I reni dove sono situati? Funzioni, patologie e cura

I reni dove sono situati? Funzioni, patologie e cura

Indice

Domande e risposte
 
I reni sono due organi escretori, che hanno il compito di filtrare dal sangue le sostanze di scarto, trasformarle in urina da convogliare nella vescica e poi all’esterno, in modo da mantenere in equilibrio le componenti del nostro fluido vitale principale (in particolare gli elettroliti) e conseguentemente di mantenerci in buona salute. 

Può capitare che la funzionalità renale sia compromessa, per problemi cosiddetti “primari” come calcoli, infezioni o tumori, ma anche come conseguenze di malattie croniche come il diabete. L’eccesso di zuccheri nel sangue dei diabetici può progressivamente danneggiare i reni sfociando nella insufficienza renale cronica. Si parla in questo caso di Nefropatia diabetica.

Il problema è che solitamente i sintomi delle patologie più gravi si rilevano solo quando le condizioni sono già almeno parzialmente compromesse, e serve subito una terapia. In ogni caso ci sono degli “avvertimenti” che il nostro corpo ci dà per farci sospettare che qualcosa non vada a livello renale, inducendoci ad approfondire attraverso esami diagnostici precisi.
Non dobbiamo dimenticare inoltre che la malattia renale può colpire anche i bambini, sia con problemi congeniti, che infettivi, che oncologici. 
 
Immagine che mostra dove si trovano i reni

I reni: come sono fatti e che funzioni hanno

I reni si caratterizzano per la curiosa forma a fagiolo, hanno le dimensioni del pugno di un individuo adulto, e sono posizionati ai lati della colonna vertebrale, più o meno dietro lo stomaco.
Filtrano l’acqua in eccesso e le tossine che produciamo. Per capire quanto lavoro compiono ogni giorno basta sapere che sono in grado di depurare dai 113 ai 144 litri di sangue e di produrre circa un litro e mezzo di urina. 

L’unità strutturale del rene è il nefrone. Ciascun nefrone è, a sua volta, composto da due parti: il glomerulo, che è la porzione superiore, e il tubulo, che è quella inferiore. Il fatto che ciascun rene abbia una dotazione sovrabbondante di nefroni ci permette di sopravvivere anche se una parte non dovesse funzionare parzialmente o completamente.
Quando il sangue arriva ai reni, le sostanze di scarto vengono separate e messe da parte, mentre le concentrazioni di i sali minerali e di acqua vengono “aggiustate”, se necessario. Il glomerulo separa le cellule ematiche e le grosse molecole dai fluidi in eccesso e dalle scorie, le quali passano nel tubulo.
Questa parte del nefrone a sua volta trattiene ancora i minerali che potrebbero essere utili al corpo e li rimette in circolo nel sangue, mentre lo scarto vero e proprio confluisce nell’urina.

Oltre a depurarci, i reni producono inoltre  l’Eritropoietina, un ormone che stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi, la Renina,  un enzima che attraverso il meccanismo ormonale renina-angiotensina-aldosterone (SRAA) regola la pressione sanguigna; e la Di-idrossivitamina D che è la forma attiva della vitamina D.

 
Infografica che mostra una sezione di rene umano nelle sue parti

I sintomi della malattia renale

Fra i disturbi che possono farci sospettare un serio problema renale si annoverano:
  • Mal di schiena ricorrente e dolore ai reni;
  • Cambiamento nella quantità o nella qualità dell’urina prodotta (più o meno del normale, più scura, con tracce di sangue, con odore pungente ecc.);
  • Edemi a carico di piedi e caviglie, mani e viso (tipiche le borse sotto gli occhi in chi non ne abbia mai sofferto);
  • Prurito diffuso e costante e comparsa di eruzioni cutanee, dovuti a disidratazione cronica e ostacolo alla produzione di sebo da parte delle ghiandole della cute;
  • Senso di affaticamento, spossatezza;
  • Deficit mnemonici e difficoltà di concentrazione;
  • Disorientamento;
  • Cambiamento nella percezione dei sapori e alitosi;
In presenza di almeno un paio di questi sintomi ricorrenti, è bene recarsi da un medico specialista in urologia o nefrologia per un controllo accurato. 

Consulta le strutture che effettuano una Visita nefrologica:
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Gli esami di laboratorio da fare

La prima cosa da fare è recarsi dal proprio medico per una visita e per un consulto sulla base dei quali decidere quali esami eseguire.
  • Analisi delle urine. In particolare è utile controllare la presenza di proteine (misurazione dell’albumina urinaria), di sangue (emoglobina ed eritrociti) eventualmente da approfondire tramite l’esame citologico delle urine, di globuli bianchi, la cui presenza può essere spia di infezioni da indagare attraverso l’urinocoltura.
    Altri esami delle urine specifici sono l’analisi del glucosio, dei fosfati, del Ph, della noradrenalina (indicativo di ipertensione arteriosa che danneggia i reni), di potassio e il peso specifico;
  • In alcuni casi il medico suggerisce di misurare i livelli di renina, che come abbiamo visto è un enzima sintetizzato dal rene, che controlla la produzione di aldosterone, un ormone steroideo che si occupa di regolare le concentrazioni di sodio e potassio nel sangue e contribuisce a regolare la pressione sanguigna;
  • Esami del sangue. Determinanti per riscontrare un’alterazione dell’attività renale anche in assenza di sintomi rilevanti. Tra i parametri considerati la creatininemia, l’uricemia, la velocità di filtrazione glomerulare, l’azotemia e l’albumina;
  • L’ecografia addominale. Utile per riscontrare anomalie morfologiche e la presenza di eventuali neoformazioni o cisti.
  • UroTAC. Esame eseguito con metodica TAC (tomografia assiale computerizzata) e mezzo di contrasto necessario per individuare tumori e metastasi renali o calcoli.

I problemi renali nei bambini

Secondo quanto riporta l’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, le cause di insufficienza renale cronica nel bambino sono soprattutto di natura congenita.

Tra le forme congenite ci sono:
  • Le uropatie malformative (48% del totale dei bambini con IRC);
  • Le ipodisplasie renali bilaterali (18%);
  • Malattie cistiche e nefronoftisi (10% circa).
Mentre fra le forme secondarie troviamo: Stando ai dati di AIRC, i tumori del rene rappresentano il 5% circa delle neoplasie che colpiscono i bambini e quello di Wilms è il tumore del rene più frequente (9 casi su 10 nei bambini e raro negli adulti). In 1 caso su 10 si tratta di forme tumorali molto rare tipiche del bambino (nefroma mesoblastico, sarcoma a cellule chiare, tumore rabdoide).
 

Le principali malattie del rene

  • Calcoli renali (litiasi). Disturbo molto comune e doloroso, è causato dalla formazione di cristalli di minerali simili a sassolini (talvolta di dimensioni considerevoli), che possono bloccare il passaggio dell’urine negli ureteri. I calcoli più piccoli riescono comunque ad essere espulsi, ma quelli troppo grossi devono essere frantumati (“bombardati” con onde d’urto) per permetterne l’eliminazione;
 
Immagine che mostra un rene con calcoli
  • Sindrome nefrosica. Danni ai reni possono provocare questa condizione, in cui una grande quantità di proteine viene eliminata con le urine. Un tipico sintomo della sindrome nefrosica è la comparsa di edemi alle gambe;
  • Rene policistico. Un rene con cisti è una condizione di origine genetica che si manifesta con la formazione di grosse cisti a carico del rene che possono comprometterne la funzionalità. Il rene policistico, rientra fra le patologie cistiche del rene fetale, diagnosticabile in gravidanza. Il rene policistico ha origine genetica e comprende la forma autosomica dominante (ADPKD), molto frequente e ad esordio tardivo nella maggior parte dei casi, e la forma recessiva (ARPKD), più rara ma anche più aggressiva che colpisce il neonato.
Infografica che mostra un rene sano a confronto con un rene policistico
  • Rene multicistico. Il rene policistico va distinto dal rene multicistico. Il rene multicistico invece (anche detto muliticistico displastico) indica la formazione di cisti renali, per lo più unilaterali che compromettono la funzionalità renale. Questa condizione, si ritiene sia dovuta ad un difetto durante lo sviluppo del rene, anche se in alcune condizioni può essere di origine genetica;
  • Nefrite interstiziale. Si tratta dell’infiammazione del tessuto connettivo interno dell’organo che può provocare insufficienza renale. Tra le cause abuso di droghe o reazioni allergiche importanti;
  • Cisti renale. Si tratta di spazi vuoti o ripieni di liquido che si creano all’interno del rene o che sporgono dalla superficie. Cisti isolate di solito compaiono con l’età e non creano problemi, ma grossi agglomerati di cisti possono avere un’origine cancerosa;
  • Pielonefrite. Infezione renale acuta causata da batteri, spesso conseguenza di una cistite trascurata. Tra i sintomi di questa seria malattia infettiva ci sono forte dolore alla schiena e febbre alta;
  • Infezioni renali in gravidanza. Sono molto comuni perché la riduzione del flusso urinario non permette l’eliminazione dei batteri con le urine, aumentando il rischio di infezione. I batteri possono infettare l’urina senza causare sintomi di infezione del tratto urinario, così i medici di solito la esaminano per la presenza di eventuali batteri anche nelle donne incinte asintomatiche. Se una donna in gravidanza presenza batteri nell’urina o un’infezione renale, viene prelevato e analizzato un campione di urina ogni mese. Il trattamento delle infezioni delle vie urinarie prevede antibiotici;
  • Glomerulonefrite. Malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca i reni causando infiammazione e danni ai tessuti. Nelle urine di chi soffre di questa malattia sono riscontrabili tracce di sangue e di proteine. Purtroppo la glomerulonefrite può sfociare in insufficienza renale cronica;
  • Insufficienza renale acuta. Consiste in un improvviso e drammatico peggioramento della funzionalità renale che può però essere occasionale e quindi reversibile. Tra le cause disidratazione, un blocco del tratto urinario (ad esempio per un calcolo) o un trauma ai reni;
  • Insufficienza renale cronica. Si tratta dell’incapacità permanente dei reni di svolgere in modo efficiente la loro funziona fisiologica. Tra le cause più comuni ipertensione e diabete.
  • Nefropatia diabetica. L’eccesso di zuccheri nel sangue dei diabetici può progressivamente danneggiare i reni sfociando nella insufficienza renale cronica;
  • Diabete insipido nefrogenico. Malattia causata da una eccessiva produzione di urina determinata da una incapacità del rene di concentrarla. Conseguentemente chi soffre di questa insidiosa malattia prova una sete costante e ha necessità di urinare di frequente. La minzione è particolarmente abbondante;
  • Nefropatia ipertensiva. Anche in questo caso un’insufficienza renale cronica può essere causata da una pressione sanguigna troppo elevata;
  • Cancro del rene. Il carcinoma renale è la neoplasia maligna più comune a carico dei reni. I tumori del rene e delle vie urinarie rappresentano una proporzione variabile tra il 2 e il 5 per cento (a seconda dell’età) di tutti i tumori e nel genere maschile ha una frequenza quasi doppia rispetto a quello femminile.  
    Tra i fattori esogeni il principale e il più diffuso fattore di rischio è il fumo di sigaretta, ma anche l'obesità, l'ipertensione arteriosa, l’ingestione di moderate quantità di alcoole la dialisi di lunga durata sono fattori di rischio (AIRC);
Infografica che mostra un rene affetto da tumore
  • Necrosi papillare. Un grave danno renale (ad esempio un trauma) può lesionare porzioni di tessuto dell’organo che penetrando all’interno dello stesso ne possono provocare l’intasamento. Se la necrosi papillare non viene trattata tempestivamente può causare la “morte” definitiva del rene;
  • Malattia renale allo stadio terminale (ESRD). Conseguenza dell’insufficienza renale cronica, consiste in una completa perdita di funzionalità dei reni. Comporta il ricorso alla dialisi per poter sopravvivere, ma la soluzione primaria è rappresentata dal trapianto di rene.

Come funziona la dialisi

Nel caso di insufficienza renale grave l’accumulo di sostanze tossiche nell’organismo e una grave compromissione della salute generale che può condurre rapidamente alla morte. La soluzione in questi casi è la dialisi. Si tratta di un macchinario che esegue il lavoro che i reni non riescono più a fare: ripulisce il sangue e lo reimmette nel corpo

La dialisi può essere eseguita in ospedale o nei Centri specializzati in modalità day hospital a giorni alterni, e dura circa 4 ore. In questo lasso di tempo un macchinario si occupa di ripulire il sangue e di reinfonderlo nel corpo perfettamente depurato.
Il paziente con insufficienza renale cronica sotto dialisi che non abbia concomitante malattia oncologica - soprattutto se giovane – può essere inserito nelle liste per il trapianto di rene da donatore compatibile.

Consulta i centri che hanno dichiarato di essere specializzati in Dialisi:
Centri specializzati in Dialisi
Infografica che illustra il meccanismo della dialisi renale

Come prendersi cura dei reni con la dieta e lo sport


La prevenzione è possibile. Ecco alcune semplici regole d’oro da seguire fin da giovani per preservare il benessere e la funzionalità dei nostri reni:
  • Idratarsi. Assumere la giusta quantità di liquidi, soprattutto di acqua, aiuta i reni a funzionare correttamente. Le urine “sane” sono di un color giallo molto chiaro, quando assumono una colorazione più intensa ciò può essere sintomo di disidratazione. 8 bicchieri di acqua al giorno, 10 in estate, sono più o meno la dose giusta per gli individui adulti;
  • Dieta sana. Come abbiamo visto, l’alimentazione gioca un ruolo chiave anche per quanto riguarda la funzionalità renale. Un individuo in salute deve assicurarsi il giusto apporto di sali minerali ogni giorno, e limitare l’assunzione di sodio, incluso quello “occulto” presente in molti alimenti confezionati e di grassi saturi. La dieta per la salute dei reni dovrà perciò includere frutta e verdura da variare ogni giorno, cereali (meglio se integrali) e derivati, pesce fresco e legumi;
  • Controllare la pressione sanguigna. L’ipertensione può danneggiare i reni, così come quasi tutti gli organi interni, per tale ragione è importante effettuare misurazioni regolari e cercare di ridurre una pressione troppo elevata. I parametri ideali situano la minima (diastolica) sotto i 90 mmHg e la massima (sistolica) sotto i 120 mmHg;
  • Smettere di fumare e non eccedere con l’alcool. Tutto ciò che intossica il corpo fa male ai reni. Quindi chi fuma è invitato a smettere, e chi abusa di alcool… altrettanto. Ciò non significa che una persona adulta in buona salute debba astenersi dal vino o da una birra, basta essere morigerati. La dose da non superare è di due bicchieri di vino al giorno (durante i pasti) per gli uomini e uno per le donne;
  • Fare sport e mantenere il peso forma. L’eccesso di peso può affaticare i reni, e la sedentarietà non aiuta il metabolismo. Quindi oltre a seguire una dieta sana senza superare il proprio fabbisogno calorico quotidiano, è bene anche fare attività fisica regolare, che oltre a favorire il mantenimento della linea, migliora l’ossigenazione del corpo e quindi anche dei reni.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Quali sono i sintomi di una malattia ai reni?

Fra i disturbi che possono farci sospettare un serio problema renale si annoverano:

  • Mal di schiena ricorrente e dolore ai reni
  • Cambiamento nella quantità o nella qualità dell’urina prodotta (più o meno del normale, più scura, con tracce di sangue, con odore pungente ecc.)
  • Edemi a carico di piedi e caviglie, mani e viso (tipiche le borse sotto gli occhi in chi non ne abbia mai sofferto)
  • Prurito diffuso e costante e comparsa di eruzioni cutanee, dovuti a disidratazione cronica e ostacolo alla produzione di sebo da parte delle ghiandole della cute. 
  • Senso di affaticamento, spossatezza
  • Deficit mnemonici e difficoltà di concentrazione
  • Disorientamento
  • Cambiamento nella percezione dei sapori e alitosi.

Che esami fare per controllare i reni?

La prima cosa da fare è recarsi dal proprio medico per una visita e per un consulto sulla base dei quali decidere quali esami eseguire.

  • Analisi delle urine. In particolare è utile controllare la presenza di proteine (misurazione dell’albumina urinaria), di sangue (emoglobina ed eritrociti) eventualmente da approfondire tramite l’esame citologico delle urine, di globuli bianchi, la cui presenza può essere spia di infezioni da indagare attraverso l’urinocoltura. 
  • Esami del sangue. Determinanti per riscontrare un’alterazione dell’attività renale anche in assenza di sintomi rilevanti. Tra i parametri considerati la creatininemia, l’uricemia, la velocità di filtrazione glomerulare, l’azotemia e l’albumina.
  • L’ecografia addominale. Utile per riscontrare anomalie morfologiche e la presenza di eventuali neoformazioni o cisti.
  • UroTAC. Esame eseguito con metodica TAC (tomografia assiale computerizzata) e mezzo di contrasto necessario per individuare tumori e metastasi renali o calcoli.

Quando i reni non producono urina?

Si parla di uremia (stadio più grave dell’insufficienza renale) quando i reni non riescono più a produrre urina. La valutazione della funzione renale si ottiene con il dosaggio della creatinina nel sangue. In questi casi si propone al paziente la dialisi.

Come si fa una diagnosi di insufficienza renale?

La diagnosi dell'insufficienza renale può essere effettuata tramite:

  • Esami del sangue e delle urine
  • Ecografia
  • Scintigrafia
  • In alcuni casi, biopsia renale

Quando i reni funzionano male?

Quando accade, i reni non riescono a svolgere le loro funzionalità solite: in primis lo smaltimento delle sostanze di rifiuto presenti a livello sanguigno. Ciò comporta il progressivo accumulo di tali sostanze e la conseguente intossicazione del sangue. Risulta compromesso anche il meccanismo di regolazione degli equilibri acido-base del sangue, quello degli equilibri idro-salini sempre del sangue, e la produzione di eritropoietina.

Come si riconosce il mal di reni dal mal di schiena?

Solitamente il dolore nella zona dei reni si accompagna a: 

  • Febbre e brividi
  • Nausea e vomito
  • Urina scura e torbida
  • Stimolo costante di urinare
  • Bruciore alla minzione
  • Recente infezione alla vescica
  • Sangue nelle urine
  • Piccoli calcoli nelle urine

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