Aggiornato il 29.03.2022
La presbiopia è un difetto visivo causato dalla progressiva incapacità dell’occhio di mettere a fuoco gli oggetti più vicini. L’etimologia del termine presbiopia deriva dall’aggettivo greco πρεσβυς (che significa vecchio) e dalla radice greca -οπ (che indica l’occhio) ed è tradotto con l’espressione “vista da anziano”.
Si verifica a causa dei naturali processi di invecchiamento dei tessuti, nell’ambito dei quali anche la lente naturale dell’occhio, il cristallino, perde elasticità. Il fenomeno di irrigidimento impedisce a questa struttura anatomica di adattarsi morfologicamente (accomodazione) per consentire una perfetta messa a fuoco delle immagini sulla retina. Il risultato è una difficoltà nella visione da vicino.
I primi sintomi insorgono di norma tra i 40 e i 45 anni.
La presbiopia non è considerata una malattia, ma un fenomeno naturale e fisiologico. Malgrado ciò, deve essere corretta, sia per poter effettuare tutte le azioni che richiedono una buona vista da vicino, sia per evitare il peggioramento della sintomatologia e l’aumento del rischio di comparsa di altre patologie oculari.
La presbiopia può essere corretta mediante l’uso di occhiali (disponibili anche in versione premontata), lenti a contatto e con un intervento di chirurgia laser, rapido e con tempi di recupero brevi.
Fra le novità degli ultimi mesi sul trattamento della presbiopia, anche la possibilità di una correzione chimica, che si basa sull’uso di un collirio ad instillazione quotidiana. Se questo farmaco sarà approvato (attualmente è ancora in fase di sperimentazione clinica), si aggiungerà ai numerosi altri metodi di correzione di questo difetto della vista.
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In Italia il numero di presbiti è di 28 milioni (9 milioni tra i 40 e 50 anni), oltre 2 miliardi in tutto il mondo.
Il fenomeno colpisce tutti indistintamente e, seppure con diversa intensità e velocità, intorno a 65 anni interessa il 100% della popolazione.
Mentre in passato la presbiopia generava ripercussioni che interessavano solo il ristretto mondo accademico e intellettuale e alcuni professionisti artigianali, negli ultimi decenni è diventato non solo un aspetto caratterizzante della società moderna, ma anche un aspetto sempre più vincolante per l’uomo di oggi.
Un ulteriore fattore, che ha reso la presbiopia un fenomeno più impattante rispetto al passato, è rappresentato dall’aumento dell’aspettativa di vita, che estende il numero degli anni nei quali le persone devono gestire il difetto visivo.
L’uomo di oggi si trova quotidianamente a contatto con quelle tecnologie che da 15 anni a questa parte hanno rivoluzionato l’intero mondo della comunicazione, del lavoro e della vita in generale. I touch screen dei cellulari, i cruscotti delle automobili digitali, i social media, gli iPad, gli eBooks, i computer rendono necessaria la visione da vicino e per il presbite è indispensabile l’utilizzo dell’occhiale.
Malgrado la diffusa convinzione, la presbiopia non è un difetto di rifrazione (come la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia), ossia uno spostamento del punto di fuoco, che fisiologicamente dovrebbe ricadere sulla retina, anteriormente o posteriormente ad essa. Si tratta, infatti, del peggioramento di una funzione fisiologica, quella della accomodazione, che permette una visione nitida e definita.
Il cristallino è una lente a forma di mandorla, perfettamente trasparente, sospesa fra l’iride e il corpo vitreo, che si deforma per regolare la messa a fuoco. Questo adattamento morfologico è reso possibile dall’azione dei muscoli ciliari, con cui il cristallino è in rapporto attraverso i legamenti sospensori.
La luce entra nell’occhio, attraversa la cornea, la pupilla ed il cristallino, che fa convergere i suoi raggi direttamente sulla retina. Quando osserviamo oggetti vicini, i muscoli ciliari si contraggono e il cristallino aumenta la sua curvatura. Quando guardiamo lontano, i muscoli si rilassano e il cristallino si appiattisce.
