Indice
Domande e risposte
Glaucoma: cos’è e chi ne è colpito
Con il termine
glaucoma ci si riferisce a un
insieme di
malattie oculari cronico-degenerative che conducono al
danneggiamento del
nervo ottico e della
retina. Se
non trattate portano alla
perdita della vista. Nel mondo sono circa 64 milioni le persone colpite dal glaucoma, di cui circa mezzo milione solo in Italia.
Poiché la
malattia procede molto
lentamente, per lungo tempo risulta
asintomatica. Così, circa metà delle persone colpite da glaucoma
non è consapevole della sua condizione e gran parte delle
diagnosi giunge in
ritardo, quando la malattia ha già portato a un
danno difficile da trattare. Per questo motivo il glaucoma è la
seconda causa di
cecità al mondo,
dopo la
cataratta. I casi di
cecità nel nostro Paese determinati da questa patologia sarebbero
oltre 200 mila.
Questa patologia
può colpire tutte le età, inclusi i
bambini (glaucoma infantile o giovanile), ma è più comune negli
anziani. In Italia ne è affetto il 10% della popolazione sopra i 70 anni. Esistono
quattro tipi principali di glaucoma:
- Glaucoma ad angolo aperto. È la forma più comune (circa il 60% dei casi totali). I canali che drenano i fluidi presenti nell’occhio, situati in una zona tra iride e cornea detta trabecolato, si ostruiscono gradualmente. Il drenaggio, quindi, diviene via via meno efficace, con un graduale aumento della pressione dell’occhio che comporta un crescente danno al nervo ottico;
- Glaucoma ad angolo chiuso (o stretto). Anche in questo caso si ha un problema nella funzionalità dei canali che drenano il liquido oculare, ma la causa è l’angolo troppo acuto tra iride e cornea, che impedisce questo meccanismo. Il processo può risultare molto rapido (glaucoma ad angolo chiuso acuto) o essere graduale (glaucoma ad angolo chiuso cronico). In genere colpisce entrambi gli occhi (bilaterale) a distanza di tempo;
- Glaucoma secondario. Deriva da patologie (come diabete e ipertensione) o traumi che comportano la chiusura dell’angolo tra iride e cornea;
- Glaucoma congenito (o pediatrico). È dovuto a deformazioni degli occhi presenti sin dalla nascita. In genere è bilaterale, cioè si presenta a entrambi gli occhi. Colpisce i neonati e i bambini molto piccoli ed è raro.
Cause e fattori di rischio
Il
bulbo oculare contiene una sostanza salina, il fluido intraoculare o umore acqueo (o
umor acqueo). In assenza di problemi, questo liquido
scorre continuamente tra l’interno e l’esterno dell’occhio, mantenendo costante la pressione all’interno del bulbo oculare (pressione intraoculare, IOP). Se questo
flusso viene
compromesso, con l’ostruzione dei canali di drenaggio (trabecolato), si può avere l’
aumento della pressione intraoculare, che può diventare
eccessiva: si parla di
ipertensione oculare (OHT). Spesso questo comporta il danneggiamento del nervo ottico, e quindi il glaucoma. In altri casi, invece, si parla di glaucoma a bassa pressione o glaucoma a pressione normale perché la pressione intraoculare è entro i limiti della normalità ma è comunque troppo elevata perché sia tollerata dal nervo ottico.
Spesso non si conosce la causa del glaucoma: in questi casi si parla di glaucoma primitivo. Si conoscono, però, alcuni fattori di rischio. Alcune condizioni che
aumentano la possibilità di sviluppare glaucoma sono:
- Età (l’incidenza della malattia aumenta invecchiando), in particolare oltre i 60 anni;
- Etnia (africani ed asiatici sono più propensi a sviluppare alcuni tipi di glaucoma);
- Storia familiare (la presenza di casi in famiglia aumenta il rischio di sviluppare la malattia di circa 5 volte);
- Spessore della cornea ridotto (inferiore ai 500 micrometri);
- Presenza di disturbi come malattie cardiovascolari, miopia e ipermetropia.
