Tumore alla colecisti (cistifellea): che cos’è, i primi sintomi e come si cura. Dove è meglio curarsi? Dati PNE

Tumore alla colecisti (cistifellea): che cos’è, i primi sintomi e come si cura. Dove è meglio curarsi? Dati PNE

Indice

Domande e risposte
 

Micuro ti aiuta a trovare le strutture migliori per Tumore alla Colecisti

Di seguito i dati sulle migliori strutture ospedaliere per ftumore maligno alla colecisti. La valutazione di queste strutture si basa sui dati del Programma Nazionale Esiti (dati del 2024, riferiti al 2023), resi pubblici per conto del Ministero della Salute. Micuro analizza e sintetizza questi dati per stilare classifiche che ti aiuteranno a individuare la struttura più adatta alle tue esigenze

Come ha spiegato la Prof.ssa Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e responsabile del Comitato Scientifico di Micuro: “Per orientarsi, è importante innanzitutto osservare l'esperienza maturata dalla struttura. L'alto volume di interventi, infatti, secondo quanto dimostra un'ampia letteratura scientifica, ha un impatto positivo sull'efficacia delle cure. Scegliere con cura la struttura medica in cui operarsi per un tumore alla colecisti può fare la differenza nella qualità delle cure e nel risultato complessivo del trattamento”.


Classifica nazionale: le 5 strutture che nel 2023 in Italia hanno effettuato un maggior numero di interventi chirurgici per tumore maligno alla colecisti

  1. Ospedale Borgo Roma - Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (n° interventi: 35)
  2. Azienda Ospedale - Università di Padova (n° interventi: 23)
  3. IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano - Gruppo San Donato (n° interventi: 21)
  4. Policlinico Sant’Orsola - Malpighi di Bologna (n° interventi: 19)
  5. Casa di Cura Torina di Palermo (n° interventi: 18)

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Che cos’è il tumore alla colecisti?

I tumori della colecisti e delle vie biliari sono tumori che finiscono per ostruire il tratto biliare extraepatico, impedendo il passaggio della bile all’intestino, e che se non diagnosticati ed eliminati, nel tempo possono metastatizzare verso altri organi. 

Nella maggior parte dei casi questi tumori si originano dalle ghiandole presenti nella mucosa. I tumori alla colecisti si dividono in:
  • Adenocarcinomi non papillari (che rappresentano i tre quarti circa di questi tumori);
  • Adenocarcinomi papillari.
Si tratta di tumori rari, con circa 3 casi di tumore della colecisti ogni 100.000 uomini e circa 5 ogni 100.000 donne.

Il tumore procede a stadi:
  • Tumore alla colecisti allo stadio 0, significa la presenza del tumore solo allo strato epiteliale;
  • Tumore alla colecisti allo stadio I, indica un tumore diffuso oltre lo strato epiteliale della colecisti ma che ancora non si è diffuso nei linfonodi vicini;
  • Tumore alla colecisti allo stadio II, significa che il tumore è cresciuto e ha toccato qualche linfonodo ma ancora non ha intaccato altri tessuti o organi adiacenti come il peritoneo o il fegato. Nei primi tre stadi il tumore è localizzato e quindi è possibile asportarlo completamente;
  • Tumore alla colecisti allo stadio III, significa che il tumore ha raggiunto il fegato o altri organi adiacenti come lo stomaco, il duodeno, il colon, il pancreas o i dotti biliari o i linfonodi ma non ha ancora metastatizzato;
  • Tumore alla colecisti allo stadio IV, significa che sono presenti metastasi. 

A che cosa serve la cistifellea?

La cistifellea, o colecisti, è un organo localizzato sotto il fegato di una lunghezza di circa 8-9 cm e una larghezza massima di 2-3 cm. Il suo ruolo nel nostro organismo è quello di immagazzinare la bile prodotta dal fegato che ci serve per la digestione e assorbire i grassi. Nel processo di digestione la cistifellea si contrae di modo che la bile possa scendere nel dotto biliare fino all’intestino. La buona notizia è che si può vivere senza colecisti perché la bile può venire trasportata dal fegato all'intestino anche in sua assenza. La presenza di un tumore tuttavia può impedire il passaggio della bile all’intestino, che invece è necessario al processo digestivo.

