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Domande e Risposte
Introduzione: cos’è il collagene e come cambia la pelle in menopausa
La
menopausa è una fase della vita della donna che porta con sé numerosi cambiamenti, alcuni dei quali molto impattanti sulla salute, sul benessere e sulla percezione di sé.
Il ruolo degli
estrogeni, i principali ormoni femminili, non si limita alla sfera riproduttiva. Molti tessuti dell’organismo possiedono recettori per questi ormoni e, dunque, la cessazione della loro sintesi ha effetti su più organi. Uno di questi è la
pelle, che risente della menopausa sia direttamente che indirettamente.
La menopausa conduce ad
alterazioni strutturali dell’epidermide che si manifestano macroscopicamente con le rughe.
Ma si pensi anche al fenomeno delle vampate, che determina un arrossamento improvviso e violento della pelle del viso e del collo, oltre ad una sensazione intensa di calore diffuso. E alle ripercussioni mentali della menopausa.
La pelle è l’organo più esteso del corpo e possiede la stessa origine embrionale del sistema nervoso, con cui condivide numerose interazioni. Non è raro che il
malessere psicologico si esprima a livello epidermico con
sfoghi ed eritemi.
Se l’invecchiamento cutaneo, come per tutti i tessuti, è un fenomeno irreversibile, gli strumenti oggi disponibili ci permettono di rallentarlo. Supplementando le cellule della pelle con le sostanze carenti a livello biologico, possiamo ripristinare funzioni sopite e riattivare i naturali meccanismi di
riparazione e mantenimento di tono e compattezza cutanei. Non si tratta di opporsi al passare del tempo, un concetto ormai superato, ma di favorire quello che viene definito healthy aging, un invecchiamento in salute.
A cosa serve il collagene nella pelle e chi lo produce
La cute è al tempo stesso fisiologicamente elastica e resistente alle sollecitazioni. La sua parte più profonda, il derma, è formata da una struttura tridimensionale di
collagene e
fibre elastiche (responsabili della elasticità) tenuti insieme da una matrice extracellulare ricca di sostanze dette glicosaminoglicani, fra cui spicca l’
acido ialuronico, alla base della capacità di resistenza. Quest’ultimo viene sintetizzato da cellule chiamate fibroblasti: grazie alla sua struttura chimica, è in grado di attrarre quantità di acqua relativamente cospicue e attribuire alla pelle caratteristiche di turgore e volume.
La progressiva riduzione di acido ialuronico nella matrice extracellulare diminuisce queste proprietà ed è alla base della formazione delle rughe, che sono delle vere e proprie fratture del derma.
In tutto ciò, gli estrogeni assumono un ruolo centrale, stimolando la deposizione di collagene e fibre elastiche e, di conseguenza, contrastando la riduzione di spessore della pelle.
Cosa succede alla pelle in menopausa
La menopausa viene definita come la cessazione definitiva del periodo mestruale dopo almeno 1 anno di amenorrea ed è caratterizzata da una serie di modificazioni del corpo femminile. Si stima che nei primi 5 anni dalla sospensione della sintesi di estrogeni, venga perso il 30% circa del collagene presente a livello cutaneo. Il risultato? Riduzione dell’idratazione e della elasticità, diminuzione dello spessore cutaneo, accelerazione dei fenomeni di invecchiamento cutaneo e rallentamento della guarigione delle ferite.
Inoltre, la menopausa accelera i fenomeni di senescenza anche per via del ruolo determinante degli estrogeni nella protezione dallo
stress ossidativo causato dall’esposizione al sole e dall’assunzione di alcol e dal fumo di sigaretta, dalla gestione non fisiologica dello stress, nonché più in generale dall’adozione di abitudini non virtuose.
I
cheratinociti, le cellule base della cute che costituiscono il 90% del suo strato più superficiale, si rinnovano molto più lentamente: questo provoca un
accumulo di cellule vecchie sulla superficie epidermica e rende lo strato idrolipidico meno efficiente nella protezione della pelle nei confronti delle aggressioni esterne. Il risultato è un colorito più spento e opaco ed una maggiore sensibilità agli stimoli termici e chimici.