Nel glaucoma secondario, invece, le cause della patologia sono ascrivibili ad eventi specifici, come:
- Accumulo di materiale esfoliato nei canali di drenaggio dell’occhio (glaucoma pseudoesfoliativo);
- Infezioni degli occhi;
- Uveite, l’infiammazione dello strato intermedio dell’occhio (glaucoma uveitico);
- Trombosi retinica (blocco della circolazione sanguigna dell’occhio);
- Sindrome da dispersione di pigmento, che deriva dall’accumulo di granuli di melanina, derivanti dall’iride, in varie strutture oculari. Se si accumulano nel trabecolato possono portare al glaucoma;
- Utilizzo prolungato di colliri o altri farmaci (soprattutto se applicati sul viso) al cortisone;
- Diabete. In particolare, il glaucoma può derivare dalla retinopatia diabetica proliferante, in cui la crescita anomala di vasi sanguigni ostruisce i canali di drenaggio dell’umore acqueo (si parla di glaucoma neovascolare);
- Problemi congeniti nella morfologia dell’occhio (causa di glaucoma nei neonati e nei bambini (glaucoma congenito);
- Traumi (glaucoma traumatico) o interventi chirurgici agli occhi;
- Cancro o tumori benigni agli occhi;
- Sindrome endoteliale iridocorneale o sindrome irido-corneo-endoteliale (ICE). Si tratta di un gruppo di patologie in cui in un occhio si hanno problemi morfologici progressivi che possono portare al glaucoma. Non sono molto comuni e insorgono in età adulta.
Cosa fare per prevenire il glaucoma?
Si consiglia di
sottoporsi periodicamente a
visite oculistiche complete, per individuare la patologia precocemente (prevenzione secondaria). La
frequenza dei
controlli dovrebbe essere annuale a partire dai 40 anni d’età e semestrale se si è ad alto rischio di
glaucoma (ovvero oltre i 60 anni di età e/o se si è di etnia africana o asiatica, si hanno familiari colpiti da glaucoma, si è affetti da
malattie cardiovascolari o si hanno altri disturbi agli occhi). Vi sono inoltre
diversi accorgimenti e
abitudini che aiutano a
evitare l’insorgenza (prevenzione primaria) di una buona parte di casi di glaucoma:
- Seguire una dieta sana e variegata. Alcuni alimenti contengono sostanze che contribuiscono a mantenere in salute gli occhi (una delle cause del glaucoma), come vitamina A, nitrati, omega 3 e antiossidanti. Per questo gli esperti raccomandano di mangiare frequentemente pesce piuttosto che carne e molta frutta e verdura (in particolare legumi e verdure a foglia verde come broccoli, cavoli, spinaci, lattuga). È anche consigliato preferire il consumo di carboidrati complessi (pane, pasta e cereali, meglio se integrali) a quello dei carboidrati semplici (dolci, marmellate, miele, bevande zuccherate) e non saltare mai la colazione per la prevenzione del diabete (una delle cause del glaucoma). Alimenti da limitare sono quelli contenenti caffeina (caffè, tè, cioccolata e bevande energetiche), che fa aumentare la pressione intraoculare;
- Praticare attività fisica regolarmente. Aiuta a ridurre la pressione intraoculare, prevenendo il glaucoma ad angolo aperto e ritardandone la progressione;
- Dormire con la testa sollevata. Anche questo accorgimento riduce la pressione presente nel bulbo oculare;
- Proteggere gli occhi dagli urti, per esempio usando le adeguate protezioni durante gli sport;
- Indossare gli occhiali da sole può essere utile perché potrebbe prevenire alcune forme di cancro agli occhi, che sono tra le cause del glaucoma.
Sintomi del glaucoma
Generalmente, il
coinvolgimento oculare è
bilaterale (anche se un occhio può presentare sintomi peggiori dell’altro). I sintomi possono
variare molto a seconda della
gradualità con cui si presenta la
patologia ed essere
simili a quelli di
altre patologie (come il
tumore al cervello).
