Acne: cause, tipi e rimedi efficaci per curarla

Acne: cause, tipi e rimedi efficaci per curarla

Indice

Domande e Risposte

Introduzione: che cos’è l’acne e perché compare

L’acne è una malattia complessa dovuta a più fattori. Per cause diverse, spesso legate ad un eccesso di ormoni androgeni (testosterone & co.), le ghiandole sebacee producono troppo sebo. Ciò non solo rende la pelle più grassa ma favorisce anche l’ostruzione dei follicoli piliferi. Qui si crea un ambiente ideale per la proliferazione di batteri che si nutrono del sebo della cute e che irritano la parete del follicolo, attivando l’infiammazione. Questa serie di eventi scatena i ben noti sintomi.

È una patologia relativamente diffusa, in particolare fra gli adolescenti (acne giovanile), che può però comparire anche negli adulti (acne tardiva).

Colpisce l’85% circa dei giovani adulti di età compresa fra 12 e 25 anni nel mondo. Se insorge a 9–10 anni viene definita acne prepuberale. Negli adulti, interessa il 20-40% delle donne e il 10-20% degli uomini. Perché lo squilibrio fra i generi? Perché le cause prevalenti in questo caso sono gli squilibri ormonali femminili, condizioni che possono verificarsi ad esempio per malattie come la sindrome dell’ovaio policistico.

Non è possibile riconoscere una singola causa alla base dell’acne: si parla allora di patologia multifattoriale, legata a cause ormonali, comportamentali e psicologiche, che affronteremo nei paragrafi seguenti.

Tipi e gradi di acne

Per capire come vengono classificati i diversi gradi con cui l’acne può comparire, vediamo prima quali sono le lesioni che provoca e perché.


Acne: come si presenta sulla pelle

L’acne si manifesta attraverso lesioni cutanee di vario tipo, che si differenziano essenzialmente per il carattere, infiammatorio o non infiammatorio.

Le lesioni non infiammatorie sono note anche come lesioni comedoniche e compaiono tipicamente a livello del naso, della fronte e del mento (la cosiddetta zona T):
  • Comedone chiuso (punto bianco): è un piccolo rilievo biancastro non infiammato che compare quando il follicolo è ostruito; 
  • Comedone aperto: se il follicolo è dilatato, il contenuto sebaceo ossida a contatto con l’aria e si scurisce, diventando un punto nero.

Le lesioni infiammatorie sono

  • Papula: è una lesione di piccole dimensioni, in rilievo e dolorosa al tatto, che deriva dall’infiammazione di un comedone;
  • Pustola: ha colore bianco-giallastro perché contiene pus e intorno ad essa è possibile osservare un alone arrossato; 
  • Nodulo: è dolente al tatto e ha dimensioni maggiori, perché dovuto ad un’infiammazione più profonda nel derma. La sua guarigione può lasciare cicatrici;
  • Cisti: sono cavità piene di materiale purulento o sebaceo circondate da una parete fibrosa. Quando più cisti confluiscono fra loro creano lesioni aggregate (acne conglobata). Possono lasciare cicatrici.
Altre lesioni che possono derivare indirettamente dalla patologia sono:
  • Croste: sono causate dalla rottura di pustole o cisti e dall’essiccamento del fluido che ne esce;
  • Cicatrici: sono il residuo di un evento infiammatorio; possono essere atrofiche (a scodella, ice-pick) o ipertrofiche (i cosiddetti cheloidi, più frequenti su torace e dorso);
  • Discromie post-infiammatorie: a valle della guarigione delle lesioni attive possono crearsi aree in cui il colore della pelle cambia scurendosi (più spesso) o schiarendosi.


I tipi di acne

In base al tipo di lesione predominante, si distinguono diverse tipologie di acne:
  • Acne comedonica: sono presenti comedoni sia aperti che chiusi, è di grado lieve e non ha caratteristiche infiammatorie. È una forma tipica delle fasi iniziali della malattia;
  • Acne papulo-pustolosa: prevalgono papule e pustole, è presente infiammazione. È la forma più comune negli adolescenti;
  • Acne nodulo-cistica: sono presenti noduli e cisti profonde. È a forma severa, che comporta dolore e tende a lasciare cicatrici. Quando più cisti comunicano fra loro, la malattia prende il nome di acne conglobata;
  • Acne fulminans: le lesioni sono ulcerate, è presente febbre e malessere generale.


