Accomodazione oculare e miopia: cause, sintomi e soluzioni

Accomodazione oculare e miopia: cause, sintomi e soluzioni

Indice

Domande e Risposte

Che cos’è l’accomodazione oculare 

La qualità della nostra vista si esprime generalmente in gradi, da 0 a 10 e si misura nella capacità di leggere le righe, via via più piccole, della tabella utilizzata dagli oculisti, che si chiama ottotipo, contenente lettere. Il numero di diottrie si riferisce invece alle lenti e si definisce come la capacità di una lente di far convergere i raggi luminosi alla una distanza di un metro da noi.

L’accomodazione oculare è il processo fisiologico attraverso il quale l'occhio umano riesce a mettere a fuoco un’immagine. 

L’occhio funziona così: il cristallino, che è la “lente” all’interno del nostro occhio, si contrae e si rilassa a seconda della distanza dell’oggetto che sta cercando di mettere a fuoco. Si parla di spasmo accomodativo. 

L’occhio miope fa chiaramente più fatica a mettere a fuoco gli oggetti che si trovano lontano, a seconda del grado di miopia.

In questo caso l’accomodazione complica le cose perché il muscolo deve lavorare molto di più del normale, e se molto affaticato, ad esempio dal prolungato uso di schermi, o da troppe ore di lettura e concentrazione senza le dovute pause per far riposare gli occhi, la vista del miope sembra peggiorare. 

Affaticamento oculare e occhiali

Per capire perché stare troppo a leggere davanti allo schermo affatica gli occhi, dobbiamo pensare ai muscoli dei nostri occhi come a quelli di braccia e gambe. Dopo uno sforzo fisico, se non rilassiamo i muscoli, questi rimangono contratti anche quando abbiamo finito l’attività.

Lo stesso accade con gli occhi: se continuo a sforzare la vista senza ricordarmi di fare le pause dovute – che consistono nel riposare gli occhi alzando lo sguardo dal monitor per guardare lontano per qualche minuto – il muscolo rimane contratto e mi sembrerà di vedere peggio, di fare più fatica.

In molti casi quindi potremmo essere più in difficoltà nel leggere le lettere nelle righe dell’ottotipo, con la conseguenza che l’ottico potrebbe sovrastimare la miopia, consigliando quindi lenti più forti rispetto a quelle di cui abbiamo realmente bisogno. Si parla in questo caso di ipercorrezione.

immagine che descrive una persona che tiene gli occhiali, facendo vedere la differenza di visione di un miope delle lettere attraverso le lenti o senza

Come mi accorgo di essere ipercorretto?

Capita spesso che una persona miope da diverso tempo si senta dire in occasione di una nuova visita oculistica di utilizzare occhiali o lenti a contatto troppo forti rispetto alla reale miopia in atto. 

In altri casi spesso passano anni prima che la persona si renda conto di essere ipercorretta, ossia di utilizzare lenti troppo forti rispetto alla propria miopia, salvo poi iniziare, specie in momenti di particolare stress, a percepire una distorsione della vista, una maggior difficoltà nella messa a fuoco.

Perché mi rendo conto solo ora di essere ipercorretto. L’affaticamento oculare

Con il passare degli anni in particolare avvicinandosi ai 40 anni, l’occhio umano inizia a fare più fatica nell’accomodazione, e quindi ci rendiamo conto che c’è qualcosa che non va nelle lenti che fino a poco tempo fa non ci davano problemi.

Dal momento che come si è visto l’accomodazione costante stanca l’occhio, se questo è già affaticato per esempio da un periodo molto intenso o stressante, il processo di accomodazione oculare potrebbe essere più faticoso e quindi ci potremmo accorgere di una lente troppo forte.

Come vede un miope ipercorretto? I sintomi

Anzitutto va detto che la persona ipercorretta non vede sempre male o “in modo strano”. Questa percezione può presentarsi nei momenti di maggiore stanchezza durante la giornata, per un periodo più o meno lungo. La stanchezza in questo caso ci aiuta a fare emergere il difetto dell’ipercorrezione di cui non ci rendevamo conto.

Fra i sintomi che stiamo usando lenti più forti di quanto ci servirebbe e che l’accomodazione oculare non riesce ad adattare l’occhio troviamo:

  • La sensazione di una visione offuscata con gli occhiali o con le lenti a contatto, immagini che prima vedevamo nitidamente;
  • Difficoltà a mettere a fuoco immediatamente le distanze in uno spazio chiuso, una piccola stanza, nel passaggio da uno aperto a uno chiuso;
  • Alcune persone sentono anche mal di testa nell’area intorno agli occhi e fra gli stessi, simile a quelli che dà la sinusite;
  • Alcuni provano addirittura vertigini o nausea quando gli occhiali sono troppo forti.

In questo caso è necessario un consulto con il medico oculista per rifare gli occhiali per la miopia.

Perché l’ottico non si è accorto che sono ipercorretto?