Se il
decorso della
malattia è
lento, come nel glaucoma ad angolo aperto, nel glaucoma secondario e nel glaucoma ad angolo chiuso cronico, inizialmente non si presenta alcun sintomo. Soltanto dopo mesi, o addirittura anni, si presentano i primi sintomi, che consistono nella comparsa di macchie che limitano la visione. Inizialmente oscurano le parti alle estremità del campo visivo, per poi diffondersi a mano a mano. Poiché il processo è graduale, la persona può non accorgersi direttamente del problema alla vista finché non riscontra difficoltà nelle attività quotidiane, come nella lettura o alla guida. In qualche caso si hanno mal di testa, fastidi e arrossamenti agli occhi. Quando la visione periferica è del tutto compromessa, lasciando la capacità di vedere soltanto quello che si trova al centro del campo visivo, si parla di “visione a tunnel”. Se la malattia non viene trattata, la compromissione alla vista diviene completa, portando alla cecità. Questi
tipi di
glaucomi sono
indolori.
In caso di
glaucoma ad angolo acuto chiuso, invece, generalmente si ha una
manifestazione istantanea dei
sintomi, che posssono durare 1-2 ore e poi scomparire. Ogni volta che questo avviene, la
vista si
riduce un po’ di più; per questo, nel caso si presentino questi sintomi, occorre
rivolgersi con
urgenza a un
medico. I sintomi del glaucoma ad angolo acuto chiuso sono:
- Dolore oculare intenso e indolenzimento intorno agli occhi;
- Cefalea;
- Nausea e vomito;
- Occhio rosso;
- Visione di anelli colorati intorno alle luci;
- Visione offuscata.
Come si riscontra il glaucoma nei neonati e nei bambini molto piccoli?
Per
individuare il
glaucoma congenito occorre porre molta
attenzione agli
occhi, che si presentano più
grandi del normale (a causa dell’aumentata pressione oculare),
lacrimosi e
acquosi, talvolta
strabici. Si possono osservare anche
nistagmo (scatti oculari) e difficoltà del bambino a stare il presenza di luce, che indica
fotofobia (sensibilità alla luce).
Differenze tra glaucoma e maculopatia e glaucoma e cataratta
La
degenerazione maculare (o maculopatia) è una patologia che interessa la
macula, cioè la
parte centrale della retina. La compromissione della vista dovuta alla maculopatia riguarda la parte centrale del
campo visivo (la porzione di spazio che vediamo fissando un punto preciso), mentre la
possibilità di
vedere le
zone più
lontane dal centro del campo visivo rimane invariata. Al contrario, il
glaucoma compromette inizialmente la visione delle parti più esterne del campo visivo,
progredendo fino alla
cecità.
La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino, una
lente del nostro occhio. Questo comporta una progressiva opacizzazione della vista, che inizialmente riduce la capacità di vedere i colori e successivamente appare come un annebbiamento.
Risulta quindi
diversa dalla
riduzione della
vista che deriva dal glaucoma, in cui il campo visivo è
ridotto.
Un’altra
differenza fra cataratta e glaucoma consiste nel fatto che i danni alla vista comportati dalla prima sono
reversibili, diversamente da quelli dovuti al glaucoma.
Diagnosi del glaucoma e screening
Dal momento che il glaucoma
può passare inosservato per mesi o anni e che la degenerazione del nervo ottico è un processo irreversibile, la
diagnosi precoce è
fondamentale per prevenire danni irreparabili.
Per questo i
medici consigliano
controlli della vista periodici, anche in assenza di sintomi, presso oculisti (oftalmologi) o ambulatori oftalmologici ospedalieri. In particolare, si raccomanda di
sottoporsi a controlli oculistici annualmente oltre i 40 anni d’età e più frequentemente
oltre i 65 anni e a coloro che sono a rischio di sviluppare la patologia.
Ovviamente, è
importante sottoporsi a
controlli medici anche in caso si riscontrino disturbi (come occhio rosso, dolore oculare e riduzione della vista). Talvolta, infatti, i
sintomi di
glaucoma e
tumore al
cervello o agli occhi o altre patologie sono molto simili, per cui occorre un parere medico per poter discriminare fra le possibili cause e intervenire opportunamente.
Per sottoporsi al controllo non occorre
prepararsi in modo
particolare; si consiglia di portare con sé le precedenti cartelle cliniche e di
non indossare lenti a
contatto nel giorno precedente. L’esame oculare di routine prevede l’uso di tavole con simboli e figure geometriche,
oftalmoscopio (una sorta di torcia con lente di ingrandimento) e colliri per
individuare eventuali
anomalie nella visione o nelle strutture di occhio e palpebre. La visita oculistica completa per il glaucoma prevede l’esecuzione di esami strumentali rapidi, sicuri e indolori:
- Esame del campo visivo (perimetria). L’operatore misura la visione periferica della persona tramite uno strumento che mostra stimoli luminosi intorno agli occhi;
- Tonometria, ovvero la misurazione della pressione oculare. Il medico anestetizza l’occhio (con un collirio analgesico), per poi impiegare il tonometro. Si tratta di uno strumento che si appoggia delicatamente all’occhio o usufruisce di un soffio d’aria (tonometro ad aria) per misurare la pressione presente nel bulbo oculare; è un esame indolore e innocuo. Quando la pressione oculare è alta? Normalmente, la pressione intraoculare è tra gli 11 e i 21 millimetri di mercurio (mmHg); valori superiori fanno sospettare l’avanzamento del glaucoma, anche se possono esserci altre cause;
- Valutazione del nervo ottico (tramite oftalmoscopi, lampada a fessura od OCT). Lo specialista valuta lo stato del nervo ottico instillando un collirio che dilata le pupille (detto midriatico, che agisce entro circa 20 minuti) e usufruendo di strumenti che consentono di visualizzarlo nel dettaglio. Gli oftalmoscopi e la lampada a fessura consentono al medico di osservare la parte, ingrandita da una lente, grazie a luci che illuminano il fondo dell’occhio. La tomografia a coerenza ottica (OCT, dall’inglese Optical Coherent Tomography) è un macchinario che cattura delle immagini della testa del nervo ottico (papilla ottica), consentendo di visualizzarla e paragonare le situazioni a distanza di tempo. L’angio-OCT consente anche di rilevare anomalie nei vasi sanguigni dell’occhio;
- Gonioscopia. Questo test consente di analizzare il trabecolato, ovvero la zona fra iride e cornea dove si ha il defluire dell’umore acqueo, direttamente coinvolta nei casi di glaucoma. Il medico utilizza una speciale lente per osservare la parte e individuare eventuali anomalie;
- Misurazione delle cornee. Inoltre, il medico misura lo spessore delle cornee. Se le cornee sono sottili, è più probabile l’insorgenza del glaucoma. Tuttavia, una cornea sottile non è necessariamente un indizio della presenza del glaucoma.
Trattamento del glaucoma
La
diagnosi precoce e il
monitoraggio continuo sono fondamentali in caso di glaucoma perché non esiste una cura (la perdita della vista è irreversibile), ma esistono dei
trattamenti che ne
arrestano la progressione.
Come si cura il glaucoma all'occhio?
In generale, si può
agire per
via farmacologica (con farmaci che riducono la pressione oculare, diminuendo la quantità di umore acqueo prodotta o stimolandone il drenaggio) o, nei casi più gravi, per via parachirurgica o chirurgica (in genere, creando nuovi canali da cui possa defluire l’umore acqueo). Il
trattamento ottimale dipende da
quanto è
precoce la
diagnosi, dal danno presente e dal tipo di glaucoma riscontrato. Si raccomanda sempre di seguire le raccomandazioni del medico.
L’efficacia di “rimedi naturali” od omeopatici è dubbia.
