Indice
Domande e risposte
Cosa significa mancinismo, come funziona e quanti mancini ci sono nel mondo
Dovendone dare una descrizione sommaria, il mancinismo può essere definito come la tendenza ad utilizzare prevalentemente la
parte sinistra del corpo, in particolare la
mano, per compiere una serie di attività.
Questa predisposizione è dovuta ad una
dominanza emisferica, cioè la
prevalenza di un emisfero del
cervello rispetto all’altro. Ciò predispone all’
uso prevalente di una o dell’altra parte del corpo.
La lateralizzazione non si limita all’uso delle mani: i mancini usano maggiormente sia l’
occhio che l’
orecchio sinistri e l’
emisfero destro del cervello.
Qual è la percentuale di mancini nel mondo? Si stima che sia mancina
una persona su 10 nel mondo.
Malgrado oggi il mancinismo sia
socialmente accettato come una variante meno diffusa ma non patologica di manualità, è importante che si formi una
reale coscienza su cosa significhi. Per questa ragione, ogni anno il
13 agosto si celebra la
Giornata Mondiale dei Mancini, istituita nel 1992.
Alcuni
personaggi famosi dei nostri tempi, che prediligevano l’uso della mano sinistra, sono:
Bill Gates,
Barack Obama,
David Letterman,
Julia Roberts,
Nicole Kidman e
Kurt Kobain.
Nel recente passato, ricordiamo:
Winston Churchill,
Gerald Ford e
Sigmund Freud. Nella storia,
Aristotele,
Immanuel Kant e
Giulio Cesare.
Qual è il contrario del termine “mancinismo”? Destrismo. Mentre il contrario di mancino è destrimane.
Le caratteristiche del mancinismo: mancini si nasce o si diventa?
La
lateralizzazione è una predisposizione di origine
genetica presente fin dalla nascita. Ma non si manifesta subito, nel
neonato, almeno fino a quando il bambino non matura nello
sviluppo motorio.
Cosa significa
mancinismo incrociato? Le attività manuali e motorie di ogni
arto, in generale, sono governate dall’
emisfero opposto. Questo significa che il movimento della
mano sinistra è subordinato all’azione di integrazione dell’
emisfero destro. Ecco perché si dice che i mancini utilizzano di più il
cervello destro.
In realtà, ad essere
incrociato non è il mancinismo, come vorrebbe l’espressione comune, ma il
percorso dell’impulso nervoso che parte dal cervello e arriva ai muscoli degli arti.
Quando nasce il mancinismo, a che età compare nei bambini? Nella misura in cui si tratta di una condizione di
origine genetica, è presente anche nei
neonati. I genitori cominciano ad accorgersi di quale sia la
mano predominante del bambino solo intorno ai
3-4 anni, quando il piccolo approccia movimenti sempre più complessi.
Qual è l’aspetto cerebrale del mancinismo?A dispetto della relativa simmetria anatomica, il cervello umano
non è organizzato in maniera simmetrica per quanto riguarda i
meccanismi funzionali e le attività svolte. La difformità fra un emisfero e l’altro sono molto evidenti, ad esempio, nel caso di azioni come la
scrittura e la
manualità. Per questa ragione, si parla di
asimmetria comportamentale ma anche
funzionale.
Non sono ancora noti
meccanismi precisi con cui agiscono, ma si sa che esistono
fattori genetici che
influenzano questa asimmetria, che ha portato alcuni studiosi a definire l’uomo una
scimmia sbilanciata.
The lopsided ape: Evolution of the Generative Mind è il titolo di un libro pubblicato da Michael C.
Corballis,
psicologo e neuroscienziato neozelandese che si è occupato di
evoluzionismo. L’asimmetria non è presente nelle altre grandi scimmie: questo suggerisce che si tratti di un fenomeno legato all’evoluzione umana.
Il mancinismo si eredita? Se è vero che
l’uso delle mani dipende da fattori genetici ereditari, l’uso preferenziale della mano destra o sinistra
non dipende però da
un solo gene. È stata dunque
smentita la teoria, un tempo ritenuta fondata, che esistesse un
gene del mancinismo. L’attribuzione di alcune attività alla parte destra o sinistra
è più complessa e coinvolge diversi geni.
Si è anche scoperto che le
asimmetrie anatomiche sono molto più presenti nel corpo di quanto non pensiamo e che gli stessi geni che contribuiscono a determinarle influenzano anche la tendenza ad usare una parte o l’altra.
Secondo alcune ricerche, l’esposizione a determinate sostanze (fra cui livelli più elevati della norma di
testosterone) o eventi durante la
gravidanza, potrebbe favorire la scelta della mano sinistra come prevalente.
Siamo asimmetrici
Molti
ricercatori hanno studiato i
meccanismi genetici della manualità per capire le origini del
pregiudizio e i suoi fondamenti scientifici. Le loro ricerche hanno anche permesso di
studiare meglio l’
evoluzione dell’utilizzo delle
mani e l’asimmetria funzionale del cervello.
Ciò che è emerso è che la
manualità è sotto il controllo di molte
varianti, alcune delle quali sono rappresentate da
geni che contribuiscono anche alla determinazione dell’
asimmetria nell’uso degli
arti.
Si ritiene che l’uso
preferenziale della
mano destra risalga ad almeno
mezzo milione di anni fa. Esso è correlato anche con l’asimmetria della
corteccia motoria e delle aree dedicate al linguaggio.
Le cause: il mancinismo è genetico?
L’uso della
mano sinistra nell’esecuzione delle
azioni manuali dipende dalla prevalenza dell’
emisfero destro in alcune attività che vanno anche oltre l’uso delle mani.
I mancini usano di più sia l’
orecchio che l’
occhio sinistri.
La lateralizzazione riguarda anche il
piede. Sono numerosi i
campioni di calcio divenuti tali grazie alla potenza del loro sinistro. Dalle leggende del passato
Diego Armando Maradona e
Gigi Riva, al compianto
Siniša Mihailovic fino ai giovani di oggi, uno fra tutti l’emergente
Nicolò Zaniolo.
Da cosa deriva questa predisposizione? Si stima che in un
25% dei casi dipenda da uno specifico
assetto genetico. Si ritiene inoltre che la
possibilità di avere un figlio mancino
raddoppi se lo è
uno dei due
genitori.
Il mancinismo è ereditario? La predisposizione ad essere mancini
può essere dunque ereditaria. Ma la genetica non spiega tutto. Infatti, gli studiosi hanno osservato che il
20-25% dei
gemelli omozigoti non possiede la stessa mano dominante, pur condividendo un codice genetico perfettamente identico.
L’asimmetria funzionale
fra gli emisferi cerebrali deve, quindi, essere
influenzata anche da
altri fattori, di tipo
ambientale.
Il mancinismo vicariante e la neurologia
La
lateralizzazione sinistra può, in alcuni casi, derivare da una
patologia. Ad esempio, un
problema neurologico che mette
fuori uso le aree dell’emisfero sinistro che sovrintendono alle attività manuali. Oppure un
disturbo dei nervi che trasmettono gli
impulsi nervosi dall’encefalo alla periferia. Tutti fattori che possono determinare una
paralisi della
parte destra del corpo e costringere ad usare la sinistra.
In questo caso si parla di
mancinismo vicariante, ossia di utilizzo dell’arto sinistro
in supplenza di quello destro
indisponibile a causa di una malattia.
All’origine del pregiudizio: la lateralizzazione come fenomeno naturale
Il
preconcetto ha probabilmente origine dalla
maggior diffusione in natura della lateralizzazione destra.
Fra gli
uomini (e gli
animali) la tendenza a utilizzare la
parte destra del corpo è più
diffusa: si stima che riguardi
l’85% della popolazione mondiale. La
statistica è così schiacciante da avere innescato in qualche modo la
convinzione che questo
corrisponda alla normalità.
Contestualmente, la statistica ha contribuito alla formazione di un
pregiudizio sull’uso della
parte sinistra del corpo.
L’
unica popolazione che, nella storia che ci è dato conoscere, ha considerato il mancinismo come una sorta di
fortuna è quella degli
Incas. Come prevedibile, nel
Medioevo ha invece incontrato le resistenze più potenti: all’epoca, per esempio, si riteneva che il veleno somministrato con la sinistra fosse più efficace.
Mancinismo ed esoterismo. Alla scelta della mano sinistra come prevalente è stato anche attribuito un significato
esoterico. Intorno ad esso sono nate
credenze che si sono progressivamente radicate, mantenendosi vive nella storia. Queste hanno avuto riflessi in ambiti quali l’
astrologia e gettato le basi per atti di
discriminazione, che non hanno risparmiato la storia recente e anche gli ambienti scientifici.
