Epatite: come ci si contagia, i primi sintomi e come si cura

Epatite: come ci si contagia, i primi sintomi e come si cura

 Indice

Domande e risposte

Che cos’è l’epatite

L’epatite è una condizione infiammatoria del fegato che in genere ha come causa un’infezione virale, sebbene esistano anche altre forme di epatiti non infettive, ad esempio di origine autoimmune o l'epatopatia alcolica, un processo infiammatorio progressivo ai danni del fegato legato al consumo eccessivo di alcolici

L’epatite è una malattia da non sottovalutare. L’infiammazione cronica virale del fegato che può degenerare in cirrosi epatica o tumori. In generale è fondamentale mantenere sano il nostro fegato, per affrontare l’invecchiamento e nel caso ci troviamo a dover assumere dosi importanti farmaci – per esempio i chemioterapici – che richiedono un importante lavoro del fegato per essere smaltiti.

L’Epatite virale

Esistono 5 ceppi di epatite virale, ovvero prodotta dall’azione patogena di un virus:

  • Epatite A (HAV);
  • Epatite B (HBV);
  • Epatite C (HCV);
  • Epatite D (o Delta - HDV);
  • Epatite E (HEV).

Per circa il 10-20% dei casi tuttavia l’agente responsabile è sconosciuto. Sono stati isolati altri virus potenzialmente coinvolti in questi processi infettivi, quali il virus dell’epatite F (HFV), il virus dell’epatite G (HGV), il virus TT, frequentemente isolato in pazienti con vari tipi di patologie epatiche così come in soggetti sani, e il SEN virus, isolato in soggetti con epatite virale.

Anche altri virus possono a volte causare un quadro di infezione al fegato di varia gravità. Si definiscono virus epatitici minori e sono i seguenti: 

  • Citomegalovirus
  • Virus di Epstein-Barr;
  • Virus Coxsackie;
  • Virus della febbre gialla;
  • Herpes virus. 
L’epatite virale si differenzia in epatite acuta e cronica.
L'epatite virale acuta è un'infiammazione epatica diffusa causata da specifici virus epatotropi che hanno diverse modalità di trasmissione ed epidemiologia. La maggior parte dei casi si risolve spontaneamente, ma alcuni progrediscono all'epatite cronica. L’epatite A di solito è acuta e si risolve in tempi brevi, mentre le epatiti B e C possono cronicizzarsi. Anche l’epatite E è acuta, e può diventare molto pericolosa se contratta in gravidanza.

Vediamo i 5 tipi di epatite virale uno per uno:
  • Epatite A. Causata dalla proliferazione del virus HVA, si trasmette comunemente attraverso il consumo di cibo o di acqua che siano state in qualche modo contaminate dalle feci di una persona già infetta. Il periodo di incubazione va dalle due settimane ai 50 giorni. Il contagio più frequente si osserva in seguito al consumo di molluschi crudi o poco cotti contaminati dal virus, a viaggi in zone endemiche e a contatti con un caso di Epatite A;
  • Epatite B. Questo tipo di epatite può essere molto grave, perché da acuta può evolvere in cronica. Oggi fortunatamente esiste un vaccino, somministrato da decenni gratuitamente ai bambini e disponibile anche per gli adulti. L’epatite B è causata nei soggetti non vaccinati dall’azione patogena del virus HVB, e si trasmette attraverso il contatto con i fluidi del corpo di una persona a sua volta contagiata dal microrganismo. I fattori di rischio più frequentemente riportati sono l’esposizione a trattamenti di bellezza quali manicure, piercing e tatuaggi, l’ospedalizzazione, interventi chirurgici, emodialisi e trasfusioni di sangue. Ma anche le secrezioni vaginali, la saliva e il liquido seminale sono veicolo di infezione, pertanto sia i rapporti sessuali non protetti, che lo scambio di oggetti o biancheria personale in cui siano rimaste tracce di questi fluidi portatori del virus (es. rasoi, spazzolini, siringhe ecc.) sono considerati comportamenti a rischio. Il periodo di incubazione della malattia va dai 40 giorni ai 5-6 mesi, ma nella sua fase acuta può non dare sintomi al soggetto, che quindi non sa di esserne colpito. Se dopo i sei mesi la malattia non viene debellata dal sistema immunitario, si parla di Epatite B cronica;
  • Epatite C. L'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di persone positive al virus dell'Epatite C, tanto che si stima che circa il 3% della popolazione italiana sia entrata in contatto con questo patogeno. Causata dal virus HVC, si trasmette prevalentemente attraverso il sangue, ma è possibile contrarre questa grave infezione anche attraverso contatti sessuali non protetti, con scambio di fluidi come saliva e liquido seminale. Il tempo di incubazione va dai 15 giorni ai sei mesi circa. Anche il virus C può causare a lungo termine cirrosi ed insufficienza epatica. Il 70% dei casi di tumori primitivi del fegato è correlato a infezione da virus dell’Epatite C e dell’Epatite B (HBV), che significa che chi ha avuto o ha questa infezione è molto più a rischio di sviluppare cancro al fegato;
  • Epatite D (delta). Questa rara e grave forma di epatite, provocata dal virus HVD, è una sorta di “costola” dell’Epatite B, nel senso che il germe che la provoca per moltiplicarsi ha bisogno della compresenza del virus HVB. Si trasmette solo attraverso il contatto diretto con sangue infetto;
  • Epatite E. Si contrae solitamente per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di acque infette, in cui sia presente materiale fecale che ospiti il virus HVE, attraverso il consumo di cibi mal cotti, carni crude, e naturalmente attraverso il sangue. Il tempo di incubazione è breve (tra le due e le 8 settimane), dopodiché la malattia insorge in forma acuta ed è particolarmente pericolosa (anche letale) per le donne in stato di gravidanza. Anche per questa forma acuta di epatite non esistono terapie specifiche. La malattia si risolve spontaneamente con il riposo, un’alimentazione leggera ma nutriente e tanta idratazione. 
Immagine che rappresenta i sintomi dell'epatite a