I gradi di gravità

La gravità dell’acne si valuta in base a fattori quali il numero e il tipo di lesioni, l’estensione delle aree interessate, la presenza di cicatrici. Si va da una forma lieve ad una definita molto grave.
 

GRADO 1: ACNE LIEVE (COMEDONICA)

Lesioni non infiammatorie (comedoni aperti e chiusi), sporadiche papule o pustole e nessuna cicatrice.

Coinvolge la zona centrale del viso.

Esempio: acne giovanile iniziale.

GRADO 2: ACNE MODERATA (PAPULO-PUSTOLOSA LIEVE)

Papule e pustole, comedoni.

Coinvolge il volto e, talvolta, dorso e torace.

Infiammazione nello stadio iniziale, possibile comparsa di piccole macchie post-infiammatorie.

Cicatrici rare.

GRADO 3: ACNE MODERATA-GRAVE (PAPULO-PUSTOLOSA O NODULARE)

Lesioni infiammatorie, anche profonde, diffuse.

Noduli e cisti dolenti alla palpazione.

Estesa a tutto il tronco.

Alto rischio di cicatrici.

GRADO 4: ACNE GRAVE (NODULO-CISTICA O CONGLOBATA)

Lesioni nodulo-cistiche confluenti. Ascessi, fistole e cicatrici evidenti.

Ampia estensione (viso, tronco) e possibile diffusione sistemico (con febbre e malessere, acne fulminans).

 

Acne da mascherina: maskne

Il termine maskne deriva dalla fusione del termine mask (mascherina, in inglese) e acne e indica una forma di acne dovuta a cause meccaniche e irritative che si sviluppa o peggiora nelle aree del viso coperte dalla mascherina.

È diventata molto comune durante la pandemia di COVID-19 e interessa, più in generale, tutte le persone che utilizzano mascherine o dispositivi di protezione per molte ore (medici, operatori sanitari, lavoratori esposti a sostanze pericolose).

A causare la comparsa delle manifestazioni tipiche dell’acne è un insieme di stimoli di tipo meccanico e ambientale. Anzitutto, la mascherina crea attrito e pressione sulla pelle delle guance, del mento e del naso, irritandola e stimolandone l’ispessimento (ioercheratinizzazione del follicolo). Inoltre, altera la traspirazione cutanea e genera un microambiente in cui umidità e calore dovuti al respiro e al sudore favoriscono la proliferazione di batteri normalmente presenti.
Ciò scatena l’infiammazione e l’ostruzione dei pori. Compaiono così comedoni chiusi (punti bianchi), papule e pustole infiammatorie. A causa dello sfregamento, può insorgere una forma di dermatite che provoca bruciore e prurito.

Questo tipo di acne è più diffuso fra le persone che hanno pelle sensibile o già acneica e che sono soggette a sudorazione eccessiva.

Le cause principali: ormoni, stress, stili di vita 

Come anticipato in apertura di articolo, l’acne è una patologia dovuta a più fattori.

Essenzialmente, le cause possono essere di tipo ormonale, comportamentale e psicologiche. Ne parliamo qui di seguito.


Acne e ormoni

Gli ormoni androgeni (fra cui il testosterone) sono presenti sia nel maschio (che li produce in quantità maggiori) che nelle femmine. Quando il loro livello supera i range considerati normali, si può avere un ispessimento del follicolo e una produzione eccessiva di sebo, che rimane intrappolato all’interno del follicolo. Hanno così origine i comedoni. 

La presenza di un microambiente caldo e umido promuove la proliferazione di un batterio che vive normalmente sulla pelle (il Cutibacterium acnes), dando il via al processo infiammatorio. 

Si spiega così il picco di incidenza dell’acne durante ladolescenza, periodo della vita in cui la produzione ormonale tocca i suoi massimi, e il peggioramento dei sintomi nella fase premestruale, quando il calo degli estrogeni e l’aumento del progesterone stimolano la produzione di sebo nella cute. Da questo legame fra acne e ormoni discendono anche manifestazioni cutanee della sindrome dell’ovaio policistico come l’acne persistente. 