Basti pensare che, alla
fine dell’800, il celebre studioso Cesare Lombroso ipotizzava che i mancini avessero più probabilità di diventare dei
criminali rispetto ai destrimani.
Anche a
scuola, il pregiudizio è stato presente in maniera significativa e impattante, almeno fino a qualche anno fa.
Il mancinismo nel linguaggio comune
Il
pregiudizio nei confronti della lateralizzazione sinistra è radicato anche nel
linguaggio.
In inglese, ad esempio, la parola
right, usata per indicare la
destra, significa anche
giusto, mentre
left vuol dire anche
lasciato.
In francese, sinistra viene tradotto con il termine
gauche, che significa anche
maldestro.
Fino a qualche anno fa, la
mano sinistra veniva definita, anche in alcuni luoghi educativi, la
mano del diavolo. Sono di uso comune espressioni come
alzarsi con il piede sinistro (per indicare una cattiva predisposizione d’animo),
giocare un tiro mancino (ovvero ingannare) e avere uno sguardo sinistro (lo sguardo del male).
Sant’Agostino affermava: “La destra è presa quale parte buona o in bene, in giustizia, e la sinistra quale parte cattiva, in male o ingiustizia”.
D’altra parte, è l'
etimologia stessa
della parola a rivelare l’atteggiamento sociale nei confronti di questa condizione. Il termine
mancino ha origine
latina: deriva da
mancus, che significa
mutilato,
storpio.
Nella tradizione dei Paesi
musulmani, ad esempio, è previsto che si mangi e ci si lavi con la mano destra, mentre si usi la mano sinistra, considerata impura, per la pulizia delle parti intime.
Il mancinismo contrastato: quando viene corretto e quali sono le conseguenze
Il mancinismo è stato (ed è, in alcuni contesti)
contrastato, ad esempio tramite l’utilizzo di
bende per immobilizzare l’arto superiore sinistro e
costringere il bambino a
scrivere con la mano
destra. Con conseguenze serie, che comprendevano
malessere, ritardi nello sviluppo,
balbuzie.
Fino a pochi anni fa, l’uso predominante della sinistra è stato
corretto e
scoraggiato.
In
Giappone, l’incidenza del mancinismo è
significativamente più bassa rispetto al resto del mondo. Questi numeri sono spiegati dall’abitudine diffusa a contrastare e correggere l’uso prevalente della mano sinistra.
Mancinismo e intelligenza: fra mito e realtà
Secondo la maggior parte delle
credenze, il mancinismo è legato ad uno
svantaggio in termini di
sviluppo, sia motorio che intellettivo. Secondo altre, invece, almeno in alcuni ambiti
vicini all’arte, sarebbe un
vantaggio.
Ciò che è
emerso dagli studi è che le persone mancine hanno uno
sviluppo motorio e un’
intelligenza in linea con quelli della popolazione generale. Talvolta incontrano difficoltà
nell’uso di oggetti, come le forbici, cosa che li fa sembrare più goffi e impacciati. Ma questo è perché la maggior parte di questi utensili sono
progettati per essere utilizzati da
destrimani.
Anche la
scrittura può nascondere alcune insidie, da questo punto di vista. Scrivere
da sinistra verso destra è complicato per una persona che lo fa con la mano sinistra. Per questa ragione, molti mancini tendono a scrivere
da destra verso sinistra, un po’ come sembra facesse uno dei rappresentanti più blasonati della categoria,
Leonardo da Vinci.
Alcune
ricerche eseguite negli anni ’90, hanno messo in evidenza un’
aspettativa di vita inferiore dei mancini rispetto ai destrimani. Ma
studi successivi hanno appurato che, in realtà, non ci sono differenze nei tassi di mortalità fra le due categorie di persone.
In seguito, alcuni
studiosi hanno rilevato correlazione maggiore fra il mancinismo e lo
sviluppo di malattie come
sindrome delle gambe senza riposo,
asma,
schizofrenia, rispetto ai destrimani; e, per contro, un minore rischio di andare incontro a
patologie polmonari croniche di tipo ostruttivo o
polmoniti. Tuttavia, queste osservazioni
non sono mai state dimostrate scientificamente.
