Quanto puoi diventare alto? Scopri i segreti della crescita

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Indice

Domande e Risposte

L’antropometria e la sua storia

La statura è definita come altezza del corpo umano in posizione eretta. Ma ha anche un significato figurato, nel quale compare il riferimento allo spessore morale dell’individuo. Proprio la possibilità di una doppia interpretazione esprime il valore, non solo aritmetico, di questa misura.

L’antropometria è il ramo dell’antropologia che misura le dimensioni delle parti del corpo umano. È parte dell’antropologia fisica o biologica e misura, con finalità non solo estetiche ma anche e soprattutto mediche, segmenti esterni come:
  • Lunghezza del braccio o della gamba, della mano (chirometria) e del piede (podometria);
  • Lunghezza della circonferenza cranica (craniometria);
  • Diametro della testa (cefalometria), del torace (toracometria) e del bacino (pelvimetria);
  • Dimensioni degli organi interni, come la lunghezza dell’intestino o delle ossa (osteometria).

Secondo la definizione che ne fornisce l’UNI (l’ente italiano per la normazione), l’antropometria è l’approccio antropologico quantitativo d’attenzione all’estrema variabilità della specie umana in termini fisici, biologici, molecolari e metabolici, ma anche culturali e cognitivi. In sintesi, l’antropometria è la tecnica che consente di esprimere la forma del corpo attraverso misure e relazioni quantitative.

Poiché non esiste in natura l’esatto punto di inizio di un arto o di un organo rispetto ad un altro, l’antropometria stabilisce dei punti di riferimento, affinchè le misurazioni siano riproducibili e confrontabili. E si basa sull’esecuzione di misurazioni corrette e confronti condotti con riferimento a tolleranze di misura specificate.

Questa scienza ha attratto gli uomini fin dalle epoche antiche. Le dimensioni e i loro rapporti reciproci sono state oggetto di studio di molte personalità del passato, sia dal punto di vista scientifico che artistico. Ricordiamo l’uomo di Vitruvio di Leonardo da Vinci, l'analisi delle proporzioni di Policleto, gli studi prospettici di Leon Battista Alberti. Tuttavia, solo nel 1800 si configurò come disciplina, attraverso gli studi e le teorie dello scienziato belga Adolphe Quetelet. Nell’800 lo psichiatra Cesare Lombroso studiò le relazioni esistenti fra i lineamenti del viso e la tendenza a compiere azioni criminali, sviluppando quella che fu definita antropologia criminale. Lombroso sostenne la teoria del cosiddetto “delinquente nato e incorreggibile”, ossia la persona sciaguratamente predestinata a commettere reati. Una teoria destinata ad essere confutata da studi successivi, ma che ha comunque avuto implicazioni significative per il sistema giudiziario e le politiche criminali, in primo luogo per l’estensione del dibattito sulle politiche di prevenzione e di rieducazione dei criminali.

Lo scopo dell’antropometria è quello di individuare opportuni indici antropometrici e quindi elaborare statistiche dei vari gruppi umani. Sempre rimanendo in ambito giudiziario, dunque, possiamo citare l’antropometria segnaletica (o antropometria legale), disciplina funzionale a definire una serie di misure utili a identificare i ricercati dalla legge.

L’antropometria militare valuta l’attitudine all’utilizzo delle armi e quindi i criteri di assegnazione ad uno dei corpi di difesa.
Con particolare riferimento alla salute, l’antropometria medica valuta:
  • Lo stato nutrizionale;
  • La composizione corporea;
  • La distribuzione (distrettualità) della massa grassa
e permette di formulare ipotesi sul rischio specifico di malattie e correlare la struttura fisica alla predisposizione ad esse. L’antropometria medica prende in esame le capacità funionali e la loro relazione con la predisposizione alle malattie, lo stato di salute, le funzionalità d’organo. I grandi vantaggi della sua applicazione consistono in:
  • Non invasività;
  • Semplicità di esecuzione;
  • Costi limitati.

I valori significativi e normalmente rilevati sono riferiti a:
  • Statura;
  • Pliche cutanee;
  • Circonferenze: cranica, toracica, bacino;
  • Lunghezze dei segmenti: per valutare l’accrescimento.
La statura, insieme al peso (insieme rappresentano i cosiddetti indici antropometrici), consente di calcolare gli indici necessari ad accertare lo stato di malnutrizione per eccesso (obesità) o per difetto (denutrizione). 
 
