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L'acufene: che cos'è
L’acufene, anche detto
tinnitus/
tinniti (al plurale), è la sensazione di
sentire suoni, come fischi, ronzii, fruscii, sibili, pulsazioni simili al battito del cuore, nella maggior parte dei casi
nelle orecchie (acufeni uditivi), o
nella testa, senza che questi siano
realmente presenti nell’ambiente.
L’acufene può essere:
- Monolaterale (presentarsi solo da un orecchio);
- Bilaterale.
Si parla di:
- Acufeni soggettivi (i più frequenti), quando la persona percepisce un suono in assenza di uno stimolo acustico reale;
- Acufeni oggettivi, quando il rumore esiste davvero ed è il risultato di suoni generati da strutture contigue all'orecchio. In alcuni casi il suono è talmente alto da essere udito dal medico.
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Quanto dura l'acufene?
Dipende. Non tutte le persone che soffrono di questo disturbo percepiscono lo stesso tipo di rumore o suoni della
medesima intensità. I suoni, inoltre, possono comparire
una volta sola, manifestarsi
più volte ad
intervalli di tempo di durata
variabile o, raramente, durare tutta la vita.
L’acufene
soggettivo può manifestarsi all’improvviso e durare anche per
settimane e fino a
tre mesi (si parla di
episodio acuto), ma può anche cronicizzare e perdurare fino a
dodici mesi o più. La durata dipende dall’origine del problema, che è compito del medico stabilire.
Inoltre, bisogna distinguere gli acufeni dalla cosiddetta
allucinazione uditiva, situazione in cui una persona
crede di sentire suoni, parole, frasi, musica che, in realtà,
non esistono ma sono generati dalla sua psiche.
L’acufene può diventare
cronico costante, degenerando in
disturbi psichici rilevanti come
disturbi della concentrazione,
depressione,
ansia e
disturbi del sonno.
Perchè viene l’acufene
Non c’è una
causa unica dell’acufene, specie se questo si verifica una sola volta. Alcune ragioni note sono:
- Patologie dell’orecchio come:
- La malattia di Menière;
- Ipoacusie improvvise (cali improvvisi dell’udito, ipoacusie, dovuti a cause sconosciute);
- Otiti;
- Otosclerosi (malattia degli ossicini dell’udito che pian piano coinvolge l’organo di senso);
- Piccoli spasmi dei muscoli degli ossicini;
- Traumi acustici (forti rumori che traumatizzano l’orecchio);
- Tappi di cerume che occludendo il meato acustico (il foro esterno dell’orecchio) e possono far riverberare i suoni;
- Neurinoma dell'acustico, chiamato anche schwannoma vestibolare, un tumore benigno che provoca ipoacusia neurosensoriale monolaterale;
- Bruxismo, l’acufene può derivare dalla mandibola. Il digrignamento involontario dei denti, specie di notte, può avere conseguenze sul corretto funzionamento dell'articolazione temporo-mandibolare;
- Una postura scorretta e protratta nel tempo, per esempio ai danni della cervicale, è stata associata all’insorgenza dell’acufene. Si parla in questo caso di acufene cervicale;
- Difetti della masticazione e dell’occlusione dentaria poiché l’articolazione della mandibola è in prossimità del meato acustico (specialmente click e fruscii durante la masticazione);
- Condizioni che interessano i vasi sanguigni come sbalzi pressori (sia verso l’alto che verso il basso), malformazioni dei vasi in prossimità dell’orecchio, piccoli problemi vascolari della coclea (l’organo dell’orecchio interno che converte i suoni in impulsi elettrici) o semplicemente la presenza di un’arteriola che può trasmettere all’orecchio le proprie pulsazioni;
- Il danno a una parte della coclea, che fa sì che l'invio di informazioni al cervello si fermi, e quest’ultimo cerchi i segnali provenienti da parti della coclea ancora funzionanti. Questi segnali potrebbero diventare eccessivamente rappresentati nel cervello causando gli acufeni.
