Caldo estivo e rischi per la salute. Cosa fare?

Caldo estivo e rischi per la salute. Cosa fare?

Indice

Domande e risposte

Caldo estivo e salute

L’estate porta spesso con sé ondate di caldo, costituendo un pericolo per la salute, soprattutto per le persone più fragili. L’umidità peggiora ulteriormente i rischi del caldo per la salute, perché non consente l’evaporazione del sudore e quindi l’abbassamento della temperatura corporea.

In effetti, nel periodo estivo il caldo comporta un notevole aumento di ricoveri in ospedale e visite al pronto soccorso. Una situazione che peggiora sempre più, a causa del riscaldamento globale: tra il 2023 e i primi mesi del 2024 si sono avuti di seguito i 13 mesi più caldi mai registrati, ovvero a partire dal 1850, quando abbiamo iniziato a misurarli sistematicamente. Infatti, le ondate di calore sono diventate insolitamente intense, come quella che ha investito il Giappone nel maggio 2024. Si stima poi che, a causa della crisi climatica, le ondate di calore diventeranno molto più frequenti e pesanti entro il 2040, con molte conseguenze sulla salute. Infatti, la maggiore frequenza e intensità di ondate di calore determina un aumento dei casi di problemi cardiovascolari, la diffusione di animali che portano infezioni tropicali, e un incremento di episodi climatici pericolosi, come incendi, siccità e carenza di cibo. Non a caso sono in aumento i decessi da ondate di calore. Nel 2022 erano stati quasi 63mila in Europa, soprattutto nell’area mediterranea, vedendo un aumento dell’85% circa nelle persone oltre i 65 anni.

Quindi, come difendersi dal caldo?

Effetti del caldo sulla salute

Il caldo eccessivo può disidratare, compromettere la capacità dell’organismo di regolare la propria temperatura e favorire la dilatazione dei vasi sanguigni a livello periferico. In generale, la reazione al caldo estivo cambia da persona a persona, con rischi presenti soprattutto nelle persone più fragili, ma è importante prestare attenzione perché i rischi dovuti al caldo possono presentarsi e degenerare molto rapidamente.

Il caldo eccessivo può anche impattare indirettamente sulla salute, poiché:
  • Favorisce la trasmissione di malattie infettive;
  • Aumenta la siccità, riducendo quindi la disponibilità d’acqua;
  • Peggiora la qualità dell’aria;
  • Rende più difficile conservare cibi e medicine;
  • Impatta sui trasporti e sulla fornitura di servizi sanitari, energia e acqua.
 

Cosa provoca il caldo: i sintomi

sintomi del caldo eccessivo impattano su salute mentale e fisica:
  • Secchezza di bocca e pelle;
  • Ronzii alle orecchie;
  • Mal di testa;
  • Debolezza, letargia e difficoltà a ragionare (che aumentano il rischio di cadute e incidenti);
  • Irritabilità, aumento dell’aggressività e della violenza;
  • Aggravamento dei problemi di salute mentale. Il caldo aumenta i sintomi di depressione e ansia in coloro che ne sono affetti e la frequenza e gravità degli episodi maniacali nelle persone con disturbo bipolare. Infatti, altera il funzionamento dell’organismo e riduce l’efficacia di alcuni farmaci;
  • Abbassamento della pressione sanguigna, conseguenza della dilatazione dei vasi che può portare alla sincope (perdita di coscienza transitoria);
  • Respiro accelerato, difficoltà respiratorie;
  • Crampi, causati dalla disidratazione e dalla conseguente perdita di elettroliti (soprattutto in coloro che fanno uso di farmaci diuretici o che fanno sforzi fisici). In genere si presentano a gambe, braccia o addome;
  • Rash cutanei;
  • Edemi;
  • Insufficienza venosa e rottura dei capillari (soprattutto in coloro che hanno gonfiore alle gambe, flebiti e vene varicose);
  • Aumentato rischio di trombi;
  • Colpo di sole, conseguenza di  una prolungata e intensa esposizione ai raggi solari che dà mal di testa, vertigini, brividi e possibile perdita di coscienza;
  • Colpo di calore, che avviene quando le capacità dell’organismo di disperdere calore non riescono a far fronte all’abnorme aumento di temperatura. È un’emergenza medica e può provocare gravi danni a vari organi, in particolare al cervello, fino al decesso;
  • Nei cardiopatici, scompenso cardiaco. In questi casi si verifica un sovraccarico di volume a livello cardiaco, mentre l’iperventilazione porta a un aumento del lavoro respiratorio: il paziente può giungere al collasso cardiocircolatorio;
  • In coloro che assumono farmaci ipotensivi, il caldo e le conseguenti vasodilatazione e disidratazione possono causare importanti cali pressori amplificando gli effetti di eventuali farmaci ipotensivi assunti, favorendo il rischio di cadute in soggetti con difficoltà di deambulazione e/o anziani.

