Sogni: cosa sono, perché sogniamo e il loro significato

Sogni: cosa sono, perché sogniamo e il loro significato

Indice

Domande e Risposte

Che cosa sono i sogni?

Sognare è un fenomeno psicologico derivante da attività fisiologiche nel sistema nervoso centrale che avviene quando dormiamo, in particolare nella fase REM (Rapid Eye Movement). In questo periodo del nostro sonno, che si verifica circa ogni 90 minuti, si sogna, cioè il nostro cervello produce delle immagini.
I sogni possono durare più o meno a lungo, da pochi secondi fino anche a una mezz’ora. Si stima che ognuno di noi faccia anche 5 sogni per notte, anche se la maggior parte dei sogni non si ricordano.

Non è quindi vero che alcune persone sognano e altre no: semplicemente alcune persone ricordano con più facilità i propri sogni di altre. Sogniamo tutta la notte, non solo durante le fasi REM, ma se ci svegliamo durante questa fase la probabilità di ricordare il sogno è maggiore.

L'interpretazione dei sogni in Freud e Jung. La psicoanalisi

L’interpretazione dei sogni è un tema molto complesso su cui si sono espressi filosofi, psicoanalisti, poeti. Sono note ad esempio le teorie di Sigmund Freud e di Gustav Jung sul significato dei sogni.

L’interrogarsi sul significato dei sogni si perde nella notte dei tempi. Basti pensare alla tradizione popolare, che attribuisce al sognare specifiche situazioni o oggetti addirittura dei numeri fortunati.

Nel corso del Novecento alcuni pensatori hanno iniziato a proporre delle teorie psicologiche sul sogno.

Molto brevemente, nel suo libro "L'interpretazione dei sogni", pubblicato la prima volta nel 1899, Freud definisce il sogno come l’appagamento mascherato di un desiderio rimosso. Per il pensatore infatti la nostra mente funziona in questo modo: c’è un livello di cui siamo consapevoli (livello conscio) e un livello di funzionamento dei nostri pensieri che invece definisce inconscio, perché non ne siamo davvero consapevoli, lo “censuriamo” per una serie di motivi che l’autore sviscera nel dettaglio. Secondo Freud il sogno è l’attività tramite cui la mente porta a coscienza i contenuti che durante la fase di veglia tiene nell’inconscio. Si tratterebbe dunque di un modo per conoscere meglio i propri desideri più reconditi e di appagarli e pertanto l’analisi e l’interpretazione dei sogni è un momento fondamentale all’interno del processo di psicoanalisi di stampo freudiano.

Nell’analisi dei sogni di Jung il sogno non è solamente la manifestazione di un vissuto privato ma anche di una serie di archetipi collettivi che si manifestano nel “teatro” della nostra mente, popolandolo di personaggi che in realtà significano anche altro. Se sogno mia madre non significa, secondo Jung, che sto sognando proprio mia madre, ma che sto invece elaborando l’insieme di significati personali e archetipici che le ho attribuito.

Le teorie psicoanalitiche rimangono comunque teorie, possibili spiegazioni razionali, ma non testate con metodo scientifico. 

immagine che mostra una donna seduta su un ombrello sulle nuvole

Che cosa significa se sogno una persona morta? 

Che cosa significano i miei incubi? Perché sogno di essere incinta? Il web è pieno di queste domande, ma la realtà è dobbiamo chiarirci che tipo di risposta cerchiamo. Se ci chiediamo perché compaiono delle immagini nella nostra mente, allora ci basterà la risposta che per ora ha fornito la scienza, ossia esperimenti che hanno osservato che il cervello anche se dorme in realtà non riposa, c’è sempre una certa attività di base pronta a generare le immagini, attivando i circuiti cerebrali.

Negli anni Settanta, due ricercatori di Harvard, J. Allan Hobson e Robert McCarley osservarono che i sogni derivano da una scarica di impulsi nervosi che attivano le cellule della corteccia cerebrale, producendo delle immagini e delle sensazioni forti che il cervello ordina.

Perchè sognamo? Qual è il significato dei sogni?

Altra cosa è dare una risposta scientifica alla domanda sul perché si sogna e altra cosa ancora attribuire un significato a quello specifico sogno. Alla prima domanda – perché si sogna – la scienza potrebbe arrivare a dare una risposta definitiva, anche se al momento questa risposta non c’è, vi sono delle teorie, delle ipotesi supportate da alcune ricerche. Sull’attribuzione dei significati  - sognare persone morte, sognare un certo luogo invece che un altro - invece siamo in un altro campo, quello della psicologia.

Una possibile spiegazione attuale è che i sogni – in particolare gli incubi – ci aiutino ad elaborare le emozioni negative. Che siano cioè un momento in cui il cervello elabora paure e minacce che lo spaventano per ristabilire un equilibrio.

Esistono invece delle ricerche scientifiche che hanno cercato di misurare la correlazione fra eventi negativi durante la giornata e sogni negativi durante la notte. La teoria alla base di questi test è quella secondo cui i sogni avrebbero lo scopo di “esercitarci” a  far fronte a una serie di minacce che potrebbero verificarsi nella vita reale. Una sorta di meccanismo evolutivo. Alcune ricerche hanno osservato che in effetti i bambini meno esposti ad eventi negativi durante il giorno tendevano ad avere meno incubi, ma sono risultati insufficienti per dare una risposta definitiva alla domanda a che cosa serve sognare.