In caso di
glaucomi secondari si
tratta innanzitutto la
causa. In caso di infezioni si impiegano antibiotici, antivirali o antimicotici; se vi sono infiammazioni si prescrivono cortisonici; allo stesso modo, in presenza di tumori si interviene opportunamente, a seconda della situazione. Se la persona presenta sia una
cataratta sia un
glaucoma si effettua urgentemente
un’operazione per la
rimozione della
cataratta, che in alcuni casi risolve anche il glaucoma.
In caso di
glaucomi ad angolo aperto, in genere la prima
terapia utilizzata è quella
farmacologica, sotto forma di
colliri. Vanno inoculati per lunghi periodi, talvolta per tutta la vita, per tenere a bada la pressione intraoculare. I più usati contengono beta-bloccanti, analoghi delle prostaglandine, agonisti alfa-adrenergici o inibitori dell’anidrasi carbonica. Occorre
sottoporsi a
controlli regolari per il
monitoraggio della salute degli occhi. Se non si riscontrano miglioramenti, se vi sono effetti collaterali o se il danno è già troppo avanzato prima del trattamento farmacologico, è possibile intervenire chirurgicamente.
Per il
glaucoma ad angolo chiuso acuto, gli specialisti intervengono in modo urgente, usufruendo di farmaci forti e ad azione rapida per ridurre la pressione oculare in modo tempestivo ed eventualmente acetazolamide e farmaci diuretici per tutelare l’occhio dalla pressione elevata. Dopodiché la persona viene sottoposta a chirurgia, a entrambi gli occhi anche laddove presenti sintomi soltanto a
uno dei
due, poiché è altamente probabile che la patologia possa interessarli entrambi.
La
chirurgia può essere
eseguita secondo
diverse modalità. In genere si tratta di interventi sicuri, in seguito ai quali è possibile tornare a casa il giorno stesso.
- Intervento ad argon laser. La superficie dell’occhio viene anestetizzata grazie a un apposito collirio, dopodiché un laser viene direzionato per allargare i fori di drenaggio dell’occhio (trabeculoplastica con laser) o per crearne di nuovi nell’iride (iridotomia periferica con laser). L’intervento è sicuro, indolore e breve (dura pochi minuti); può essere eseguito anche in regime ambulatoriale. È possibile che l’intervento determini inizialmente un aumento di pressione oculare, nel qual caso il paziente dovrà soltanto utilizzare dei colliri per un breve periodo;
- Trabeculectomia. Anche in questo caso si crea una nuova apertura per facilitare il flusso dell’umore acqueo fra interno ed esterno dell’occhio (detto “bypass”). Questa operazione di chirurgia filtrante richiede una sedazione generale o un’anestesia totale. Le complicanze (emorragie, infezioni, ipotono e traumi) sono rare e di facile gestione;
- Impianto di shunt. In alcuni casi è possibile l’intervento di inserimento di uno shunt dell’acqueo (anche detto impianto drenante), un piccolo dispositivo che drena il fluido intraoculare;
- Altre procedure chirurgiche, non perforanti e possibili solo in alcuni casi, sono viscocanalostomia, sclerectomia profonda e canaloplastica.
Trattamento del glaucoma in gravidanza
Una
donna in stato di gravidanza potrebbe doversi consultare con il medico per cambiare momentaneamente trattamento. Molti farmaci per la terapia sul glaucoma, infatti, potrebbero avere degli effetti collaterali per il feto. D’altra parte, durante la gestazione è possibile che la
pressione intraoculare si
riduca spontaneamente, a causa dei
cambiamenti ormonali che si verificano, e che questo abbassamento di pressione si protragga per diversi mesi dopo il parto.
Convivere con il glaucoma
Al momento sono in fase di studio
trattamenti, come la
terapia genica, che potrebbero
riparare i
danni al
nervo ottico e quindi
invertire la
cecità comportata dai glaucomi. Sono, però, ancora in
fase di
sperimentazione. Nel frattempo, le persone che convivono con il glaucoma possono seguire alcuni accorgimenti per
abbassare la
pressione intraoculare e
fronteggiare le possibili
difficoltà che derivano dai
trattamenti per il
glaucoma, come i luccichii dovuti all’
uso di colliri.
