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Caldo estivo e salute: introduzione
L’
estate porta spesso con sé
ondate di caldo, costituendo un pericolo per la salute, soprattutto per le persone più fragili. L’umidità peggiora ulteriormente i rischi del caldo per la salute, perché non consente l’evaporazione del sudore e quindi l’abbassamento della temperatura corporea.
In effetti, nel periodo estivo il caldo comporta un notevole aumento di ricoveri in ospedale e visite al
Pronto Soccorso. Una situazione che peggiora sempre più, a causa del
riscaldamento globale: i primi mesi del 2023 sono stati tra i mesi più caldi degli ultimi vent’anni e si stima che le ondate di calore diventeranno molto più frequenti e pesanti entro il 2040. I
decessi da ondate di calore sono stati quasi 63mila in Europa nel 2022, soprattutto nell’area mediterranea, e diverranno sempre di più, se non si prenderanno precauzioni adeguate.
Quindi,
come difendersi dal caldo?
Effetti del caldo sulla salute
Il caldo eccessivo può
disidratare, compromettere la capacità dell’organismo di regolare la propria temperatura e favorire la
dilatazione dei vasi sanguigni a livello periferico. In generale, la reazione al caldo estivo cambia da persona a persona, con rischi presenti soprattutto nelle persone più fragili, ma è importante prestare attenzione perché i rischi dovuti al caldo possono presentarsi e degenerare molto rapidamente.
Il caldo eccessivo può anche
impattare indirettamente sulla salute, poiché:
- Favorisce la trasmissione di malattie infettive;
- Aumenta la siccità, riducendo quindi la disponibilità d’acqua;
- Peggiora la qualità dell’aria;
- Rende più difficile conservare cibi e medicine;
- Impatta sui trasporti e sulla fornitura di servizi sanitari, energia e acqua.
Cosa provoca il caldo: i sintomi
I
sintomi del caldo eccessivo impattano su salute mentale e fisica:
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Secchezza di bocca e pelle;
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Ronzii alle orecchie;
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Mal di testa;
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Debolezza, letargia e difficoltà a ragionare (che aumentano il rischio di cadute e incidenti);
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Irritabilità, aumento dell’aggressività e della violenza;
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Aggravamento dei problemi di salute mentale. Il caldo aumenta i sintomi di depressione e ansia in coloro che ne sono affetti e la frequenza e gravità degli episodi maniacali nelle persone con disturbo bipolare. Infatti, altera il funzionamento dell’organismo e riduce l’efficacia di alcuni farmaci;
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Abbassamento della pressione sanguigna, conseguenza della dilatazione dei vasi che può portare alla sincope (perdita di coscienza transitoria);
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Respiro accelerato, difficoltà respiratorie;
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Crampi, causati dalla disidratazione e dalla conseguente perdita di elettroliti (soprattutto in coloro che fanno uso di farmaci diuretici o che fanno sforzi fisici). In genere si presentano a gambe, braccia o addome;
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Rash cutanei;
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Edemi;
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Insufficienza venosa e rottura dei capillari (soprattutto in coloro che hanno gonfiore alle gambe, flebiti e vene varicose);
- Aumentato rischio di trombi;
-
Colpo di sole, conseguenza di una prolungata e intensa esposizione ai raggi solari che dà mal di testa, vertigini, brividi e possibile perdita di coscienza;
-
Colpo di calore, che avviene quando le capacità dell’organismo di disperdere calore non riescono a far fronte all’abnorme aumento di temperatura. È un’emergenza medica e può provocare gravi danni a vari organi, in particolare al cervello, fino al decesso;
- Nei cardiopatici, scompenso cardiaco. In questi casi si verifica un sovraccarico di volume a livello cardiaco, mentre l’iperventilazione porta a un aumento del lavoro respiratorio: il paziente può giungere al collasso cardiocircolatorio;
- In coloro che assumono farmaci ipotensivi, il caldo e le conseguenti vasodilatazione e disidratazione possono causare importanti cali pressori amplificando gli effetti di eventuali farmaci ipotensivi assunti, favorendo il rischio di cadute in soggetti con difficoltà di deambulazione e/o anziani.
Fattori di rischio
Alcuni soggetti rischiano maggiormente complicazioni e decesso a causa dell’eccessivo calore:
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Ultra 75enni, soprattutto se abitano da soli o sono degenti presso case di cura;
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Bambini, soprattutto i neonati, che non hanno ancora sviluppato un meccanismo di controllo interno della temperatura;
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Donne in gravidanza;
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Persone con patologie croniche come malattie cardiovascolari, diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattie della tiroide, insufficienza respiratoria e insufficienza renale;
-
Persone malnutrite;
- Persone con deficit cognitivi e malattie neurodegenerative che impediscono loro di rendersi conto del rischio a cui sono esposte;
-
Persone senza fissa dimora;
- Coloro che per motivi professionali sono esposti al sole e alle alte temperature, spesso protagonisti di sforzi fisici intensi, come atleti e lavoratori all’aperto.
- Il rischio è maggiore in città, dove le temperature sono tendenzialmente più alte a causa della carenza di vegetazione (che mitiga il caldo), sostituita dall’asfalto (che assorbe calore), e della dispersione di calore da industrie e impianti di condizionamento delle case.
Come difendersi dal caldo
Una serie di misure può consentire di attuare un’efficace
prevenzione delle conseguenze provocate dall’
eccessivo calore.
Evitare il caldo
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Non esporsi al sole nelle ore più calde (dalle ore 11.00 alle ore 16.00 o alle 18:00, a seconda della giornata);
- Se si ha la necessità di stare all’aperto in quegli orari, camminare all’ombra, indossare abiti leggeri bianchi (o di altro colore chiaro), preferibilmente larghi e di cotone o lino, occhiali da sole e un copricapo che protegga dal sole viso, collo e orecchie (ricordarsi di mettere sempre la crema solare con filtri UVA e UVB);
-
Limitare le attività più movimentate (come giardinaggio e sport) al mattino o alla sera, in ore più fresche (in genere, meglio tra le 4:00 e le 7:00);
- Utilizzare tende, persiane o altri sistemi oscuranti che consentano il passaggio dell’aria, soprattutto nelle finestre maggiormente esposte al sole e nelle ore più calde della giornata. La temperatura ideale è di 24 °C di notte e sotto i 32 °C di giorno. I ventilatori sono adeguati se la temperatura ambientale è sotto i 32°C; i condizionatori sono ottimi quando fa molto caldo, ma attenzione a tenere porte e finestre chiuse e a evitare sbalzi di temperatura di 5-6 gradi, che espongono alla congestione;
- Se necessario, approfittare di luoghi freschi, come negozi, centri commerciali, biblioteche. Nei grandi centri urbani è sconsigliato frequentare aree verdi e parchi pubblici durante le ore più calde, poiché in questi luoghi si accumulano inquinanti prodotti dal traffico veicolare;
- Se ci si espone a temperature molto elevate, bagnarsi regolarmente con acqua, soprattutto sul capo, facendo ricorso a spruzzini o al classico panno bagnato sulla nuca;
- Fare docce frequenti con acqua fresca.
Caldo: cosa mangiare e cosa bere
In generale, è consigliato
bere molto e mangiare
pasti leggeri e frequenti. I cibi pesanti peggiorano la sensazione di caldo e il rischio di problemi da calore; inoltre, in estate sono necessarie meno
calorie.
- È bene bere anche se non se ne sente il bisogno, fino a 2-2,5 litri d’acqua al giorno (circa 8-10 bicchieri, salvo diverse indicazioni del medico).
-
Limitare bevande zuccherate, bevande contenenti caffeina (diuretica, quindi abbassa la pressione sanguigna) e alcolici (oltre a danneggiare il fegato, aumentano la pressione del sangue e disidratano perché aumentano la sudorazione). Sì a bibite come acqua aromatizzata alla menta, limonata allo zenzero, succo d’ananas;
- Scegliere bibite a temperatura ambiente o fresche: quelle troppo fredde possono provocare una congestione digestiva;
- Preferire cibi ricchi di sali minerali e che idratano, come frutta e verdura ricchi d’acqua (meglio se di stagione): cetrioli, meloni, anguria, zucchine, pomodori;
- Mangiare a ogni pasto cereali (preferibilmente integrali) in quantità ragionevole e proteine magre. Meglio legumi, pesce e carni bianche alle carni rosse, i formaggi freschi a quelli stagionati;
- Ok al sale iodato, ma è meglio integrare i sali minerali da frutta, verdure, semi, frutta secca. Evitare di assumere vitamine e minerali senza aver consultato un medico;
- Limitare salse, fritti e grassi di origine animale: l’olio extravergine d’oliva a crudo in quantità moderate (circa 2 cucchiai al giorno) è il condimento più sano e leggero;
-
Limitare i dolci.
Persone fragili
- Le persone fragili non dovrebbero essere lasciate sole nei periodi più caldi, in modo che sia possibile intervenire per qualsiasi problematica. Si consiglia, quindi, di frequentare quotidianamente i parenti, gli amici e i vicini vulnerabili che trascorrono molto tempo da soli. Chi assiste persone anziane dovrebbe assicurarsi che assumano una quantità sufficiente di liquidi (gli anziani sono particolarmente a rischio poiché in questa fascia di età il senso di sete è meno percepito). Attenzione se gli anziani risultano muoversi o svolgere altre attività in misura ridotta, perché potrebbe essere segno di un peggioramento di salute.
- È consigliato sensibilizzare le persone fragili sui possibili rischi di salute per il caldo e sulle azioni da intraprendere per evitarli.
- Coloro che hanno ipertensione o disturbi cardiocircolatori dovrebbero effettuare frequenti controlli della pressione. Inoltre, si consiglia loro di eseguire lentamente i movimenti che fanno calare la pressione, come i passaggi dalla posizione distesa a quella in piedi, per consentire al corpo di abituarsi.
- Le persone con diabete dovrebbero sottoporsi più frequentemente ai controlli glicemici ed esporsi al dolore con cautela, poiché spesso presentano minore sensibilità al dolore e potrebbero non accorgersi di possibili ustioni.
- Nelle persone con insufficienza renale o in dialisi si consiglia di prestare attenzione al peso e alla pressione: se risultano ridotti devono spingere a un consulto medico.
- Le medicine vanno tenute in luoghi freschi (verificare sul bugiardino se a 25 °C o nel frigo).
- In caso si stiano prendendo farmaci, è bene chiedere consiglio a un medico su come comportarsi, in quanto le medicine possono essere rese meno efficaci dalle alte temperature o peggiorare i rischi del calore per la salute. Mai sospendere l’assunzione delle medicine importanti in autonomia.
-
Seguire un corso di primo soccorso può essere molto utile per imparare a trattare le emergenze da calore e altre casistiche.
Bambini, neonati e caldo: come aiutarli
- Anche i bambini e i neonati devono bere frequentemente. I bambini sotto i 6 mesi non necessitano di assumere liquidi diversi rispetto al latte. Tra i 6 mesi e l’anno d’età, potranno introdurre un po’ d’acqua oltre al latte, principalmente nei pasti. Nei bambini più grandi, l’acqua e il latte saranno ugualmente indicati, per poi integrare i liquidi anche con abbondanti verdure e frutti. Il succo di frutta è consigliato a partire dai 5 anni, per ridurre il rischio di carie.
- I bambini sotto i 6 mesi non vanno esposti al sole diretto e se più grandi è comunque bene ridurre l’esposizione. Per proteggerli dal sole sono consigliati cappellini chiari a falda ampia e abiti leggeri, di lino o cotone e a un solo strato, preferibilmente bianchi. Si possono lasciare scoperti gli arti.
- Per tenere i bambini freschi, sono consigliati bagni serali e giochi in piscina in giardino all’ombra. Nei neonati, invece, sono sconsigliati i bagni in piscina o al mare, poiché potrebbero avere temperature elevate e, a causa dei cordoni ombelicali o di altre aree ancora non ricoperte da pelle, i neonati a contatto con acque contaminate potrebbero essere infettati da microbi.
- Per le stanze da letto dei bambini si consigliano persiane o tende chiuse e vetri aperti per far circolare l’aria, magari con l’ausilio di ventilatori. La temperatura della stanza può essere monitorata con un termometro: è ideale mantenerla tra i 16 e i 20 °C.
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Mai lasciare animali e bambini in auto.
Cosa fare se fa troppo caldo
Se si percepiscono
vertigini, debolezza, mal di testa o ansia insieme al grande caldo e alla disidratazione, probabilmente si stanno patendo le alte temperature. È importante
bere e rinfrescarsi il più velocemente possibile (ad esempio, andando all’ombra o bagnandosi il capo con acqua fresca). Se si hanno i crampi, è meglio stendersi e bere bevande contenenti elettroliti.
Se questi problemi persistono o si avvertono sintomi come febbre, vomito, diarrea e stanchezza,
rivolgersi subito al medico. Devono allarmare anche delirio, incoscienza,
convulsioni.
Come fronteggiare un colpo di calore
Il
colpo di calore è la situazione più allarmante e pericolosa per una persona esposta al grande caldo. La temperatura corporea della persona si alza molto, anche se questa non se ne accorge e può non presentare sudorazione. Devono allarmare scarsa coordinazione motoria, visione annebbiata, nausea e vomito, delirio, incoscienza, respirazione rapida, battito accelerato, convulsioni, coma: sono i segnali di una vera e propria
emergenza medica e chi è accanto alla persona colpita dovrebbe:
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Chiamare immediatamente il 112;
- Trasportare la persona in un luogo ombreggiato e fresco;
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Favorire il raffreddamento corporeo, ad esempio avvolgendo la persona in un lenzuolo bagnato, ventilandola, mettendole impacchi freddi su collo, ascelle o inguine, spruzzando la pelle con acqua a 25-30 °C;
-
Idratare la persona, somministrando acqua (da evitare gli alcolici, le bevande zuccherate e la caffeina, che possono peggiorare la situazione);
- Se possibile, somministrare ossigeno;
-
Evitare l’utilizzo di farmaci di ogni tipo;
- In caso di tendenza alla perdita di coscienza, adagiare la persona a terra su di un fianco per prevenire il rischio di soffocamento legato all’eventuale vomito.
Il colpo di calore nei bambini
Si può sospettare un colpo di calore in bambini e neonati quando manifestano pianto inconsolabile, minore reattività (ad esempio alle voci) e vivacità, labbra asciutte, pelle fredda, brividi, vomito. È fondamentale
idratare il bambino (con latte se neonato, acqua dai 6 mesi) e
rinfrescarlo subito: portarlo all’ombra, ventilarlo, esporlo ad aria condizionata (evitando sbalzi di temperatura) o fargli un bagno in acqua fresca. In ogni caso, si consiglia di
consultare subito un medico, anche perché potrebbe essere necessario somministrargli antipiretici oppure richiedere interventi di esperti.
I
segnali di stress da calore peggiorano quando il neonato o bambino presenta disidratazione, febbre, difficoltà a respirare, apatia, confusione, perdita di coscienza e convulsioni: in questo caso occorre rivolgersi
immediatamente al pronto soccorso.
Come viene affrontata l’emergenza caldo a livello istituzionale?
Interventi pratici e spesso a basso costo a livello organizzativo, governativo e sociale possono salvare molte vite umane.
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Valutare i rischi per la salute pubblica derivanti dal calore estremo, identificando le popolazioni e le zone più a rischio per poter agire adeguatamente.
- Attuare politiche di riduzione del rischio, come campagne di sensibilizzazione sui pericoli del caldo e formazione per i primi soccorritori e servizi. Tutte le comunità dovranno avere accesso alle informazioni per prevenire i rischi del caldo per la salute.
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Sviluppare piani di mitigazione del calore e di risposta alle emergenze, coinvolgendo le comunità nella pianificazione. Ad esempio, garantire accesso ad ambienti freddi durante le ondate di caldo, favorendo la realizzazione di aree ombreggiate, aree verdi e la diffusione di zone con aria condizionata.
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Favorire politiche per garantire l’accesso all’acqua, ai servizi igienici ed energetici, nonché alle soluzioni di raffreddamento, soprattutto le persone a basso reddito. Ove possibile, fornire raffreddamento a governo gestito e strutture e istituzioni pubbliche, tra cui prigioni, scuole, centri sanitari e trasporti pubblici.
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Garantire la sicurezza dei lavoratori all'aperto, ad esempio limitando o modificando le ore di lavoro all'aperto consecutive e aumentando le pause per i lavoratori. Ne è un esempio la cassa integrazione per il caldo, che può essere concessa se il caldo percepito è troppo elevato o se i datori di lavoro non hanno implementato sistemi di protezione dei rischi per i lavoratori, ad esempio installando condizionatori o assicurando pause più lunghe e in luoghi freschi.