Partiamo dalla funzione del sonno (non del sogno). Perchè è importante dormire? Una risposta scientifica dalla quale partire riguarda la memoria. Uno studio italiano pubblicato su Science ha dimostrato che durante la giornata quando siamo attivi aumentano le proteine che costruiscono la nostra memoria. Se stiamo svegli per moltissime ore, o giorni, l’accumulo di queste proteine è talmente elevato che non riusciamo più a elaborare le informazioni e iniziano le allucinazioni. Durante il sonno le sinapsi ritornano invece come erano all’inizio della giornata (si parla di omeostasi sinaptica). Senza questo meccanismo si va incontro alla morte. Questo è il motivo per cui è fondamentale dormire.

Non è chiaro invece a che cosa serva di preciso il sogno. Sulla sua funzione vi sono invece delle ipotesi, la prima delle quali è che nel corso del sonno, riposandosi, il cervello che rimane sempre attivo metta in ordine le sue informazioni e gli inputs ricevuti durante il giorno e che questo riordinare aiuti a formare quella che chiamiamo memoria. Secondo alcune teorie sognando il cervello seleziona le informazioni da conservare e quelle da dimenticare. 

Uno studio scientifico – non una teoria filosofica - pubblicato su Brain Science Advances ha osservato che l’elaborazione dei contenuti della memoria si verifica sia durante la fase REM che durante la fase non REM del sonno. Un’altra teoria è quella secondo cui i sogni avrebbero lo scopo di “esercitarci” a far fronte a una serie di minacce che potrebbero verificarsi nella vita reale. Una sorta di meccanismo evolutivo.

Sull’attribuzione dei significati  - sognare persone morte, sognare un certo luogo invece che un altro - invece siamo in un altro campo, quello della psicoanalisi.

Perché ogni tanto ricordiamo i sogni e altre volte no?

Ci sono diversi fattori che influenzano la capacità di ricordare i propri sogni:

  • Da quando ci svegliamo. Sogniamo tutta la notte, non solo durante le fasi REM, ma se ci svegliamo durante questa fase la probabilità di ricordare il sogno è maggiore;
  • Da come ci si risveglia. Se siamo distratti da altri pensieri appena prendiamo coscienza di noi, il ricordo del sogno svanisce più facilmente. Si stima che il ricordo del sogno rimanga nella memoria per circa 15 minuti;
  • Dall’intensità del sogno. Gli incubi si ricordano più facilmente perché ci hanno scossi emotivamente.

Interpretazione dei sogni: chi la fa?

La scienza che studia i sogni è la neurofisiologia, che studia a livello scientifico il cervello e i suoi meccanismi, usando strumentazione come la risonanza magnetica, l’elettroencefalogramma, la Pet o tomografia a emissione di positroni, che sono in grado di mappare le aree del cervello.

La psicoanalisi è invece un approccio al sogno che cerca di interpretarne i contenuti per aiutare la persona a comprendere meglio se stessa, e non pone quesiti al momento indagabili con i metodi della scienza. Questa idea si basa sull’assioma che i sogni siano come delle “lettere inviate a se stessi”, attraverso le quali il nostro “inconscio” mostra alla coscienza dei desideri o delle pulsioni che sono rimaste sopite.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Quanto sogniamo nella nostra vita?

Si stima che ognuno di noi sogni dalle 3 alle 5 volte per notte, anche se la maggior parte dei sogni non si ricordano. Facendo un semplice calcolo è come dire che nel corso della vita ognuno di noi sogna per 6 anni di fila!

Cosa succede al cervello quando si sogna?

Se ci chiediamo perché compaiono delle immagini nella nostra mente, allora ci basterà la risposta che per ora ha fornito la scienza, ossia esperimenti che hanno osservato che il cervello anche se dorme in realtà non riposa, c’è sempre una certa attività di base pronta a generare le immagini, attivando i circuiti cerebrali. Negli anni Settanta, due ricercatori di Harvard, J. Allan Hobson e Robert McCarley osservarono che i sogni derivano da una scarica di impulsi nervosi che attivano le cellule della corteccia cerebrale, producendo delle immagini e delle sensazioni forti che il cervello ordina.

Come è perchè sogniamo?

La scienza ancora non ha dato una risposta definitiva alla domanda perché sogniamo, cioè che vantaggio tragga il nostro organismo dal sogno. Ci sono diverse teorie sul perché si sogna e delle ipotesi supportate da alcune ricerche. Si pensa si tratti di un modo tramite il quale il cervello ordina l’esperienza e crea memoria, selezionando le informazioni da tenere e quelle da eliminare, ad esempio. Un’altra teoria è quella secondo cui i sogni avrebbero lo scopo di “esercitarci” a far fronte a una serie di minacce che potrebbero verificarsi nella vita reale. Una sorta di meccanismo evolutivo.
Sull’attribuzione dei significati - sognare persone morte, sognare un certo luogo invece che un altro - invece siamo in un altro campo, quello della psicoanalisi.

Quanto dura un sogno nella realtà?

  • Da quando ci svegliamo. Sogniamo tutta la notte, non solo durante le fasi REM, ma se ci svegliamo durante questa fase la probabilità di ricordare il sogno è maggiore;
  • Da come ci si risveglia. Se siamo distratti da altri pensieri appena prendiamo coscienza di noi, il ricordo del sogno svanisce più facilmente. Si stima che il ricordo del sogno rimanga nella memoria per circa 15 minuti;
  • Dall’intensità del sogno. Gli incubi si ricordano più facilmente perché ci hanno scossi emotivamente.

Le informazioni presenti in Micuro hanno scopo divulgativo e informativo. Non costituiscono in alcun modo un mezzo di autodiagnosi e automedicazione. Per qualsiasi dubbio sull'uso di un farmaco, rivolgersi al proprio medico.

La riproduzione o l’utilizzazione dei contenuti pubblicati su Micuro è strettamente riservata. Il riutilizzo del materiale su riviste, giornali, radiodiffusione o generica messa a disposizione al pubblico viene concesso solo previa esplicita richiesta e autorizzazione obbligatoria.