Fattori di rischio

Alcuni soggetti rischiano maggiormente complicazioni e decesso a causa dell’eccessivo calore:
  • Ultra 75enni, soprattutto se abitano da soli o sono degenti presso case di cura;
  • Bambini, soprattutto i neonati, che non hanno ancora sviluppato un meccanismo di controllo interno della temperatura;
  • Donne in gravidanza;
  • Persone con patologie croniche come malattie cardiovascolaridiabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattie della tiroide, insufficienza respiratoria e insufficienza renale;
  • Persone malnutrite;
  • Persone con deficit cognitivi e malattie neurodegenerative che impediscono loro di rendersi conto del rischio a cui sono esposte;
  • Persone senza fissa dimora;
  • Coloro che per motivi professionali sono esposti al sole e alle alte temperature, spesso protagonisti di sforzi fisici intensi, come atleti e lavoratori all’aperto;
  • Il rischio è maggiore in città, dove le temperature sono tendenzialmente più alte a causa della carenza di vegetazione (che mitiga il caldo), sostituita dall’asfalto (che assorbe calore), e della dispersione di calore da industrie e impianti di condizionamento delle case.

Come difendersi dal caldo

Una serie di misure può consentire di attuare un’efficace prevenzione delle conseguenze provocate dall’eccessivo calore.


Evitare il caldo

  • Non esporsi al sole nelle ore più calde (dalle ore 11.00 alle ore 16.00 o alle 18:00, a seconda della giornata);
  • Se si ha la necessità di stare all’aperto in quegli orari, camminare all’ombra, indossare abiti leggeri bianchi (o di altro colore chiaro), preferibilmente larghi e di cotone o lino, occhiali da sole e un copricapo che protegga dal sole viso, collo e orecchie (ricordarsi di mettere sempre la crema solare con filtri UVA e UVB);
  • Limitare le attività più movimentate (come giardinaggio e sport) al mattino o alla sera, in ore più fresche (in genere, meglio al mattino presto o la sera);
  • Utilizzare tende, persiane o altri sistemi oscuranti che consentano il passaggio dell’aria, soprattutto nelle finestre maggiormente esposte al sole e nelle ore più calde della giornata. La temperatura ideale è di 24 °C di notte e sotto i 32 °C di giorno. I ventilatori sono adeguati se la temperatura ambientale è sotto i 32 °C; i condizionatori sono ottimi quando fa molto caldo, ma attenzione a tenere porte e finestre chiuse e a evitare sbalzi di temperatura di 5-6 gradi, che espongono alla congestione;
  • Se necessario, approfittare di luoghi freschi, come negozi, centri commerciali, biblioteche. Nei grandi centri urbani è sconsigliato frequentare aree verdi e parchi pubblici durante le ore più calde, poiché in questi luoghi si accumulano inquinanti prodotti dal traffico veicolare;
  • Se ci si espone a temperature molto elevate, bagnarsi regolarmente con acqua, soprattutto sul capo, facendo ricorso a spruzzini o al classico panno bagnato sulla nuca;
  • Fare docce frequenti con acqua fresca.


Caldo: cosa mangiare e cosa bere

In generale, è consigliato bere molta acqua e mangiare pasti leggeri e frequenti. Infatti, i cibi pesanti peggiorano la sensazione di caldo e il rischio di problemi da calore; inoltre, in estate sono necessarie meno calorie.
  • È bene bere anche se non se ne sente il bisogno, fino a 2-2,5 litri d’acqua al giorno (circa 8-10 bicchieri, salvo diverse indicazioni del medico). Sono di aiuto anche cibi ricchi di sali minerali e che idratano, come frutta e verdura ricchi d’acqua (meglio se di stagione): cetrioli, meloni, anguria, zucchine, pomodori;
  • Limitare bevande zuccherate, bevande contenenti caffeina (diuretica, quindi abbassa la pressione sanguigna) e alcolici (oltre a danneggiare il fegato, aumentano la pressione del sangue e disidratano perché aumentano la sudorazione). Sì a bibite come acqua aromatizzata alla menta, limonata allo zenzero, succo d’ananas;
  • Scegliere bibite a temperatura ambiente o fresche: quelle troppo fredde possono provocare una congestione digestiva;
  • Mangiare a ogni pasto cereali (preferibilmente integrali) in quantità ragionevole e proteine magre. Meglio legumi, pesce e carni bianche piuttosto che carni rosse, e preferire i formaggi freschi a quelli stagionati;
  • Ok al sale iodato, ma è meglio integrare i sali minerali da frutta, verdure, semi, frutta secca. Evitare di assumere vitamine e minerali senza aver consultato un medico;
  • Limitare salse, fritti e grassi di origine animale: l’olio extravergine d’oliva a crudo in quantità moderate (circa 2 cucchiai al giorno) è il condimento più sano e leggero;
  • Limitare i dolci.
Immagine che rappresenta una donna che beve da una bottiglia di acqua

Caldo eccessivo: cosa fare se fa troppo caldo

Se si percepiscono vertigini, debolezza, mal di testa o ansia insieme al grande caldo e alla disidratazione, probabilmente si stanno patendo le alte temperature. È importante bere e rinfrescarsi il più velocemente possibile (ad esempio, andando all’ombra o bagnandosi il capo con acqua fresca). Se si hanno i crampi, è meglio stendersi e bere bevande contenenti elettroliti.

Se questi problemi persistono o si avvertono sintomi come febbre, vomito, diarrea e stanchezza, rivolgersi subito al medico. Devono allarmare anche delirio, incoscienza, convulsioni.

Come fronteggiare un colpo di calore

Il colpo di calore è la situazione più allarmante e pericolosa per una persona esposta al grande caldo. La temperatura corporea della persona si alza molto, anche se questa non se ne accorge e può non presentare sudorazione. Devono allarmare scarsa coordinazione motoria, visione annebbiata, nausea e vomito, delirio, incoscienza, respirazione rapida, battito accelerato, convulsioni, coma: sono i segnali di una vera e propria emergenza medica e chi è accanto alla persona colpita dovrebbe:
  • Chiamare immediatamente il 112;
  • Trasportare la persona in un luogo ombreggiato e fresco;
  • Favorire il raffreddamento corporeo, ad esempio avvolgendo la persona in un lenzuolo bagnato, ventilandola, mettendole impacchi freddi su collo, ascelle o inguine, spruzzando la pelle con acqua a 25-30 °C;
  • Idratare la personasomministrando acqua (da evitare gli alcolici, le bevande zuccherate e la caffeina, che possono peggiorare la situazione);
  • Se possibile, somministrare ossigeno;
  • Evitare l’utilizzo di farmaci di ogni tipo;
In caso di tendenza alla perdita di coscienza, adagiare la persona a terra su di un fianco per prevenire il rischio di soffocamento legato all’eventuale vomito.