- Lo stress è considerato uno dei fattori concorrenti, non per l’insorgenza dell’acufene stesso ma alla percezione della gravità del disturbo. L’ansia accresce la percezione dell’acufene.
Alcune cause
più rare degli acufeni sono:
Acufene: come riconoscerlo
Il
sintomo dell’acufene è, appunto, sentire rumori nelle orecchie o nella testa,
senza che altre persone accanto a noi li percepiscano. I
rumori possono essere di
vario tipo:
- Sibili;
- Rombi;
- Fischi;
- Stridori;
- Tintinnii;
- Ronzii;
- Fruscii;
- Crepitii;
- Soffi;
- Pulsazioni (in questo caso si parla di acufene pulsante);
- Raramente una musica o a un canto.
Solo circa la metà delle persone con acufene presenta anche una
perdita dell’udito (ipoacusia), associata prevalentemente all’età avanzata.
È inoltre comune che l’acufene si
acuisca, oppure si presenti, appena
dopo mangiato, come conseguenza di una
cattiva digestione. In genere per una
buona digestione si consiglia di bere molto, di introdurre molte
verdure nella dieta e di preferire alimenti
semplici da digerire, riducendo carne e latticini.
Se l’acufene è un effetto
secondario di un’altra malattia, possono esserci altri sintomi, quali
nausea (in caso per esempio di malattia di Menière),
fastidi nella masticazione o
dolori cervicali.
Rimedi per l'acufene
In ogni caso, appena si sentono persistenti fischi alle orecchie, è bene
non agitarsi: primo, perché si tratta di sensazioni
molto comuni specie in luoghi molto silenziosi; secondo perché l’
ansia accresce la percezione dell’acufene. La cosa migliore da fare è recarsi dal
medico per un rapido controllo.
Non sempre gli acufeni sono tanto gravi da essere trattati. In particolare, non si agisce sugli acufeni brevi e non fastidiosi, che sono piuttosto frequenti fra la popolazione generale. Sapere, grazie alla
visita medica, che l’acufene non è un grave problema medico rassicura molti pazienti, producendo una migliore convivenza con questo fastidio. Lo
stress è considerato uno dei fattori concorrenti alla percezione della gravità del disturbo.
Si dovrebbe invece
andare dal Medico di Medicina Generale quando gli acufeni vengono percepiti con una certa
ricorrenza o quando sono molto
fastidiosi. Il medico potrà fare un
primo controllo per capire se il problema è causato da una condizione che potrebbe essere facilmente trattata, come un’infezione all’orecchio o un
accumulo di cerume, rilevare la presenza di una condizione
patologica e attestare un’eventuale perdita di udito. Per indagare la causa dell’
acufene cronico può essere consigliata una visita specialistica, ad esempio:
- Visita otorinolaringoiatrica o dentistica per valutare un’eventuale occlusione dentaria (infiammazione dell’articolazione mandibolare che può dare acufeni);
- Ecodoppler dei vasi del collo, per escludere problemi vascolari;
- Controllo pressorio per escludere sbalzi di pressione;
- Risonanza Magnetica Nucleare dell’angolo ponto-cerebellare per escludere lesioni espansive (come un neurinoma dell’acustico, che produce un acufene monolaterale) o microvascolari.
Non esiste una
terapia specifica e definitiva per tutti gli acufeni, ma sono disponibili una serie di rimedi
non farmacologici che possono risolvere, o perlomeno,
alleviare gradualmente il disturbo a seconda della causa. Se invece la causa è una
malattia specifica, bisogna affidarsi al medico, evitando pericolosi rimedi fai da te.