La maggior parte dei casi si verifica sopra i 65 anni di età e la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi non è altissima perché spesso il tumore viene diagnosticato in fase già molto avanzata. È bene dunque in presenza di fattori di rischio (vedi sotto) mantenersi monitorati nel tempo per intercettare l’eventuale tumore alle prime avvisaglie per migliorare la prognosi. La sopravvivenza a 5 anni per un tumore scoperto in fase iniziale è va dall’80 al 100% a seconda della casistica.

Che cosa provoca il tumore alla cistifellea

Non si sa che cosa causi il tumore alla colecisti, ma sono stati identificati alcuni fattori di rischio, ossia condizioni che possono favorirne l’insorgenza:
  • Calcoli biliari;
  • Cisti congenite;
  • Infiammazione cronica del dotto biliare, dovuti per esempio a malattie autoimmuni come la colangite cronica o la colangite sclerosante;
  • La cosiddetta “colecisti a porcellana”  che provoca un ispessimento della parete della colecisti dovuta a calcificazioni;
  • Adenomatosi o poliposi ghiandolare;
  • Cisti congenite delle vie biliari
  • Anormalità nella congiunzione del dotto biliare con il dotto pancreatico;
  • Obesità;
  • Elevati livelli di glucosio nel sangue (glicemia alta);
  • Esposizione alla diossina;
  • Fumo;
  • Infezione da virus dell’epatite B o C;
  • Malattie genetiche ereditarie come la sindrome di Lynch;
  • Familiarità per il tumore della colecisti o delle vie biliari.

Come riconoscere il tumore alla colecisti: i primi sintomi

Il sintomo particolare dei tumori che colpiscono la colecisti, le vie biliari e il fegato è il colorito giallastro della pelle e della sclera degli occhi, che prende il nome di ittero. Il colore è dovuto al fatto che il tumore blocca il passaggio della bile nell’intestino.
Altri sintomi associati (che però sono comuni anche ad altre patologie e non significano direttamente tumore) sono:
  • Un dolore sordo nella parte in alto a destra dell’addome;
  • Presenza di nausea e di vomito;
  • Ingrossamento della colecisti;
  • Perdita di peso dovuta anche a perdita di appetito;
  • Sensazione di gonfiore all’addome.
Nei casi di colangiocarcinoma, cioè di tumore alle vie biliari, è bene fare attenzione anche a urine e feci che possono risultare rispettivamente scure e pallide, a febbre e a stanchezza persistente.

Immagine che rappresenta una colecisti

Diagnosi di tumore alla colecisti

La diagnosi di tumore alla cistifellea inizia con le analisi del sangue. In presenza di sintomi il medico presciverà il dosaggio di alcuni enzimi del fegato come le transaminasi, le gamma-GT e la fosfatasi alcalina. Sempre con le analisi del sangue si possono ricercare dei marcatori tumorali, che tuttavia anche se alti non significano necessariamente tumore perché sono alti anche in presenza di un’infiammazione.

In seguito alle analisi del sangue si suggerisce:
  • L’ecografia addominale;
  • La tomografia computerizzata (TC);
  • La risonanza magnetica (RMN);
  • L’angiografia e la colangiografia che prevedono di inserire dei tubicini nei vasi sanguigni (l’angiografia) e di iniettare un mezzo di contrasto nei dotti biliari (la colangiografia);
  • L’ecoendoscopia, che prevede di inserire un endoscopio, dotato di una sonda ecografica all'estremità, dalla bocca fino allo stomaco e al duodeno, per esaminare l il pancreas, le vie biliari, il dotto epatico e la colecisti;
  • La PET o tomografia a emissione di positroni, per misurare il metabolismo delle cellule e per verificare la presenza di eventuali metastasi a distanza anche nei linfonodi;
  • Infine la biopsia, ossia un prelievo di tessuto per individuare e studiare le caratteristiche delle eventuali cellule tumorali. Non è detto che la biopsia sia necessaria qualora si decida di sottoporre il paziente a chirurgia per la rimozione dell’organo.  

