Ipertiroidismo: sintomi negli uomini e donne in gravidanza

Ipertiroidismo: sintomi negli uomini e donne in gravidanza

Indice

Domande e risposte

Che cos’è l’ipertiroidismo

L'ipertiroidismo è una disfunzione della tiroide, la piccola ghiandola endocrina a forma di farfalla, che si trova nella parte anteriore del collo. Si soffre di ipertiroidismo quando la tiroide produce quantità eccessive di ormoni tiroidei (tiroxina,T4 e triiodotironina, T3). 

Non esistono misure preventive nei confronti dell'ipertiroidismo, ma non bisogna spaventarsi: oggi si può tenere sotto controllo farmacologicamente e seguire una vita normale. Tuttavia, se l’ipertiroidismo non viene trattato adeguatamente può portare a conseguenze molto serie, come la crisi tireotossica, forma acuta di ipertiroidismo non trattato che può costituire un pericolo per la vita.


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Immagine che rappresenta una donna con dolore alla tiroide

A che cosa serve la tiroide

Come tutte le ghiandole endocrine, anche la tiroide produce ormoni, a base di tirosina, che contengono rispettivamente 4 e 3 atomi di iodio: la tetra-iodotironina  (T3), costituita da 3 atomi di iodio, e la tiroxina (T4), costituita da 4 atomi di iodio.

Attraverso gli ormoni tiroidei T4 e T3, la tiroide controlla molte delle funzioni del nostro corpo, in particolare: il metabolismo, la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo. Tramite la calcitonina, la tiroide controlla anche il livello di calcio nel sangue, funzione essenziale per evitare spasmi muscolari o malfunzionamenti nell’attività elettrica del cuore

I sintomi dell’ipertiroidismo

L’ipertiroidismo causa una serie di sintomi come nervosismo e ansia, iperattività, perdita di peso, aumento dei battiti cardiaci (tachicardia), fibrillazione atriale e ipertensione, tremori e sudorazione intensa, irregolarità mestruali, ma anche disturbi intestinali come diarrea, stanchezza e debolezza, insonnia. 
Nei pazienti anziani si aggiungono sintomi simili a depressione  e a demenza che spesso vengono confusi, non facendo pensare a ipertiroidismo. 

I segni oculari sono importanti. Nei pazienti che soffrono di morbo di Graves in relazione all’ipertiroidismo, può verificarsi la comparsa dei famosi “occhi sporgenti” (esoftalmo). Ma anche sguardo fisso, ritardo della contrazione palpebrale, retrazione palpebrale e una modesta iniezione congiuntivale, devono far riflettere. Si tratta in questo caso di sintomi che scompaiono in seguito al trattamento idoneo.

 
Immagine infografica che rappresenta sintomi e segni dell'ipertiroidismo

Le cause dell’ipertiroidismo

La regolazione ormonale della tiroide avviene tramite l’ipofisi (ghiandola endocrina nella scatola cranica che produce e rilascia gli ormoni), in particolare mediante l’ormone tireotropo (TSH): quando i livelli di ormone tiroideo sono troppo bassi, il TSH induce la tiroide a liberarne di più, inducendo appunto l’ipertiroidismo. Viceversa, quando c’è troppo ormone tiroideo in circolazione, l'ipofisi inibisce l’azione della tiroide e si parla di ipotiroidismo.

Alcune malattie che possono causare ipertiroidismo:
  • Il morbo di Basedow-Graves (detto anche gozzo tossico diffuso) è la causa più comune di ipertiroidismo ed è una malattia autoimmune. Il morbo di Graves si distingue per tre sintomi: il Gozzo più o meno ingrossato, l’Esoftalmo cioè gli occhi sporgenti e la Dermopatia infiltrativa. Il morbo di Graves (come la tiroidite di Hashimoto) è talvolta associato ad altre condizioni autoimmuni, come il diabete mellito di tipo 1, la vitiligine, la canizie prematura, l'anemia perniciosa, le connettivopatie e la sindrome da deficit polighiandolare;
  • Gozzo tossico solitario o multinodulare (detto morbo di Plummer): una tumefazione capsulata e ben localizzata, benigna ma coinvolta nella secrezione degli ormoni tiroidei e che quindi può causare ipertiroidismo;
  • Tiroiditi, cioè infiammazioni della tiroide, fra le quali troviamo la tiroidite subacuta granulomatosa, la tiroidite di Hashimoto e la tiroidite linfocitaria silente.

