Sindrome del Colon Irritabile: dieta, alimenti da evitare e consigli pratici

Sindrome del Colon Irritabile: dieta, alimenti da evitare e consigli pratici

Indice

Domande e Risposte

Che cos’è l'IBS

La sindrome del colon irritabile, detto anche IBS (Irritable Bowel Syndrome), o più comunemente colite spastica, o intestino irritabile è un disordine funzionale dell’apparato gastrointestinale principalmente caratterizzato da dolore addominale e alterazioni dell’alvo che comportano problemi nella defecazione, in assenza di altra patologia specifica che ne causi i sintomi.

La società italiana di gastroenterologia stima che intorno al 20% della popolazione generale soffra di colon irritabile, con una netta prevalenza fra le donne. Si tratta quindi di una condizione molto frequente, spesso non diagnosticata, ascrivendo i sintomi alle più svariate cause senza correlarli fra di loro, anche perché l’IBS non si manifesta allo stesso modo in tutte le persone. I sintomi sono comuni a quelli di altre patologie intestinali come l’intolleranza al lattosio, celiachia, sovraccrescita batterica, abuso di lassativi, le malattie parassitarie, la colite microscopica, o una malattia intestinale in una fase iniziale. 

Spesso fra i non medici ci si riferisce a questa condizione con le espressioni “colite spastica” o “intestino irritabile” o “colon infiammato o irritato”, proprio perché la sensazione è quella di irritazione e infiammazione, anche se non sempre è semplice capire esattamente dove fa male.

I sintomi tipici del colon irritabile sono fastidio e dolore addominale, che si accompagna a frequenti episodi di stipsi oppure di diarrea, oppure a un’alternanza di questi fenomeni. La stessa persona può vivere periodi in cui la condizione fastidiosa si manifesta più frequentemente, altri di meno. L’andamento è tendenzialmente cronico e può risentire dei momenti di forte stress e ansia, o della presenza di infezioni.


Immagine infografica che rappresenta la sindrome del colon irritabile IBS

Come capire che si tratta di colon irritabile? I primi sintomi

Nella maggior parte dei casi si inizia a soffrire di colon irritabile in gioventù, in adolescenza o addirittura durante l’infanzia, con attacchi sintomatici ricorrenti.

Fra i primi sintomi (non necessariamente compaiono tutti) troviamo:

  • Dolore addominale, che varia come localizzazione (fianco destro, fianco sinistro), ma solitamente presente nella parte inferiore dell’addome. Talvolta si prova dolore sotto la costola sinistra nella parte bassa dell’addome. Il dolore da colica addominale, colite spastica, può manifestarsi sul fianco sinistro o sul fianco dentro e si presenta in modo crampiforme.
  • Gonfiore, pancia gonfia;
  • Diarrea alternata a stipsi;
  • Meteorismo;
  • Crampi addominali, che si presenta noin relazione alla defecazione, accompagnandosi a bruciore anale nel momento dell’evacuazione;
  • Alterazioni dell’alvo;
  • Talvolta sono presenti altri sintomi come la bocca amara, sensazione di affaticamento, sonnolenza, nausea, mal di testa, dolore e fastidio intimo nelle donne.
È importante imparare a capire dove si sente male quando si soffre di colon irritabile. I sintomi dell’intestino irritato che dobbiamo imparare a riconoscere, anche nel bambino.

Come si diagnostica il colon irritabile

La diagnosi è clinica e avviene escludendo altre patologie dell’intestino tramite esami appropriati.

La maggior parte delle persone hanno episodi di sintomi di colite spastica. Si parla di effettiva sindrome dell'intestino irritabile quando il fastidio e il dolore sono ricorrenti (almeno un giorno alla settimana) e perdurano per più di 3 mesi, presentando almeno due fattori legati alla defecazionedolore correlato alla defecazione, variazione nella frequenza della defecazione (stipsi o diarrea) e un cambiamento nella forma e nell’aspetto delle feci.

