Indice
Domande e risposte
Introduzione
Segno di positività, apertura e gratificazione, un
bel sorriso comunica silenziosamente, ma in modo diretto, la personalità e la salute di una persona, oltre a rafforzare l’autostima. Il sorriso
incide per il 60% sull’aspetto del viso, per questo ha un ruolo fondamentale nella comunicazione verbale e non verbale. In tempi di social, con l’imperversare di post con selfie e storie su Instagram, il valore estetico del sorriso sta raggiungendo livelli sempre più elevati. Certo, un buon ritocco con Photoshop, prima di postare una foto, non si nega a nessuno, ma le arcate dentarie irregolari e i denti gialli o macchiati mettono subito a rischio il numero dei like. In condizioni di buona salute dentale e gengivale, è possibile valorizzare il sorriso con trattamenti di
cosmetica dentale quali
smacchiamento e
sbiancamento. Come è noto, il consumo quotidiano di tabacco, alcol e caffè, favoriscono la formazione delle classiche e antiestetiche macchie. Con lo smacchiamento si rimuovono le
macchie dalla superficie dei denti, con lo sbiancamento, si
schiarisce il colore dei denti restituendo luce e brillantezza al naturale sorriso.
Non è un caso che le procedure di sbiancamento dei denti siano pari a
un terzo di tutti i trattamenti odontoiatrici estetici richiesti ai dentisti. Secondo l’
Accademia degli odontoiatri sono circa 120.000 gli italiani che chiedono un sorriso da star. Il mercato, che vale circa 30 milioni di euro, cresce del 15% ogni anno, ma la spesa sostenuta da un italiano su due per dentifrici, gel, strisce, collutori e altri
schiarenti ‘fai da te’, raggiunge il valore di un miliardo.
Al di là della questione estetica, un sorriso pulito, luminoso è
indice di salute, non solo del cavo orale, ma dell’intero organismo. La
placca batterica presente in bocca, ad esempio, può causare l’
infiammazione delle gengive favorendo il passaggio di batteri da cui si sviluppano fastidiose
infezioni locali che, nei casi più gravi, possono raggiungere altri organi come reni e cuore Una accurata igiene orale e un periodico controllo dal proprio odontoiatra aiutano a prevenire questi rischi.
Leggi anche il nostro articolo dedicato all'
Igiene orale in estate e in vacanza.
Placca e tartaro

La placca è un
aggregato appiccicoso composto da residui di cibo e cellule in disfacimento, da batteri e dai prodotti del loro metabolismo. Questa patina, anche se aderisce strettamente al dente, risulta in gran parte
rimovibile con lo spazzolino, nelle normali procedure di igiene orale eseguite normalmente dopo ogni pasto. I residui di placca non rimossi dallo spazzolino, dal filo interdentale e dai risciacqui, subiscono un processo di
mineralizzazione che li trasforma in una struttura dura chiamata
tartaro.
L'
igiene orale quotidiana, per quanto eseguita in modo meticoloso e attento non è sufficiente per rimuovere completamente dai denti la placca e soprattutto il tartaro. La pulizia fatta con lo
spazzolino si limita a
sollevare batteri e residui di cibo che si sono depositati sullo smalto del dente o incastrati negli spazi interdentali, ma non riesce a eliminare placca e tartaro nascosti sotto la gengiva o negli spazi difficilmente raggiungibili dallo spazzolino. Irremovibile con i normali strumenti di igiene orale, il
tartaro può essere eliminato soltanto attraverso una
pulizia dentale professionale.
Malattie dei denti e dei tessuti di supporto dentario
La
placca è la
causa principale della carie, una decalcificazione o cavità dei denti. Quando la carie va in profondità, oltre la dentina, può raggiungere la polpa, che è la
parte vitale del dente. Quando questa si infiamma si manifesta la
pulpite che, come conseguenza, può andare incontro a
necrosi (morte del tessuto) e causare un’infezione, nota come
ascesso periapicale.