Persone fragili e caldo

Per anziani, bambini, donne in gravidanza e persone con alcuni disturbi è raccomandato avere particolari accortezze per evitare i problemi dovuti al caldo. Può essere utile, per esempio, seguire un corso di primo soccorso per imparare a trattare le emergenze da calore e altre casistiche.
 

Anziani e persone con malattie croniche

Anziani, persone con malattie croniche e altri disturbi importanti non dovrebbero essere lasciati soli nei periodi più caldi: si consiglia di frequentare quotidianamente i parenti, gli amici e i vicini vulnerabili che trascorrono molto tempo da soli per poterli aiutare in caso di necessità e sensibilizzarli su come prevenire i rischi di salute dovuti al caldo.

In generale, è importante che chi assiste queste persone si assicuri che bevano abbastanza. In particolare, gli anziani percepiscono meno il senso di sete e quindi rischiano di bere troppo poco. Attenzione anche alle medicine: alcune perdono di efficacia se non tenute in luoghi freschi. È bene chiedere consiglio a un medico su come comportarsi.
  • Per quanto riguarda gli anziani: attenzione soprattutto se risultano muoversi o svolgere altre attività in misura ridotta: potrebbe indicare un peggioramento della loro salute;
  • Coloro che hanno ipertensione o disturbi cardiocircolatori dovrebbero effettuare frequenti controlli della pressione. Inoltre, si consiglia loro di eseguire lentamente i movimenti che fanno calare la pressione, come i passaggi dalla posizione distesa a quella in piedi, per consentire al corpo di abituarsi;
  • Le persone con diabete dovrebbero sottoporsi più frequentemente ai controlli glicemici ed esporsi al dolore con cautela, poiché spesso presentano minore sensibilità al dolore e potrebbero non accorgersi di possibili ustioni;
  • Nelle persone con insufficienza renale o in dialisi si consiglia di prestare attenzione al peso e alla pressione: se risultano ridotti devono spingere a un consulto medico.
 

Bambini, neonati e caldo: come aiutarli

  • Anche i bambini e i neonati devono bere frequentemente:
    • I bambini sotto i 6 mesi non necessitano di assumere liquidi diversi rispetto al latte;
    • Tra i 6 mesi e l’anno d’età, potranno introdurre un po’ d’acqua oltre al latte, principalmente nei pasti;
    • Nei bambini più grandi, l’acqua e il latte saranno ugualmente indicati, per poi integrare i liquidi anche con abbondanti verdure e frutti;
    • Il succo di frutta è consigliato a partire dai 5 anni, per ridurre il rischio di carie;
  • I bambini sotto i 6 mesi non vanno esposti al sole diretto e se più grandi è comunque bene ridurre l’esposizione. Per proteggerli dal sole sono consigliati cappellini chiari a falda ampia e abiti leggeri, di lino o cotone e a un solo strato, preferibilmente bianchi. Si possono lasciare scoperti gli arti;
  • Per tenere i bambini freschi, sono consigliati bagni serali e giochi in piscina in giardino all’ombra. Nei neonati, invece, sono sconsigliati i bagni in piscina o al mare, poiché potrebbero avere temperature elevate. Inoltre, potrebbero venire a contatto con acque contaminate da microbi;
  • Per le stanze da letto dei bambini si consigliano persiane o tende chiuse e vetri aperti per far circolare l’aria, magari con l’ausilio di ventilatori. La temperatura della stanza può essere monitorata con un termometro: è ideale mantenerla tra i 16 e i 20 °C;
  • Mai lasciare animali e bambini in auto.