In base alla statura è possibile classificare i soggetti in:
  • Brevilinei: diametri trasversi prevalenti;
  • Longilinei: prevalenza delle misure verticali (come la statura e la lunghezza degli arti);
  • Normolinei: posizione intermedia.
Risulta interessante, ai fini degli studi statistici, osservare le variazioni nelle proporzioni corporee in relazione all’età. Nel neonato la testa rappresenta normalemte un quarto della lunghezza totale del corpo; con l’accrescimento, si ristabilisce una proporzione più bilanciata rispetto alle altre parti. In età pediatrica l’antropometria medica consente di valutare l’accrescimento del piccolo (antropometria auxologica). Un altro sottoinsieme della antropometria medica che va sotto il nome di antropometria sportiva individua l’attitudine della persona verso certe attività fisiche, allo scopo di personalizzare lo sport individuale.

Ormone della crescita e statura

L’ormone della crescita (chiamato anche Growth Hormone, GH o somatotropina) è una proteina prodotta dall’ipofisi, una piccola ghiandola situata alla base del cervello. L’attività secretiva dell’ipofisi è influenzata dai fattori di rilascio liberati dall’ipotalamo, un centro nervoso centrale di coordinamento dei segnali della comunicazione fra i vari distretti del corpo. 
Quando rilasciato nella circolazione sanguigna, l’ormone della crescita raggiunge tutti i distretti corporei, attivando una serie di processi:
  •  A livello dell' osso e delle cartilagini: di concerto con gli ormoni tiroidei, gli ormoni sessuali e l’IGF-1 (un fattore di crescita insulino-simile) stimola l’accrescimento in lunghezza delle ossa;
  •  Negli organi interni: favorisce il loro accrescimento;
  •  Per quanto concerne gli zuccheri: ha azione iperglicemizzante (aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue);
  •  Dal punto di vista della lipolisi: promuove la combustione dei grassi allo scopo di produrre energia, necessaria anche ai processi di accrescimento.
Lo stimolo di accrescimento inizia alla nascita e si protrae fino alla saldatura delle cartilagini presenti alle estremità delle ossa lunghe. Nell’età adulta il GH continua ad essere prodotto, ma allo scopo di mantenere l’integrità dell’organismo. 

Nei casi in cui l’ormone della crescita non sia prodotto in quantità soddisfacente, è possibile istituire una terapia sostitutiva. Lo scopo è quello di consentire una crescita il più possibile analoga a quella fisiologica del bambino. La terapia con il GH viene portata avanti per diversi anni, fino al raggiungimento di quella che viene ritenuta verosimilmente la statura finale che si sarebbe raggiunta in condizioni fisiologiche.

La cura del deficit dell’ormone della crescita consiste nella somministrazione di un ormone biosintetico del tutto identico a quello prodotto dalla ghiandola ipofisaria, che deve essere eseguita per via sottocutanea giornaliera prima che il bambino si addormenti. Alcune forme ad azione prolungata disponibili oggi permettono di prolungare l’intervallo di tempo fra un’iniezione e la successiva fino a una settimana.

Le patologie che provocano carenza di ormone della crescita sono:
  • Sindrome di Turner: colpisce solo le bambine ed è dovuta all’assenza totale di uno dei due cromosomi X;
  • SGA (Small for Gestional Age): si tratta di una condizione tipica dei bambini nati piccoli per età gestazionale;
  • Sindrome di prader Willi: è una forma genetica di obesità;
  • Insufficienza renale cronica: durante l’età evolutiva, l’insufficienza renale cronica è causa di scarso accrescimento della statura. La perdita progressiva della funzione renale porta all’accumulo di sostanze e liquidi nell’organismo, che causa uno stato di acidosi. E’ questo a degradare chimicamente l’ormone della crescita. Inoltre, le alterazioni metaboliche provocano la desensibilizzazione dei recettori per l’ormone della crescita distribuiti nei vari tessuti;
  • Shox-D: l’alterazione del gene Shox-D (Short Stature Homeobox-containing gene), che codifica per proteine coinvolte nei fenomeni di accrescimento del corpo, porta ad anomalie della statura.

immagine che mostra un bambino, appoggiato al muro, a cui viene misurata l'altezza

Fattori che influenzano la crescita in altezza

La statura è un carattere influenzato dalla predisposizione genetica e che risente di una forte componente ambientale (modello multifattoriale). 

