Indice
Introduzione
L'
eterotassia è una condizione caratterizzata da un
posizionamento anomalo degli
organi del torace e dell'
addome, con inversione di posizione rispetto alla normalità. L'inversione può essere:
- Completa (situs inversus totalis o situs inversus), quando tutti gli organi posizionati di norma a destra si trovano a sinistra e viceversa;
- Oppure parziale (situs inversus incompleto o situs ambiguus), quando solo alcuni organi si trovano in una posizione invertita.
L'inversione completa
non rappresenta in sé un
problema rilevante, a parte la difficoltà per esempio nel diagnosticare patologie come l'
appendicite (perché i sintomi sono localizzati a sinistra anziché a destra). Il situs inversus parziale invece può essere associato a qualche tipo di malformazione cardiaca e anche ad anomalie renali, biliari, della linea mediana, ecc. Sono frequenti anche asplenia (milza piccola o assente) e polisplenia (presenza di milze multiple di piccole dimensioni).
L'eterotassia è una
malattia genetica e può trasmettersi in modalità
autosomica recessiva (ereditando due copie alterate del gene coinvolto da entrambi i genitori). Può anche
trasmettersi pervia
autosomica dominante (ereditando una copia alterata del gene da uno dei genitori) e l
egata all'X (in genere solo i maschi presentano i sintomi, mentre le femmine sono portatrici sane). È inoltre possibile che siano
coinvolte alterazioni in
più geni contemporaneamente. Nel caso della forma legata all'X è stato individuato il gene responsabile: ZIC3.
La diagnosi di eterotassia si basa su tecniche di
diagnostica per immagini (ecografia, radiografia, risonanza magnetica). Nel caso delle forme legate all'X è possibile effettuare l'
analisi genetica, con identificazione delle
mutazioni nel
gene ZIC3. Un'accurata
ecografia prenatale permette di mettere in evidenza le anomalie di posizionamento e per questo viene effettuata sistematicamente in caso di antecedenti in famiglia.
Le anomalie di posizionamento non richiedono trattamenti particolari; si
interviene tuttavia in modo
specifico in caso di malformazioni cardiache o di lesioni correlate.
Che cos’è il situs inversus o eterotassia?
Il
situs inversus è una
rara anomalia congenita – cioè presente sin dalla nascita –
caratterizzata dall'inversione dei principali organi toracici, che si trovano in posizione speculare rispetto alla posizione normale (definita situs solitus).
Esistono diverse
varianti di situs inversus, legate al coinvolgimento di tutti gli organi toracici/addominali o di parte di essi; alcune sono
molto rare. Benché i soggetti con situs inversus manifestino un rischio maggiore di
cardiopatie congenite rispetto alla popolazione globale, normalmente chi ne viene colpito non presenta alcun problema di salute e può vivere una vita normale. Spesso la condizione viene scoperta per puro caso, quando si viene sottoposti a una
radiografia per altre ragioni.
Non tutte le condizioni però sono così
benigne: nel situs inversus con levocardia il
rischio di problemi cardiaci sale al 95%, e molti pazienti colpiti
non sopravvivono oltre il quinto anno di età.
Nella forma più comune il
cuore è orientato a destra (destrocardia) e non a sinistra, il
fegato, la
cistifellea e l'
appendice si trovano a sinistra, lo
stomaco e la
milza a destra e l'intero
intestino è
ruotato, con il cieco a sinistra. Quando il situs non è chiaro subentra una condizione chiamata
situs ambiguus, nei quali il fegato, ad esempio, può trovarsi nella linea mediana e non a destra o a sinistra. Il situs ambiguus è anche a un’ anomalia cardiaca nella quale i due atri del cuore presentano la stessa morfologia, senza le caratteristiche distintive del cuore normale.
Nel situs inversus totalis il fatto che
tutti gli organi siano dalla parte sbagliata è un
vantaggio perchè ciò mantiene il modo in cui gli organi si comportano reciprocamente. Ciò che diventa
problematico è quando solo alcuni degli organi cambiano. La destrocardia, cuore nella parte destra del torace senza nessun altro coinvolgimento di organi, tende a significare una probabilità molto maggiore di presenza di
difetti cardiaci. Se il situs inversus si verifica senza destrocardia, anche questo può essere un problema.
