Aggiornato il 19.11.2024
L’otite è un’infiammazione acuta o cronica dell’orecchio provocata da un'infezione dovuta a batteri, virus o funghi. Spesso è una complicazione delle infezioni delle vie respiratorie superiori, che sono collegate all’orecchio da un canale detto tuba di Eustachio, che serve a tenere in equilibrio la pressione dell'aria presente all'interno dell’orecchio con quella esterna e facilitare il drenaggio del muco prodotto.
L’otite non è contagiosa, nel senso che la malattia non si trasmette da una persona a un’altra, ma evidentemente i virus, i batteri e i funghi che l’hanno originata possono diffondersi nell’aria o nell’acqua, o utilizzando gli stessi strumenti igienici (per esempio cotton fioc) di persone momentaneamente infette.
Se adeguatamente trattata su indicazione medica (vanno assolutamente evitati i fai da te!) i sintomi iniziano a regredire in 5-7 giorni dall'inizio delle cure e ci si riprende completamente in un paio di settimane. Se non trattata nel modo giusto, l’otite può cronicizzare o portare a conseguenze più gravi.
Non tutte le otiti hanno la stessa causa, e pertanto non tutte le otiti vanno curate allo stesso modo. Per alcune forme non è necessario l’antibiotico.
L’otite può avere origine:
I sintomi sono generalmente facilmente identificabili e a insorgenza spesso improvvisa.
Si può avere un'otite dell’orecchio esterno quando c’è la comparsa di prurito o dolore vivo, anche semplicemente toccando l’orecchio o muovendo il padiglione auricolare. Il dolore, spesso, si irradia al viso e al collo, si può avere la sensazione di avere un orecchio bagnato e di percepire i suoni ovattati e/o la presenza di secrezione eccessiva.
I bambini, specie quelli con meno di due anni, sono più colpiti da otite rispetto agli adulti, in particolare da otite media acuta. Questo accade perché le loro tube di Eustachio sono più corte e orizzontali rispetto agli adulti e ai bambini più grandi e pertanto è più facile che vengano bloccate da un rigonfiamento delle adenoidi, tendendo ad accumulare liquido che porta all’otite.
Nei bambini l’infiammazione porta quasi sempre alla comparsa di pus ed è solitamente causata da batteri.
Che cosa possiamo fare contro l’otite nei bambini?
Prima di tutto bisogna assolutamente evitare di bagnare l’orecchio interessato, anche inserendo gocce di qualsiasi tipo. È consigliato evitare di introdurre oggetti nell’orecchio come i cotton fioc e soprattutto evitare soluzioni fai da te, specie con gli antibiotici.
Il trattamento dell’otite dipende da che patogeno ha originato l’infiammazione e dalla gravità della stessa: non sempre sono necessari gli antibiotici! L'otite può guarire in modo spontaneo nell'arco di pochi giorni alleviando il dolore e abbassando la febbre con paracetamolo. Per questo talvolta pare che soluzioni come quelle omeopatiche “curino” l’infiammazione, mentre in realtà la maggior parte si risolve da sé. Trattandosi di un’infezione da patogeno, l’unico modo per combatterla è assumere un farmaco antibiotico o antimicotico, a cui può accompagnarsi, sempre su prescrizione medica, un cortisonico.
L’antibiotico va assunto assolutamente solo su prescrizione medica e con la posologia e per il tempo indicato dal medico e per sua natura serve solo per infezioni di origine batterica. Inoltre la prescrizione immotivata può contribuire al fenomeno dell’antibiotico resistenza. La cura antibiotica è consigliata, a giudizio del medico, soprattutto nei bambini di età inferiore ai 6 mesi e/o negli adulti con altre malattie.
Nel caso sia invece accertata dal medico l’origine fungina dell’otite esterna, si può optare per la somministrazione di farmaci antifungini (antimicotici).
Ormai da diversi anni viene proposta, a livello sia nazionale che internazionale, la strategia della “vigile attesa” nei bambini con Otite media acuta (OMA) di età superiore ai 2 anni. Nel periodo di “vigile attesa”, della durata di 48-72 ore, è buona norma evitare la somministrazione di antibiotici, tranne quando i sintomi in questo arco di tempo non presentino un evidente peggioramento. È, invece, opportuno somministrare sempre un antidolorifico per il controllo del dolore e non limitarsi alla somministrazione “al bisogno”.
Se durante questo periodo il bambino presenta un peggioramento consistente dei sintomi è opportuno contattate il proprio pediatra. Oltrepassato il periodo di “vigile attesa” di 48-72 ore, il bambino deve essere visitato dal Pediatra per un’opportuna valutazione dei sintomi. Nel caso di un peggioramento del quadro clinico, è buona norma affidarsi a quanto indicato dal proprio Pediatra, che provvederà al trattamento con antibiotico mirato. Si consiglia, invece, di portare il bambino con urgenza in ospedale nel caso ci sia la comparsa di una sospetta complicanza come la paralisi del facciale e la mastoidite.
La strategia della “vigile attesa” non può essere applicata ai bambini al di sotto dei 2 anni ed in presenza di importanti patologie concomitanti: asma, broncopolmonite o secrezione eccessiva dall’orecchio dovuta a perforazione della membrana timpanica.