Inoltre, la
riduzione dell’efficienza della
circolazione sanguigna, in particolare dei capillari locali, determina un minore afflusso di
ossigeno, elemento fondamentale per la sintesi del collagene e per il mantenimento di un incarnato luminoso. Proprio per massimizzare i vantaggi ottenibili dall’applicazione una crema, è bene attivare la circolazione, stendendola sul viso con movimenti circolari e leggeri, usando i polpastrelli, dal centro del volto verso i lati e dal basso verso l’alto.
Con l’età si verifica un’alterazione strutturale dell’architettura della pelle che comporta il progressivo distacco degli strati superficiali da quelli profondi: la struttura generale si indebolisce e si riduce il numero delle fibre elastiche di sostegno. Le linee di espressione si approfondiscono e diventano rughe, un fenomeno che assume connotati ancora più evidenti nelle donne che in passato hanno abusato dell’
esposizione al sole o non si sono protette a sufficienza con schermi filtranti adeguati. La pelle acquisisce un colorito spento e opaco, tende a screpolarsi e segnarsi più facilmente ed appare meno elastica e compatta.
Per contrastare questo fenomeno, le
creme per il viso in menopausa devono contenere elementi sia idratanti che nutritivi, che restituiscano tono ai tessuti e stimolino il ricambio cellulare.
Non solo pelle: dove si trova il collagene
Il collagene è la
principale proteina strutturale presente nella matrice extracellulare dei diversi tessuti connettivi, che rivestono funzioni di sostegno del corpo. È la
proteina più abbondante nei mammiferi e costituisce il 25-35% del contenuto proteico dell'intero corpo.
A seconda del tipo di tessuto in cui si trova, assume un differente grado di mineralizzazione: è rigido nelle ossa, più cedevole nei legamenti o presentare un gradiente da rigido a cedevole nelle cartilagini delle
articolazioni. Ma si trova anche nella composizione del muscolo, della cornea, della parete dei vasi sanguigni, dell'intestino, nei dischi intervertebrali e nei denti.
Per comprendere le forti implicazioni del collagene nella salute generale dell’organismo, facciamo un salto nel passato. In tempi nei quali gli standard di vita erano molto inferiori a quelli attuali, le gravi carenze di
vitamina C causavano una malattia chiamata scorbuto, che provocava gravi alterazioni del tessuto connettivo e deficit di accrescimento nei bambini, oltre a indebolimento dei vasi sanguigni, alla base delle frequenti emorragie interne che colpivano le persone affette.
Le alterazioni nella composizione del collagene dovute a mutazioni genetiche possono causare malattie potenzialmente gravi, come l’osteogenesi imperfetta, alcune forme di nanismo, la Sindrome di Ehlers Danlos, la Sindrome di Goodpasture, la Sindrome di Marfan.
Perché il collagene è un efficace antirughe
Il collagene viene spesso decantato come l’elemento anti-age per eccellenza, uno dei migliori rimedi contro l’invecchiamento cutaneo. È vero?
Cos’è il collagene? Per scoprire le reali funzioni che il collagene riveste a livello dermatologico, cerchiamo di capire cos’è. Il collagene è una
proteina fondamentale per la definizione della pelle e di tutti i tessuti connettivi, la sostanza proteica più diffusa nel corpo dei mammiferi che costituisce fino al 35% di tutte le proteine del nostro organismo ed il
90% della pelle.
Quali
alimenti per un effetto antirughe? Il tessuto cutaneo viene continuamente rimodellato e quindi il collagene è soggetto a periodico ricambio: ogni 60-70 giorni la molecola si rinnova completamente. Il turnover di questa proteina nell’organismo viene modulato dall’azione ormonale e dai fattori nutritivi introdotti con l’alimentazione. Per questa ragione la menopausa ha ripercussioni sulla sua disponibilità nel tessuto cutaneo, che tuttavia può essere influenzata dalla dieta. Fornendo alle cellule un’adeguata quantità di
vitamina C e altri antiossidanti (come la vitamina E e la
vitamina A) e rinunciando al fumo possiamo potenziarne la sintesi endogena.
Qual è la funzione del collagene? Il collagene è una proteina; più precisamente, è una glicoproteina fibrosa, una sorta di elastico di sostegno che garantisce compattezza, tono e resistenza alla pelle. È formato da
tre filamenti proteici ricchi di aminoacidi quali la
glicina, la
prolina e l’
idrossiprolina, che si intrecciano fra loro formando una struttura simile ad una corda. Nella pelle, si dispone in fibre, che mantengono la pelle tesa e compatta.