Circa
un quarto delle persone con destrocardia speculare ha anche una condizione che colpisce le
ciglia della
mucosa respiratoria, che le fa battere all'indietro e rende le persone molto più sensibili alle malattie. Quando si verificano insieme situs inversus e discinesia ciliare primaria, questa può essere chiamata
sindrome di Kartagener.
Tra i rischi che corrono i soggetti con l'anomalia c'è quello di confondere i medici o di ricevere cure tardive in caso di emergenze mediche. Anche eventuali
trapianti da donatori normotipo diventano problematici.
Quanto è diffuso e come si trasmette
Il situs inversus può essere
totale (totalis)
se coinvolge tutti gli organi o
parziale (partialis)
se ne coinvolge una parte; il primo è più comune del secondo. Il situs inversus con
levocardia colpisce
un neonato su ventiduemila ed è quasi tre volte più raro del situs inversus totalis. La
destrocardia è un situs inversus che riguarda solo il
cuore, che risulta orientato a destra.
Molte persone con situs inversus sono in
perfetta salute e scoprono la disposizione speculare dei propri organi solo dopo esami diagnostici richiesti per altre ragioni. C'è tuttavia un
rischio maggiore di cardiopatie congenite, che arriva fino al 10% rispetto alla popolazione totale per il situs inversus totalis e addirittura al 95% per il situs inversus con levocardia, la forma più letale.
La trasmissione avviene per questa
patologia congenita in maniera autosomica dominante (rara),
legata all’X (molto rara) o autosomica recessiva. Una madre che sia portatrice sana e un padre anch’esso portatore sano hanno il 25% delle possibilità che il figlio non sia affetto, nel 50% dei casi sarà un portatore sano e nel 25% dei casi il figlio avrà il situs inversus.
Cause e trattamento del situs inversus
Il situs inversus è una
condizione trasmessa geneticamente, che può essere sia
autosomica recessiva (più comune) che legata al cromosoma X. Un quarto dei pazienti con l'anomalia manifesta una
disfunzione nelle
ciglia presente sin dallo sviluppo embrionale; questi piccoli organelli, noti per trasportare il muco nelle vie respiratorie e la cellula uovo dalla tuba all'utero, nel disco embrionale hanno il compito di indirizzare la posizione degli organi. Nel caso di
disfunzioni, come quella chiamata
discinesia ciliare primaria (PCD), si catalizza il rischio di situs inversus.
Non sempre comunque viene definita una
causa chiara per il situs inversus. In alcuni casi la genetica può svolgere un ruolo, ma questo non è sempre vero. Se la condizione è
ereditata geneticamente, si pensa che si verifichi in un
modello autosomico recessivo, il che significa che entrambi i genitori dovrebbero avere un gene per esso. Anche quando entrambi i genitori hanno questo gene,
ogni bambino avrebbe solo il 25% di probabilità di sviluppare la destrocardia speculare.
La
mutazione genetica del gene CCDC40, che regola lo sviluppo embrionale dei tessuti, sarebbe stata
riconosciuta come la principale
causa del situs inversus. Anche le
mutazioni dei geni DNAI1 e DNAH5 risulterebbero importanti per lo
sviluppo del situs inversus.
Eterotassia: diagnosi e trattamento
La
diagnosi di eterotassia si basa su tecniche di diagnostica per immagini (ecografia, radiografia, risonanza magnetica). Nel caso delle forme legate all'X è possibile effettuare l'analisi genetica.
Con le
tecnologie di
diagnostica per immagini questa particolare disposizione degli organi può essere
notata per la prima volta in
utero con un’
ecografia. Poiché molti degli organi sono piccoli, non è sempre chiaro se la destrocardia in un feto significhi destrocardia speculare. Molti difetti cardiaci potrebbero essere
rilevati a
metà della gravidanza con scansioni come l'
ecocardiogramma fetale.
Non esiste un
trattamento per situs inversus, a meno che non siano presenti ulteriori problemi. Di per sé, le anomalie di posizionamento non richiedono trattamenti particolari; si
interviene tuttavia in
modo specifico in caso di malformazioni cardiache o di lesioni correlate.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI