Indice
Domande e risposte
Perché il fumo fa male?
Fumando una sigaretta si introducono
oltre 4.000 sostanze chimiche nell’organismo, di cui circa
80 considerate cancerogene dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Le
sostanze cancerogene contenute nel fumo possono favorire lo sviluppo dei tumori in maniera indiretta, ostacolando i meccanismi di riparazione, di controllo della crescita cellulare o di rimozione di altre tossine (per esempio distruggendo le ciglia delle cellule che rivestono le vie respiratorie, come fanno ammoniaca e acido cianidrico).
Le
principali sostanze tossiche che si trovano nelle sigarette sono:
- Monossido di carbonio, ossia il gas di scarico delle auto e delle stufe. È pericolosissimo perché impedisce all'ossigeno di legarsi all'emoglobina, riducendo così l’apporto di ossigeno ai tessuti e provocando danni cardio-vascolari;
- Nicotina. La nicotina è una droga che induce una dipendenza fisica pari a quella dell’eroina, cocaina o altri oppiacei.
- Catrame, che contiene molte sostanze cancerogene come benzopirene e altri idrocarburi aromatici. Le sostanze con maggiore potenziale cancerogeno sono l'1,3-butadiene (perché presente in grandi quantità), l'arsenico (tende ad accumularsi nell'organismo e interferisce con la capacità di riparare i danni al DNA), il benzene (responsabile del 10-50% delle leucemie provocate dal fumo), il cadmio (è in una quantità superiore alla capacità dell’organismo di ridurne la tossicità).
- Acetone (sì, quello usato per togliere lo smalto dalle unghie).
- Sostanze radioattive. Tra queste di particolare rilievo è il polonio 210. Un’analisi sulle sigarette vendute in Italia ha dimostrato che in un anno, in media, chi fuma circa un pacchetto al giorno corre lo stesso rischio biologico che se si sottoponesse a 25 radiografie del torace. Come le radiazioni, anche molte sostanze chimiche contenute nel catrame di sigaretta danneggiano il dna delle cellule innescando un processo che può favorire la crescita incontrollata di cellule mutate (tumore).
Quanti morti provoca il fumo?
Secondo le
stime dell’OMS il tabacco uccide fino alla metà dei consumatori che non smettono, un
totale di 8 milioni di persone ogni anno, tra cui
circa 1,3 milioni di non fumatori esposti al
fumo passivo. Per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Secondo quanto calcolato dal Ministero della Salute italiano, un giovane che inizia a fumare a 25 anni un pacchetto di sigarette al giorno vedrà la sua vita ridursi di 4,6 anni, ma sappiamo che solitamente si
inizia molto
prima. Su 1.000 maschi adulti fumatori, uno morirà di morte violenta, sei moriranno per incidente stradale, 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate.
Il
tabacco è responsabile di
un terzo delle morti per cancro e del
15% circa di tutti i decessi che avvengono per qualunque causa, provocando
più vittime di
alcol,
AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.
Che malattie vengono se fumi
Il
fumo è un fattore di
rischio ormai
acclarato per una serie di malattie sia
cardiovascolari che
respiratorie che
oncologiche. Chi fuma tabacco rischia più degli altri di
sviluppare oltre 50 gravi malattie, non solo tumorali: il fumo
aumenta di 10 volte il rischio di morire di
enfisema, raddoppia quello di avere un
ictus e aumenta da due a quattro volte quello di essere colpiti da un
infarto, danneggia la circolazione del sangue al
cervello e agli arti e può favorire la comparsa di una
disfunzione erettile nell'uomo.
Nello specifico:
Cancro. La ricerca scientifica ha mostrato che l’abitudine al fumo è correlata all’insorgenza di un tumore su tre e nel caso del polmone si può parlare di vera e propria causa. Il fumo causa infatti circa l’85-90% dei casi di tumore del polmone diagnosticati. Il tumore si origina dai danni del DNA cellulare indotti dal fumo che non dipendono da quante sigarette fumiamo al giorno, ma da quanti anni siamo fumatori.
