Depressione grave, moderata e live: sintomi iniziali

Depressione grave, moderata e live: sintomi iniziali

Indice

Domande e risposte

Che cos’è la depressione

La depressione (o disturbo depressivo) è un insieme di disturbi dell’umore che fanno sentire la persona infelice, ansiosa, inutile e/o priva di speranze e desideri, incidendo sul suo comportamento e compromettendone la qualità di vita. Nei casi gravi è considerata una vera e propria disabilità che dà diritto ai benefici della legge 104/92.

I diversi tipi di depressione sono molto comuni: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2020, ne sono colpite oltre 264 milioni di persone di tutte le età. In particolare, ne soffrono 5 adulti su 100 e quasi 6 anziani su 100, soprattutto tra le donne, a causa dei cambiamenti ormonali a cui sono soggette.

Esistono trattamenti psicologici e farmacologici efficaci per tutte le forme di depressione; inoltre, spesso è possibile la prevenzione. È importante anche la presenza delle persone care, che devono informarsi, sostenere la persona incoraggiandola a esprimersi ed essendo presenti (ma senza essere invadenti) e capire che si tratta di un problema serio che richiede l’intervento di professionisti. Infatti, questa malattia è soggetta a stigmi sociali perché è una malattia poco compresa e sottovalutata e le persone che ne sono colpite sono spesso colpevolizzate. Spesso, questi pregiudizi ritardano o impediscono di trattare la condizione.

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Tipi di depressione

La depressione può essere lieve, moderata o grave in base alla sua gravità ed è considerata cronica quando la persona vi convive per oltre 2 anni (generalmente scompare dopo circa 5 mesi).
In base ai sintomi e alle cause, si distinguono diversi tipi di depressione. I più diffusi sono:
  • Depressione maggiore (anche nota come disturbo depressivo ricorrente o disturbo depressivo maggiore). La persona sperimenta episodi di perdita di interessamento e/o senso di disperazione frequenti e ripetuti per almeno 2 settimane. Spesso si accompagna a sintomi di ansia, disturbi del sonno e dell'appetito e scarsa concentrazione;
  • Distimia (anche detta disordine distimico o disturbo depressivo persistente). Si tratta di una forma cronica di depressione, più lieve della depressione maggiore;
  • Depressione psicotica. Oltre ai sintomi della depressione maggiore, la persona sperimenta delusioni (cioè false convinzioni) e, talvolta, allucinazioni;
  • Disturbo bipolare (un tempo noto come depressione maniacale o sindrome maniaco depressiva). Questo tipo di depressione consiste in episodi maniacali, in cui la persona è iperattiva ed esaltata, che si alternano o si presentano insieme a episodi depressivi;
  • Depressione atipica. A episodi di felicità e soddisfazione si alternano pessimo umore, angoscia, stanchezza e pesantezza a gambe e braccia. Chi è colpito da questa forma di depressione tende a mangiare e dormire molto (iperfagia e ipersonnia);
  • Depressione post partum o perinatale. Tra la gravidanza e il primo anno d’età del neonato, la madre può sperimentare una forma di depressione che si manifesta con una profonda tristezza, sensazione di essere incapaci, senso di colpa e oppressione;
  • Disordine o disturbo disforico premestruale. Si tratta di una forma più grave di sindrome premestruale, in cui la donna sperimenta ansia, labilità emotiva, umore basso che può sfociare in pensieri suicidari;
  • Depressione stagionale o disturbo affettivo stagionale (SAD). La riduzione della lunghezza del giorno che si ha con la fine dell’autunno può portare una depressione che si risolve con l’arrivo della primavera. Tra i sintomi più frequenti vi sono il cattivo umore, l’ipersonnia e frequenti abbuffate;
  • Depressione reattiva. Consiste nel prolungamento anomalo della normale reazione dolorosa a eventi gravi come lutti, perdite, sconfitte eccetera.
La depressione non è da confondersi con altre condizioni, come disturbi dell’ansia e momenti detti di “demoralizzazione e lutto” che derivano da disgrazie economiche, calamità naturali, lutti o serie patologie e che, a differenza di quelli della depressione:
  • Tendono a essere legati a pensieri o ricordi dell’evento;
  • Si risolvono quando le circostanze o gli eventi migliorano;
  • Si alternano a periodi di emozioni e umore positivi;
  • Non sono accompagnati da sentimenti pervasivi di inutilità e disgusto di sé.
L’unica persona che può capire se si ha davvero a che fare con depressione e scegliere la terapia più adeguata è il medico, che considererà i dettagli della condizione e dei sintomi. Per questo si deve diffidare dei test online per la depressione, che rischiano di sottovalutare o sopravvalutare il problema e che comunque non possono fornire alcun supporto.

Immagine che mostra una ragazza chiusa nella sua stanza che si copre il viso con un cuscino

Le cause della depressione

Perché viene la depressione? Spesso, non è semplice individuare una causa in quanto questo disturbo deriva da una complessa interazione di fattori sociali, psicologici e biologici. Si parla di depressione primaria se è a sé stante o secondaria se consegue ad altre malattie.

I fattori che contribuiscono all’insorgenza della depressione sono:
  • Familiarità (avere familiari che hanno sofferto di depressione predispone ad averla);
  • Alterazioni nella regolazione dei neurotrasmettitori (messaggeri chimici del nostro organismo) che regolano l’umore, come serotonina ed endorfine;
  • Predisposizione caratteriale alla negatività e al sentirsi sopraffatti;
  • Eventi avversi come disoccupazione, gravi problemi sul lavoro, isolamenti prolungati, lutti e traumi psicologici;
  • Grandi cambiamenti della propria vita, anche se previsti;
  • Abuso e dipendenza da sostanze, incluso l’alcol;
  • Malattie quali:
  • Alcuni trattamenti farmacologici.

I sintomi della depressione

In genere, il sintomo iniziale della depressione consiste in un episodio depressivo, cioè una manifestazione limitata nel tempo dei sintomi della depressione. Questo, poi, può ripetersi nuovamente: in base a quanto questi episodi saranno intensi e ripetuti si parlerà di disturbi depressivi acuti o cronici e lievi, moderati o gravi.Immagine che mostra i sintomi della depressione
Se si hanno più episodi depressivi, in genere il primo episodio (sintomo iniziale della depressione) si presenta in seguito a un evento o situazione stressante, mentre in quelli successivi il collegamento con un fattore scatenante può essere meno evidente o apparentemente assente.

Si può sospettare depressione in presenza di:
  • Umore basso per la maggior parte del giorno (irritabilità, preoccupazioni, frustrazione, sensazione di essere inutili o senza speranza);
  • Episodi di autosvalutazione o sensi di colpa eccessivi o inappropriati;
  • Una marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività (anedonia, assenza di piacere). Ad esempio, la persona potrebbe non provare nulla nel vedere i suoi film preferiti o avere una libido molto diminuita;
  • Appetito alterato e significativi cambiamenti nel peso senza modifiche nelle abitudini alimentari o nella frequenza dell’attività fisica;
  • Insonnia o eccessiva sonnolenza durante il giorno (ipersonnia);
  • Agitazione o rallentamento psicomotorio (diminuzione delle attività e dei movimenti volontari);
  • Affaticamento o mancanza di energia costanti;
  • Difficoltà a pensare, concentrarsi e prendere decisioni;
  • Ricorrenti pensieri di morte e tendenze suicidarie;
  • Talvolta, sintomi fisici come mal di testa, mal di stomaco e disfunzioni sessuali.
Se si riscontrano queste difficoltà è consigliato rivolgersi a uno specialista, che ascolti e sappia come consigliare al meglio per rimediare.

Per un supporto psicologico immediato ci si può rivolgere al Telefono Amico, tutti i giorni tra le 10:00 e le 24:00 chiamando il numero 02 2327 2327.

Diagnosticare la depressione non è semplice: a volte può essere confusa con altre condizioni. Per questo è assolutamente sconsigliato effettuare test per la depressione online o basarsi solo sui sintomi osservati: per una corretta diagnosi è necessario rivolgersi a un medico.

Depressione ansiosa o ansia depressiva

L’ansia è una risposta che anticipa la pericolosità di un evento preparandoci ad affrontarlo. Normalmente, è utile, ma se è regolata male dall’organismo diviene patologica, sfociando ad esempio nell’attacco di panico (o crisi di panico), episodio incontrollabile di forte paura o ansia che può risultare debilitante.

Spesso depressione e ansia si presentano insieme. I sintomi della depressione ansiosa includono paura, ansia, preoccupazioni, panico, senso di colpa e inadeguatezza che possono alternarsi nella persona, creando un disturbo complessivo nel benessere mentale. Non è semplice separare le varie manifestazioni, ma alcuni interventi possono migliorare entrambe le condizioni, come un’attività fisica regolare. 

Alle prime avvisaglie di uno stato depressivo e/o in caso di frequenti episodi di attacchi di panico è bene rivolgersi a uno specialista psicologo o psicoterapeuta per capire da dove origina il malessere e provare ad affrontarlo, anche senza l’ausilio di farmaci ma con precise terapie psicologiche.