Per le stesse ragioni, le fluttuazioni ormonali tipiche della gravidanza e della menopausa possono incidere sull’andamento della malattia. 


Quali comportamentali favoriscono l’acne

Alcune abitudini possono scatenare o aggravare l’acne, soprattutto nei soggetti predisposti.

Tipico il caso della manipolazione delle lesioni: pizzicare o spremere papule, comedoni, noduli e cisti peggiora l’infiammazione e aumenta il rischio che rimangano cicatrici dopo la loro guarigione. 

Una dieta ricca di carboidrati o latticini gioca a favore della secrezione sebacea e dell’infiammazione, peggiorando l’acne.

Come approfondito nel paragrafo dedicato, indossare la mascherina (o anche il casco da motociclista, acne da casco) o indumenti stretti (specialmente se in fibra sintetica) per molte ore e abitualmente accentua la sudorazione e promuove l’acne.

Anche osservare una scarsa igiene o, al contrario, utilizzare detergenti aggressivi che intaccano la barriera protettiva della pelle può favorire la comparsa delle lesioni.


Acne e stress

Lo stress e altri fattori che hanno a che vedere con la sfera psicologica possono peggiorare l’acne, perché agiscono sul rilascio di neurotrasmettitori, le sostanze che il sistema nervoso usa per dialogare al suo interno e con gli altri apparati. Se non correttamente gestito, lo stress porta ad un aumento dei livelli di cortisolo, che attiva la sintesi di androgeni, stimola la produzione di sebo e scatena l’infiammazione. 

La deprivazione di sonno e una qualità bassa del riposo e gli stati d’animo di tipo ansioso o depressivo agiscono con un meccanismo analogo e gli stati d’animo di tipo ansioso o depressivo. 

Se lo stress è riconosciuto come una dei fattori peggiorativi dell’acne, è anche vero che la presenza di lesioni dolenti e di un certo impatto estetico non fa che aggravare lo stato di tensione. Si viene così a creare un circolo vizioso psicologico.

immagine che mostra il viso di una ragazza con l'acne

Come si cura l’acne: farmaci e trattamenti medici

Per trattare l’acne, il Dermatologo e gli altri specialisti che con esso si interfacciano (Endocrinologo, Ginecologo, …) dispongono oggi di numerosi strumenti. L’approccio alla cura è personalizzato e dipende dal tipo e dalla gravità delle lesioni, dall’età del paziente e dalla presenza di cicatrici o eventuali fattori ormonali. 

I farmaci usati possono essere da applicare sulla pelle (uso topico) oppure da prendere per bocca (uso sistemico). Alla terapia farmacologica si aggiungono procedure che deve necessariamente eseguire il medico (non l’estetista) che possono contribuire a migliorare l’aspetto della pelle.


Trattamenti locali per l’acne

Creme e altri prodotti che si applicano sulla cute sono indicati per le forme lievi o moderate. 

Creme a base di retinoidi (sostanze come la tretinoina e l’adapalene, che sono derivati della vitamina A) vengono impiegate per ridurre l’ispessimento della pelle responsabile dell’ostruzione del follicolo e la produzione di sebo e generare un’azione antinfiammatoria. I retinoidi devono essere applicati la sera, perché possono dare irritazioni se la pelle viene esposta al sole.

Altre creme contengono perossido di benzoile (BPO), un principio attivo antibatterico e comedolitico che riduce la proliferazione dei batteri che vivono nella cute e che sono responsabili dell’infiammazione nell’acne. Con lo stesso effetto, possono essere usati gli antibiotici per uso topico (clindamicina, eritromicina): il loro impiego deve, però, rispettare le indicazioni e durare il tempo previsto, per evitare che perdano di efficacia.

Se dopo la guarigione delle lesioni la pelle si scurisce (discromie cutanee), possono essere applicate pomate a base di acido azelaico, adatto anche per le pelli sensibili e in gravidanza.

Altri prodotti agiscono come esfolianti e vengono usati per liberare i follicoli occlusi: acido salicilico e acido glicolico rimuovono le cellule morte e migliorano il ricambio epidermico.


Cosa prendere per guarire l’acne

I trattamenti sistemici sono indicati per le forme moderate o gravi o resistenti all’azione dei medicinali topici.

Gli antibiotici, ad esempio, possono essere presi per bocca (doxiciclina, minociclina) per periodi di lunghezza prestabilita, per non incorrere nel rischio di resistenze. 

Anche i retinoidi possono essere per uso orale (isotretinoina): riducono la produzione di sebo, normalizzando lo spessore della pelle e spegnendo la reazione infiammatoria.

Per trattare l’acne sono anche indicati i contraccettivi ormonali combinati (estrogeno e progestinico), che abbassano i livelli di androgeni riducendo la produzione di sebo. Questi farmaci sono indicati nelle donne con acne legata a squilibri ormonali. Con una finalità analoga agiscono gli antiandrogeni (spironolattone). 


Procedure mediche per l’acne

Il peeling chimico (eseguito con acido salicilico, glicolico, mandelico) rimuove gli strati superficiali della pelle e stimola il suo rinnovamento. Ciò riduce la presenza di comedoni, aiuta a controllare l’infiammazione, limita il rischio che si formino macchie scure e migliora la texture cutanea.

In alcuni casi, i Dermatologi consigliano la biostimolazione cutanea: vengono micro-iniettate sostanze biorivitalizzanti (acido ialuronico, peptidi biomimetici e complessi vitaminici) allo scopo di riattivare la produzione di collagene ed elastina e migliorare la qualità della pelle dall’interno.

Il laser può essere utile nella fase acuta, in diverse declinazioni:

  • Laser KTP: ha un’azione delicata che distrugge i batteri che causano le lesioni acneiche ed elimina le lesioni meno gravi, stimolando la rigenerazione della pelle. Non provoca dolore: non è quindi necessario applicare creme anestetiche prima del trattamento. Lascia un lieve arrossamento, ma non causa bruciore o prurito. Produce risultati già visibili entro una settimana, ma per ottenere outcome durevoli sono necessarie più sedute. Non sottoporii a lampade abbronzanti e non esporti alla luce del sole la settimana che precede la procedura. Dopo il trattamento, applica uno schermo protettivo se ti esponi al sole; 
  • Radiofrequenza: genera calore, che limita l’attività delle ghiandole sebacee. Non procura dolore, ma solo un fastidio che si può prevenire applicando subito prima del trattamento un gel rinfrescante. I risultati in termini di riduzione delle lesioni e miglioramento dell’aspetto della pelle si ottengono con 4-5 sedute. Ricordati di idratare la pelle nei giorni successivi al trattamento;
  • Luce pulsata: la pelle del viso viene irradiata con una particolare frequenza che stimola le difese immunitarie nella distruzione dei batteri responsabili dell’acne. Il trattamento è indolore e privo di effetti collaterali. I risultati sono visibili a distanza di 2-3 mesi dalla prima seduta.
Il Dermatologo può suggerire il drenaggio delle cisti.

Per trattare le cicatrici vengono usate, oltre al peeling chimico di cui abbiamo già parlato, procedure quali:
  • Microneedling (con Dermaroller o Dermapen): vengono utilizzati dispositivi dotati di micro-aghi che provocano microlesioni controllate e stimolano la formazione di nuovo collagene nella pelle;
  • Laser resurfacing: stimola la sintesi di collagene e può essere usato per trattare cicatrici sia superficiali che profonde.

Prevenzione, miti da sfatare e buone abitudini

Come per tutte le malattie che hanno un impatto personale forte e che incidono sulla sfera relazionale, anche sull’acne circolano leggende e falsi miti. Credenze popolari più o meno verificate che, se applicate, possono peggiorare i sintomi e impedire la messa in atto di interventi efficaci.