L’epatite autoimmune

Quando le nostre difese immunitarie per errore attaccano il fegato, provocandone l'infiammazione si parla di epatite autoimmune. Non trattata questa malattia può condurre alla cirrosi e quindi a danni permanenti. 

L’epatite da alcol: cirrosi e steatosi epatica

L’epatite non ha solo origine virale. Anche l’abuso prolungato di alcol può portare all’insorgenza di diverse malattie del fegato, perché quest’ultimo processando l’alcol produce sostanze tossiche che innescano un processo infiammatorio. L'epatopatia in particolare è un processo infiammatorio progressivo ai danni del fegato caratterizzato da tre malattie legate tra di loro: la steatosi (fegato grasso), l'epatite alcolica, la cirrosi epatica.

La steatosi epatica (fegato grasso) è la più precoce e comune conseguenza dell'eccessiva ingestione di alcol e riguarda il 90% dei forti bevitori, ed è potenzialmente reversibile.

L'epatite alcolica (steatoepatite) colpisce dal 10 al 35% dei forti bevitori, ed è una combinazione di steatosi epatica, infiammazione diffusa del fegato e necrosi epatica (spesso focale), tutte con vari livelli di gravità. Gli epatociti gravemente danneggiati diventano necrotici.

La cirrosi alcolica (cirrosi epatica), che colpisce dal 10 al 20% dei forti bevitori, è invece una malattia epatica avanzata caratterizzata da estesa fibrosi che scompagina la normale architettura del fegato, che si restringe, provocando forti conseguenze funzionali. Spesso si ha in concomitanza di un'epatite alcolica.

Quali sono i primi sintomi dell’epatite? Come riconoscerla

I sintomi che accomunano le epatiti sono quelli di un’influenza con ittero (una colorazione gialla della cute) che indica un malfunzionamento del fegato, nauseavomito, dolore addominale, stanchezza, anche diarrea. Ci vogliono 3-6 settimane di incubazione perché la malattia si manifesti. Nel caso dell’infezione da Epatite C, la malattia acuta è molto spesso asintomatica e per questo la maggior parte delle diagnosi viene fatta molti anni dopo dal contagio. Esistono test per l’Epatite C, in alcuni casi anche campagne di screening di popolazione.

Come si prende l’epatite

La trasmissione dell’epatite nella sua forma virale, cioè dovuta a un virus, avviene prevalentemente per contatto con sangue infetto, a causa per esempio di trasfusioni di sangue non sicure; ma anche come conseguenza di altre malattie, mangiando cibi non sicuri o mal cotti (nel caso dell’Epatite A) o per un prolungato abuso di farmaci, droghe o sostanze tossiche di vario tipo tra cui l’alcool. 

Che cosa succede se non si cura l’epatite

Le complicazioni delle epatiti virali croniche sono la conseguenza dei danni a lungo termine provocati dal virus, e includono:

  • Disturbi epatici e metabolici di vario tipo;
  • Cirrosi epatica;
  • Cancro del fegato (epatocarcinoma).

Quando il fegato smette di funzionare regolarmente, come accade a seguito di una infiammazione cronica dei suoi tessuti, può accadere che si manifestino:

  • Emorragie spontanee, dovute al fatto che il fegato non riesce più a svolgere la sua funzione di sintesi dei fattori coagulanti del sangue;
  • Accumulo di liquido nell’addome (ascite);
  • Ipertensione portale, ovvero un aumento di pressione della vena porta, dove passa il sangue diretto al fegato e proveniente dagli altri organi della digestione. In genere si verifica quando il fegato è ormai cirrotico;
  • Insufficienza renale;
  • Encefalopatia epatica, con sintomi come deficit mnemonici e cognitivi, estrema stanchezza e torpore, dovuti all’accumulo di sostanze tossiche non smaltite dal fegato che si accumulano a livello cerebrale.

Come si cura l’epatite e in quanto tempo si guarisce

Le epatiti virali, specie se diagnosticate in una fase iniziale, si curano con un adeguato trattamento farmacologico antivirale portando a completa guarigione, anche se in casi molto gravi, per esempio in pazienti già fragili, anziani o in multicronicità, il decorso può essere più difficile. 

