I benefici di vivere a contatto con un gatto

I benefici di vivere a contatto con un gatto

Indice

Domande e risposte

I benefici di vivere a contatto con un felino

Il gatto è da sempre, la storia lo dimostra, uno degli animali domestici più ambiti e amati. E non solo per la sua indole indipendente che, senza intaccarne l’affettività, lo rende decisamente meno impegnativo, nell’accudimento, di un suo “equivalente” canino, ma anche per il misterioso, quanto indubbio, potere benefico che esercita sulla salute umana. È un dato assodato, infatti, che mente e corpo beneficino della presenza di un gatto; oltre che per l’effetto antistress legato al semplice gesto di accarezzarne il pelo, che può stimolare la produzione di endorfine, riducendo effettivamente il livello di cortisolo e, quindi, la sensazione di ansia e stress; anche per una serie di altri motivi che cominciano ad essere seriamente comprovati da diversi studi scientifici.

Del resto, le sempre più numerose esperienze positive dei padroni hanno spinto gli scienziati a porsi delle domande e ad affrontare il tema da un punto di vista scientifico. Con dei risultati che, in particolare per noi italiani, hanno una rilevanza rilevante, considerando che il nostro Paese si attesta tra quelli che maggiormente amano i gatti, con circa 10-15 milioni di esemplari nelle case dei cittadini e tra i 700.00 e 1.150.00 capi nelle colonie feline delle varie città. A rendere irresistibili questi animali, oltre alle manifeste capacità comunicative, dovute alle loro 276 espressioni facciali, molto verosimilmente sviluppate nei secoli anche in relazione al rapporto con gli esseri umani, ci sono anche le loro proprietà benefiche per la salute. Ma, prima di analizzarle insieme, soffermiamoci sull’eloquenza felina, esaminata nello studio Feline faces: Unraveling the social function of domestic cat facial signals, condotto dalla ricercatrice Lauren Scott, in collaborazione con la psicologa evoluzionista Brittany Florkiewicz e pubblicato sul magazine Behavioural Processes. Dopo un anno di osservazione dell’interazione tra felini, senza umani ma in un ambiente domestico e numerose videoregistrazioni, le ricercatrici hanno individuato le precedentemente citate 276 espressioni, ciascuna delle quali combina 4 dei 26 movimenti facciali di cui sono capaci. Chiaramente, le due studiose hanno rilevato che non tutte sono decifrabili da parte degli esseri umani ma tuttavia rimane lampante la capacità di questi felini di comunicare e, soprattutto, far capire ai loro padroni cosa vogliono, come emerge anche dal proliferare di foto e video sul web che hanno per protagonisti questi adorabili animali.

Ed ora scopriamo insieme tutti i benefici che comporta la vita con un felino. 

Le proprietà curative delle fusa

Il gatto allevia lo stress e fa bene al cuore.
Come anticipato, vivere a contatto con un gatto: diminuisce lo stress e allontana la depressione
Non solo il tatto ma anche l’udito.

Diverse ricerche hanno dimostrato che le fusa emesse dai felini quando vengono accarezzati provocano un rilascio delle endorfine nei felini e, di conseguenza, anche nelle persone che stanno loro accanto. Tali molecole, oltre a determinare un abbassamento del cortisolo, favoriscono l’abbassamento della pressione – come dimostrato da uno studio australiano – con una maggior distensione dell’organismo. A proposito di sistema cardiocircolatorio, uno studio iniziato nel 2009 e proseguito per 20 anni, condotto su oltre 4.000 persone, ha rilevato come i padroni dei gatti siano meno soggetti ad una morte per ictus o infarto, rispetto a coloro che non possiedono un felino. Questi ultimi avrebbero il 40% di possibilità in più di incorrere in un attacco di cuore e il 30% in più di contrarre una malattia cardiovascolare, rispetto ai proprietari di gatti.


Le fusa e le ossa

E i benefici delle fusa non finiscono qui, perché un altro studio scientifico, condotto nel 2001 da Elizabeth von Muggenthaler, focalizzandosi sulle vibrazioni delle fusa feline e partendo dal fatto che i gatti sono sempre stati utilizzati dai guaritori nei rituali in diverse civiltà, ha effettivamente appurato che le vibrazioni delle fusa si collocano in una particolare frequenza armonica in grado di attivare il meccanismo di riparazione e ricrescita ossea. Inoltre, lo studio ha rilevato come la stessa frequenza armonica sia stata utilizzata per trattare ferite, dispnea, edema e dolore, tesi supportata dall’ipotesi che le fusa feline siano in grado di stimolare muscoli e ossa anche durante la sedentarietà.  

Immagine che rappresenta una donna con un gatto che fa le fusa

L’accettazione del lutto

Nel 2020 è stato pubblico lo studio Psychological Health Benefits of Companion Animals Following a Social Loss, a cura di Dawn C Carr, PhD; Miles G Taylor, PhD; Nancy R Gee, PhD; Natalie Sachs-Ericsson, PhD, che ha dimostrato come il contatto con gli animali sia prezioso per aiutare le persone adulte colpite da un lutto o da una separazione. La ricerca ha preso in esame un campione di persone dai cinquant’anni in su, evidenziando che quelle che affrontavano una perdita in presenza di un gatto mostravano minori segni di malessere e depressione.

Gatti e sonno

Per quanto invece i benefici di dormire con il proprio gatto bisogna dire che sono ancora in fase di studio e approfondimento. Dal momento che, per quanto possa diminuire lo stress per le ragioni esaminate sopra, è opportuno specificare che potrebbe anche disturbare il sonno, per eventuali movimenti del felino, quindi il consiglio è di lasciare il gatto libero di scegliere dove dormire e magari di accoglierlo in camera da letto ma senza permettergli di entrare sotto le coperte. Anche perché, a riguardo, è sempre opportuno tenere a mente che si tratta di un animale. Perciò, al di là delle questioni igieniche che possono essere dibattute, è opportuno ricordare che “trattarlo bene” vuol dire anche non antropomorfizzarlo ma rispettarne la natura. 