Oggi sappiamo che il fumo non è solo correlato con il tumore al polmone, ma anche con altri tumori: del cavo orale e della gola, del pancreas, del colon, della vescica, del rene, dell'esofago, del seno, e di alcune forme di leucemia. È stato calcolato che mediamente ogni 15 sigarette fumate si verifica almeno una mutazione, che significa che a ogni pacchetto è una roulette russa.
Malattie cardiovascolari. Un fumatore ha un rischio di mortalità per coronaropatia, ossia malattia delle coronarie, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore. Una persona che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo con un’età media al decesso inferiore ai 55 anni.
Enfisema. Fumare per molti anni danneggia gli alveoli polmonari in modo irreparabile. I polmoni di una persona che fuma da anni sono anneriti e poco elastici. Perdendo elasticità, gli alveoli si rompono e l’organismo non è più in grado di assorbire l’ossigeno ed eliminare il biossido di carbonio. Di fatto non si riesce a respirare se non affannosamente, provocando danni ai polmoni e al cuore. Non esiste una cura per l’enfisema, ma solo farmaci broncodilatatori e antinfiammatori. Chiaramente una volta diagnosticati se non si smette di fumare il declino respiratorio sarà rapido. Nelle forme più gravi di insufficienza respiratoria è indicato l’utilizzo di ossigeno supplementare per almeno 18 ore al giorno.
Bronchite cronica ostruttiva, che compare in un fumatore su tre.
Nelle donne in
menopausa più precoci di circa due anni rispetto alle non fumatrici e questo perché il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili.
Che cosa succede quando smetti di fumare
Smettendo di
fumare prima di sviluppare danni gravi, dopo 20 anni i polmoni possono tornare come prima, con riduzione del rischio di soffrire di problemi cardiovascolari. Questo perché il polmone che
non incontra più cellule cancerogene riesce a rigenerarsi. Un articolo apparso sulla prestigiosa rivista
Nature ha riportato i risultati di un ampio studio condotto su fumatori, non fumatori ed ex fumatori: le cellule sane dell'epitelio bronchiale possono neutralizzare alcune mutazioni che potrebbero originare un
tumore al polmone, anche se in ogni caso il rischio di tumore al polmone in un ex fumatore è più alto rispetto a quello di un non fumatore.
Chiaramente i
polmoni gravemente danneggiati non possono invece tornare normali ma comunque
rallentare sensibilmente l’aggravamento di patologie come l’enfisema e aumentare l’aspettativa di vita.
Alcuni benefici sono visibili anche a
poca distanza dall’aver
smesso di fumare:
- Dopo 8 ore dall’assenza di nicotina, l’ossigenazione del sangue torna ad avere valori normali;
- Dopo 24 ore l’alitosi si riduce, nei polmoni diminuisce l’accumulo di muco e catarro;
- Dopo una settimana il senso del gusto e dell’olfatto migliorano;
- Dopo qualche settimana la pelle torna ad avere un colorito sano;
- Entro 6 mesi sparisce la tosse;
- Dopo un anno il rischio delle malattie cardiache è ridotto della metà;
- Dopo 10 anni scende del 50% il rischio di cancro al polmone;
- Dopo 15 anni il rischio di malattie cardiache è uguale a quello di un soggetto che non ha mai fumato;
Con quante sigarette al giorno si rischia il tumore
Il Ministero della Salute sulla base della letteratura medica (oggi copiosa) è chiaro:
non esiste una soglia di sicurezza sotto la quale il fumo non produce danni, anche perché le conseguenze tendono ad
accumularsi nel
tempo. Come abbiamo sottolineato, si stima che mediamente ogni 15 sigarette fumate si verifica almeno una mutazione, che significa che a ogni pacchetto è una roulette russa.
Per questo, negli studi che indagano il legame del fumo con le varie malattie, si usa l’indicatore "pacchetto-anno": fumare mezzo pacchetto di sigarette al giorno per un periodo di due anni è come fumare un intero pacchetto al giorno per un anno.