Il cristallino è formato da un nucleo, con struttura ricca in fibre di collagene e fortemente idratata, e da una capsula corticale.
Mentre il cristallino aumenta di volume ogni anno, per tutta la vita (si stima un’espansione di 0,02 millimetri di diametro all’anno), le dimensioni delle strutture anatomiche che definiscono il globo oculare esternamente rimangono costanti.
Inoltre, quando, con il trascorrere del tempo e con l’azione dei processi di invecchiamento fisiologici, il nucleo del cristallino si impoverisce di molecole d’acqua, la lente naturale dell’occhio si indurisce, perdendo progressivamente la possibilità di accomodare in maniera adeguata.
L’età è il principale fattore di rischio per la presbiopia, che generalmente compare dopo i 40 anni e tende ad aggravarsi dai 45 anni ai 65 anni.
Il punto prossimo (la minima distanza alla quale si riesce a mettere a fuoco un oggetto) a 10 anni è a circa 7-8 centimetri dall’occhio; a 45 anni a 25 centimetri; a 60 anni a circa 1 metro.
Tuttavia, oltre all’età, altri fattori di rischio possono contribuire a diminuire l'elasticità del cristallino e di conseguenza ad anticipare l’insorgenza della presbiopia nelle persone di età inferiore ai 40 anni.
Quando i sintomi della presbiopia si verificano prima del solito, si parla di presbiopia prematura (o presbiopia giovanile), che può essere causata da:
Il principale sintomo della presbiopia è la progressiva incapacità di mettere a fuoco gli oggetti da vicino con la necessità di allontanarli. Tipicamente, si manifesta con la lettura: la persona presbite allontana istintivamente il libro per vedere in maniera più nitida.
Il soggetto presbite tende a strizzare gli occhi per vedere meglio e ad ingrandire i caratteri dello smartphone.
Per questa ragione, i miopi con la presbiopia (la miopia comporta un peggioramento della vista da lontano) possono avere, almeno inizialmente, un miglioramento della vista complessiva, grazie alla parziale compensazione dei difetti. Generalmente, nei miopi la presbiopia viene diagnosticata più tardi, mentre negli ipermetropi (che vedono già male da vicino) più precocemente.
Altre manifestazioni della presbiopia possono essere:
Solitamente, sono i soggetti che svolgono un’impegnativa attività visiva da vicino ad accorgersi precocemente di questo cambiamento. L'esempio classico è quello dell’allontanamento di un giornale, un libro, del menù al ristorante o del display del cellulare nel momento della lettura. Mentre si rimane in grado di leggere i segnali stradali, di vedere film o di svolgere tutte quelle attività che non richiedono la capacità di focalizzare a distanza ravvicinata e intermedia.
La presbiopia può restare lieve, e quindi trascurabile per molto tempo, persino anni, oppure peggiorare molto rapidamente almeno fino ai 65 anni, quando il potere accomodativo tenderà a stabilizzarsi.
Può accadere che la presbiopia si aggiunga alla cataratta, un disturbo causato dall’opacizzazione del cristallino e che comporta visione offuscata e sdoppiata. Si tratta, in entrambi i casi, di alterazioni spesso compresenti nelle persone di età avanzata. In questi casi, durante l’intervento di sostituzione del cristallino, è possibile inserire nell’occhio una lente correttiva della presbiopia (o di qualsiasi altro difetto visivo).
Se viene inserito un cristallino artificiale monofocale, permette la messa a fuoco da una sola distanza, che può essere scelta prima. Questo può generare presbiopia.
Sebbene non sia possibile prevenire l’insorgenza della presbiopia, poiché dovuta al naturale invecchiamento del cristallino, è possibile ritardarne l’insorgenza avendo cura della salute degli occhi attraverso diverse regole comportamentali:
La presbiopia è conosciuta anche come la condizione dalle braccia lunghissime: se vi ritrovate ad allungare le braccia per leggere le parole scritte sul vostro smartphone, un libro, un giornale, un semplice foglio, potreste avere bisogno di una visita oculistica.