Gatti e Pet therapy

Numerosi studi confermano che la convivenza e l’interazione con animali domestici è preziosa per allontanare o alleviare stati di ansia e depressione. Del resto, la pet therapy rappresenta ormai una prassi consolidata nel trattamento di diverse condizioni. L’espressione, coniata nel 1964 dallo psichiatra americano Boris M. Levinson, si fonda sul fatto che l’interazione con gli animali ha dei benefici nel trattamento di varie patologie come la depressione, disturbi dello spettro autistico, disturbi mentali. E, nel nostro Paese è riconosciuta ufficialmente, con decreto ministeriale, dal 2003.

Inoltre, nel 2004 è stata fondata la ESAAT - European Society for Animal Assisted Therapy, che certifica la formazione degli operatori e definisce le linee guida del trattamento degli animali impegnati nelle attività terapeutiche per tutelarne il benessere. Con il passare degli anni e l’aumentare degli studi, è stata fatta un’importante distinzione tra le attività che migliorano la qualità della vita, indicate con l’acronimo AAA che sta per l’americano Animal Assisted Activities; e quelle più strettamente terapeutiche indicate come AAT Animal Assisted Therapies, che sono dei veri e propri percorsi di terapia per migliorare lo stato fisico e mentale dei pazienti affetti da disabilità fisiche o psicologiche.

Negli anni, sulla base delle ipotesi formulate da Levinson si è visto che il rapporto con gli animali domestici, quindi anche con i gatti, è molto utile per i pazienti anziani dal momento che gli animali domestici costituiscono dei “facilitatori di relazioni”. Sulla base di questi risultati gli studi sono andati avanti e nel 1992 il prof Holcomb ha messo a punto un protocollo per i pazienti anziani affetti da depressione, constando che la patologia diminuiva con l’esposizione dei malati a piccoli animali.


Gatti e Anziani

La dottoressa Genieve Zhen Hui Gan, in uno studio concluso nel 2019: “Pet ownership and its influence on mental health in older adults” ha contribuito ulteriormente a dimostrare quanto animali domestici in generale e gatti in particolare siano benefici per la salute mentale degli anziani. La ricerca che ha compreso 14 individui, tra i 65 e gli 85 anni, ha rilevato che il particolare legame affettivo che si instaura tra l’animale e il suo padrone ha una valenza particolarmente importante nella misura in cui restituisce all’individuo uno scopo; questo, di conseguenza, ne riduce l’isolamento sociale e ne migliora l’umore e l’autostima. 


I pazienti con problemi cardiaci

Più avanti, negli anni Ottanta, la dottoressa Erica Friedman ha rilevato, dopo un anno di controlli, che i pazienti ricoverati con problemi cardiaci dopo la dismissione sopravvivevano di più se in possesso di animali domestici. Un approfondimento del fenomeno ha evidenziato che la sola presenza – senza la necessaria interazione – di un animale induce nel paziente cardiopatico un abbassamento della pressione e la regolarizzazione di respirazione e battito cardiaco, nonché il rilassamento del tono muscolare e delle tensioni facciali. 

Avere un gatto? Un piacere, non un obbligo

Insomma, premesso che sul web a proposito dei benefici di possedere un gatto se ne trovano davvero di tutti i colori, sebbene sia sicuramente vero che avere un gatto comporta una serie di innumerevoli benefici è altrettanto vero che gli stessi dipendono dalla propensione della persona ad averne uno e che la convivenza con un felino non rappresenta la conditio sine qua non per stare bene, ridurre il rischio di depressione o malattie cardiovascolari. 

Insomma, per quanto gli amanti dei gatti possano stare tranquilli e trovare sempre molte ragioni in più per voler bene, coccolare e viziare i loro amici pelosi, ricordiamo che avere un gatto deve essere un piacere e certamente non è un obbligo.



Riferimenti Bibliografici

Domande e risposte

Il gatto riduce il senso di solitudine? 

Assolutamente vero. Infatti, al di là della sua indipendenza il gatto è un animale “da padrone” che ama vivere ed interagire con l’essere umani, dunque, inevitabilmente, con la sua voglia di coccole e di giocare riduce il senso di solitudine. 

Vivere con un gatto rafforza il nostro sistema immunitario?

Secondo alcune ricerche si, nella misura in cui vivere con un animale stimola il nostro sistema immunitario. Inoltre, secondo uno studio statunitense la saliva del gatto contiene delle proteine che evaporando quando i gatti si leccano il pelo, rafforzano le nostre difese immunitarie in particolare quelle dei bambini.

I gatti percepiscono l’insorgere di fughe di gas?

In generale i gatti hanno un fiuto sopraffino che gli consente di percepire al loro primo insorgere odori pericolosi come quello del gas. 

I gatti aiutano anche le persone con problemi mentale? 

Questo tema è attualmente dibattuto e non è possibile dare una risposta scientifica univoca a riguardo, dal momento che le patologie psichiche sono di varia natura. Per questo, se secondo alcuni studi, anche sopracitati, vivere con un gatto riduce il livello o il rischio di depressione non è detto che lo stesso valga per altre malattie mentali ancora in fase di studio e ricerca.

Chi può fare pet therapy?

Chi vuole diventare pet therapist deve seguire dei corsi sulla gestione degli IAA, gli interventi assistiti con gli animali. Questi corsi vengono organizzati da aziende ed enti certificati dal CRN, il centro di referenza nazionale, che ha istituito le linee guida per gli IAA.

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