Di seguito alcuni approcci che vengono proposti a seconda della causa dell’acufene:
- Terapia del suono, che ha lo scopo di riempire qualsiasi silenzio con suoni neutri (aprire la finestra, accendere un ventilatore, o la radio di sottofondo a basso volume) per distrarre dalla presenza degli acufeni. C’è chi utilizza generatori di suoni, come video su internet, che riproducono suoni naturali, come il fruscio delle foglie mosse dal vento o il suono delle onde del mare.
- Counselling, con persone esperte di acufene, come terapisti acustici, audiologi (specialisti dei disturbi dell'udito) per ricevere consigli atti a correggere pensieri e idee sbagliati che conducono all’ansia e a malessere nella vita quotidiana, per imparare a gestire al meglio la convivenza con questa condizione. Spesso si fa ricorso a terapia cognitivo-comportamentale (TCC), la stessa terapia psicologica usata per curare un'ampia gamma di disturbi, come ad esempio l'ansia, la depressione, i disturbi del sonno, per imparare a riorganizzare il modo di pensare e per vedere e affrontare le situazioni in modo nuovo.
- Terapia di riqualificazione (ristrutturazione) dell’acufene (tinnitus retraining therapy - TRT), che ha come obiettivo “rieducare” l’udito delle persone sofferenti di acufeni, inducendo l'orecchio interno a classificare il rumore percepito come un suono senza importanza. Anche qui la strategia di fondo è quella di imparare a trascurare i rumori.
- È piuttosto comune proporre ai pazienti con acufeni persistenti l’approccio tramite agopuntura, che rientra nella medicina tradizionale cinese. È importante tenere a mente che, sebbene l’agopuntura sia legale in Italia (è considerata “atto medico”) purché praticata solo dai medici o veterinari laureati, la medicina moderna non annovera l’agopuntura fra le tecniche considerate scientificamente valide, dal momento che i "presupposti" su cui si basa l'agopuntura sono del tutto privi di valore scientifico. La comunità scientifica negli ultimi decenni ha messo a punto diversi studi clinici per confrontare l’efficacia dell’agopuntura con quella del placebo, e i risultati sono ancora ambigui.
Infine, gli acufeni frequenti dovuti ad
esposizione a rumore professionale, incidentale o ricreativo meritano di essere
approfonditi per poter effettuare una corretta protezione dell’udito onde evitare danni permanenti.
Consigli per prevenire l'acufene
L’acufene può essere un effetto
secondario di un danno all'orecchio, perciò la prima regola è evitare di esporsi a rumori molto forti per proteggere il nostro udito. Ad esempio, discoteche e cuffie a volume troppo alto, colpi di pistola (recentemente l’Unione Europea ha stabilito, tramite una legge, un tetto massimo alla potenza dei riproduttori musicali portatili).
Si consiglia pertanto di usare i
dispositivi di protezione sul lavoro se esposti a rumori forti e di rispettare le norme di
sicurezza nei luoghi di lavoro (previste dal D. Lgs. 81/08 “Testo unico sulla sicurezza”):
indossare apposite
cuffie o
tappi auricolari quando il rumore supera una certa soglia (valutata in decibel).
Altri
consigli utili, ma non solo per l’acufene, sono:
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Qual è la cura per l’acufene?
Dipende. Non serve gli acufeni devono essere trattati. In particolare gli acufeni brevi e non fastidiosi, che possono colpire la popolazione generale. Sapere grazie alla visita medica che l’acufene non è un grave problema medico rassicura molti pazienti producendo una migliore convivenza con questo fastidio. Lo stress è considerato uno dei fattori concorrenti alla percezione della gravità del disturbo. Si dovrebbe invece andare dal Medico di Medicina Generale quando gli acufeni vengono percepiti con una certa ricorrenza e se sono molto fastidiosi. Il medico potrà fare un primo controllo per capire se il problema è causato da una condizione che potrebbe essere facilmente trattata, come un’infezione all’orecchio o un accumulo di cerume, rilevare la presenza di una condizione patologica e attestare un’eventuale perdita di udito. Alcuni approcci che vengono proposti a seconda della causa dell’acufene, quali terapia del suono, Counselling con persone esperte di acufene, terapia cognitivo-comportamentale (TCC) e Terapia di riqualificazione (ristrutturazione) dell’acufene (tinnitus retraining therapy – TRT).
