Sindrome del colon irritabile (IBS): sintomi, dove fa male

Sindrome del colon irritabile (IBS): sintomi, dove fa male

Indice

Domande e risposte

Che cos’è la sindrome del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile (Irritable Bowel Syndrome o IBS) è un disordine funzionale dell’apparato gastrointestinale principalmente caratterizzato da dolore addominale e alterazioni dell’alvo che comportano problemi nella defecazione, in assenza di altra patologia specifica che ne causi i sintomi. Si stima che ne soffra una persona su dieci. Spesso si fa riferimento a questa condizione con le espressioni “colite spastica” o “intestino irritabile” anche se il problema riguarda la parte del colon.
I sintomi tipici del colon irritabile sono fastidio e dolore addominale, che si accompagna a frequenti episodi di stipsi oppure di diarrea, oppure a un’alternanza di questi fenomeni. La stessa persona può vivere periodi in cui la condizione fastidiosa si manifesta più frequentemente, altri di meno. L’andamento è tendenzialmente cronico e può risentire dei momenti di forte stress e ansia, o della presenza di infezioni.


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Immagine infografica che rappresenta la sindrome del colon irritabile IBS

Sindrome del colon irritabile: i sintomi

Nella maggior parte dei casi si inizia a soffrire di colon irritabile in gioventù, in adolescenza o addirittura durante l’infanzia, con attacchi sintomatici ricorrenti.
I sintomi dell’intestino irritabile che dobbiamo imparare a riconoscere, anche nel bambino, sono:

  • Dolore addominale che varia come localizzazione (fianco destro, fianco sinistro), ma solitamente presente nella parte inferiore dell’addome;
  • Dolore tendenzialmente di tipo crampiforme che si presenta in relazione alla defecazione, accompagnandosi a bruciore anale nel momento dell’evacuazione;
  • Alternanza di stipsi e diarrea;
  • Talvolta sono presenti altri sintomi come la bocca amara, sensazione di affaticamento, sonnolenza, nausea, mal di testa, dolore e fastidio intimo nelle donne.
Immagine infografica che rappresenta i sintomi della sindrome del colon irritabile IBS

Come si diagnostica la sindrome del colon irritabile

Tutte le persone hanno episodi di questo tipo. Si parla di effettiva sindrome dell'intestino irritabile quando il fastidio e il dolore sono ricorrenti (almeno un giorno alla settimana) e perdurano per più di 3 mesi, presentando almeno due fattori legati alla defecazione:

  • Dolore correlato alla defecazione;
  • Variazione nella frequenza della defecazione (stipsi o diarrea) e un cambiamento nella forma e nell’aspetto delle feci.

I sintomi sono comuni a quelli di altre patologie intestinali come l’intolleranza al lattosio, celiachia, sovraccrescita batterica, abuso di lassativi, le malattie parassitarie, la colite microscopica, o una malattia intestinale in una fase iniziale. La diagnosi è clinica e avviene escludendo altre patologie dell’intestino tramite esami appropriati.
Sicuramente è bene recarsi dal medico qualora si presentassero i seguenti segnali d’allarme:

  • Febbre;
  • Perdita di peso;
  • Sanguinamento rettale;
  • Vomito.

Le cause del colon irritabile

Le cause di questa condizione non sono ancora state chiaramente identificate. Ognuno di noi è differente, anche dal punto di vista della motilità intestinale, che è uno dei fattori che può entrare in gioco in chi soffre di colon irritabile.  Un secondo elemento è avere una sensibilità intestinale aumentata (iperalgesia viscerale). A questi elementi si aggiungono i fattori genetici e ambientali, senza dimenticare lo stress.
Il Manuali di diagnostica includono i fattori psicosociali fra le cause delle alterazioni intestinali. Grossa parte dei pazienti che si rivolgono al medico per colon irritabile hanno disturbi d'ansia (depressione e disturbi di somatizzazione). È piuttosto frequente in particolare la somatizzazione nel momento della defecazione.

Il Trattamento per l’intestino irritabile

Sia nel bambino che nell’adulto, il trattamento per la sindrome da colon irritabile va in tre direzioni:

  1. Adattamento della dieta settimanale;
  2. Supporto farmacologico qualora fosse necessario;
  3. Ascolto della situazione che sta vivendo il paziente, per affiancare alla terapia farmacologica e al cambio di alimentazione se necessario un supporto psicologico.