Alcune regole per smettere di fumare
L’
Associazione Italiana di Oncologia Toracica ha stilato una
lista di regole per aiutarci a smettere di fumare:
- Fissate una data per smettere di fumare e rispettatela.
- Dopo aver smesso, evitate assolutamente di riprendere una sigaretta, anche solo per fare un tiro: il rischio di una ricaduta è troppo alto.
- Sbarazzatevi di tutte le sigarette, accendini e posacenere.
- Scrivete la lista degli inconvenienti del fumo e dei benefici per aver smesso.
- Domandate agli altri di non fumare in vostra presenza. Le prime settimane, evitate i luoghi dove si fuma. Tuttavia, se non potete o non volete evitare questi luoghi, allora rifiutate gentilmente ma con fermezza qualsiasi invito a fumare.
- Comunicate alle persone che vi stanno vicino che avete smesso di fumare. Chiedete del sostegno.
- Cambiate la vostra quotidianità per evitare i luoghi e le situazioni dove avevate l’abitudine di fumare: per esempio, alzatevi da tavola appena terminati i pasti.
- Svolgete delle attività di diversione per rispondere al bisogno impellente di fumare (per esempio fare una passeggiata, bere dell’acqua, masticare un chewing-gum, lavare le mani). Il bisogno impellente di fumare dura soltanto da 3 a 5 minuti, basta aspettare che passi.
- Ripetete a voi stessi che abituarsi a vivere senza sigaretta può richiedere del tempo e spesso molti tentativi.
I miti da sfatare sul fumo
Esistono sostanze che ci permettono di ripulire i polmoni in pochi giorni. Falso.
I polmoni di un fumatore non potranno mai tornare come prima. Falso: se si smette prima di incorrere in danni gravi, il polmone si rigenera in 20 anni.
Fumare qualche sigaretta al giorno è come non fumare. Falso.
I benefici si ottengono solo smettendo di fumare cioè non introducendo più alcuna sostanza cancerogena.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Che cosa provoca il fumo di sigaretta?
Il fumo è un fattore di rischio ormai acclarato per una serie di malattie sia cardovascolari che respiratorie che oncologiche. Chi fuma tabacco rischia più degli altri di sviluppare oltre 50 gravi malattie, non solo tumorali: il fumo aumenta di 10 volte il rischio di morire di enfisema, raddoppia quello di avere un ictus e aumenta da due a quattro volte quello di essere colpiti da un infarto, danneggia la circolazione del sangue al cervello e agli arti e può favorire la comparsa di una disfunzione erettile nell'uomo.
Cosa si intende per fumo di sigaretta?
Fumando una sigaretta si introducono oltre 4.000 sostanze chimiche nell’organismo,di cui circa 80 considerate cancerogene dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Le sostanze cancerogene contenute nel fumo possono favorire lo sviluppo dei tumori in maniera indiretta, ostacolando i meccanismi di riparazione, di controllo della crescita cellulare o di rimozione di altre tossine (per esempio distruggendo le ciglia delle cellule che rivestono le vie respiratorie, come fanno ammoniaca e acido cianidrico).
Quanto fa male il fumo di sigaretta?
Secondo le stime dell’OMS il tabacco uccide fino alla metà dei consumatori che non smettono, un totale di 8 milioni di persone ogni anno, tra cui circa 1,3 milioni di non fumatori esposti al fumo passivo.
Il tabacco è responsabile di un terzo delle morti per cancro e del 15% circa di tutti i decessi che avvengono per qualunque causa, provocando più vittime di alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.
Quante ore di vita ti toglie una sigaretta?
Per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Secondo quanto calcolato dal Ministero della Salute italiano, un giovane che inizia a fumare a 25 anni un pacchetto di sigarette al giorno vedrà la sua vita ridursi di 4,6 anni, ma sappiamo che solitamente si inizia molto prima. Su 1.000 maschi adulti fumatori, uno morirà di morte violenta, sei moriranno per incidente stradale, 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate.