi, infatti, secondo quanto dimostra un'ampia letteratura scientifica, ha un impatto positivo sull'efficacia delle cure. Scegliere con cura la struttura medica in cui operarsi per un tumore all’esofago può fare la differenza nella qualità delle cure e nel risultato complessivo del trattamento”.


Classifica nazionale: le 5 strutture che nel 2022 in Italia hanno effettuato un maggior numero di interventi chirurgici per tumore maligno all’esofago

  1. IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano - Gruppo San Donato (n° interventi: 128) 
  2. Humanitas Research Hospital di Rozzano (MI) (n° interventi: 77)
  3. Ospedale Borgo Trento - Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (n° interventi: 57)
  4. Azienda Ospedaliera di Padova (n° interventi: 52)
  5. Presidio Ospedaliero Molinette - A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino (n° interventi: 47)


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Introduzione sul tumore all'esofago
In base ai dati del rapporto AIOM-AIRTUM I numeri del cancro in Italia 2023, nel 2022 si sono registrate circa 2.480 nuove diagnosi di tumore all'esofago (1.740 negli uomini e 740 nelle donne). La sopravvivenza a 5 anni per questa neoplasia resta ancora molto bassa: in Italia i dati parlano di un 13% nei maschi e di un 22% nelle femmine. Il tumore all'esofago, scrive l'Aiom, è tra le neoplasie per le quali la prevenzione resta ancora oggi l'arma più importante. E' fondamentale quindi adottare uno stile di vita corretto: evitare il consumo di tabacco e alcol, seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura, limitare il consumo di bevande molto calde, mantenere un peso corporeo nella norma e svolgere regolarmente attività fisica. E ancora, trattare tempestivamente l'infiammazione cronica all'esofago (come l'esofagite da reflusso) e sottoporsi a controlli medici regolari per identificare eventuali segni precoci di malattia. 
Tipologie e fattori di rischio
In base al tessuto da cui originano, si distinguono due tipi di tumore all'esofago:
  1. Il carcinoma squamoso;
  2. L'adenocarcinoma.
Il primo si sviluppa di solito nelle cellule di rivestimento della parte superiore e centrale all’organo, mentre il secondo origina dalle ghiandole della mucosa e si manifesta più di frequente nell'ultimo tratto. In molti Paesi all’Unione Europea, in base a quanto riporta l'Aiom nel report del 2023, l’adenocarcinoma ha superato per diffusione il carcinoma squamoso (che in passato rappresentava il tipo più comune). L’incremento di incidenza di questo tumore è dovuto principalmente alle diverse abitudini alimentari e all'aumento all'obesità e all’incidenza della malattia da reflusso gastroesofageo. Abitudine al fumo, eccesso di alcol, obesità e presenza di reflusso gastroesofageo sono, infatti, i principali fattori di rischio associati a questa patologia.

Immagine che rappresenta un tumore carcinoma all'esofago
Sintomi del tumore all'esofago
Tra i sintomi iniziali del tumore all'esofago c'è in genere la disfagia, cioè la difficoltà a deglutire. Possono essere presenti, inoltre, dolore nella deglutizione, perdita di peso, vomito di sangue o feci scure o sangue occulto nelle feci, calo o alterazione del tono di voce e tosse persistente.
Screening
Non esistono veri e propri screening per il tumore all’esofago che permettano di diagnosticare forme tumorali iniziali nei pazienti asintomatici. Le persone più a rischio di sviluppare il tumore  (ad esempio quanti hanno una storia familiare di tumore all'esofago, una diagnosi di esofagite cronica o una displasia all'esofago) possono sottoporsi a indagini diagnostiche specifiche, qualora il medico lo richieda, per arrivare a una diagnosi precoce, associata a maggiori speranze di sopravvivenza a lungo termine.
Tumore all'esofago: diagnosi
Oltre alla raccolta di informazioni sulla storia medica personale e familiare del paziente (anamnesi), in presenza di sintomi sospetti possono essere richiesti l'esame fisico e l'endoscopia esofagea (esofagogastroduodenoscopia) con biopsia dei tessuti sospetti e l'esame istologico delle biopsie. A completamento, il medico può richiedere l'ecoendoscopia, la  tomografia computerizzata (TC) e la PET.
Cure disponibili
La chirurgia è una delle principali opzioni di trattamento per il tumore all'esofago. La sua applicazione, però, dipende dalle caratteristiche del tumore, dalla sua stadiazione e dalle condizioni di salute del paziente.