Il colpo di calore nei bambini

Si può sospettare un colpo di calore in bambini e neonati quando manifestano pianto inconsolabile, minore reattività (ad esempio alle voci) e vivacità, labbra asciutte, pelle fredda, brividi, vomito. È fondamentale idratare il bambino (con latte se neonato, acqua dai 6 mesi) e rinfrescarlo subito: portarlo all’ombra, ventilarlo, esporlo ad aria condizionata (evitando sbalzi di temperatura) o fargli un bagno in acqua fresca. In ogni caso, si consiglia di consultare subito un medico, anche perché potrebbe essere necessario somministrargli antipiretici oppure richiedere interventi di esperti.
segnali di stress da calore peggiorano quando il neonato o bambino presenta disidratazione, febbre, difficoltà a respirare, apatia, confusione, perdita di coscienza e convulsioni: in questo caso occorre rivolgersi immediatamente al pronto soccorso.

Come viene affrontata l’emergenza caldo a livello istituzionale?

Interventi pratici e spesso a basso costo a livello organizzativo, governativo e sociale possono salvare molte vite umane. Alcune sono già presenti o sono in corso di implementazione in molte zone d’Italia.
  • Innanzitutto, per poter implementare le misure più necessarie è importante la valutazione dei rischi, a seconda delle zone e delle popolazioni più vulnerabili, per la salute pubblica derivanti dal calore estremo. Per esempio, in Italia sono attivi dei sistemi di sorveglianza degli accessi al pronto soccorso;
  • Per ridurre il rischio di problemi dovuti al caldo è importante anche l’informazione, sia per il pubblico (con campagne di sensibilizzazione sui pericoli del caldo e tip su come agire per fronteggiarlo) sia per personale specializzato (formazione del personale sanitario);
  • Sviluppare piani di mitigazione del calore e di risposta alle emergenze, soprattutto per le persone a basso reddito, coinvolgendo le comunità nella pianificazione. Ad esempio, garantire accesso ad ambienti freddi e acqua durante le ondate di caldo, con la realizzazione di aree ombreggiate, aree verdi, fontanelle e aria condizionata, in particolare nelle strutture pubbliche, tra cui scuole, prigioni, centri sanitari e trasporti pubblici;
  • Garantire la sicurezza dei lavoratori all’aperto, ad esempio limitando o modificando le ore di lavoro all'aperto consecutive e aumentando le pause per i lavoratori. Ne sono un esempio le ordinanze anti caldo, che vietano di lavorare in alcuni contesti quando il caldo è eccessivo. In Italia è disponibile la cassa integrazione per il caldo, che può essere concessa se per esempio i datori di lavoro non hanno installato condizionatori o assicurato pause più lunghe e in luoghi freschi, così che il calore percepito è troppo elevato;
  • Garantire l’accesso alle cure mediche e ai servizi sociali per le persone che soffrono di emergenze sanitarie legate al calore. In particolare, garantire la capacità dei sistemi sanitari di gestire un'ondata di malattie legate al calore durante le ondate di calore;
  • Instaurare piani di visite domiciliari in base al livello di rischio;
  • Monitorare e implementare l’efficacia dei piani per la prevenzione dei rischi del caldo per la salute, raccogliendo dati sulla morbilità e la mortalità nelle diverse popolazioni. È utile chiedere alle popolazioni a rischio in quale misura le esigenze siano state soddisfatte.
Come riporta il Ministero della Salute, in Italia per la gestione delle ondate di calore e delle loro conseguenze sulla salute ci si può rivolgere:
  • Ai medici di medicina generale nel corso della giornata;
  • Al servizio di continuità assistenziale (guardia medica) del luogo di residenza tra le 20:00 e la notte fino alle 8:00 del mattino nei giorni feriali e tutto il giorno sabato, domenica e nei giorni festivi, a partire dalle 10:00 del giorno prefestivo fino alle 8:00 del primo giorno non festivo;
  • In alcune Regioni italiane sono anche previste visite programmate entro certi limiti di tempo dalle ondate di calore (entro 72 ore se il sistema di sorveglianza meteorologica indica un livello di allarme medio, entro le 48 ore per un livello appena superiore, per i soggetti più vulnerabili, e ripetutamente nei casi più gravi).