Quali sono i farmaci che provocano l’acufene?
Non ci sono farmaci che “provocano” l’acufene, ma semmai alcuni casi di acufene, rari, sono stati associati all’assunzione di alcuni farmaci quali chemioterapici, antibiotici, diuretici, farmaci non steroidei anti-infiammatori (FANS), aspirina a dosi molto elevate.
Che cosa sono gli acufeni?
L’acufene, anche detto tinnitus/tinniti al plurale, è la sensazione di sentire dei suoni come fischi, ronzii, fruscii, sibili, pulsazioni simili al battito del cuore, nella maggior parte dei casi nelle orecchie (acufeni uditivi), o nella testa senza, che questi siano realmente presenti nell’ambiente. Sono quindi suoni soggettivi, definiti anche suoni fantasma. L’acufene può essere monolaterale (presentarsi solo da un orecchio) o bilaterale.
Si parla di acufeni soggettivi (la maggior parte), quando la persona percepisce un suono in assenza di uno stimolo acustico reale; e di acufeni oggettivi, quando il rumore esiste davvero ed è il risultato di rumori generati da strutture contigue all'orecchio. In alcuni casi il suono è talmente può essere udito dal medico.
Quali sono le cause dell’acufene?
Non c’è una causa unica dell’acufene, specie se si verifica una sola volta. Alcune ragioni note sono:
- Patologie dell’orecchio come la malattia di Menière, ipoacusie improvvise (cali improvvisi dell’udito, ipoacusie, dovuti a cause sconosciute), otiti, otosclerosi (malattia degli ossicini dell’udito che pian piano coinvolge l’organo di senso), piccoli spasmi dei muscoli degli ossicini, traumi acustici (forti rumori che traumatizzano l’orecchio) o tappi di cerume che occludendo il meato acustico (il foro esterno dell’orecchio) possono far riverberare i suoni;
- Neurinoma dell'acustico, chiamato anche schwannoma vestibolare, un tumore benigno che provoca ipoacusia neurosensoriale monolaterale;
- Anche una postura scorretta e protratta nel tempo, per esempio ai danni della cervicale, è stata associata all’insorgenza dell’acufene. Si parla in questo caso di acufene cervicale;
- Possono provocare acufeni i difetti della masticazione e dell’occlusione dentaria poiché l’articolazione della mandibola è in prossimità del meato acustico (specialmente click e fruscii durante la masticazione);
- Può essere causato da condizioni che interessano i vasi sanguigni come sbalzi pressori (sia verso l’alto che verso il basso), malformazioni dei vasi in prossimità dell’orecchio, piccoli problemi vascolari della coclea (l’organo dell’orecchio interno che converte i suoni in impulsi elettrici) o semplicemente la presenza di un’arteriola che può trasmettere all’orecchio le proprie pulsazioni;
- Gli acufeni possono anche derivare dal danno a una parte della coclea, che fa sì che l'invio di informazioni al cervello si fermi, e quest’ultimo cerchi i segnali provenienti da parti della coclea ancora funzionanti. Questi segnali potrebbero diventare eccessivamente rappresentati nel cervello causando gli acufeni.
Ci sono anche altre cause, più rare, degli acufeni: anemia, ovvero la riduzione dei globuli rossi nel sangue; reazione ad alcuni farmaci (chemioterapici, antibiotici, diuretici, farmaci non steroidei anti-infiammatori (FANS), aspirina a dosi molto elevate); Ipertensione e ateroscelrosi; ipertiroidismo o ipotiroidismo; diabete; lesioni cerebrali come tumori; o morbo di Paget, malattia metabolica delle ossa che interrompe il normale ciclo di rinnovamento e di riparazione ossea.