Ma allora è possibile aumentare l’altezza in modo naturale? Quali sono, in dettaglio, i fattori che la governano? I fattori principali che entrano in questo equilibrio sono i seguenti:
  • Genetica: etnia, altezza e costituzione fisica dei genitori (potenziale genetico familiare), sesso, presenza di malattie genetiche in famiglia (che possono influenzare la potenzialità di crescita del bambino), età dello sviluppo puberale dei genitori contribuiscono a determinare lo sviluppo delle cartilagini all’estremità delle ossa lunghe e delle ossa stesse e a regolare meccanismi quali il metabolismo del collagene (componente fondamentale dell’osso) e del condroitin solfato (delle cartilagini). Conoscendo i geni coinvolti in questo processo, si potrebbero aprire prospettive di intervento per la promozione della crescita nelle persone in cui sono alterati. Le ricerche condotte nel settore mostrano come sia importante anche la componente epigenetica, intendendo come epigenetica la scienza che studia le modalità con cui i fattori ambientali influenzano l’espressione dei geni. Gli stessi geni, in individui diversi, possono infatti codificare per proteine diverse e quindi dare luogo a differenti risultati;
  • Ormoni: abbiamo analizzato nei paragrafi precedenti l’azione dell’ormone della crescita, ma in questo complesso meccanismo giocano un ruolo anche gli ormoni tiroidei e sessuali, specialmente durante la pubertà;
  • Condizioni di salute generali: la statura dipende dalle condizioni generali di salute me può anche esserne espressione, nel senso che può rivelare un rischio di malattia (una statura eccessivamente alta per le caratteristiche globali di una persona può essere causata da tumori o disturbi endocrini). La statura alta è di per sé correlata a problemi di salute quali disturbi cardiovascolari e neuropatie periferiche. Un ulteriore dato di rilievo è rappresentato dalla correlazione fra presenza di asma e statura più bassa della norma nelle donne;
  • Terapie farmacologiche: l’assunzione di alcuni farmaci può determinare alterazioni dell’equilibrio ormonale e, di conseguenza, impattare sulla crescita. Anche la disponibilità degli antibiotici ha assunto un ruolo fondamentale: le infezioni non curate in maniera appropriata possono infatti rallentare l’accrescimento;
  • Alimentazione: ha un ruolo nell’accrescimento a lungo termine. Da questo punto di vista, oggi i ragazzi crescono di più rispetto al passato, almeno alle nostre latitudini, anche perché hanno accesso ad una alimentazione più varia e a proteine di maggiore qualità;
  • Fattori socio-economici: le condizioni di vita del bambino si riverberano sulle sue potenzialità di crescita;
  • Fattori psicologici: le cure ricevute, l’accudimento e la serenità dell’ambiente familiare possono determinare la qualità della salute generale del piccolo e quindi anche il suo accrescimento;
  • Esercizio fisico: le ossa si adattano reagendo agli stimoli cui vengono sottoposte, allungandosi se sottoposte a trazione e stretching. Anche per questa ragione, fin dalla prima infanzia è consigliato di praticare uno sport (es. nuoto, pallacanestro). Tuttavia, le attività correlate a carichi intensi di allenamento possono impattare negativamente sulla normale curva di crescita;
  • Gravidanza: l'influenza della nutrizione materna e dell'ambiente intrauterino ha ripercussioni prevalentemente sulla crescita subito dopo la nascita, fino al compimento del primo mese di vita; alcune patologie che subentrano in questa fase possono alterare gli equilibri della crescita.

Il Secular Trend: statistiche global sulla statura media

Il secular trend è la tendenza secolare verso l’aumento (secular trend positivo) o la diminuzione (secular trend negativo) di una dimensione antropometrica. Si può spiegare come la maggiore o minore espressione delle potenzialità genetiche di un gruppo umano in risposta al miglioramento o peggioramento delle condizioni ambientali (come alimentazione, reddito disponibile, livello culturale).
 
La statura è una delle variabili antropometriche che segue il secular trend positivo. È in continuo aumento, grazie all’interazione di una serie di fattori genetici e ambientali, alcuni dei quali approfonditi nel paragrafo precedente (maggiore disponibilità di proteine e di migliore qualità, maggiore pratica di esercizio fisico, migliori condizioni socio-economiche, disponibilità di vaccini e di farmaci più performanti).
 

Com'è cambiata la struttura degli italiani nella storia?

A livello di popolazione generale, e per le ragioni sopra analizzate, siamo diventati più alti nell’arco delle ultime generazioni.