Perché si formano le rughe? Le espressioni che assumiamo quando sorridiamo, ci arrabbiamo, aggrottiamo le sopracciglia creano sottili linee nella pelle del viso, che si approfondiscono con il passare del tempo. Quando l’azione degli
estrogeni viene meno, con la menopausa, la perdita di idratazione e di tono della cute le trasforma gradualmente in
rughe.
Quali sostanze devono essere contenute nelle creme antirughe? Molte creme per il viso in menopausa sono arricchite con collagene e con molecole che ne stimolano la produzione. La quantità di collagene che può penetrare attraverso una crema applicata soltanto sulla superficie del viso è, infatti, piuttosto esigua ed è possibile ottenere un’azione più completa agendo attraverso altre molecole che stimolano i
fibroblasti, le cellule che sintetizzano il collagene.
Integratori da bere a base di collagene: quando vanno presi e quali benefici. Diversi studi hanno mostrato risultati interessanti circa l’assunzione per bocca di
integratori alimentari a base di collagene nel miglioramento dell’idratazione e dell’elasticità cutanea, soprattutto se a lungo termine. Tuttavia, più ricerche su larga scala sono necessarie per ottenere dati più precisi.
La sintesi del collagene
La sintesi del collagene, come quella di tutte le proteine, avviene nel
nucleo delle cellule, attraverso l’assemblaggio degli aminoacidi, i mattoncini di cui queste molecole sono costituiti. Viene prima sintetizzato un precursore del collagene, che successivamente subisce modificazioni tali da determinarne la struttura finale. Questi passaggi terminali del
processo biosintetico del collagene richiedono la presenza di particolari sostanze, indispensabili per il raggiungimento di una struttura attiva e funzionante:
- La vitamina C (chimicamente definita acido ascorbico): è il cofattore indispensabile per l’attività degli enzimi idrossilasi che provocano negli aminoacidi che formano i filamenti di collagene le trasformazioni chimiche necessarie all’assunzione della struttura definitiva. La presenza di appropriate concentrazioni di vitamina C nelle creme antirughe per la pelle delle donne in menopausa è importante per stimolare la sintesi del collagene;
- L’ossigeno: è l’altro cofattore di queste reazioni chimiche.
Rinunciando all’
abitudine del fumo aumentiamo la quota di vitamina C disponibile e proteggiamo il benessere della nostra pelle e di tutto l’organismo.
Sulla base della sequenza aminoacidica, si individuano
42 tipologie di collagene, ognuna delle quali localizzata in una diversa area dell’organismo, anche se frequentemente nella stessa matrice extra-cellulare sono presenti più tipi di collagene. È probabile che le diverse proprietà strutturali e meccaniche dipendano dalle differenti
miscele di collagene nelle fibre (
blend).
Quali sono i componenti fondamentali di una crema viso antirughe? Una buona crema per il viso in menopausa dovrebbe essere arricchita con
sostanze attive attivatrici dei fibroblasti, le cellule che producono il collagene, l’acido ialuronico e le fibre elastiche. Nei seguenti paragrafi, analizzeremo nel dettaglio quelle più impattanti a livello biologico e le più impiegate nell’industria cosmetica.
L’acido ialuronico come antirughe
Oltre alla vitamina C ed al collagene, esistono altre sostanze di cui è necessario arricchire le creme con effetto antirughe. Fra queste, l’
acido ialuronico, un polisaccaride (per la precisione un glucosaminoglicano, GAG) componente fondamentale della matrice extracellulare, l’elemento che mantiene la coesione fra le cellule e garantisce
compattezza al tessuto cutaneo.
L’acido ialuronico è considerato un
idroregolatore: un grammo di questa sostanza è in grado di trattenere ben
70 grammi di acqua. Garantendo l’idratazione cutanea, mantiene vitali ed attive tutte le cellule coinvolte nella produzione endogena di collagene ed elastina, favorendone la sintesi. Mantiene, dunque, il
tono, l’
elasticità ed il
turgore della pelle.
Queste caratteristiche lo rendono adatto a scopi non solo
dermocosmetici: l’acido ialuronico riveste anche un ruolo importante nei processi di riparazione dei tessuti e di protezione dall’aggressione da parte di
microrganismi potenzialmente patogeni.
La riduzione della produzione endogena di acido ialuronico contribuisce all’impoverimento di collagene ed
elastina e all’indebolimento dei meccanismi di rigenerazione.
Per le loro proprietà nel mantenimento della compattezza dei tessuti, i
glucosaminoglicani (i GAG, ossia acido ialuronico, condroitin-solfato, dermatan-solfato) sono il principale target delle creme antirughe. Modulano la matrice extra-cellulare, regolano la
viscosità della pelle, partecipano al rimodellamento dell’architettura dei tessuti e interagiscono con i fattori di crescita. Inoltre, sono molecole dotate di
carica elettrica negativa (sono, cioè, ioni) e questo permette loro di trattenere notevoli quantità di
acqua nei tessuti.
Un esempio di antirughe sostenibile: Proxylane
Al fine di sviluppare formulazioni in grado di rimodellare l'
architettura del tessuto cutaneo, modificata dall'invecchiamento, la ricerca nel settore cosmetico ha orientato i propri sforzi nell’identificazione di molecole in grado di stimolare la sintesi dei GAG.
Fra gli ultimi ritrovati in campo dermocosmetico, il
Proxylane, un principio attivo del tutto naturale, nato dalla
chimica verde, la branca sostenibile della chimica, che persegue obiettivi di produzione nel
rispetto della salute dell’uomo e dell’ambiente, attraverso l’utilizzo di materie prime rinnovabili e principi attivi di origine naturale. L’aderenza ai principi della chimica verde viene valutata a livello internazionale con il cosiddetto
Environmental Factor (
E-Factor). Per la realizzazione di Proxylane l’E-Factor è pari a 13: un ottimo valore, se si pensa che la produzione industriale mediante tecniche di chimica fine di molte delle sostanze usate come
principi attivi arriva fino a 50.
Il Proxylane viene ricavato dallo
xilosio, uno zucchero estratto dal
legno di faggio, un albero che cresce spontaneamente e in gran numero nei Paesi dell’Europa occidentale. Per la sua produzione viene usato come
solvente solo l’
acqua, con una forte riduzione nel consumo sia di energia che di reagenti. Si tratta di un principio attivo
facilmente biodegradabile, non accumulabile e non ecotossico.
Dalla sua scoperta è diventato uno dei componenti più impiegati nelle creme anti-age perché è in grado di stimolare in modo efficace la produzione di collagene e acido ialuronico. Le ricerche mostrano che, quando viene aggiunto a colture di fibroblasti e
cheratinociti, Proxylane è in grado di avviare e mantenere la
sintesi dei glucosaminoglicani, sia nell’epidermide che nel
derma.
Nei cheratinociti del tessuto cutaneo, il Proxylane aumenta l’espressione del recettore dell’acido ialuronico: un effetto che amplifica l’attività di questa sostanza. Se aggiunto ad una coltura di fibroblasti, il Proxylane agisce aumentando la
sintesi delle tipologie di collagene coinvolte nel mantenimento della giunzione dermo-epidermica, migliorando la coesione fra queste due strutture e, di conseguenza, la compattezza del tessuto cutaneo.
L’efficacia del Proxylane come antirughe è stata valutata in un
gruppo di donne in menopausa, di età media pari a
60 anni, nel corso di tre mesi durante i quali è stata applicata sul loro viso una crema anti-age contenente questa molecola. Il gruppo è stato messo a confronto con un
sottogruppo di confronto, cui è stato assegnato il solo veicolo, ossia la stessa crema priva del principio. Lo studio ha permesso di osservare una
differenza significativa fra i due gruppi, a favore del primo, dal punto di vista dei parametri stabiliti come rappresentativi dell’azione antirughe, ossia le caratteristiche delle rughe stesse, lo stato di rilassamento cutaneo e la presenza ed il numero delle
macchie attiniche (le macchie causate dal sole).
Alimentazione e stile di vita: come promuovere la sintesi di collagene
Per le donne in post-menopausa,
lo stile di vita assume un ruolo essenziale nella prevenzione delle patologie legate all’invecchiamento dei tessuti e, di conseguenza, protettivo delle caratteristiche fisiologiche anche della pelle.