Altre cause più rare di ipertiroidismo sono:
  • L’eccessiva secrezione di ormone stimolante la tiroide;
  • L’ ipertiroidismo farmaco-indotto, per esempio da inibitori del checkpoint utilizzati nella terapia del cancro, o da farmaci per la sclerosi multipla, o da litio;
  • La tireotossicosi factitia, dovuta a ingestione eccessiva, voluta o accidentale, di ormone tiroideo;
  • L’eccesso di assunzione di iodio;
  • In gravidanza la cosiddetta gravidanza molare, il coriocarcinoma e l'iperemesi gravidica, che possono provocare un ipertiroidismo  transitorio, che scompare dopo il trattamento adeguato;
  • L’ipertiroidismo di origine genetica, ovvero autosomico dominante non autoimmune, che si manifesta durante l'infanzia, e che provoca nel bambino e poi nell’adulto una continua stimolazione tiroidea;
  • Le neoplasie, come il carcinoma tiroideo metastatico.

L’ipotiroidismo

Il “contrario” dell’ipertiroidismo è l’ipotiroidismo, la situazione in cui la produzione di ormone tiroideo è insufficiente (i livelli di TSH sono troppo elevati). L’ipotiroidismo non trattato può causare una serie di problemi, quali obesità, infertilità e problemi cardiologici.
I sintomi più comuni sono stanchezza, eccessiva sensibilità al freddo, costipazione, pelle secca e pallore diffuso, voce piuttosto rauca, memoria e linguaggio rallentati, mestruazioni irregolari, rallentamento della frequenza cardiaca, debolezza muscolare.

 
Immagine infografica che rappresenta i disordini della tiroide

La diagnosi

La cosa fondamentale è la diagnosi, che deve essere fatta dal medico competente, tramite la visita medica che esaminerà la presenza di eventuali sintomi come occhi sporgenti, tremori, o di noduli sospetti. Tramite le analisi del sangue poi si attesteranno i livelli di T3, T4, TSH (l'ormone che regola la secrezione degli ormoni tiroidei) e degli anticorpi anti tiroide.
Per quanto riguarda i valori normali, si pensa a ipertiroidismo a fronte di ormone tireostimolante (TSH) basso e T4 e T3 entrambi alti o al limite del normale.
Si parla di ipertiroidismo subclinico quando si riscontra alle analisi del sangue un abbassamento dei valori del TSH, mentre i valori degli ormoni tiroidei (tiroxina e triiodotironina) sono nella norma.

Come si cura l’ipertiroidismo

Se effettivamente siamo davanti a ipertiroidismo, il trattamento dipenderà dalla gravità del disturbo, dalla causa e dall’età del paziente. È bene precisare da subito che l’ipertiroidismo non trattato può condurre a morte del paziente per esempio per crisi tireotossica. Pertanto, è importante diffidare da qualsiasi “cura naturale”, “rimedio della nonna” o “fai da te”. L’ipertiroidismo è una disfunzione ormonale che porta a serie conseguenze sul metabolismo, se non tenuta sotto controllo. 

Anche riguardo all’alimentazione è bene ridimensionare la questione. È evidente che una dieta sana ricca di frutta verdura e fibre, povera di grassi e in questo caso con un equilibrato apporto di sodio, aiuta l’organismo, ma non ci sono “diete miracolose” per curare meglio l’ipertiroidismo. Si consiglia di fare attenzione di assumere calcio e vitamina D, dal momento che  l’ipertiroidismo può avere un effetto negativo sulle qualità dell’osso.


In genere le proposte sono le seguenti, a seconda della condizione:
  • Iodio radioattivo a dosi basse e quindi non dannose. Riduce la produzione di ormoni tiroidei e il volume della ghiandola. Entro 3-6 mesi  regrediscono anche i sintomi;
  • Farmaci anti-tiroidei che riducono la sintesi degli ormoni tiroidei riducendo gradualmente i sintomi all’interno di una terapia per almeno un anno;
  • Farmaci Beta-bloccanti, comunemente usati per trattare l'ipertensione e che aiutano a supportare i sintomi cardiaci legati all’ipertiroidismo;
  • La chirurgia, infine, è scelta in assenza di altre proposte farmacologiche, per esempio se il gozzo è molto esteso o in caso di ricaduta. L'intervento chirurgico consiste nella asportazione di tutta o gran parte della tiroide. Le lesioni delle corde vocali sono rare, ma evidentemente la rimozione della tiroide significa assumere per tutta la vita l'ormone tiroideo sintetico.

Se l’origine dell’ipertiroisimo è un gozzo nodulare iperfunzionante, il trattamento dipende dalle dimensioni della tiroide ingrossata: può essere sufficiente la terapia con iodo radioattivo (detta terapia radiometabolica), oppure la chirugia che prevede la rimozione della tiroide (tiroidectomia).
Nei pazienti con morbo di Basedow si somministrano farmaci antitiroidei (tionamidi).