Curare il tumore alla colecisti

Le opzioni sono tre:
  1. Chirurgia (per via laparoscopica, metodologia meno invasiva). È la via maestra, dal momento che si può vivere bene anche senza la cistifellea. Se il tumore è nella fase iniziale si rimuove la colecisti (l’intervento è detto colecistectomia) e, in base allo stadio della malattia e al sottotipo di tumore, si asporta anche una parte degli organi a contatto con la colecisti, in primis parte del fegato sano (qualora sia in salute), i linfonodi annessi e una parte delle vie biliari. Se il fegato non è in ottima salute si asporta una parte minore. Per alcuni tipi di tumore alla cistifellea è necessario asportare parte del pancreas. Nei primi tre stadi il tumore è localizzato e quindi è possibile asportarlo completamente;
  2. Chemioterapia. Viene consigliata solitamente dopo la chirurgia come coadiuvante per la prevenzione di ricadute;
  3. Radioterapia adiuvante alla chirurgia.
Sono in corso sperimentazioni di farmaci innovativi per il tumore alla colecisti, in particolare trial clinici di farmaci immunoterapici basati cioè sulla stimolazione delle difese immunitarie del paziente.

Prevenire il tumore alla colecisti

Essendoci dei fattori di rischio per la sua insorgenza (quasi tutti i pazienti sono portatori di calcoli biliari) è possibile lavorare sulla loro riduzione per abbassare la probabilità di sviluppare la malattia.
In particolare è consigliato alle persone con calcoli biliari di sottoporsi a periodici controlli.
 


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Quali sono i sintomi di un tumore alla colecisti?

Il sintomo particolare dei tumori che colpiscono la colecisti, le vie biliari e il fegato è il colorito giallastro della pelle e della sclera degli occhi, che prende il nome di ittero. Il colore è dovuto al fatto che il tumore blocca il passaggio della bile nell’intestino.

Altri sintomi associati (che però sono comuni anche ad altre patologie e non significano direttamente tumore) sono:

  • Un dolore sordo nella parte in alto a destra dell’addome;
  • Presenza di nausea e di vomito;
  • Ingrossamento della colecisti;
  • Perdita di peso dovuta anche a perdita di appetito;
  • Sensazione di gonfiore all’addome.
Nei casi di colangiocarcinoma, cioè di tumore alle vie biliari, è bene fare attenzione anche a urine e feci che possono risultare rispettivamente scure e pallide, a febbre e a stanchezza persistente.

Come si cura il tumore alla colecisti?

Le opzioni sono tre:

  1. Chirurgia (per via laparoscopica, metodologia meno invasiva). È la via maestra, dal momento che si può vivere bene anche senza la cistifellea. Se il tumore è nella fase iniziale si rimuove la colecisti (l’intervento è detto colecistectomia) e, in base allo stadio della malattia e al sottotipo di tumore, si asporta anche una parte degli organi a contatto con la colecisti, in primis parte del fegato sano (qualora sia in salute), i linfonodi annessi e una parte delle vie biliari. Se il fegato non è in ottima salute si asporta una parte minore. Per alcuni tipi di tumore alla cistifellea è necessario asportare parte del pancreas. Nei primi tre stadi il tumore è localizzato e quindi è possibile asportarlo completamente;
  2. Chemioterapia. Viene consigliata solitamente dopo la chirurgia come coadiuvante per la prevenzione di ricadute;
  3. Radioterapia adiuvante alla chirurgia.

Quanto si vive con un tumore alla cistifellea?

La maggior parte dei casi si verifica sopra i 65 anni di età e la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi non è altissima perché spesso il tumore viene diagnosticato in fase già molto avanzata. È bene dunque in presenza di fattori di rischio (vedi sotto) mantenersi monitorati nel tempo per intercettare l’eventuale tumore alle prime avvisaglie per migliorare la prognosi. La sopravvivenza a 5 anni per un tumore scoperto in fase iniziale è va dall’80 al 100% a seconda della casistica.

Quanto si vive con un tumore alle vie biliari non operabile?

Dipende, ogni caso è a sé stante, ma purtroppo la prognosi è infausta per la maggior parte dei pazienti a 5 anni. Si propone comunque la chirurgia per alleviare i sintomi, bypass biliare; radioterapia esterna con o senza chemioterapia.

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