Sicuramente è bene recarsi dal medico qualora si presentassero i seguenti segnali d’allarme:

  • Febbre;
  • Perdita di peso;
  • Sanguinamento rettale;
  • Vomito.

Perché mi viene la colite? Fra microbiota e stress

Le cause di questa condizione non sono ancora state chiaramente identificate. Ognuno di noi è differente, anche dal punto di vista della motilità intestinale, che è uno dei fattori che può entrare in gioco in chi soffre di colon irritabile.  Un secondo elemento è avere una sensibilità intestinale aumentata (iperalgesia viscerale). A questi elementi si aggiungono i fattori genetici e ambientali, senza dimenticare lo stress.

Manuali di diagnostica includono i fattori psicosociali fra le cause delle alterazioni intestinali. Oggi sono sempre più chiare le evidenze che individuano fra i principali responsabili dell’originarsi del colon irritabile l’alterazione della flora batterica intestinale, il microbiota. L’alimentazione è quindi cruciale per evitare le condizioni di disequilibrio (disbiosi) dei microrganismi intestinali.

Un altro fattore correlato con la colite spastica è lo stress. Grossa parte dei pazienti che si rivolgono al medico per colon irritabile hanno disturbi d'ansia (depressione e disturbi di somatizzazione). È piuttosto frequente in particolare la somatizzazione nel momento della defecazione.

Come si cura la sindrome del colon irritabile?

Sia nel bambino che nell’adulto, il trattamento per la sindrome da colon irritabile va in tre direzioni:

  • Il primo passo, fondamentale, per curare il colon irritabile è lavorare sulla dieta, evitando alimenti che irritano l’intestino e preferendo invece cibi che non lo irritano. Non bisogna avere fretta, serve del tempo perché il nostro intestino benefici di un cambio di dieta. La cosa migliore è evitare i fai da te e gli autoproclamati guru dell’alimentazione che non posseggono titoli di studio riconosciuti, ma recarsi da un medico nutrizionista. L’alimentazione è una scienza complessa perché non è semplice studiare scientificamente, con metodo rigoroso, gli effetti di un alimento sulla salute. Questo perché l’essere umano non si alimenta soltando con pochi cibi, ma entrano in gioco ogni giorno molte sostanze, e non è facile isolare l’effetto di una singola sostanza. Servono studi ben costruiti scientificamente, e specialisti in grado di comprenderli a fondo;
  • In molti casi è utile un supporto farmacologico accanto al cambio di dieta, quando i sintomi sono molto forti. Si possono aggredire i sintomi per ridurre la spasticità, fastidiosa e dolorosa. Un aiuto farmacologico è necessario anche nei casi di pazienti con costipazione frequente e grave, somministrando un attivatore del canale del cloro o  prucalopride, un antagonista del recettore della serotonina altamente selettivo approvato per la stipsi cronica. Nei pazienti con frequente diarrea invece si opta per il difenossilato per via orale prima dei pasti, facendo attenzione a non esagerare per evitare la stipsi;
  • È sempre importante l’ascolto, da parte di uno specialista, della situazione che sta vivendo il paziente, per affiancare alla terapia farmacologica e al cambio di alimentazione se necessario un supporto psicologico. È nota una correlazione fra stress e ansia e sindrome del colon irritabile. Dal punto di vista invece del supporto psicologico, può essere d’aiuto alle persone che vivono un periodo di forte stress una terapia cognitivo-comportamentale, o una psicoterapia.

Cosa non mangiare con la sindrome del colon irritabile?

La dieta è comunque sempre il primo passo per ridurre i sintomi ma è bene farsi valutare da un medico specialista prima di intraprendere una dieta fai da te o troppo generica come quelle che troviamo online. Ognuno di noi è diverso, anche nel metabolismo. Le analisi del microbiota intestinale possono essere utili, ma solo se sono condotte da un centro specialistico in grado di valutare nel dettaglio le tipologie di microrganismi presenti nel nostro intestino per consigliare la soluzione migliore.