Alcuni dei dati disponibili nel sito dell’Istat traggono origine dalle visite di leva militare obbligatoria, durante le quali veniva rilevata anche l’altezza. Queste informazioni ci raccontano che nel 1920, i ragazzi chiamati avevano una statura media di 166,04 centimetri e solo il 2% di essi superava i 180 centimetri. Con il passare del tempo, la statura dei giovani italiani è cresciuta fino a toccare nel 1940 l’altezza media di 168,47 centimetri (con il 4,7% dei ragazzi alti almeno 180 centimetri), nel 1960 l’altezza media di 172,69 centimetri (con il 13,9% di alti almeno 180 centimetri) e nel 1980 l’altezza media di 174,58 centimetri (20,1% di alti almeno 180 centimetri). Altri dati Istat evidenziano come nel 1915 la statura media fosse di 166,19 centimetri, mentre nel 1980 di 174,58 centimetri. Sui 179 Paesi considerati, l’Italia nel 2016 era al 29° posto per l’altezza maschile e al 32° per quella femminile.

La statura è, tuttavia, stabile da qualche decennio. Tante le ipotesi a riguardo. I fattori tirati in causa sono prevalentemente legati agli effetti della parziale riduzione della qualità del cibo che i giovani tendono ad assumere (junk food), all’assunzione di alcol e al fumo. Esiste poi l’ipotesi che si sia raggiunto un target genetico stabile. 

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature nel 2023 ha monitorato i dati provenienti da 194 Paesi tra il 1990 e il 2020 di bambini e adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni sulla base della zona di residenza. Se nel 1990 i giovani che risiedevano nelle città erano più alti dei coetanei che abitavano in campagna in tutti gli Stati tranne che in alcuni Paesi ad alto reddito, entro il 2020 questo vantaggio è diminuito nella maggior parte dei luoghi, diventando anzi uno svantaggio in molti Paesi occidentali ad alto reddito. Un tempo luoghi correlati a stili di vita migliori, le città sono oggi diventate teatro di criminalità, povertà, esclusione sociale e comportamenti alimentari meno equilibrati
Sempre secondo questo studio, nel nostro Paese, dal 1985 al 2020 l’altezza media di bambini e adolescenti è rimasta in linea di massima stabile. Un plateau a cui siamo arrivati dopo avere ottenuto un guadagno in statura pari a circa 10-12 centimetri nei primi 80 anni del ‘900. Un quadro, quello descritto, che risente anche del fatto che noi italiani stiamo presumibilmente raggiungendo il nostro target genetico. 
 

Statura media di uomini e donne nel mondo?

I dati sull’analisi della statura nella popolazione mondiale e del suo andamento negli anni provengono dallo studio realizzato da NCD Risk Factor Collaboration, in partnership con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
 
Le popolazioni che sono cresciute di più negli ultimi decenni sono quelle dell’Iran, dove si è avuto un incremento di ben 20 centimetri dal 1914 ad oggi per gli uomini, e della Corea del Sud, che ha registrato un balzo di 20 centimetri per le donne. 

Le popolazioni più alte al mondo sono europee. Al primo posto gli olandesi (182,5 centimetri in media; le donne hanno una statura media pari a 168,7 cm e si classificano quindi seconde), al secondo i belgi (181,70 cm), al terzo gli estoni (181,60 cm; le donne sono alte in media 168,6 cm). Le donne più alte del mondo sono lettoni e sono alte 169,7 centimetri di media.

Agli ultimi posti, troviamo gli abitanti di Timor Est (160,0 cm), dell’Indonesia (160,3 cm), della Bolivia (160,7 cm), delle Filippine (161,9 cm), del Vietnam (162,1 cm), del Guatemala (163,0 cm), del Laos (163,2 cm), del Bangladesh (163,6 cm), della Cambogia (163,8 cm) e del Nepal (164,0 cm). 

Come misurare la statura correttamente

La procedura standard prevede l’assunzione di una postura precisa, in stazione eretta appoggiati ad una parete, con la schiena dritta e i talloni uniti

Per la misurazione possono essere usati strumenti appositi, come gli stadiometri, fissi o portatili. Si tratta di strumenti composti da una barra verticale su cui è fissata una scala metrica e da una barra orizzontale che deve essere portata a contatto con il punto più alto del capo. Per la misurazione dell’altezza il soggetto è scalzo o indossa calze leggere. Il soggetto deve indossare solo la biancheria intima, per rendere possibile all’operatore il controllo dell’appropriatezza della sua posizione. I piedi devono poggiare sulla tavola formando fra loro un angolo di 60° e reggere il peso del corpo distribuito in maniera uniforme. Le braccia cadono liberamente ai lati del corpo e il palmo delle mani è rivolto verso le cosce. Scapole e natiche sono a contatto con la barra di misurazione. 
Perché i dati siano confrontabili e riproducibili, occorre prestare attenzione ai fattori che alterano la misurazione. Fra questi, l’ora a cui viene rilevata: le misure prese al mattino possono essere diverse rispetto a quelle serali, per via della compressione dei dischi intervertebrali.