L’
Istituto Superiore di Sanità suggerisce l’
uso di occhiali da sole per la
sensibilità alla
luce, l’impiego di lacrime artificiali per la secchezza agli occhi e la maggiore attenzione alla guida, che dovrebbe essere
smessa in caso di difficoltà. Accorgimenti che possono
aiutare ad
abbassare la
pressione dell’
occhio sono:
- Seguire un’alimentazione sana ed equilibrata;
- Non bere più di un litro di liquidi tutto in una volta;
- Dormire con la testa leggermente sopraelevata;
- Avere uno stile di vita attivo e praticare attività rilassanti (in quanto lo stress può aumentare la pressione intraoculare);
- Attività come yoga e viaggi aerei non sembrano aumentare la pressione oculare.
Il glaucoma nei bambini
In genere il
glaucoma pediatrico ha cause genetiche che portano a
difetti nello
sviluppo dei sistemi di
drenaggio dei
fluidi oculari (
glaucoma congenito). Molto raramente, anche altri tipi di glaucoma possono svilupparsi entro i 5 anni, quali il glaucoma ad angolo aperto giovanile e glaucomi secondari (in particolare, in seguito a chirurgia per cataratta congenita). Come il glaucoma che
colpisce gli
adulti, quello
infantile è
degenerativo, e conduce a una irrecuperabile perdita graduale della vista. È importante, quindi,
eseguire controlli della vista frequenti, che consentano di individuare la malattia e quindi
impedirne la
progressione.
Il glaucoma congenito è raro: si ha circa 1 caso ogni 30mila nati. In un quarto dei casi si manifesta già alla nascita. Solitamente viene diagnosticato entro il primo anno di vita, grazie ai controlli di routine eseguiti dopo la nascita o al riscontro dei sintomi del glaucoma congenito:
- Occhi ingrossati;
- Lacrimosi;
- Annebbiati;
- Sensibili alla luce (fotosensibilità o fotofobia, che si può individuare grazie al blefarospasmo, il riflesso di chiusura delle palpebre che deriva dal fastidio della visione della luce).
Questo consente di
intervenire in
tempo per preservare la vista del bambino.
Il
problema alla base del glaucoma congenito, ovvero la deformazione dell’occhio, e altri casi di glaucoma infantile possono essere
corretti grazie alla chirurgia. L’intervento può essere eseguito secondo
diverse modalità, che si possono raggruppare in due categorie:
- Intervento con laser;
- Interventi filtranti.
In
entrambi i
casi si tratta di
operazioni sicure, con possibili
effetti collaterali rari, e
indolori (sono eseguiti in seguito all’inoculazione di colliri anestetici, in anestesia totale o in sedazione). In seguito è possibile che il bambino debba
assumere dei
colliri per controllare la pressione presente all’interno dell’occhio, ma potrà condurre una vita del tutto normale.
In altri casi di glaucoma pediatrico è sufficiente
ricorrere all’
uso di farmaci che tengano sotto controllo la situazione.
Consulta le Strutture Sanitarie che effettuano una visita Oculistica:
Dove effettaure una visita Oculistica?
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Cos’è il glaucoma? Cosa può provocare il glaucoma?
I glaucomi sono delle patologie oculari cronico-degenerative che conducono al danneggiamento del nervo ottico e della retina. Generalmente, sono dovuti all’accumulo di fluido intraoculare nell’occhio e dal conseguente aumento di pressione intraoculare. Questa dovrebbe essere tra gli 11 e i 21 mmHg, e valori superiori possono causare un glaucoma, ma esistono anche casi di glaucoma a bassa pressione. Tra le cause dei glaucomi vi sono infezioni, infiammazioni e neoplasie degli occhi, diabete, accumulo di sostanze nei canali di drenaggio dell’occhio, blocco della circolazione sanguigna dell’occhio, uso prolungato di cortisonici, problemi congeniti all’occhio, urti e interventi chirurgici agli occhi.
Come ci si accorge di avere il glaucoma?