Il trattamento per l’Epatite C dipende da diversi fattori: la carica virale, cioè quanto virus c'è nel tuo corpo, il sottotipo, se vi sono già dei danni al fegato come la cirrosi, e la presenza di eventuali altre malattie concomitanti. L'infezione da Epatite C può essere trattata con farmaci antivirali specifici da assumersi per 12-24 settimane.

Nel caso di epatite autoimmune, il trattamento farmacologico prevede medicinali immunosoppressivi, che spesso associa steroidi e azatioprina. Nei casi più gravi si rende necessario il trapianto di fegato.

Come evitare di prendere l’epatite e mantenere un fegato sano

La prevenzione delle epatiti virali è senza dubbio la cura migliore, soprattutto se consideriamo gli alti rischi per la salute che la cronicizzazione delle Epatiti B e C comporta. 
Le misure igieniche sono fondamentali per prevenire le Epatiti A ed E, in particolar modo quando si viaggia in luoghi dove queste infezioni sono comuni. Pertanto è saggio:

  • Evitare di bere acqua non imbottigliata e sigillata;
  • Evitare di aggiungere ghiaccio alle bevande;
  • Evitare cibi crudi, in particolare pesce e frutti di mare, ma attenzione anche a frutta a verdura non lavate e disinfettate;
  • Lavarsi spesso le mani con il sapone o munirsi di soluzioni disinfettanti.

È altresì importante, prima di partire per un viaggio, informarsi se esiste un rischio di contrarre malattie infettive come l’epatite e valutare se è il caso di sottoporsi ad una eventuale vaccinazione preventiva.

Per quanto riguarda, invece, le Epatiti B e C che si contraggono attraverso i rapporti sessuali non protetti e il sangue, ecco le regole d’oro a cui attenersi per evitarle:

  • Non scambiarsi siringhe, rasoi, spazzolini e oggetti (inclusi i sex toys) o indumenti che siano stati a contatto con i fluidi corporei di una persona a rischio;
  • Evitare i rapporti sessuali di qualunque tipo (inclusi i rapporti oro-genitali), senza adeguata protezione (nello specifico condom maschile o femminile) soprattutto se con partner a loro volta a rischio;
  • Attenzione a piercing e tatuaggi: è bene valutare la professionalità del tatuatore controllando le misure igieniche adottate durante l’operazione. Per abbattere i rischi è necessario che gli strumenti utilizzati siano assolutamente sterili.

Il vaccino contro l’epatite A e B

Fortunatamente oggi esistono vaccini efficaci contro Epatite A e B. Per quanto riguarda l’Epatite B, dal 1990 in Italia il vaccino viene proposto ai bambini fino ai 12 anni. Per tutti gli altri il vaccino è consigliato soprattutto se si ritiene di essere un soggetto a rischio: se siamo per esempio sieropositivi, se abbiamo fatto uso di droghe, se abbiamo un partner a sua volta malato di epatite B, o se siamo operatori sanitari. Inoltre la vaccinazione è consigliata alle donne che intendono programmare una gravidanza, perché durante la gestazione le difese immunitarie materne si abbassano e il rischio di contrarre l’infezione aumenta.

Non esiste, invece, un vaccino che protegga dall’Epatite C, mentre è disponibile quello per la prevenzione dell’Epatite A, che si somministra in due dosi a distanza di sei mesi l’una dall’altra. È consigliato a chi per lavoro o altre ragioni viaggia in zone del mondo dove la malattia è diffusa o chi svolga una professione che aumenti il rischio di contrarre questo tipo di infezione.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Quali sono i sintomi dell’epatite?

I sintomi che accomunano le epatiti sono quelli di un’influenza con ittero (una colorazione gialla della cute) che indica malfunzionamento del fegato, nausea o vomito, dolore addominale, stanchezza, anche diarrea. Ci vogliono 3-6 settimane di incubazione perché la malattia si manifesti. Nel caso dell’infezione da epatite C, la malattia acuta è molto spesso asintomatica e per questo la maggior parte delle diagnosi viene fatta molti anni dopo dal contagio. Esistono test per l’epatite C, in alcuni casi anche campagne di screening di popolazione.

Quale epatite è grave?

L’epatite se non curata nella sua forma acuta in persone fragili può essere grave. Anche una volta che cronicizza, nel lungo termine se non trattata può portare a conseguenze gravi per il fegato.Le complicazioni delle epatiti virali croniche sono la conseguenza dei danni a lungo termine provocati dal virus, e includono:

  • Disturbi epatici e metabolici di vario tipo;
  • Cirrosi epatica;
  • Cancro del fegato (epatocarcinoma).

Come si fa a vedere se si ha l'epatite?

È sufficiente un prelievo di sangue.

Come si guarisce dall’epatite C?

Il trattamento per l’epatite C dipende da diversi fattori: la carica virale, cioè qanto virus c'è nel tuo corpo, il sottotipo, se vi sono già dei danni al fegato come la cirrosi, e la presenza di eventuali altre malattie concomitanti. L'infezione da epatite C può essere trattata con farmaci antivirali specifici da assumersi per 12-24 settimane.

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