Fra le
principali raccomandazioni degli esperti, quelle di
evitare il fumo e
praticare una regolare attività fisica, di
evitare il consumo di alcool,
prevenire il sovrappeso e apprendere tecniche di gestione dello stress (può essere utile, da questo punto di vista, la meditazione mindfulness).
L’
alimentazione ideale, da questo punto di vista, è
ricca di antiossidanti e povera di cibi elaborati e ad elevato apporto di zuccheri. Sì, dunque, a ortaggi e (in quantità limitate) ai legumi e alla frutta; no ai piatti pronti e alle bevande zuccherate, ai dolci confezionati, a grissini, taralli e cracker. È importante che sia garantito un adeguato introito di proteine, specialmente proveniente da pesce, carne bianca e uova.
Per assicurare una corretta disponibilità di
vitamina D, oltre all’alimentazione bilanciata e varia, è consigliabile trascorrere del tempo all’aria aperta, meglio se praticando attività sportiva (ad esempio, camminata a passo rapido o corsa leggera).
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Cosa succede alla pelle in menopausa?
La cessazione della sintesi degli estrogeni riduce la disponibilità di sostanze che, con diversi ruoli, mantengono l’idratazione della pelle ed entrano a far parte della costituzione della sua struttura, come l’acido ialuronico, il collagene e l’elastina. Questo determina uno stato di secchezza, una minore compattezza, una riduzione del tono ed un colorito più opaco e spento.
Come avere una pelle perfetta a 50 anni?
I processi di invecchiamento della pelle, così come degli altri tessuti, sono irreversibili, ma possono essere rallentati: la pelle può essere mantenuta giovane più a lungo grazie all’adozione di uno stile di vita equilibrato e rispettoso del benessere del tessuto cutaneo. Una dieta ricca di acidi grassi polinsaturi e vitamina C e che apporti un adeguato volume di acqua permette alla pelle, la rinuncia al fumo e l’applicazione di creme antirughe a base di collagene e sostanze che ne favoriscano la sintesi, come l’acido ialuronico e il Proxylane, permette di prevenire la formazione delle rughe e di rallentarne lo sviluppo.
A cosa servono gli estrogeni in menopausa?
La menopausa coincide con la cessazione della sintesi degli ormoni femminili. Questo fenomeno ha ripercussioni su numerosi sistemi dell’organismo, poiché sono molteplici i tessuti caratterizzati dalla presenza di recettori per gli estrogeni. Per alcune donne le conseguenze della menopausa possono essere particolarmente pesanti: in questi casi, il ginecologo può optare, in accordo con il parere della paziente, per la prescrizione di una Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS), che reintegri gli ormoni non più prodotti dal corpo.
Come nutrire la pelle dall’interno?
Un’alimentazione ricca di acidi grassi polinsaturi della linea Omega-3, vitamina C ed altri antiossidanti e la giusta quantità di acqua permettono di fornire alla pelle gli elementi base per la costruzione della sua struttura.
Esistono crema antirughe naturali?
Esistono crema antirughe prodotte a partire da principi attivi naturali. Negli ultimi anni, l’industria cosmetica ha sviluppato un approccio di maggiore sostenibilità ambientale, quello della cosiddetta chimica verde. Uno dei principi attivi antirughe di maggiore successo degli ultimi anni nasce proprio da questa nuova visione della cosmesi: il Proxylane. Si tratta di una molecola ricavata da un estratto di legno di faggio, un albero che cresce spontaneamente nei Paesi dell’Europa Occidentale, che ha una particolare azione, dimostrata scientificamente, nel contrasto alla formazione delle rughe.
Cosa fa il collagene alla pelle?
Lo strato più profondo della pelle è rappresentato dal derma, una struttura tridimensionale di collagene e fibre elastiche (che sono responsabili della sua elasticità) tenuti insieme da una matrice extracellulare ricca di acido ialuronico (capace di attrarre quantità di acqua relativamente cospicue e attribuire alla pelle caratteristiche di turgore).
Qual è la vitamina che stimola il collagene?
La vitamina C è essenziale per la sintesi del collagene.
Come stimolare la pelle a produrre collagene?
È importante seguire uno stile di vita sano: alimentazione varia e bilanciata per l’età, attività sportiva, niente fumo, niente assumere alcol. Esistono, inoltre, specifici trattamenti di medicina estetica che possono promuovere la sintesi di collagene (esempio, biorivitalizzazione).