Immagine che mostra una ragazza durante una seduta di psicoterapia

Depressione post partum

La depressione post partum colpisce in media 1 neomamma su 10 ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo il parto. La persona si sente:
  • Triste e facile al pianto;
  • Irritabile;
  • Non all’altezza nei confronti dei compiti e incapace a gestire il neonato;
  • Con un forte senso di oppressione;
  • In colpa perché non aderisce al modello di madre felice che viene solitamente raccontato, sebbene sia normale che non tutte le mamme sentano attaccamento fisico verso il proprio bambino. 
La depressione post partum è qualcosa di più profondo e duraturo del “baby blues” (“blues” significa appunto malinconia) che tocca 3 mamme su 4 ed è dovuta alla scossa ormonale (crollo degli estrogeni e del progesterone) che raggiunge il picco 3-4 giorni dopo il parto e solitamente sparisce entro i primi 10-15 giorni.

La chiave è comunicare. L’ISS suggerisce di parlare con il partner, con gli amici e i familiari e con il proprio medico di fiducia, che ha strumenti per aiutare ad affrontare la situazione.

Depressione stagionale e holiday blues

L’autunno può portare con sé una sensazione di tristezza anche detta “winter blues”, che dura fino all’inizio della primavera ed è dovuta essenzialmente all’accorciamento delle giornate. La depressione stagionale (o SAD, da Seasonal Affective Disorder) è una forma più grave di questa condizione, che consiste in una vera e propria depressione: dà ansia, affaticamento, aumento della fame, tristezza e sensazione di inadeguatezza che può sfociare in pensieri suicidari.

Colpisce prevalentemente gli adulti che vivono in regioni nuvolose o ad alte latitudini (verso il polo nord) e coloro che hanno disturbi della salute mentale, come la schizofrenia. È dovuta a:
  • Cambiamenti fisiologici derivanti dal cambiamento di stagione, come un’iperproduzione della melatonina (ormone che regola il sonno ed è prodotto in presenza del buio);
  • Deficit di vitamina D, a causa della minore presenza del sole;
  • Pensieri negativi, più comuni con l’arrivo dell’inverno.
L’arrivo delle vacanze di Natale può accompagnarsi a un’altra forma di depressione più o meno lieve, talvolta definita come “holiday blues”. Oltre alle cause derivanti dall’accorciamento delle giornate, l’holiday blues è dovuto alla pressione e alla solitudine comportate dall’arrivo delle feste. Nella tradizione, infatti, si tratta di una celebrazione da vivere in famiglia, con regali e pasti ricchi e soprattutto con grande felicità. Le persone che hanno perso qualcuno o sono sole, che non possono permettersi di fare acquisti, che attraversano periodi infelici o che soffrono di problemi dell’umore possono sperimentare una pesante tristezza, ansia, sensi di colpa e stanchezza. Queste condizioni possono passare con il tempo o sfociare nella depressione, che si dovrà risolvere insieme a un professionista.

Depressione nei bambini e depressione giovanile

Difficoltà familiari, bulli a scuola, traumi psicologici (dovuti ad esempio ad abusi o alla separazione dei genitori) o una storia familiare di depressione e/o altri problemi della salute mentale possono portare un bambino o un adolescente alla depressione. La depressione giovanile è più rara di quella tra adulti e anziani, ma i casi sono in crescita. Si stima che la depressione colpisca il 2,5% dei bambini e ragazzi tra i 5 e i 19 anni.

In un bambino o un adolescente, la depressione può presentarsi con i seguenti sintomi:
  • Tristezza persistente;
  • Irritabilità frequente;
  • Mancanza di interesse nei confronti delle attività e degli oggetti preferiti;
  • Stanchezza costante, letargia;
  • Sonno prolungato o problemi a dormire;
  • Fame molto ridotta o aumentata, cambiamenti significativi di peso ingiustificati da nuove abitudini sportive;
  • Incapacità di concentrarsi o prendere decisioni;
  • Difficoltà a rilassarsi;
  • Meno interazioni e confidenza con la famiglia e gli amici;
  • Discorsi su sentimenti di inutilità, sensi di colpa, inadeguatezza, incapacità, senso di vuoto, pensieri suicidari;
  • Comportamenti legati all’ansia;
  • Comportamenti autolesivi, come assunzioni di sostanze pesanti o tagli sulla pelle.
  • Talvolta il bambino sperimenta sintomi fisici (come mal di testa e mal di pancia);
  • Possono emergere problemi comportamentali.
Se si sospetta un caso di depressione giovanile, è bene parlare con il bambino o l’adolescente per capire cosa provi, mostrando che si tiene in considerazione ciò che dice, senza sottovalutare i suoi sentimenti. È importante far capire alla persona che si è preoccupati per lei e soprattutto che si è presenti per qualunque problema percepisca. Se non vuole parlare con il genitore, questo può incoraggiarla ad aprirsi con un amico, un insegnante o un’altra persona di fiducia. Naturalmente, è sempre fondamentale rivolgersi a un professionista, l’unico che saprà come gestire e risolvere la situazione.