Se l’infiammazione diventa più profonda e si prolunga nel tempo, si può andare incontro a
parodontopatia (o parodontite o piorrea). Questa è un’infezione di origine batterica che colpisce il parodonto, cioè il
tessuto che circonda il dente e gli garantisce
stabilità (gengiva, osso, legamento parodontale, cemento radicolare). Tale condizione, se persiste, può portare a un
distacco dei denti rispetto all’alveolo con formazione di tasche parodontali che vengono colonizzate da batteri e pus, questo arriva a causare la
caduta dei denti. L’accumulo di placca e tartaro favorisce la formazione delle tasche parodontali, queste portano alla distruzione dell’apparato di sostegno del dente e in particolare osso e gengive. Il dente, senza l’apparato di sostegno, cade.
Malattie delle gengive
Anche le gengive possono andare incontro a infiammazioni (
gengivite) e infezioni che però non sono sempre riconducibili solo a un problema di igiene. La gengivite si caratterizzata per la presenza di
gonfiore, arrossamento, alterazione dei normali contorni, essudato (formazione di liquido) e
sanguinamento.
Un altro disturbo è dato dalla
aftosi, caratterizzata da ulcere della mucosa orale molto fastidiose che possono variare per dimensione, distribuzione e frequenza d’insorgenza. La
stomatite, che in genere colpisce i portatori di protesi mobili, può derivare dalla combinazione di fattori quali infezioni da candida, protesi dentarie poco stabili o scarsa igiene.
Quando l’igiene orale non basta
La
pulizia dentale quotidiana è necessaria per mantenere in uno
stato di salute il cavo orale, ma quella
professionale è una
procedura terapeutica indicata per rimuovere le ostinate
incrostazioni di placca e tartaro depositate sui denti. Eseguita da igienisti specializzati, è una pulizia dentale estremamente importante, e molto efficace, per ridurre il rischio di carie e di altre malattie dentali e gengivali, quali parodontiti e gengiviti. Pulizia dentale, detartrasi, igiene dentale professionale e rimozione del tartaro sono
differenti modi di chiamare il medesimo trattamento. La pulizia dentale professionale, oltre a prevenire numerose malattie del cavo orale, dona ai denti un invidiabile stato di salute anche nel lungo termine.
Cos’è la pulizia dentale professionale

La pulizia dentale professionale non si limita a eliminare le incrostazioni di tartaro sulla superficie dei denti, ma
pulisce in profondità spingendosi anche negli
spazi interdentali e nella
zona sub-gengivale (sotto la gengiva). Questa procedura previene la formazione di carie e le complicanze come la
parodontite (piorrea), la
gengivite e la
pulpite. Il trattamento riduce anche l'
ipersensibilità dentinale (il fastidioso dolore che si manifesta quando si assumono cibi o bevande troppo fredde o troppo calde).
Rimuovendo il tartaro, poi, si previene la
retrazione delle gengive, condizione patologica caratterizzata da un arretramento più o meno accentuato delle gengive dalla loro sede naturale verso la radice dentale. Oltre a rappresentare un
fastidioso problema estetico (i denti appaiono allungati e scoperti) tale condizione è generalmente associata a disturbi più o meno severi quali infiammazione locale, ipersensibilità dentinale e malattia parodontale. Dal punto di vista estetico, il trattamento professionale rende i
denti lucidi,
sbianca quelli gialli e
rimuove le macchie da fumo o caffè. C’è poi un altro aspetto su cui agisce, non meno importante, che riguarda l’
alitosi che, nel 90% dei casi, è associato a particolari condizioni del cavo orale: carie, infiammazione gengivale, otturazioni rovinate e protesi non pulite adeguatamente.
Come si esegue
La pulizia dentale professionale viene eseguita in uno studio dentistico e si svolge in più passaggi. La prima cosa che viene fatta è la
rimozione di tartaro e placca accumulati sulla superficie dei denti, negli spazi interdentali e sotto la gengiva. Il tutto viene eseguito dall'igienista mediante appositi strumenti appuntiti e sterilizzati che, oscillando a una frequenza molto elevata, frammentano le incrostazioni di tartaro distruggendo, nel frattempo, i
batteri che costituiscono la placca. Con strumenti in acciaio dotati di punte affilate (curette), viene quindi
perfezionata la pulizia dentale. La terza fase punta a
rimuovere le macchie dai denti mediante l’applicazione di una particolare
pasta abrasiva ad azione smacchiante. A tale proposito va ricordato che l'azione smacchiante delle sostanze abrasive utilizzate durante la pulizia viene fatta solo sulle
macchie dentali più esterne (quelle più interne non vengono rimosse). Il completo ed effettivo sbiancamento dentale, si ottiene utilizzando altri prodotti sbiancanti applicati in una procedura che non ha niente a che vedere con la pulizia dentale.