La risposta è semplice: perché l’ottico non è un medico e pertanto non può visitare il paziente con gli strumenti che invece ha il medico oculista. L’ottico è in grado di misurare la vista di una persona attraverso strumenti quali l’ottotipo, ma non essendo un medico non può diagnosticare eventuali malattie dell’occhio o valutare lo stato di affaticamento dello stesso e quindi stimare l’accomodazione.

L’oculista durante la visita può somministrare le gocce oculari, atropina, che dilatano la pupilla e impediscono l'accomodazione del cristallino durante la visita stessa, consentendo di misurare la miopia al netto dell’accomodazione.

Consulto dall’ottico o dall’oculista?

L’ottico e l’oculista svolgono compiti diversi:

  • L’oculista è il medico specialista che è in grado di fare una visita completa per stabilire lo stato di salute dei nostri occhi e misurare la vista. Pertanto in presenza di qualsiasi tipo di sintomo è fondamentale rivolgersi a un medico;
  • L’ottico è una figura professionale non medica (ci sono persone laureate in optometria, che non è una laurea in medicina con specializzazione in oculistica, ma non è obbligatorio essere laureati). Esistono diplomi di scuola superiore che formano ottici. L’ottico è abilitato per vendere prodotti come occhiali e lenti a contatto. Con l’obiettivo della vendita del prodotto più adatto al cliente, l’ottico può avere degli strumenti per misurare la vista, ma il suo parere non può assolutamente sostituirsi a quello medico. La misurazione della vista dall’ottico può quindi essere utile come controllo periodico per valutare che la vista non sia peggiorata sensibilmente, in assenza di altri sintomi che possono far pensare a patologie sottostanti. 

È bene che la prima visita agli occhi, sin da bambini, venga comunque fatta dal medico oculista.

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Alcuni consigli per non affaticare gli occhi

Per non affaticare gli occhi si consiglia di:

  • Fare delle pause quando passiamo molte ore davanti a uno schermo. Si consiglia una pausa almeno ogni ora, cercando di focalizzare la vista su qualcosa di lontano, all’orizzonte, rispetto allo schermo;
  • Tenere gli schermi di computer, tablet, TV e smartphone a una distanza di almeno 50 centimetri dal viso;
  • Fare attenzione alla luminosità dello schermo, regolandola a seconda della luce naturale. Se la stanza è buia è consigliato abbassare la luminosità dello schermo;
  • Fare spesso esercizi di stretching oculare, se si rimane molte ore nella stessa posizione, per esempio fissando uno schermo;
  • Limitare l’esposizione alla luce fredda dei monitor. Vi sono degli occhiali protettivi contro la luce fredda, oppure si può attivare la modalità notturna degli schermi, che aggiunge un filtro che contrasta la luce fredda;
  • Seguire una dieta sana, non fumare e mantenersi il più possibile normopeso. Il fumo in particolare fra le altre cose è un determinante sociale per la salute anche degli occhi.




RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

In che cosa consiste il processo di accomodazione della vista?

L’accomodazione oculare è il processo fisiologico attraverso il quale l'occhio umano riesce a mettere a fuoco un’immagine. 

L’occhio miope fa chiaramente più fatica a mettere a fuoco gli oggetti che si trovano lontano, a seconda del grado di miopia.

In questo caso l’accomodazione complica le cose perché il muscolo deve lavorare molto di più del normale, e se molto affaticato, ad esempio dal prolungato uso di schermi, o da troppe ore di lettura e concentrazione senza le dovute pause per far riposare gli occhi, la vista del miope sembra peggiorare. 

Cosa sono i disturbi dell'accomodazione?

Fra i sintomi che stiamo usando lenti più forti di quanto ci servirebbe e che l’accomodazione oculare non riesce ad adattare l’occhio troviamo:

  • La sensazione di una visione offuscata con gli occhiali o con le lenti a contatto, immagini che prima vedevamo nitidamente;
  • Difficoltà a mettere a fuoco immediatamente le distanze in uno spazio chiuso, una piccola stanza, nel passaggio da uno aperto a uno chiuso;
  • Alcune persone sentono anche mal di testa nell’area intorno agli occhi e fra gli stessi, simile a quelli che dà la sinusite;
  • Alcuni provano addirittura vertigini o nausea quando gli occhiali sono troppo forti.

Quando si verifica l'accomodazione?

Con il passare degli anni in particolare avvicinandosi ai 40 anni, l’occhio umano inizia a fare più fatica nell’accomodazione, e quindi ci rendiamo conto che c’è qualcosa che non va nelle lenti che fino a poco tempo fa non ci davano problemi.

Dal momento che come si è visto l’accomodazione costante stanca l’occhio, se questo è già affaticato per esempio da un periodo molto intenso o stressante, il processo di accomodazione oculare potrebbe essere più faticoso e quindi ci potremmo accorgere di una lente troppo forte.

Come migliorare l’accomodazione?

In questo caso è necessario un consulto con il medico oculista che suggerirà la migliore soluzione, e nel caso anche di rifare gli occhiali. In ogni caso si consiglia di ridurre lo stress e lo stress oculare.

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