Nella maggior parte dei casi di glaucoma, la malattia è indolore e progredisce così lentamente che soltanto dopo anni è possibile osservare i sintomi iniziali, che consistono in macchie che limitano la visione, riscontrabili a causa di difficoltà nelle attività quotidiane, come nella lettura o alla guida. Solo in qualche caso si hanno mal di testa, fastidi e arrossamenti agli occhi. In caso di glaucoma ad angolo acuto chiuso, invece, generalmente si ha una manifestazione istantanea dei sintomi, che durano 1-2 ore per poi scomparire: dolore intenso agli occhi, mal di testa, occhi rossi, visione offuscata, visione di anelli colorati intorno alle luci, nausea e vomito. Nei bambini piccoli si osservano occhi più grandi del normale, lacrimosi e annebbiati e sensibilità alla luce. In tutti i casi è bene rivolgersi subito a un medico per impedire il peggioramento del danno al nervo ottico.
Come si diagnostica un glaucoma?
Sono cinque i test diagnostici che consentono di individuare questa patologia: l’esame del campo visivo; la tonometria (in cui il medico usa uno strumento che si appoggia delicatamente all’occhio o usufruisce di un soffio d’aria per misurare la pressione dell’occhio); la valutazione del nervo ottico (tramite oftalmoscopi, lampada a fessura od OCT, che consentono di osservare o fotografare il fondo dell’occhio); la gonioscopia (in cui lo specialista osserva i canali di drenaggio del liquido intraoculare per rilevare anomalie); la misurazione delle cornee.
Come si cura questa patologia? Quando si opera il glaucoma?
Attualmente, è impossibile recuperare la vista perduta, ma vi sono diverse terapie possibili per impedire che la malattia degeneri: farmaci, parachirurgia e chirurgia. In genere si impiegano colliri che riducono la pressione oculare, diminuendo la quantità di umore acqueo prodotta o stimolandone il drenaggio). Se questi trattamenti sono insufficienti, se danno eccessivi effetti collaterali, se il danneggiamento della retina è già avanzato e in alcuni tipi di glaucoma (glaucoma ad angolo chiuso acuto e, spesso, glaucoma congenito) si opera. Gli interventi più comuni sono quelli parachirurgici (in cui s’impiega un laser per allargare o creare canali di scolo del fluido intraoculare) e la trabeculectomia (in cui si utilizzano strumenti chirurgici per creare un “bypass”, un passaggio che facilita il flusso dell’umore acqueo fra interno ed esterno dell’occhio).
Come prevenire il glaucoma?
Si consiglia di sottoporsi periodicamente a visite oculistiche complete, per individuare la patologia precocemente. La frequenza dei controlli dovrebbe essere annuale a partire dai 40 anni d’età e semestrale se: si è di etnia africana o asiatica, si hanno più di 60 anni, si hanno familiari colpiti da glaucoma, si è affetti da malattie cardiovascolari o si hanno già altri disturbi agli occhi. Diversi accorgimenti e abitudini aiutano a evitare l’insorgenza del glaucoma: seguire una dieta sana e variegata, ricca di frutta e verdure a foglia verde e povera di caffeina e carboidrati semplici (dolci, marmellate, miele, bevande zuccherate); praticare attività fisica regolarmente; dormire con la testa sollevata; proteggere gli occhi dagli urti e indossare gli occhiali da sole.
Cosa fa aumentare la pressione dell'occhio? Come abbassare la pressione oculare alta?
Molti fattori contribuiscono ad aumentare la pressione oculare, tra cui ostruzioni dei canali di drenaggio del fluido presente nell’occhio, malformazioni oculari, traumi, patologie, alcuni farmaci e lo stile di vita. Il metodo più sicuro per abbassare la pressione dell’occhio è l’utilizzo degli appositi colliri prescritti dai medici. Accorgimenti che possono aiutare sono: seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, non bere più di un litro di liquidi tutto in una volta, dormire con la testa leggermente sopraelevata, avere uno stile di vita attivo e praticare attività rilassanti.