Come si cura la depressione

Cosa si può fare quando si è depressi? Per migliorare l’umore e prevenire la depressione è di aiuto prendersi cura di sé, con: Alle prime avvisaglie di uno stato depressivo (così come di frequenti episodi di attacchi di panico) è fondamentale rivolgersi a uno specialista psicoterapeuta o psichiatra per capire da dove origina il malessere. Lo specialista considererà i pro e i contro dei possibili interventi in base allo specifico caso, suggerendo i rimedi per la depressione più adatti alla persona tra:
  • Terapie psicologiche, quali attivazione comportamentale, terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o psicoterapia interpersonale (IPT);
  • Farmaci antidepressivi come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli antidepressivi triciclici (TCA). I farmaci sono efficaci nelle forme di ansia moderata o grave, riducendo la frequenza e l’intensità degli attacchi già nelle prime 4-6 settimane, ma non sono la prima linea di trattamento per i casi di depressione lieve e devono essere usati con cautela per la depressione di bambini e adolescenti.
  • Stimolazione cerebrale.
Il giusto trattamento porta la persona a provare un benessere sempre più diffuso. Per guarire dalla depressione è fondamentale non sospendere la terapia finché non lo prescrive il medico.

Immagine che mostra una ragazza di spalle che tiene un ombrello sotto la pioggia

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Come si fa a capire se si è depressi?

Il modo migliore per scoprire se si è depressi è rivolgersi a uno specialista psicologo, psicoterapeuta o psichiatra. Gli elenchi dei sintomi e i test per la depressione reperibili online, infatti, spesso sono inaffidabili perché non possono inquadrare la situazione nel dettaglio.

Quanto tempo ci vuole per guarire dalla depressione?

Dipende da molti fattori, in primis dalla propria storia e dalle ragioni che inducono lo stato depressivo. Per scoprire quanto ci vuole perché una certa persona guarisca dalla depressione, occorre recarsi da uno specialista psicologo, psichiatra o psicoterapeuta, che offre al paziente un percorso di sedute per inquadrare il problema e proporre il trattamento più mirato.

Quali sono i sintomi di una forte depressione?

La depressione maggiore, in base al Manuale Diagnostico Statistico (DSM-V), è diagnosticata quando una persona presenta quasi ogni giorno, per almeno 2 settimane, almeno 5 sintomi tra: umore molto triste; anedonia (marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività); alterazioni nell’appetito e nel peso non giustificate da diete o attività fisica; insonnia o ipersonnia; agitazione o rallentamento psicomotorio; mancanza di energia; autosvalutazione o eccessivi o inappropriati di colpa; difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni; pensieri di morte.

Quali sono i comportamenti di una persona depressa?

Le persone depresse tendono a isolarsi socialmente, a non mostrare interesse o piacere per le attività preferite (inclusa l’attività sessuale), ad avere fissità nello sguardo e apparire inerti e/o a manifestare irritabilità, rabbia, sensi di colpa esagerati e/o ansia. Una persona depressa probabilmente avrà anche difficoltà a concentrarsi e prendere decisioni. Inoltre, sarà molto stanca e in genere presenterà un sonno e un appetito molto alterati rispetto al solito.

Quali sono i farmaci per la depressione?

Ci sono i farmaci antidepressivi come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli antidepressivi triciclici (TCA). Solo un medico, a fronte di un percorso psicologico con il paziente e conoscendo la storia clinica della persona (eventuali altri farmaci in assunzione) può individuare il più adatto.

Cosa succede se si trascura la depressione?

Se non curata, la depressione può cronicizzare, incidendo pesantemente sulle attività sociali, lavorative e domestiche e quindi sulla qualità di vita della persona. Talvolta questo sfocia in tentativi di suicidio.

Come comportarsi con una persona depressa?

Coloro che sono vicini a chi ha sospetta depressione devono informarsi, capire che si tratta di un problema serio che richiede l’intervento di professionisti e sostenere la persona incoraggiandola a esprimersi ed essendo presenti, ma senza essere invadenti.

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