Risorse utili 

È importante essere informati sui picchi di caldo e su come fare per stare bene. Alcune risorse sono:
  • I bollettini sulle ondate di calore, che mostrano il grado di pericolosità del caldo del giorno corrente, di quello precedente e di quello successivo, disponibili sul portale del Ministero della Salute e sull’app Caldo e salute;
  • Le indicazioni su prevenzione e caldo presenti sul sito Ondate di calore del Ministero della Salute;
  • Il numero di pubblica utilità 1500, gratuito e attivo dal lunedì al venerdì (festivi esclusi) tra le 8:00 e le 18:00. Chiamandolo è possibile avere informazioni su come prevenire problemi dovuti al caldo, soprattutto nelle persone più vulnerabili, sulle previsioni, sui servizi sul territorio attivati da Regioni e Comuni, e molto altro;
  • Il sito Worklimate, per avere più informazioni sul rischio caldo dei lavoratori;
  • Le previsioni meteo, per programmare attività e uscite nelle giornate meno calde e afose.


 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Cosa fa il caldo al corpo umano?

Il calore eccessivo comporta disidratazione e abbassamento della pressione sanguigna, dando sintomi più lievi (mal di testa, stanchezza, difficoltà a ragionare) o più gravi (come insolazione, disturbi cardiovascolari, problemi respiratori e colpi di calore, fino al decesso). Anche piccole differenze rispetto alle temperature medie stagionali sono associate a un aumento di ospedalizzazioni e al peggioramento di malattie cardiovascolari, respiratorie e cerebrovascolari, disturbi dovuti al diabete e problemi di salute mentale.

Cosa fare per non soffrire il caldo?

È fondamentale bere molto, fino a 2,5 litri (secondo la persona) e assumere pasti leggeri e frequenti. Da preferirsi cereali a ogni pasto, proteine magre e frutta e verdure ricchi d’acqua (come anguria e zucchine). È raccomandato non esporsi al sole tra le 11 e le 16, le ore più calde della giornata. Se si sta all’aperto, è bene camminare all’ombra, indossare un cappello a falda larga, occhiali da sole e abiti larghi, chiari e leggeri. In casa, è consigliato schermare la luce del sole lasciando passare l’aria, ad esempio usando tende o persiane; altrimenti, utili ventilatori o condizionatori. La temperatura ideale è di 24 °C di notte e sotto i 32 °C di giorno. Se si ha ancora caldo, è consigliato fare docce fresche la sera e bagnarsi regolarmente con acqua.

Cosa non fare col caldo?

Evitare sbalzi di temperatura caldo-freddo e viceversa. Limitare pasti pesanti e bevande zuccherate, alcoliche e con caffeina, che possono aumentare la sensazione di caldo o ridurre la pressione. Da evitare anche le attività più faticose e movimentate, limitandole alle ore più fresche.

Cosa bere quando fa molto caldo?

Si raccomanda di usufruire di bibite rinfrescanti e fresche, non gelide e povere di zuccheri. Ad esempio, acqua, acqua aromatizzata alla menta, succo d’ananas, limonata. Meglio ridurre il più possibile bibite contenenti caffeina o alcol, che possono peggiorare i problemi derivanti dal caldo eccessivo.

Perché il caldo fa aumentare l’ansia?

Le temperature elevate alterano il funzionamento dell’organismo, che è spinto ad adattarsi con aumento della respirazione e del battito cardiaco, riducendo la capacità di concentrazione e le energie. Interferisce anche con un buon sonno, aumentando la stanchezza e lo stress. Tutto questo può alimentare l’ansia; in più, il caldo risulta interferire con l’efficacia di alcuni farmaci, tra cui alcuni che favoriscono la salute mentale.

Quanto caldo sopporta il corpo umano?

La soglia precisa a cui il caldo comporta un rischio per la salute varia in base all’umidità, al vento, alla zona geografica, ai livelli locali di preparazione alle condizioni di calore e alla singola persona. Tendenzialmente, non sopportiamo una temperatura ambientale superiore ai 35 °C.

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