Nelle forme iniziali il trattamento endoscopico (mini-invasivo) è l’opzione terapeutica di prima scelta in particolare, scrive l'Aiom, in presenza di tumori superficiali limitati a mucosa e sottomucosa. Il trattamento risulta efficace e risolutivo soprattutto nei tumori con caratteristiche di minor aggressività (lesioni di piccole dimensioni, ben o moderatamente differenziati, senza invasione linfovascolare). 

Un'altra procedura a cui si ricorre nel caso di insorgenza di questa neoplasia è chiamata esofagectomia e consiste nell'asportazione all’esofago, di parte dello stomaco e dei linfonodi regionali. 
Chemioterapia e radioterapia
La chemioterapia, eventualmente associata alla radioterapia, può essere indicata prima all'intervento chirurgico (terapia neoadiuvante) o successivamente (terapia adiuvante) in presenza di tumori localmente avanzati o con sospette metastasi ai linfonodi. Se il paziente non è operabile il trattamento di scelta è la chemioterapia in associazione alla radioterapia.
Farmaci target e immunoterapia
Lo sviluppo di agenti target (farmaci mirati) e di farmaci immunoterapici, scrive l'Aiom, negli ultimi anni hanno ampliato il ventaglio terapeutico per il trattamento dei tumori all’esofago in fase avanzata o metastatica. L'Aiom sottolinea però come in attesa di ottenere migliori risultati mediante la disponibilità di nuovi agenti farmacologici e lo sviluppo di studi clinici con disegni terapeutici sempre più innovativi, la prevenzione primaria rimanga l'arma più importante per contrastare questo tumore.
Trattamenti palliativi
Nell'eventualità il tumore all'esofago sia in stadio avanzato e non possa essere trattato con intento curativo i pazienti possono trarre beneficio dalle cure palliative, volte a preservare la qualità di vita residua: trattamenti che consentono di controllare il dolore e di ricevere supporto nutrizionale e idratazione.
 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Come prevenire il tumore all'esofago?

La prevenzione di questo tumore consiste nell'adozione di uno stile di vita sano: evitare il consumo di tabacco e alcol, seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura, evitare di bere bevande molto calde, mantenere un peso corporeo nella norma e svolgere regolarmente attività fisica. Inoltre, trattare tempestivamente l'infiammazione cronica all'esofago (come l'esofagite da reflusso) e sottoporsi a controlli medici regolari per identificare eventuali segni precoci di malattia. 

Quali sono i sintomi del tumore all'esofago?

Tra i sintomi iniziali del tumore all'esofago c'è in genere la disfagia, cioè la difficoltà a deglutire. Possono essere presenti, inoltre, dolore nella deglutizione, perdita di peso, vomito di sangue o feci scure o sangue occulto nelle feci, calo o alterazione del tono di voce e tosse persistente.

Quali sono i fattori di rischio del tumore all'esofago?

I principali fattori di rischio associati a questa patologia sono: abitudine al fumo, eccesso di alcool, obesità e presenza di reflusso gastroesofageo. 

Come si arriva alla diagnosi di tumore all'esofago?

In presenza di sintomi sospetti, oltre all'anamnesi (cioè la raccolta di informazioni sulla storia medica personale e familiare del paziente) possono essere utili l'esame fisico e l'endoscopia esofagea (esofagogastroduodenoscopia) con biopsia dei tessuti sospetti e l'esame istologico delle biopsie. A completamento, il medico può richiedere l'ecoendoscopia, la tomografia computerizzata (TC) e la PET.

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