In generale comunque, si consiglia di:

  • Evitare i pasti troppo abbondanti che affatichino l’intestino, e masticare adeguatamente. È sempre consigliato fare una buona colazione;
  • Evitare legumi come i fagioli o le crucifere come i cavoli se si soffre di frequente flatulenza. Questi alimenti contengono carboidrati fermentabili. Non tutti i legumi però sono uguali, si possono trovare legumi che provocano meno sintomi di altri;
  • Evitare i cosiddetti F.O.D. M.A.P, che nella loro digestione hanno bisogno di molta acqua e creano gonfiore e tensione addominale. Fra questi (seguendo l‘acronimo) troviamo i Fermentabili citati poc’anzi, gli Oligosaccaridi (zuccheri presenti nei cereali che contengono glutine e legumi); i Disaccaridi (nel latte e nei derivati); i Monosaccaridi (zuccheri semplici contenuti nella frutta, nei succhi di frutta e miele); e i Polialcoli (presenti nei funghi, cavolfiori e nei dolcificanti artificiali);
  • Fare attenzione all’intolleranza al lattosio;
  • Se ci sono dubbi riguardo a un’intolleranza al glutine, sottoporsi a un preciso test per la celiachia. Alcuni pazienti anche in assenza di una conclamata celiachia possono trarre beneficio rispetto al colon irritabile da una riduzione di glutine;
  • Cercare di mantenere una dieta povera di grassi per ridurre i sintomi addominali postprandiali;
  • Bere molta acqua;
  • Evitare caffeina, alcolici e bevande eccitanti può aiutare a ridurre l’ansia e l’irritabilità della mucosa intestinale.

Un ultimo consiglio importante non riguarda l’alimentazione ma l’attività fisica: camminare aiuta molto l’intestino. È sufficiente una camminata di mezz’ora a passo veloce ogni giorno per ridurre il fastidio e aiutare l’intestino a lavorare bene.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

​​​​​​​Come capire se si ha il colon infiammato?

I sintomi del colon irritabile sono:

  • Dolore addominale che varia come localizzazione (fianco destro, fianco sinistro), ma solitamente presente nella parte inferiore dell’addome;
  • Dolore tendenzialmente di tipo crampiforme che si presenta in relazione alla defecazione, accompagnandosi a bruciore anale nel momento dell’evacuazione;
  • Alternanza di stipsi e diarrea;
  • Talvolta sono presenti altri sintomi come la bocca amara, sensazione di affaticamento, sonnolenza, nausea, mal di testa, dolore e fastidio intimo nelle donne.

Dove fa male il colon irritabile?

Il dolore addominale può variare come localizzazione. Si può sentire dolore o fastidio al fianco destro o al fianco sinistro, ma solitamente nella parte inferiore dell’addome. 

Che dolori porta il colon infiammato?

Il dolore è tendenzialmente di tipo crampiforme e si presenta in relazione alla defecazione, accompagnandosi talvolta a bruciore anale nel momento dell’evacuazione.

Come alleviare il dolore del colon irritabile?

Il trattamento per la sindrome da colon irritabile va in tre direzioni: adattamento della dieta; supporto farmacologico qualora fosse necessario; ascolto della situazione che sta vivendo il paziente, per affiancare se necessario un supporto psicologico. Dal punto di vista farmacologico, si possono aggredire i sintomi per ridurre la spasticità, fastidiosa e dolorosa. Un aiuto farmacologico è necessario anche nei casi di pazienti con costipazione frequente e grave, somministrando un attivatore del canale del cloro o  prucalopride, un agonista del recettore della serotonina altamente selettivo che è approvato per la stipsi cronica. Nei pazienti con frequente diarrea invece si opta per il difenossilato per via orale prima dei pasti, facendo attenzione a non esagerare per evitare la stipsi. 

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