Dal punto di vista farmacologico, si possono aggredire i sintomi per ridurre la spasticità, fastidiosa e dolorosa. Un aiuto farmacologico è necessario anche nei casi di pazienti con costipazione frequente e grave, somministrando un attivatore del canale del cloro o  prucalopride, un antagonista del recettore della serotonina altamente selettivo approvato per la stipsi cronica.
Nei pazienti con frequente diarrea invece si opta per il difenossilato per via orale prima dei pasti, facendo attenzione a non esagerare per evitare la stipsi. 

Dal punto di vista invece del supporto psicologico, può essere d’aiuto alle persone che vivono un periodo di forte stress una terapia cognitivo-comportamentale, o una psicoterapia.

Che cosa mangiare e gli alimenti da evitare

La dieta è comunque sempre il primo passo per ridurre i sintomi
Si consiglia di:

  • Evitare i pasti troppo abbondanti che affatichino l’intestino, e masticare adeguatamente. È sempre consigliato fare una buona colazione;
  • Evitare legumi come i fagioli o le crucifere come i cavoli se si soffre di flatulenza. Questi alimenti contengono carboidrati fermentabili;
  • Evitare i cosiddetti F.O.D. M.A.P, che nella loro digestione hanno bisogno di molta acqua e creano gonfiore e tensione addominale. Fra questi (seguendo l‘acronimo) troviamo i Fermentabili citati poc’anzi, gli Oligosaccaridi (zuccheri presenti nei cereali che contengono glutine e legumi); i Disaccaridi (nel latte e nei derivati); i Monosaccaridi (zuccheri semplici contenuti nella frutta, nei succhi di frutta e miele); e i Polialcoli (presenti nei funghi, cavolfiori e nei dolcificanti artificiali);
  • Fare attenzione all’intolleranza al lattosio;
  • Se ci sono dubbi riguardo a un’intolleranza al glutine, sottoporsi a un preciso test per la celiachia. Alcuni pazienti anche in assenza di una conclamata celiachia possono trarre beneficio rispetto al colon irritabile da una riduzione di glutine;
  • Cercare di mantenere una dieta povera di grassi per ridurre i sintomi addominali postprandiali;
  • Bere molta acqua;
  • Evitare caffeina, alcolici e bevande eccitanti può aiutare a ridurre l’ansia e l’irritabilità della mucosa intestinale.

Un ultimo consiglio importante non riguarda l’alimentazione ma l’attività fisica: camminare aiuta molto l’intestino. È sufficiente una camminata di mezz’ora a passo veloce ogni giorno per ridurre il fastidio e aiutare l’intestino a lavorare bene.


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Immagine infografica che rappresenta 8 cibi che purificano il colon



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

​​​​​​​Come capire se si ha il colon infiammato?

I sintomi del colon irritabile sono:

  • Dolore addominale che varia come localizzazione (fianco destro, fianco sinistro), ma solitamente presente nella parte inferiore dell’addome;
  • Dolore tendenzialmente di tipo crampiforme che si presenta in relazione alla defecazione, accompagnandosi a bruciore anale nel momento dell’evacuazione;
  • Alternanza di stipsi e diarrea;
  • Talvolta sono presenti altri sintomi come la bocca amara, sensazione di affaticamento, sonnolenza, nausea, mal di testa, dolore e fastidio intimo nelle donne.

Dove fa male il colon irritabile?

Il dolore addominale può variare come localizzazione. Si può sentire dolore o fastidio al fianco destro o al fianco sinistro, ma solitamente nella parte inferiore dell’addome. 

Che dolori porta il colon infiammato?

Il dolore è tendenzialmente di tipo crampiforme e si presenta in relazione alla defecazione, accompagnandosi talvolta a bruciore anale nel momento dell’evacuazione.

Come alleviare il dolore del colon irritabile?

Il trattamento per la sindrome da colon irritabile va in tre direzioni: adattamento della dieta; supporto farmacologico qualora fosse necessario; ascolto della situazione che sta vivendo il paziente, per affiancare se necessario un supporto psicologico. Dal punto di vista farmacologico, si possono aggredire i sintomi per ridurre la spasticità, fastidiosa e dolorosa. Un aiuto farmacologico è necessario anche nei casi di pazienti con costipazione frequente e grave, somministrando un attivatore del canale del cloro o  prucalopride, un agonista del recettore della serotonina altamente selettivo che è approvato per la stipsi cronica. Nei pazienti con frequente diarrea invece si opta per il difenossilato per via orale prima dei pasti, facendo attenzione a non esagerare per evitare la stipsi. 

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