Alla comparsa di uno qualsiasi dei sintomi della presbiopia, è opportuno rivolgersi al proprio oculista, che, attraverso una visita completa effettuerà la diagnosi.
Esiste un test per la presbiopia: quest’ultimo si basa sulla tavola ottotipica, con la quale l’oculista accerta la nostra acutezza visiva. Questo tipo di test si può effettuare anche virtualmente online e non dobbiamo dimenticare che esistono, inoltre, dei test specifici basati anche su giochi, che servono a misurare la messa a fuoco propria dell’occhio di un individuo.
Tuttavia, è utile ricordare che, in presenza di altri sintomi – oltre alla perdita della nitidezza visiva – o nel caso di persistenza di questi sintomi malgrado gli occhiali, occorre rivolgersi all’oculista.
La presbiopia è un difetto che può essere facilmente corretto indossando occhiali con lenti "positive", ma anche attraverso interventi chirurgici.
La presbiopia peggiora senza occhiali? È in ogni caso fondamentale intervenire precocemente, in quanto uno sforzo prolungato nella messa a fuoco di oggetti, ad una distanza ravvicinata e senza correzione, può portare ad affaticamento visivo e all’aumento del rischio di sviluppare altre patologie dell’occhio.
Gli occhiali rappresentano la soluzione più semplice. In assenza di altri difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) e di necessità specifiche e personalizzate di correzione della presbiopia, si possono acquistare gli occhiali premontati che si trovano in vendita presso le farmacie e i supermercati.
Questi dispositivi vengono definiti occhiali da lettura e non possono essere indossati tutto il giorno, ma solo nelle azioni che richiedono una visione da vicino. Sono occhiali che è possibile indossare anche per usare il computer.
Sono inoltre disponibili occhiali da presbite per il trucco, dispositivi con lenti estraibili che consentono l’applicazione pratica del make-up.
Va ricordato però che le lenti da presbite non sono definitive: l’accomodazione (cioè la capacità dell’occhio di mettere a fuoco le immagini) viene persa gradualmente. Quindi, fino ai 65 anni, periodo in cui il difetto si stabilizza, è necessario adeguare periodicamente il potere dell’occhiale.
Per coloro che vogliono occhiali da lettura senza aste, esistono occhiali da presbite senza montatura.
Gli occhiali stenopeici (o occhiali a fori stenopeici), a differenza dei comuni occhiali da vista, al posto delle lenti hanno schermi neri su cui sono applicati piccoli fori di misura calibrata e distribuiti secondo uno schema a nido d’ape. Producono una ginnastica passiva dell’occhio, tengono in movimento la muscolatura extraoculare, prevenendo la comparsa di difetti visivi. Negli ultimi anni, sono stati proposti anche come rimedio per contrastare l’insorgenza della presbiopia.
In presenza di altri difetti rifrattivi, è necessario utilizzare lenti bifocali, che abbiano una porzione inferiore deputata alla correzione della presbiopia, mentre la porzione superiore consente la correzione del vizio rifrattivo.
Oppure, si possono utilizzare lenti multifocali o progressive (PAL) che consentono di vedere bene a più distanze.
Esistono in commercio anche lenti a contatto per la correzione della presbiopia. Si tratta di lenti multifocali e sono disponibili sia in gas permeabile che in materiale per lenti morbide.
È anche possibile ricorrere alla monovisione, nella quale un occhio porta una lente per la visione da lontano e l’altro porta una lente per quella da vicino.
La presbiopia si può operare. Esistono diverse opzioni chirurgiche per il trattamento della presbiopia attraverso la chirurgia refrattiva laser o con la chirurgia intraoculare.
Il trattamento laser per la presbiopia è lo stesso impiegato per la correzione dei difetti visivi come la miopia e consiste nel rimuovere dalla cornea piccoli frammenti di tessuto epiteliale (quello più superficiale) periferico, in modo da modificarne la curvatura e permettere la messa a fuoco delle immagini da vicino. Si tratta di interventi al momento non molto richiesti.