Miti e curiosità sulla statura

Fra i miti comuni, c’è anche quello che vorrebbe legare la statura raggiunta da un individuo al suo consumo di latte, in particolare durante la prima infanzia. Ma sarà vero? In passato potrebbe davvero essere stato così: secondo uno studio pubblicato sulla rivista PNAS nel 2023, bere latte crudo avrebbe contribuito ad aumentare la statura e la stazza dei nostri antenati del nord e centro Europa. Per queste popolazioni, la dieta subì una tale variazione che si ebbe, nel tempo, un aumento di produzione dell’enzima lattasi (che serve a digerire il latte e i latticini) negli adulti per effetto di mutazioni vantaggiose dal punto di vista evoluzionistico. Ad oggi, la secrezione di lattasi nei popoli del nord Europa rimane superiore alla nostra.

Passiamo ora ai record. L’uomo più alto della storia è, secondo il Guinness dei primati, l'americano Robert Wadlow, la cui statura era pari a 2,72 metri e che andò incontro a morte prematura in giovanissima età (22 anni). Soffriva, infatti, di iperplasia della ghiandola pituitaria, che causava in lui una produzione abnorme di ormone della crescita. 
L’uomo più basso della storia (60,00 cm) è stato, invece, il filippino Junrey Balawing
Si dice anche che una statura imponente determini una maggiore capacità di catturare l’attenzion e il consenso degli altri. Tuttavia, ciò è molto legato alle proporzioni del corpo, il vero focus della percezione sociale.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Cos'è l'antropometria?

L'antropometria è il ramo dell'antropologia che studia le misure delle parti del corpo umano, come statura, circonferenza cranica, lunghezza degli arti e pliche cutanee. Viene utilizzata in medicina, sport, e anche in ambito militare per valutare la composizione corporea, lo stato nutrizionale e l'attitudine fisica.

Qual è la relazione tra statura e genetica?

La statura è influenzata principalmente dalla genetica, ma anche da fattori ambientali. Circa l'80% dell'altezza di una persona è determinata dai geni ereditati dai genitori, mentre il restante 20% dipende da fattori come nutrizione, attività fisica e condizioni di vita.

Esistono modi naturali per aumentare l’altezza? Quali sport possono favorirne l’aumento?

La nutrizione, l'attività fisica (soprattutto quella non agonistica e fatta di allenamenti ad alta intensità) e l'accesso alle cure mediche sono tra i principali fattori ambientali che influenzano l'altezza di una persona. Una dieta ricca di proteine, calcio e vitamina D favorisce la crescita, mentre infezioni non curate o carenze alimentari possono ostacolarla.

Che cos'è l'ormone della crescita (GH) e come influisce sulla statura: cosa fare se un bambino non cresce come dovrebbe?

L'ormone della crescita (GH) è una proteina prodotta dall'ipofisi che stimola l'accrescimento delle ossa e degli organi interni. Nei bambini, il GH è essenziale per una crescita corretta, mentre negli adulti mantiene l'integrità dell'organismo. La carenza di GH può essere trattata con terapia sostitutiva. 

Come è cambiata la statura media nel corso del tempo?

Negli ultimi decenni, la statura media delle persone è aumentata, un fenomeno noto come secular trend positivo. Questo incremento è dovuto a una migliore nutrizione e a condizioni di vita più favorevoli. In Italia, l'altezza media degli uomini è passata da 1,61 m a inizio '900 a 1,75 m oggi.

Chi sono le persone più alte e più basse del mondo?

Le persone più alte del mondo provengono dal Nord Europa, con gli olandesi che raggiungono una media di 1,83 m. Le donne più alte si trovano in Lettonia (1,70 m). Al contrario, la popolazione più bassa si trova a Timor Est (1,60 m), mentre le donne più basse sono del Guatemala (1,49 m).

Perché si perde altezza con l’età?

Perché con l’invecchiamento i tessuti, in particolare quelli che formano i dischi intervertebrali, vanno incontro ad una perdita di idratazione, che ne riduce le dimensioni. Schiacciandosi, i dischi diminuiscono la distanza fra vertebre attigue e, di conseguenza, anche l’altezza. 
 

Come posso sapere se sono nella media di altezza?

Per conoscere la propria posizione rispetto alla media, occorre confrontare la propria statura con i dati presenti nelle curve che descrivono l’altezza nello specifico contesto.

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