Ipertiroidismo e gravidanza

Una delle domande più comuni per una donna che soffre di disfunzione alla tiroide è se può diventare mamma. La risposta è sì, purché si sottoponga a costante controllo medico e segua tutte le terapie, per evitare danni seri al feto. In caso di ipertiroidismo lieve si può iniziare a trattare la futura mamma con iodio radioattivo almeno sei mesi prima del concepimento, oppure se già incinta è possibile proseguire il proprio trattamento. Se l’ipertiroidismo è severo, l’unica strada è l’intervento chirurgico di rimozione della tiroide prima della gravidanza


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Immagine che rappresenta una donna in gravidanza dall'endocrinologo



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Cosa può provocare l’ipertiroidismo?

La regolazione ormonale della tiroide avviene tramite l’ipofisi (ghiandola endocrina nella scatola cranica che produce e rilascia gli ormoni), in particolare mediante l’ormone tireotropo (TSH): quando i livelli di ormone tiroideo sono troppo bassi, il TSH induce la tiroide a liberarne di più, inducendo appunto l’ipertiroidismo. Viceversa, quando c’è troppo ormone tiroideo in circolazione, l'ipofisi inibisce l’azione della tiroide e si parla di ipotiroidismo.
Alcune malattie che possono causare ipertiroidismo:

  • Il morbo di Basedow-Graves (detto anche gozzo tossico diffuso) è la causa più comune di ipertiroidismo ed è una malattia autoimmune. Il morbo di Graves si distingue per tre sintomi: il Gozzo più o meno ingrossato, l’Esoftalmo cioè gli occhi sporgenti e la Dermopatia infiltrativa. Il morbo di Graves (come la tiroidite di Hashimoto) è talvolta associato ad altre condizioni autoimmuni, come il diabete mellito di tipo 1, la vitiligine, la canizie prematura, l'anemia perniciosa, le connettivopatie e la sindrome da deficit polighiandolare;
  • Gozzo tossico solitario o multinodulare (detto morbo di Plummer): una tumefazione capsulata e ben localizzata, benigna ma coinvolta nella secrezione degli ormoni tiroidei e che quindi può causare ipertiroidismo;
  • Tiroiditi, cioè infiammazioni della tiroide, fra le quali troviamo la tiroidite subacuta granulomatosa, la tiroidite di Hashimoto e la tiroidite linfocitaria silente.

Come si cura ipertiroidismo?

In genere le proposte sono le seguenti, a seconda della condizione:

  • Iodio radioattivo a dosi basse e quindi non dannose. Riduce la produzione di ormoni tiroidei e il volume della ghiandola. Entro 3-6 mesi  regrediscono anche i sintomi;
  • Farmaci anti-tiroidei che riducono la sintesi degli ormoni tiroidei riducendo gradualmente i sintomi all’interno di una terapia per almeno un anno;
  • Farmaci Beta-bloccanti, comunemente usati per trattare l'ipertensione  e che aiutano a supportare i sintomi cardiaci legati all’ipertiroidismo;
  • La chirurgia, infine, è scelta in assenza di altre proposte farmacologiche, per esempio se il gozzo è molto esteso o in caso di ricaduta. L'intervento chirurgico consiste nella asportazione di tutta o gran parte della tiroide. Le lesioni delle corde vocali sono rare, ma evidentemente la rimozione della tiroide significa assumere per tutta la vita l'ormone tiroideo sintetico.

Come si diagnostica ipertiroidismo?

La cosa fondamentale è la diagnosi, che deve essere fatta dal medico competente, tramite la visita medica che esaminerà la presenza di eventuali sintomi come occhi sporgenti, tremori, o di noduli sospetti. Tramite le analisi del sangue poi si attesteranno i livelli di T3, T4, TSH (l'ormone che regola la secrezione degli ormoni tiroidei) e degli anticorpi anti tiroide.

Cosa non mangiare con ipertiroidismo?

Riguardo all’alimentazione è bene ridimensionare la questione. È evidente che una dieta sana ricca di frutta verdura e fibre, povera di grasso e in questo caso con un equilibrato apporto di sodio, aiuta l’organismo, ma non ci sono “diete miracolose” per curare meglio l’ipertiroidismo o alimenti da evitare. Si consiglia di fare attenzione di assumere calcio e vitamina D, dal momento che  l’ipertiroidismo può avere un effetto negativo sulle qualità dell’osso.

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