Indice
Domande e risposte
Introduzione
L’orecchio è il principale organo del
sistema uditivo umano ed anche la sede dell’
organo dell’equilibrio.
Si tratta di un
organo pari, ossia situato in entrambi i lati del corpo in maniera
simmetrica.
È posto nella regione
temporale del cranio, quella corrispondente alla tempia. Si compone di diverse parti, alcune
visibili (orecchio esterno) e altre
inserite nello spessore dell’osso temporale (orecchio medio e orecchio interno).
Com’è fatto l’orecchio
Dal punto di vista dell’
anatomia, l’orecchio si compone di una parte esterna visibile (l’
orecchio esterno) ed una parte interna invisibile, che comprende l’
orecchio medio e l’
orecchio interno.
L’
orecchio esterno ha la funzione di raccogliere il suono dall’ambiente esterno ed è costituito da:
- Padiglione auricolare, quello che chiamiamo comunemente orecchio, è quasi interamente costituito di cartilagine caratterizzata da rilievi e solchi e rivestita di pelle;
- Condotto uditivo esterno, che convoglia le onde sonore dal padiglione alla membrana timpanica.
L’
orecchio medio riceve le onde sonore dal condotto uditivo esterno e le trasforma in vibrazioni. Consta di:
- Timpano, una membrana situata fra il condotto uditivo esterno e l’orecchio medio, che vibra quando riceve le onde sonore;
- Catena degli ossicini, comprende tre ossicini chiamati martello, incudine e staffa che vengono investiti dalle vibrazioni provenienti dal timpano e le trasmettono all’orecchio interno; rappresentano un sistema di amplificazione del segnale acustico e di protezione da suoni troppo forti;
- Tuba di Eustachio, un piccolo canale che collega l’orecchio medio con la parte posteriore del naso ed è rivestita da un epitelio simile a quello delle vie respiratorie. Orecchio e gola sono collegati ed è questa connessione a consentire la corretta propagazione delle onde sonore. Nel bambino, a causa di questa contiguità, spesso le infezioni della gola e delle adenoidi si estendono anche alla tuba di Eustachio: nei più piccoli è frequente che un mal di gola diventi anche otite.
L’
orecchio interno possiede due
funzioni. La prima è quella di
trasformare le vibrazioni generate dall’orecchio medio in
segnali nervosi, che vengono inviati al
cervello. La seconda è quella di provvedere al
mantenimento dell’equilibrio.
Esso è costituito da:
- Sistema uditivo, formato dalla coclea, una struttura anatomica a forma di spirale che contiene un fluido; al suo interno si trovano le cellule sensoriali che fanno parte del cosiddetto organo del Corti, la cui funzione è quella di convertire le vibrazioni in stimoli nervosi; da cui parte il nervo acustico, che trasmette gli impulsi uditivi al cervello, il quale a sua volta li interpreta come suoni;
- Sistema vestibolare, noto anche come labirinto, formato dal vestibolo e dai canali semicircolari; fornisce informazioni al cervello sulla posizione della testa nello spazio.
Perché sentiamo?
Dal punto di vista della
fisiologia dell’orecchio e della percezione del suono, il
padiglione auricolare si comporta come una sorta di
parabola, in grado di raccogliere le onde sonore provenienti dall’ambiente esterno.
Le
vibrazioni viaggiano attraverso il
canale uditivo esterno e colpiscono il
timpano, che vibra e trasmette tali vibrazioni alla
catena degli ossicini. Incudine, martello e staffa
amplificano il suono e lo trasmettono all’orecchio interno, in particolare alla
coclea, l’organo uditivo vero e proprio. Qui le
vibrazioni vengono convertite in
segnale nervoso, trasportato attraverso il nervo acustico al
cervello, che lo traduce in
suoni.
Perché abbiamo due orecchie
La presenza di
due orecchie ci permette di ottenere
informazioni aggiuntive rispetto alla sola percezione dei suoni.
Sentendo da entrambi i lati, possiamo, infatti, risalire alla
posizione della fonte del suono.
La
sordità monolaterale non implica solo una riduzione della capacità di percepire il suono, ma anche l’impossibilità di localizzarne la
sorgente.
Cos’è l’orecchio assoluto
Avere un buon orecchio musicale significa possedere una
buona attitudine per la
musica e il canto.
L’orecchio assoluto è la capacità di
identificare la frequenza di una nota senza avere il supporto di un suono di riferimento.
Viene qualche volta definito anche
orecchio perfetto ed è frutto di una particolare condizione genetica e di un lungo e minuzioso allenamento.
L’orecchio assoluto si differenzia dall’
orecchio relativo, che è la capacità del cervello di misurare le
distanze tonali fra le note, di confrontare due note fra loro. Quest’ultimo è
più comune nella popolazione e risente maggiormente dell’effetto dell’allenamento.
Le principali malattie dell’orecchio
Le malattie dell’orecchio interessano le
strutture che concorrono alla
percezione del suono, oppure quelle coinvolte nell’
equilibrio.
I disturbi più comuni che riguardano il sistema uditivo sono le
otiti, mentre a colpire l’organo dell’equilibrio sono più di frequente le
labirintiti.
Di seguito una breve panoramica sulle principali patologie dell’orecchio.
Infezioni dell’orecchio (otiti)
Si tratta di
disturbi causati da batteri,
virus o funghi, che possono essere
più o meno problematici a seconda che si limitino a colpire l’orecchio esterno (
otite esterna) oppure interessino quello medio (
otite media) e interno (
otite interna). A seconda del decorso, possono essere
acute o
croniche.
L’otite esterna e media
L’
otite media è una delle patologie pediatriche più diffuse. Spesso nasce da un’
infezione delle
vie respiratorie che, per via delle caratteristiche di contiguità fra
gola e
orecchio, si estende al
canale uditivo attraverso la
tuba di Eustachio.
Il sintomo principale dell’otite esterna e media è rappresentato dal
dolore (otalgia). Oltre al fatto che l’orecchio è
infiammato e fa male, sono presenti:
- Prurito;
- Riduzione dell’udito (ipoacusia);
- Arrossamento;
- Presenza di secrezioni purulente (otorrea) che possono essere di colore giallo, verdastro o striate di sangue (a seconda dell’agente infettivo che ha prodotto la malattia e della zona interessata);
- Edema (l’orecchio è gonfio all’interno);
- Può essere presente febbre.
Viene diagnosticata attraverso l’
osservazione otoscopica.
Le otiti
esterna e
media vengono trattate con
antidolorifici o
cortisonici, che hanno lo scopo di ridurre l’infiammazione e il dolore. Si impiegano gli antibiotici se all’origine c’è un’
infezione batterica. Se non ci sono complicazioni, il disturbo si risolve nel giro di
una settimana.
Fra le principali complicazioni, la
perforazione timpanica.
Sono particolarmente
soggette ad otiti esterne e medie ricorrenti le persone che trascorrono molto tempo in
acqua, ad esempio i
nuotatori. L’acqua, in particolare quella delle piscine, può diventare una
fonte di contaminazione per l’orecchio e stare con l’orecchio bagnato può essere alla base di problemi locali. L’
otite estiva è un tipo di otite
esterna acuta più frequente in estate e spesso dovuta ad un
accumulo di acqua che non riesce ad essere
eliminata dal
condotto uditivo. Oltre alle cure generali previste per le otiti, per liberare l’orecchio umido o pieno d’acqua in alcuni casi può rendersi utile una manovra, effettuata dall’
otorino, che ha lo scopo di far defluire i liquidi accumulati.
L’otite interna
L’otite interna è anche detta
labirintite e si manifesta con disturbi dell’equilibrio.
La persona colpita ha:
- Vertigini;
- Capogiri;
- Nausea e vomito;
- Acufene, un ronzio o fischio che viene percepito anche in assenza di suoni reali, detto anche tinnito;
- Riduzione dell’udito;
- Può essere presente una forte sensazione di ansia.
Viene diagnosticata dall’
otorinolaringoiatra, che può richiedere l’esecuzione di esami quali TC e risonanza magnetica ed esame audiometrico per confermare il sospetto.
Se di origine batterica, la labirintite viene curata con gli
antibiotici. Per trattare i sintomi legati all’equilibrio, vengono, invece, prescritti farmaci
antinausea e antinfiammatori.
Buchi nei lobi delle orecchie e infezione
Se l’orecchio è gonfio dopo avere praticato un
buco nel lobo, può trattarsi di un’
infezione. I buchi nei lobi delle orecchie per l’applicazione di
orecchini o
piercing possono causare, indirettamente, episodi di infezione.
La contaminazione può verificarsi se, ad esempio, durante l’intervallo di tempo necessario alla guarigione, la parte in cui l’orecchio è bucato viene in contatto con le
mani non accuratamente
deterse.
In caso di infezione, il lobo si
gonfia, si
arrossa, risulta particolarmente
caldo e la lesione produce un
liquido sieroso. Il trattamento consiste nella disinfezione con appositi prodotti.
Anche se l’orecchio
prude, grattarlo significa aumentare il rischio di infezione o peggiorarla se già in atto. Per ridurre il prurito, applicare dell’
acqua fredda.
Ascessi
Nel condotto uditivo possono formarsi dei piccoli
ascessi che contengono
pus. Una delle cause è rappresentata dall’utilizzo di s
trumenti impropri per rimuovere il
cerume dall’orecchio. I sintomi principali sono dolore e prurito.
In genere, questi foruncoli tendono a
riassorbirsi da soli. In caso contrario, è bene rivolgersi a un
otorino per effettuare un drenaggio del fluido purulento.
Talvolta è indispensabile anche una cura
antibiotica.
Colesteatoma
Il
colesteatoma è una forma di
otite media cronica che si sviluppa con la formazione di una
cisti di
pelle desquamata che si accumula nell’orecchio medio.
L’accrescimento di questo tessuto anomalo tende ad alterare le
strutture anatomiche circostanti. Per questo la malattia può causare
sordità,
paralisi facciale, disturbi dell’equilibrio,
meningite.
Si manifesta come un’
otite cronica, con ipoacusia, otorrea, dolore d’orecchio e vertigine.
Il trattamento è
chirurgico e prevede l’esecuzione di un intervento detto
timpanoplastica.
Sindrome di Ménière
È una malattia che interessa la
parte interna dell’orecchio, in particolare il
labirinto. I sintomi sono numerosi e diversi da persona a persona:
- Vertigini;
- Sudore freddo;
- Palpitazioni;
- Senso di stordimento;
- Nausea;
- Acufene;
- Talvolta udito disturbato o ridotto.
Purtroppo, per la sindrome di Ménière
non esiste una cura risolutiva, perché non se ne conoscono le cause precise. Si possono tenere sotto controllo i sintomi con farmaci anticolinergici e una
dieta appropriata.
Agopuntura e tecniche di rilassamento anti-stress sembrano risultare efficaci per alcune persone.
Acufene
L'
acufene è il classico
ronzio,
fischio o
trillo che viene percepito come proveniente dall’interno del proprio orecchio, che non dipende da suoni esterni e che in alcuni casi si può manifestare in modo tanto intenso da risultare insopportabile.
Le cause di questo disturbo sono svariate: dalla
sindrome di Ménière, ai
traumi, fino all’artrosi cervicale.
Non sono disponibili cure risolutive, ma può risolversi spontaneamente in alcuni casi. Se non si tratta di un disturbo occasionale, ma
permane, potrebbe essere importante sottoporsi ad una
visita dall’otorino per verificare le condizioni di salute del proprio orecchio.
Neurite vestibolare
Si tratta di un’
infezione dell’orecchio interno che interessa il
nervo vestibolare. Può essere una
conseguenza di un raffreddore o dell’influenza.
Il sintomo principale è la
vertigine, che può durare anche periodi di tempo particolarmente lunghi. Compaiono anche sensazione di
stordimento,
nausea e
vomito, parziale abbassamento dell’udito e
nistagmo (movimenti involontari dell’occhio).
La neurite vestibolare viene trattata con
farmaci antinausea e, talvolta, sedativi.
Presbiacusia
È l’
abbassamento graduale, progressivo e
inevitabile dell’udito che si verifica in molti
soggetti anziani, soprattutto
dopo i 65 anni.
Dal momento che la causa è l’invecchiamento, non è possibile impedire il processo. Tuttavia, si può
supplire alla perdita uditiva ricorrendo alle
protesi, sia
rimovibili (i classici apparecchi acustici) che
permanenti.
I sintomi possono interessare
entrambe le orecchie o essere
monolaterali. In genere, l’ipoacusia
coinvolge prima i suoni alti e acuti e poi si estende anche a tutti gli altri.
Herpes zoster auricolare: cos’è l’herpes all’orecchio
Si tratta di un’infezione da
Herpes virus all’orecchio esterno, medio o interno.
I sintomi comprendono il dolore all’orecchio e la comparsa di un’
eruzione cutanea che continua nel
condotto uditivo.
Il trattamento prevede l’assunzione di
cortisonici, mentre non sembrano essere efficaci gli antivirali comunemente usati per curare le infezioni di Herpes virus.
La sordità
A differenza della presbiacusia, che è la perdita progressiva e fisiologica dell’udito nell’anziano, la
sordità (congenita o acquisita) si può verificare in qualunque momento della vita, in modo anche drammatico.
La prima distinzione da fare è quella tra
ipoacusia e sordità vera e propria, che si determina
misurando i decibel che il soggetto è in grado di percepire attraverso un
esame audiometrico. Nel caso la persona esaminata riesca a sentire suoni di intensità compresa fra
20 e 90 decibel, si tratta di
ipoacusia. Se è in grado di percepire solo suoni
oltre i 90 decibel, viene considerata
sorda. La
sordità profonda non permette di percepire
nessun tipo di
suono, per quanto forte possa essere.
Questa condizione così invalidante
può presentarsi alla nascita, oppure essere conseguenza di traumi o malattie dell’orecchio.
Se è congenita o si sviluppa
entro i primi
18 mesi di vita del bambino, viene definita
sordità prelinguale. Il
sordomutismo è una forma di sordità prelinguale.
Le principali
cause di sordità congenita sono:
- Malformazioni del canale uditivo;
- Alcune malattie infettive contratte dalla madre durante la gravidanza (toxoplasmosi, rosolia, infezione da citomegalovirus);
- Meningite;
- Sifilide;
- Traumi;
- Infezioni;
- Esposizione a suoni troppo intensi;
- Assunzione di farmaci ototossici.
Diversamente, se si manifesta dopo che il soggetto ha appreso il linguaggio, è definita
sordità postlinguale.
La sordità può colpire entrambe le orecchie (
sordità bilaterale) o solo una (
sordità monolaterale).
La sordità
si può curare? Dipende.
Se all’origine del difetto c’è una
lesione nervosa, non è possibile fare nulla.
In altri casi, il posizionamento di
impianti cocleari, o la
correzione chirurgica di malformazioni congenite, permettono un recupero totale o parziale della capacità uditiva.
Importantissima la
prevenzione. Durante la gravidanza si può
proteggere il bambino dal rischio sordità riducendo il rischio di contrarre le infezioni potenzialmente dannose per il feto, anche sottoponendosi alle
opportune vaccinazioni. In generale, nel corso di tutta la vita, è possibile farlo
evitando di
trascurare infezioni ritenute banali.
Cos’è l’orecchio addormentato
Di solito si parla di
orecchio addormentato quando si avverte una sensazione di
formicolio e
intorpidimento al padiglione auricolare.
Questa condizione può essere dovuta ad un
trauma o una
malattia che hanno provocato una lesione delle
fibre nervose locali.
Diverso l’effetto, transitorio e benigno, di un
cuscino particolarmente duro sotto la tempia, che può, al risveglio, dare una
sensazione di formicolio.
Cosa significa avere l’orecchio bollente
Avere un orecchio esterno
rosso (anche molto intenso, viola) e
gonfio può indicare più condizioni.
Fra queste sono comprese anche alcune
malattie, come l’eritromelalgia auricolare, o sindrome dell’orecchio rosso. Questo disturbo è causato dall’
infiammazione del nervo trigemino, che provoca anche
cefalea intensa e disturbi della visione.
Alla base dell’orecchio caldo, possono anche esserci condizioni
transitorie, particolari stati d’animo di
stress o
ansia, traumi locali, ad esempio uno spazzolamento piuttosto vigoroso dei capelli o un’asciugatura con phon molto caldo.
Cosa vuol dire avere l’orecchio che pulsa
In determinate circostanze, è possibile sentire il proprio
battito cardiaco, sia
nell’orecchio sinistro che in quello destro. La condizione dell’orecchio che pulsa viene definita
acufene pulsante e viene prodotta dal passaggio del
sangue nei vasi sanguigni.
Si tratta di un caso particolare di acufene, la cui comparsa è legata però a
suoni oggettivi.
Fra le cause dell’orecchio pulsante, anche alcuni
problemi circolatori, anche se più spesso l’acufene pulsante è un’espressione di uno stato di stress intenso.
Orecchio bloccato: cosa fare
La
sensazione di avere l’
orecchio tappato, anche senza dolore, nasce spesso dalla presenza di un
tappo di cerume al suo interno. In questo caso, come ricordano gli esperti, se l’orecchio non si stappa è consigliabile
evitare i rimedi fai-da-te, che aumentano il rischio di infezioni, e rivolgersi all’otorinolaringoiatra per la rimozione.
A questo proposito, è anche utile ricordare che il classico
bastoncino cotonato,
che utilizziamo per la pulizia delle orecchie, è
indicato per la detersione del
solo padiglione.
A volte la causa dell’orecchio ovattato è semplicemente la permanenza di
residui di acqua dopo una doccia o una
variazione rapida di pressione, come quella che si verifica durante il decollo e l’atterraggio di un aereo.
Spesso l’orecchio risulta tappato al
mattino, dopo avere dormito, qualche volta a causa del
raffreddore.
Orecchio tappato e COVID
L’infezione COVID-19 genera
sintomi molto diversi fra loro, anche a seconda delle persone colpite, della loro età, dal sesso, dalla predisposizione genetica e di eventuali
malattie croniche presenti. Sugli aspetti di
eterogeneità della malattia sono ancora aperti
molti studi.
Fra le manifestazioni praticamente sempre presenti, spiccano
raffreddore e mal di gola. Talvolta, si possono rilevare anche disturbi auricolari, come la
sensazione di avere l’orecchio tappato.
In particolare, uno
studio pubblicato sulla rivista International Journal of Audiology mostra come una percentuale di
adulti, compresa
fra il 7 e il 15%, che hanno avuto l’infezione si trascinino nel tempo problemi vestibolari.
I pazienti coinvolti nella ricerca hanno riferito la persistenza di sintomi quali
ronzii e
acufene (tinnito), associati a
vertigine,
capogiro e
nausea.
Gli scienziati che hanno partecipato allo studio dichiarano che
è necessario proseguire gli approfondimenti, per comprendere meglio le cause del fenomeno.
Orecchio che scricchiola: cosa significa
La
percezione di uno
scricchiolio nell’orecchio durante la
masticazione o la deglutizione può essere il segnale di un disturbo dell’
articolazione temporomandibolare oppure di una disfunzione della
tuba di Eustachio.
In questo secondo caso, è la presenza del
muco all’interno del condotto a provocare il rumore.
Orecchio a cavolfiore
Si tratta di una condizione detta anche
otoematoma (o
ematoma pericondrale), una
deformazione del padiglione auricolare causata dalla presenza di un
ematoma fra la cartilagine e la cute che lo riveste.
L’orecchio colpito da questo disturbo si presenta gonfio, arrossato e
ripiegato su se stesso, ricordando così la
forma di un cavolfiore.
La causa può essere un
trauma oppure una serie di traumi, come quelli correlati a sport di contatto e tipici dei
pugili.
Orecchio che rimbomba: di cosa si tratta
Sentire
l’eco nell’orecchio può dipendere da varie cause.
Le condizioni più comuni quando si ha un orecchio che fa rumore e produce un
rimbombo metallico riguardano la presenza di tappi di
cerume,
disfunzioni tubariche o alterazioni del funzionamento della
cassa del timpano. Ma, alla base del fenomeno, si possono trovare anche alterazioni della
postura e blocchi della muscolatura coinvolta nella masticazione.
La chirurgia dell’orecchio
Fra i
trattamenti chirurgici cui può essere sottoposto l’orecchio, due sono piuttosto
paradigmatici.
Il primo è l’
impianto cocleare, che permette di guarire alcuni tipi di sordità. Il secondo è un intervento di
chirurgia estetica, praticato per correggere un difetto diffuso, quello delle cosiddette
orecchie a sventola.
Impianto cocleare: l’orecchio bionico
Quello che viene definito orecchio bionico è in realtà un
impianto cocleare, un
dispositivo che viene inserito
all’interno dell’orecchio interno e che consente ad alcune persone affette da sordità di percepire i suoni.
Qual è il
significato dell’orecchio bionico? Si tratta di un vero e proprio
orecchio artificiale elettronico capace di sostituirsi a quello naturale non funzionante, anche in caso di sordità profonda.
L’intervento di impianto cocleare è indicato nei pazienti con
sordità grave bilaterale che non hanno tratto beneficio dall’applicazione delle protesi tradizionali.
L’otoplastica
Tra i difetti che possono interessare le orecchie, non ci sono solo quelli patologici o funzionali. Un esempio? Le cosiddette
orecchie a sventola, che spingono molte persone alla
correzione chirurgica. Si tratta di un
inestetismo a causa del quale le orecchie risultano prominenti rispetto alla testa.
Malgrado circolino notizie di metodi più o meno alternativi che promettono di eliminare il problema, l’unica
soluzione definitiva è rappresentata dall’intervento chirurgico. Viene definito otoplastica ed è considerato sicuro, efficace e poco invasivo.
Consiste nel
rimodellamento del padiglione e nel riposizionamento, previo
“scollamento” con
rimozione eventuale di una
piccola fetta di cute, della cartilagine in modo che una volta cicatrizzata risulti più aderente alla testa.
Questo intervento si può effettuare anche sui
bambini, ma sarebbe opportuno aspettare che il padiglione auricolare sia completamente sviluppato. Viene eseguito in
anestesia locale ed eventuale sedazione negli adulti e
anestesia generale nei bambini, di solito in regime di day-hospital.
Non lascia cicatrici evidenti, perché i tagli vengono effettuati dietro il padiglione stesso.
La genetica dei lobi
Sapevate che l’intera umanità si divide in
due macrotipi in base alla
genetica dei lobi? Ebbene sì.
Le orecchie umane
differiscono da un soggetto all’altro in mille, piccoli particolari, ma, per questioni genetiche, esistono solo due tipologie di lobi:
- Attaccati ai lati del viso (allele recessivo);
- Liberi (allele dominante).
Nel
primo caso avremo un lobo
piccolo, nel
secondo un lobo più
carnoso che può anche scendere oltre il padiglione o presentarsi sporgente verso l’esterno.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
D. Deutsch. Paradoxes of musical pitch. Scientific American. (1992)
NIH. Cochlear Implants
Domande e risposte
Come si chiama dietro l’orecchio?
La zona dietro l’orecchio viene definita retroauricolare.
Come si chiamano le parti delle orecchie?
L’orecchio è formato da una parte esterna, detta orecchio esterno, e da una interna, invisibile, composta da orecchio medio e orecchio interno. L’orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare, la struttura cartilaginea che raccoglie le onde sonore e le convoglia nel condotto uditivo esterno. Da qui il suono arriva all’orecchio medio, dove incontra il timpano, una struttura membranosa che converte le onde sonore in vibrazioni. Le vibrazioni generate vengono trasmesse attraverso la cosiddetta catena degli ossicini (martello, incudine e staffa) fino all’orecchio interno, in particolare alla coclea. Questa è una struttura a forma di conchiglia, che ospita cellule specifiche che trasformano le vibrazioni in segnale nervoso. Dalla coclea nasce anche il nervo acustico, che trasmette il segnale nervoso al cervello, il quale lo interpreta come suono. Nell’orecchio interno è presente anche l’organo dell’equilibrio, che registra la posizione della testa nello spazio.
Quando fa male l’orecchio, cosa può essere?
La causa più frequente di mal d’orecchio è l’otite, che può colpirlo nella sua parte esterna (otite esterna), media (otite media) o interna (otite interna, anche detta labirintite). I sintomi che accompagnano il dolore sono la sensazione di prurito e di calore e la riduzione dell’udito (ipoacusia). Ci può essere anche febbre. L’otite interna genera anche sintomi di tipo vestibolare, vertigine, capogiri, nausea e vomito. Le otiti batteriche vengono trattate con antibiotici. Per le otiti interne vengono impiegati anche farmaci anticolinergici, che permettono di controllare la vertigine e il nistagmo.
Cosa sono le orecchie?
L’orecchio è un organo pari, ossia presente su entrambi i lati, e simmetrico. È situato nella regione temporale, quella corrispondente alla tempia ed è deputato auna duplice funzione: la percezione dei suoni e il mantenimento dell’equilibrio. Si compone di una parte esterna, visibile (orecchio esterno) e di una parte interna, inserita nell’osso temporale del cranio (che comprende orecchio medio e orecchio interno).
Cosa si può fare quando si ha l’orecchio tappato?
L’orecchio tappato è una condizione spesso causata dalla presenza di un tappo di cerume. In alcuni casi, quando è associato a raffreddore o compare durante un viaggio in aereo, si tratta di una condizione transitoria, che passa spontaneamente o compensando la differenza di pressione fra il condotto uditivo e il naso. Se, però, non accenna a passare è bene rivolgersi ad un otorinolaringoiatra. I rimedi fai-da-te sono sconsigliati, perché potenziale causa di infezione.