Indice
Domande e risposte
Introduzione sul tumore all'esofago
In base ai dati del rapporto AIOM-AIRTUM I numeri del cancro in Italia 2023, nel 2022 si sono registrate
circa 2.480 nuove diagnosi di tumore all'esofago (1.740 negli uomini e 740 nelle donne). La sopravvivenza
a 5 anni per questa neoplasia resta ancora
molto bassa: in Italia i dati parlano di un 13% nei maschi e di un 22% nelle femmine. Il tumore all'esofago, scrive l'
Aiom, è tra le neoplasie per le quali la prevenzione resta ancora oggi l'arma più importante. E' fondamentale quindi adottare uno stile di vita corretto:
evitare il
consumo di
tabacco e
alcol, seguire una
dieta equilibrata ricca di
frutta e
verdura, limitare il consumo di
bevande molto
calde, mantenere un
peso corporeo nella
norma e svolgere regolarmente
attività fisica. E ancora, trattare tempestivamente l'infiammazione cronica all'esofago (come l'esofagite da reflusso) e sottoporsi a controlli medici regolari per identificare eventuali segni precoci di malattia.
Tipologie e fattori di rischio
In base al
tessuto da cui originano, si distinguono
due tipi di tumore all'esofago:
- Il carcinoma squamoso;
- L'adenocarcinoma.
Il primo si sviluppa di solito nelle cellule di rivestimento della
parte superiore e
centrale all’
organo, mentre il secondo origina dalle ghiandole della mucosa e si manifesta più di frequente nell'ultimo tratto. In molti Paesi all’Unione Europea, in base a quanto riporta l'Aiom nel report del 2023, l’adenocarcinoma ha superato per diffusione il carcinoma squamoso (che in passato rappresentava il tipo più comune). L’incremento di incidenza di questo tumore è dovuto principalmente alle
diverse abitudini alimentari e all'aumento all'
obesità e all’incidenza della malattia da
reflusso gastroesofageo. Abitudine al fumo, eccesso di alcol, obesità e presenza di reflusso gastroesofageo sono, infatti, i principali fattori di rischio associati a questa patologia.
Sintomi del tumore all'esofago
Tra i sintomi iniziali del tumore all'esofago c'è in genere la
disfagia, cioè la
difficoltà a
deglutire. Possono essere
presenti, inoltre, dolore nella deglutizione, perdita di peso, vomito di sangue o feci scure o sangue occulto nelle feci, calo o alterazione del
tono di
voce e
tosse persistente.
Non esistono veri e propri
screening per il tumore all’esofago che permettano di
diagnosticare forme tumorali iniziali nei
pazienti asintomatici. Le persone più a rischio di sviluppare il tumore (ad esempio quanti hanno una storia familiare di tumore all'esofago, una diagnosi di esofagite cronica o una displasia all'esofago) possono sottoporsi a indagini diagnostiche specifiche, qualora il medico lo richieda, per arrivare a una diagnosi precoce, associata a maggiori speranze di sopravvivenza a lungo termine.
Tumore all'esofago: diagnosi
Oltre alla raccolta di informazioni sulla storia medica personale e familiare del paziente (anamnesi), in presenza di sintomi sospetti
possono essere richiesti l'esame fisico e l'
endoscopia esofagea (
esofagogastroduodenoscopia)
con biopsia dei tessuti sospetti e l'
esame istologico delle biopsie. A completamento, il medico può richiedere l'ecoendoscopia, la tomografia computerizzata (TC) e la PET.
La
chirurgia è una delle principali opzioni di trattamento per il tumore all'esofago. La sua applicazione, però, dipende dalle
caratteristiche del
tumore, dalla sua stadiazione e dalle condizioni di salute del paziente.
Nelle
forme iniziali il trattamento
endoscopico (mini-invasivo) è l’opzione
terapeutica di prima scelta in particolare, scrive l'Aiom, in presenza di tumori superficiali limitati a mucosa e sottomucosa. Il trattamento risulta efficace e risolutivo soprattutto nei tumori con caratteristiche di minor aggressività (lesioni di piccole dimensioni, ben o moderatamente differenziati, senza invasione linfovascolare).
Un'altra procedura a cui si ricorre nel caso di insorgenza di questa
neoplasia è chiamata esofagectomia e consiste nell'asportazione all’esofago, di parte dello stomaco e dei linfonodi regionali.
Chemioterapia e radioterapia
La
chemioterapia, eventualmente associata alla
radioterapia, può essere indicata prima all'intervento chirurgico (terapia neoadiuvante) o successivamente (terapia adiuvante) in presenza di tumori localmente avanzati o con sospette metastasi ai linfonodi. Se il paziente
non è
operabile il trattamento di scelta è la chemioterapia in associazione alla radioterapia.
Farmaci target e immunoterapia
Lo sviluppo di
agenti target (farmaci mirati) e di
farmaci immunoterapici, scrive l'Aiom, negli ultimi anni hanno ampliato il ventaglio terapeutico per il trattamento dei tumori all’esofago in fase avanzata o metastatica. L'Aiom sottolinea però come in attesa di ottenere migliori risultati mediante la disponibilità di
nuovi agenti farmacologici e lo
sviluppo di
studi clinici con disegni terapeutici sempre più innovativi, la prevenzione primaria rimanga l'arma più importante per contrastare questo tumore.
Nell'eventualità il tumore all'esofago sia in stadio avanzato e
non possa essere trattato con intento
curativo i pazienti possono trarre beneficio dalle
cure palliative, volte a preservare la qualità di vita residua: trattamenti che consentono di controllare il dolore e di
ricevere supporto nutrizionale e
idratazione.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Come prevenire il tumore all'esofago?
La prevenzione di questo tumore consiste nell'adozione di uno stile di vita sano: evitare il consumo di tabacco e alcol, seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura, evitare di bere bevande molto calde, mantenere un peso corporeo nella norma e svolgere regolarmente attività fisica. Inoltre, trattare tempestivamente l'infiammazione cronica all'esofago (come l'esofagite da reflusso) e sottoporsi a controlli medici regolari per identificare eventuali segni precoci di malattia.
Quali sono i sintomi del tumore all'esofago?
Tra i sintomi iniziali del tumore all'esofago c'è in genere la disfagia, cioè la difficoltà a deglutire. Possono essere presenti, inoltre, dolore nella deglutizione, perdita di peso, vomito di sangue o feci scure o sangue occulto nelle feci, calo o alterazione del tono di voce e tosse persistente.
Quali sono i fattori di rischio del tumore all'esofago?
I principali fattori di rischio associati a questa patologia sono: abitudine al fumo, eccesso di alcool, obesità e presenza di reflusso gastroesofageo.
Come si arriva alla diagnosi di tumore all'esofago?
In presenza di sintomi sospetti, oltre all'anamnesi (cioè la raccolta di informazioni sulla storia medica personale e familiare del paziente) possono essere utili l'esame fisico e l'endoscopia esofagea (esofagogastroduodenoscopia) con biopsia dei tessuti sospetti e l'esame istologico delle biopsie. A completamento, il medico può richiedere l'ecoendoscopia, la tomografia computerizzata (TC) e la PET.