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Garantire l'accesso alle cure mediche e ai servizi sociali per le persone che soffrono di emergenze sanitarie legate al calore. In particolare, garantire la capacità dei sistemi sanitari di gestire un'ondata di malattie legate al calore durante le ondate di calore. In Italia è possibile rivolgersi ai medici di medicina generale; nelle ore notturne è invece disponibile il servizio di continuità assistenziale (servizio di guardia medica) del territorio di residenza, attivo tutti i giorni feriali dalle ore 20 alle ore 8 del mattino successivo. Il servizio è sempre attivo il sabato e la domenica (fino alle ore 8 del lunedì mattina) e in tutte le festività diverse dalla domenica (a partire dalle ore 10 del giorno prefestivo, fino alle ore 8 del primo giorno non festivo).
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Instaurare piani di visite domiciliari correlate al livello di rischio. Ad esempio, un piano attivo in alcune Regioni Italiane che prevede visite programmate entro le 72 ore se il sistema di sorveglianza meteorologica indica un livello di allarme medio, entro le 48 ore se il livello è appena superiore per i soggetti più suscettibili e ripetutamente quando l’allarme è rosso.
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Monitorare e implementare l’efficacia dei piani per la prevenzione dei rischi del caldo per la salute, raccogliendo dati sulla morbilità e la mortalità nelle diverse popolazioni. È utile chiedere alle popolazioni a rischio in quale misura le esigenze siano state soddisfatte.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Human Rights Watch, 2022. Protecting people from extreme heat.
Domande e risposte
Cosa fa il caldo al corpo umano?
Il calore eccessivo comporta disidratazione e abbassamento della pressione sanguigna, dando sintomi più lievi (mal di testa, stanchezza, difficoltà a ragionare) o più gravi (come insolazione, disturbi cardiovascolari, problemi respiratori e colpi di calore, fino al decesso). Anche piccole differenze rispetto alle temperature medie stagionali sono associate a un aumento di ospedalizzazioni e al peggioramento di malattie cardiovascolari, respiratorie e cerebrovascolari, disturbi dovuti al diabete e problemi di salute mentale.
Come far abituare il corpo al caldo?
È fondamentale bere molto, fino a 2,5 litri (secondo la persona) e assumere pasti leggeri e frequenti. Da preferirsi cereali a ogni pasto, proteine magre e frutta e verdure ricchi d’acqua (come anguria e zucchine). È raccomandato non esporsi al sole tra le 11 e le 4 del pomeriggio, poiché sono le ore più calde della giornata. Se si sta all’aperto, è bene camminare all’ombra, indossare un cappello a falda larga, occhiali da sole e abiti larghi e chiari di cotone o lino. In casa, è consigliato schermare la luce del sole lasciando passare l’aria, ad esempio usando tende o persiane; altrimenti, utili ventilatori o condizionatori. La temperatura ideale è di 24 °C di notte e sotto i 32 °C di giorno. Se si ha ancora caldo, è consigliato fare docce fresche la sera e bagnarsi regolarmente con acqua, soprattutto sul capo, facendo ricorso a spruzzini o a panni umidi.
Cosa non fare col caldo?
Evitare sbalzi di temperatura caldo-freddo e viceversa. Limitare pasti pesanti e bevande zuccherate, alcoliche e con caffeina, che possono aumentare la sensazione di caldo o ridurre la pressione. Da evitare anche le attività più faticose e movimentate, limitandole alle ore più fresche (meglio tra le 4:00 e le 7:00).
Cosa bere quando fa molto caldo?
Si raccomanda di usufruire di bibite rinfrescanti e fresche, non gelide e povere di zuccheri. Ad esempio, acqua, acqua aromatizzata alla menta, succo d’ananas, limonata. Meglio ridurre il più possibile bibite contenenti caffeina o alcol, che possono peggiorare i problemi derivanti dal caldo eccessivo.
Perché il caldo fa aumentare l’ansia?
Le temperature elevate alterano il funzionamento dell’organismo, che è spinto ad adattarsi con aumento della respirazione e del battito cardiaco, riducendo la capacità di concentrazione e le energie. Interferisce anche con un buon sonno, aumentando la stanchezza e lo stress. Tutto questo può alimentare l’ansia; in più, il caldo risulta interferire con l’efficacia di alcuni farmaci, tra cui alcuni che favoriscono la salute mentale, complicando ulteriormente la situazione.
Quanto caldo sopporta il corpo umano?
La soglia precisa a cui il caldo comporta un rischio per la salute varia in base all’umidità, al vento, alla zona geografica, ai livelli locali di preparazione alle condizioni di calore e alla singola persona. Tendenzialmente, non sopportiamo una temperatura ambientale superiore ai 35 °C.