Talvolta, se l'otite non è diagnosticata e trattata adeguatamente possono insorgere problemi post-otite, come cicatrici timpaniche o compromissione dell’udito. In casi sporadici, se non diagnosticata e trattata adeguatamente l’infezione può estendersi e diventare più grave.
Alcune possibili complicazioni dell’otite esterna sono:
Le complicazioni dell’otite media sono:
Diversi sono i rimedi per contribuire a prevenire l’insorgenza dell’otite esterna. Per prima cosa, come si è detto sopra, alla comparsa dei sintomi è buona norma evitare che l’orecchio venga a contatto con l’acqua fino alla risoluzione completa dell’infezione ed evitare anche l’uso di tappi di cera o altro materiale che impediscono la ventilazione della cute e, quindi, il rallentamento della guarigione. Bisogna quindi stare attenti anche al nuoto, oltre ai bagni.
È sempre opportuno evitare un atteggiamento “aggressivo” di igiene dell’orecchio. Non tutti sanno che il cerume, sostanza prodotta da alcune ghiandole cutanee dell’orecchio esterno, formato da grassi, proteine e sali organici, ha un’azione di protezione nei confronti della cute del condotto uditivo, rendendolo impermeabile e protettivo nei confronti dei microorganismi (batteri e funghi). La presenza di cerume non deve essere visto come condizione di scarsa igiene, ma come un fattore protettivo. Infatti, l’aggressiva pulizia dell’orecchio porta, spesso, ad un aumento della produzione di cerume.
È consigliabile evitare l’uso di mezzi aggressivi di pulizia come: spray, coni di cera e bastoncini con o senza ovatta. Per la pulizia dell’orecchio è sufficiente utilizzare l’acqua come la utilizziamo per la normale igiene del viso e delle mani. A lavaggio terminato è sufficiente asciugare l’orecchio delicatamente con un asciugamano o lasciarlo asciugare da solo. Si raccomanda di evitare di infilare angoli di asciugamano con forza all’interno dell’orecchio come si usa fare comunemente.
Per chi, invece, si reca spesso al mare, in piscina o comunque a nuoto ed è soggetto ad otiti è utile osservare delle pause tra un bagno e l’altro al fine di far asciugare l’orecchio.
Dipende. In molti casi l’otite acuta si risolve entro pochi giorni senza bisogno di terapia farmacologica, ma nei casi in cui l’infezione non passasse, la terapia va somministrata per qualche giorno, fino a una settimana prima che faccia effetto. Alcuni sintomi però possono perdurare. Inoltre è bene tenere presente che specie nei bambini l’otite media tende a ritornare in più occasioni.
Ormai da diversi anni viene proposta, a livello sia nazionale che internazionale, la strategia della “vigile attesa” nei bambini con Otite media acuta (OMA) di età superiore ai 2 anni. Nel periodo di “vigile attesa”, della durata di 48-72 ore, è importante evitare la somministrazione di antibiotici, tranne quando i sintomi in questo arco di tempo non presentino un evidente peggioramento. È, invece, opportuno somministrare sempre un antidolorifico per il controllo del dolore e non limitarsi alla somministrazione “al bisogno”. Se durante questo periodo il bambino presenta un peggioramento consistente dei sintomi è opportuno contattate il proprio pediatra. Oltrepassato il periodo di “vigile attesa” di 48-72 ore, il bambino deve essere visitato dal Pediatra per un’opportuna valutazione dei sintomi.
Il trattamento dell’otite dipende da che patogeno ha originato l’infiammazione e dalla gravità: non sempre sono necessari gli antibiotici! L'otite spesso può guarire in modo spontaneo nell'arco di pochi giorni alleviando il dolore e abbassando la febbre con paracetamolo. Inoltre l’antibiotico per sua natura serve solo per infezioni di origine batterica, e la prescrizione immotivata può contribuire al fenomeno dell’antibiotico resistenza. La cura antibiotica è consigliata, a giudizio del medico, soprattutto nei bambini di età inferiore ai 6 mesi e/o negli adulti con altre malattie. Nel caso sia invece accertata dal medico l’origine fungina dell’otite esterna, si può optare per la somministrazione di farmaci antifungini (antimicotici).
L'otite spesso può guarire in modo spontaneo nell'arco di pochi giorni alleviando il dolore e abbassando la febbre con paracetamolo. L’antibiotico va assunto assolutamente solo su prescrizione medica e con la posologia e per il tempo indicato dal medico. Per sua natura l’antibiotico serve solo per infezioni di origine batterica, e la prescrizione immotivata può contribuire al fenomeno dell’antibiotico resistenza.
Bisogna assolutamente evitare di bagnare l’orecchio interessato, anche inserendo gocce di qualsiasi tipo. È consigliato evitare di introdurre oggetti nell’orecchio come i cotton fioc e soprattutto evitare i fai da te con gli antibiotici, perché non sempre sono necessari (sia perché gran parte delle otiti si risolve autonomamente, sia perché non tutte le otiti hanno origine batterica, ci sono anche le otiti micotiche) e qualora lo fossero, devono essere assunti nelle modalità giuste indicate dal medico, altrimenti si rischia che l’infezione non si risolva e anzi diventi resistente al farmaco e più difficile da debellare in futuro.
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