In passato, veniva applicata la tecnica monovisione, la quale permetteva di correggere con il laser a eccimeri l’occhio dominante per la visione da lontano e quello non dominante veniva adattato alla visione da vicino.
Il laser a eccimeri, applicato con successo anche per la correzione dei difetti rifrattivi, può essere una soluzione definitiva per la presbiopia.
Con il femtolaser, la cornea viene modellata dal laser creando diversi fuochi per poter leggere sia da lontano che da vicino. Viene eseguito un intervento di multifocalità (PML, Presbyopic Multifocal LASIK).
Il laser a femtosecondi (così definito perché emette 10.000 impulsi al secondo di un solo colore, luce monocromatica) consente la massima precisione nel modellamento della superficie corneale e un livello elevato di personalizzazione. Questa tecnica può essere applicata solo ai casi di presbiopia nei quali sono assenti difetti rifrattivi (astigmatismo, miopia, ipermetropia).
Il trattamento laser della presbiopia è sconsigliato nei soggetti affetti da glaucoma, cataratta, malattie della retina o della cornea.
Quali sono i possibili rischi dell’intervento laser? Benché gli interventi laser per la correzione dei difetti visivi siano ormai procedure collaudate, sicure ed efficaci, come tutti i trattamenti sanitari, non sono esenti da rischi. Fra questi, la possibilità di infezioni post-operatorie, di intervento non selettivo (che può colpire aree sane) ed alterazioni della riepitelizzazione corneale (in fase di guarigione).
Inoltre, è possibile che i risultati dell’intervento non siano definitivi.
Il trattamento con la lente intraoculare consiste nel sostituire il cristallino con una lente intraoculare accomodativa multifocale (IOL) costruita in materiale plastico, che svolge la funzione di cristallino artificiale, non si opacizza e dura tutta la vita. Questo trattamento permette di correggere in contemporanea disturbi associati come la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia e la cataratta.
Fra le ultime scoperte dell’industria farmaceutica, è a buon punto lo sviluppo di un collirio anti presbiopia. Il prodotto, una volta approvato, dovrà essere instillato tutti i giorni.
La tipologia di correzione chimica della presbiopia, più avanti nella sperimentazione clinica, agirà favorendo il recupero di una sostanziale elasticità da parte del cristallino ed è basata sull’uso dell’acido alfa-lipoico, una sostanza capace di penetrare nel cristallino e intervenire sui legami chimici che ne determinano la rigidità.
Molte fonti propongono esercizi di ginnastica oculare per la presbiopia, che tuttavia gli oculisti ritengono inefficaci.
Il metodo più popolare è il Bates, mai validato dalla comunità scientifica.
Consulta i Centri che ci hanno dichiarato di essere specializzati in Chirurgia della cornea:
Centri specializzati in Chirurgia della cornea
La presbiopia è definita come la “condizione dalle braccia lunghe”. I soggetti presbiti tendono ad allontanare libri, riviste, fogli durante la lettura, per cercare di focalizzare in maniera adeguata.
Se la visione è sfuocata e si tende ad allungare le braccia per leggere, è probabile che si tratti di presbiopia.
Un ulteriore fattore è rappresentato dall’età: la presbiopia insorge generalmente dopo i 40 anni.
La condizione nella quale non si vede bene da lontano è definita miopia.
Gli occhiali permettono di correggere la presbiopia, così come le lenti a contatto, senza tuttavia curare il disturbo.
Per risolvere il problema, occorre sottoporsi all’intervento di chirurgia laser o all’intervento di inserimento di una lente multifocale.
L’ipermetropia è un difetto di rifrazione che peggiora la visione da vicino. Dipende dalla forma dell’occhio ed è presente dalla nascita.
Gli ipermetropi vedono male da vicino, a causa di un’alterazione della forma dell’occhio.
I presbiti, allo stesso modo, vedono male da vicino a causa dell’irrigidimento fisiologico del cristallino, che peggiora la capacità di accomodazione.
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