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Lucidatura dei denti
La pulizia professionale prevede l’applicazione sui denti di
mascherine contenenti fluoro per rinforzare e rimineralizzare lo smalto dentale, prevenirne l'erosione e rendere i denti più resistenti all'attacco di batteri. Può essere applicata anche una
pasta speciale per prevenire o minimizzare l'ipersensibilità dentinale nei pazienti che soffrono di questo problema. Terminata la pulizia dentale, è necessario sciacquare abbondantemente la bocca con dell'acqua per rimuovere eventuali residui di paste dentarie applicate. Di solito è opportuno
attendere almeno un'ora prima di assumere cibo o bevande zuccherate.
Attenzione alle persone sensibili
Nella maggior parte dei casi, la pulizia dentale professionale, quando
eseguita su denti sani, viene
sopportata abbastanza bene dal paziente, quindi è fatta in assenza di anestesia. Pur essendo praticamente indolore, non è raro che si possa avvertire un
fastidio più o meno rilevante durante e nelle ore immediatamente successive alla pulizia dentale.
In generale, il fastidio o il bruciore percepito è proporzionale al deposito di tartaro e placca sui denti: chiaramente,
più ostiche sono le incrostazioni di minerali e batteri da eliminare,
più elevato sarà il fastidio percepito durante la pulizia dentale. Proprio per ridurre al minimo la sensazione fastidiosa durante la pulizia dentale, è consigliato di fare almeno
un trattamento all’anno.
Quando è indicata
La pulizia dentale professionale è di solito
eseguita ogni sei mesi, ma va fatta
almeno una volta all'anno. Una pulizia dentale più frequente, come ad esempio
ogni 3 mesi, è invece consigliata per i pazienti che soffrono di
malattie orali, soprattutto piorrea, gengiviti, denti storti, che favoriscono il deposito della placca e la formazione di tartaro. Almeno una volta all'anno, la pulizia dentale professionale dovrebbe essere supportata da una
visita di controllo dentistico: così facendo, l'odontoiatra può giudicare lo stato di salute dentale e bloccare, sul nascere, un eventuale inizio di carie.
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Domande e risposte
Cosa succede dopo una pulizia profonda dei denti?
Dopo un trattamento di pulizia profonda, ci si può aspettare che le gengive e i denti siano un po’ più sensibili per alcuni giorni. Per ridurre il disagio può essere utile mangiare alimenti morbidi ed evitare bevande troppo calde o fredde.
Quando si puó mangiare dopo la pulizia dentale?
Se il trattamento non ha previsto l’applicazione del fluoro, si può mangiare subito dopo la pulizia. Quando invece è stato usato anche il fluoro, è meglio aspettare almeno 30 minuti prima di mangiare ed evitare cibi appiccicosi, speziati, croccanti e duri.
Una volta a casa, per lavare i denti, è meglio usare uno spazzolino elettrico o manuale?
Alcune persone trovano più facile lavarsi i denti a fondo con uno spazzolino elettrico. In realtà sono entrambi ugualmente buoni, a patto che si spazzolino tutte le superfici di tutti i denti e si usi il dentifricio al fluoro.
Come dovrebbe essere lo spazzolino da denti ideale?
Per la maggior parte degli adulti, è perfetto uno spazzolino da denti con una piccola testa e una disposizione compatta e angolata delle setole lunghe e corte. Le setole medie o morbide sono le migliori per la maggior parte delle persone. Se si utilizza uno spazzolino elettrico non fa molta differenza se si usa uno con una testa oscillante o rotante. Pulire a fondo i denti almeno due volte al giorno è più importante del tipo di spazzolino usato. Conviene comunque sempre chiedere consiglio al dentista.