Vediamone alcune:
  • Il cioccolato provoca l’acne: come abbiamo visto nel box dedicato, il cioccolato non è direttamente legato alla comparsa delle lesioni acneiche. L’acne può peggiorare se mangi cioccolato al latte: non per una sua azione diretta, ma per effetto degli zuccheri e dei latticini in esso contenuti. Se mangi cioccolato fondente questo effetto peggiorativo non ce l’hai;
  • Se hai l’acne significa che mangi male: la malattia risente dell’eccesso di carboidrati e latticini nella dieta, ma anche di altri fattori; quel che è vero è che puoi migliorare i sintomi adottando una dieta equilibrata e povera in zuccheri e derivati del latte;
  • L’acne è causata da scarsa igiene: non è una correlazione automatica, ma è consigliabile detergere la pelle accuratamente con prodotti appropriati (non aggressivi) e acqua tiepida per dare sollievo ai disturbi. Lo stesso vale per i capelli e per le mani, che vengono frequentemente in contatto con la pelle del viso;
  • Il sole fa bene all’acne: l’esposizione ai raggi del sole può dare un miglioramento temporaneo delle lesioni, ma provoca ispessimento e, nel lungo periodo, riacutizza i sintomi. Esponiti al sole solo seguendo le indicazioni del Dermatologo;
  • Se spremi il brufolo o il punto nero guarirà prima: manipolare le lesioni le infiamma e aumenta il rischio di infezioni e cicatrici residue. Lasciale guarire senza strizzare o spremere i brufoli e i punti neri e seguendo i consigli del Dermatologo;
  • L’acne è un problema da adolescenti: pur avendo incidenza massima nei giovani, questa malattia può interessare anche gli adulti;
  • Non truccarti o peggiorerai l’acne: il make-up può intensificare le lesioni ma solo se usi i prodotti sbagliati; applica cosmetici non comedogenici e struccati completamente ogni sera;
  • Elimina completamente zuccheri e grassi dalla dieta per stare meglio: non si tratta di adottare regimi alimentari rigidi, ma di seguire un’alimentazione equilibrata, che sia comunque povera di zuccheri e latticini;
  • Più la curi, più tempo ci mette a guarire: se trattata con farmaci e procedure appropriate, l’acne migliora significativamente. L’importante è seguire sempre le prescrizioni del Dermatologo;
  • L’acne è contagiosa: anche se uno dei fattori che portano alla formazione delle lesioni è la proliferazione batterica, la malattia non è contagiosa;
  • Usa rimedi naturali e guarirai più in fretta: applicare su lesioni a rischio di infezione preparati casalinghi o rimedi della nonna non fa altro che peggiorare lo stato di infiammazione locale e il rischio di infezioni. Non trattare la pelle acneica con dentifricio, limone o alcol.
 


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

 

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Domande e risposte

A cosa è dovuta l’acne

L’acne è una patologia dovuta a fattori di tipo ormonale (squilibri che possono manifestarsi durante l’adolescenza), comportamentale (manipolare le lesioni nel tentativo di risolverle, avere una dieta ricca di carboidrati) e psicologiche (stress). 

Come si toglie l’acne

Si possono usare creme e altri prodotti locali (indicati per le forme lievi o moderate) a base di retinoidi (tretinoina, adapalene, che sono derivati della vitamina A), antibatterici (perossido di benzoile, clindamicina, eritromicina), acido azelaico (per trattare le discromie) e sostanze esfolianti (acido salicilico e acido glicolico). Fra le terapie sistemiche, gli antibiotici (doxiciclina, minociclina), i retinoidi (isotretinoina), i contraccettivi ormonali combinati (estrogeno e progestinico) e gli antiandrogeni (spironolattone). Alcune procedure mediche migliorano le lesioni e l’aspetto della pelle (peeling chimico, biostimolazione cutanea, laser).

Qual è la miglior cura per l’acne

Non esiste una miglior cura in assoluto, ma una cura appropriata per il singolo paziente. Gli strumenti medici e farmacologici a disposizione per trattare questa patologia sono numerosi e devono essere selezionati e declinati in base alle caratteristiche del disturbo e del paziente.

Quando va via l’acne

Nella maggior parte dei casi, l’acne è un problema adolescenziale, ma in una piccola percentuale di persone compare anche nella vita adulta. Ciò può essere dovuto principalmente a squilibri ormonali.

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