Uno studio condotto presso l'Università di Yale e pubblicato nel 2013 ha evidenziato come i mancini abbiano maggiori probabilità di soffrire di disturbi psicotici, come la
schizofrenia, rispetto ai disturbi dell'umore (
depressione, disturbo bipolare), per i quali non è stata messa in luce alcuna evidenza di correlazione con la preferenza manuale.
Uno
studio pubblicato sulla rivista Scientific American nel 2016 mostra come, in realtà,
l’utilizzo prevalente della
mano destra possa influenzare alcuni comportamenti o il rischio di sviluppo di alcuni
disturbi. Ma si tratta di
ipotesi che non hanno ancora trovato sostegno.
Una
ricerca australiana pubblicata nel 2006 mostra come i mancini tendano a stabilire
connessioni più veloci fra l’emisfero destro e quello sinistro del cervello, quindi ad
elaborare pensieri più rapidamente. Questa ricerca mette anche in luce come i mancini siano avvantaggiati in
alcuni sport, ad esempio il baseball, la scherma e il tennis.
Il mancinismo nelle arti
Il mancinismo sembra anche essere correlato con una
maggiore creatività.
Nella storia, è possibile trovare le tracce di
numerosi artisti che utilizzavano la mano sinistra per creare le loro opere. Uno di questi personaggi famosi era
Michelangelo Buonarroti, che lo faceva di nascosto, per non cadere vittima dei pregiudizi imperanti. Un altro grande esponente della storia dell’arte italiana e mondiale mancino fu
Caravaggio. In un famoso autoritratto, il pittore
Albrecht Dürer si presenta con la mano che si tiene chiuso l’abito, mentre la sinistra è impegnata a dipingere.
Pablo Picasso e
Raffaello Sanzio sono altri due nomi di celebri artisti mancini.
Come loro, molti altri artisti del passato potrebbero essere stati mancini e
averlo nascosto ai più.
Mancinismo e linguaggio: autismo e balbuzie
Esistono diverse evidenze che suggeriscono che la
manualità e il
linguaggio si siano evoluti insieme.
Normalmente, è l’
emisfero sinistro a dominare per quanto riguarda il
linguaggio. Ma nei mancini una nutrita sottopopolazione ha invece dominanza dell’
emisfero destro.
Uno
studio ha osservato una
percentuale maggiore di mancini fra le persone affette da
disturbi dello spettro autistico, inclusa la
sindrome di Asperger. Fra di essi, è stata osservata una
correlazione fra l’uso prevalente della mano sinistra e qualche problema in più con il linguaggio. Questo ha fatto supporre che il
mancinismo nei soggetti autistici possa essere predittivo di una
prognosi peggiore per quanto riguarda le performance linguistiche.
A questo proposito, molti si domandano se autistici si nasca, come nel caso del mancinismo, o si diventi. L’autismo compare già negli stadi prenatali, durante la gravidanza.
Fra le persone che soffrono di
balbuzie, spesso si osserva l’uso prevalente della mano
sinistra. In alcuni casi, il
legame fra le due condizioni è così forte che si parla di
sindrome mancinismo balbuzie.
Le
spiegazioni sono diverse: una di queste interpreta la balbuzie come una delle
conseguenze del mancinismo corretto, che subentrerebbe come ritardo nell’espressione verbale del bambino.
Mancinismo e disturbi specifici dell’apprendimento: dislessia e disgrafia
La
dislessia è una
condizione che comporta una
difficoltà specifica nella decodifica dei
segni grafici, che si manifesta nella fase di apprendimento della lettura. Si tratta di un cosiddetto
DSA, un disturbo specifico dell’apprendimento, non correlato a ritardi di sviluppo neurologico e intellettivo. Le ripercussioni della dislessia si manifestano non solo nella
lettura, ma anche, inevitabilmente, nella
scrittura.
Alcune ricerche mostrano come alcune asimmetrie cerebrali atipiche sono associate con
disturbi del neurosviluppo, come appunto la dislessia.
La
disgrafia è una condizione che si manifesta con una
scrittura lenta e faticosa, oppure impulsiva e poco controllata, maldestra e difficilmente interpretabile. La scrittura di una persona disgrafica è
complessa da leggere,
disordinata e caratterizzata da un
livello intellettivo inferiore a quello del soggetto considerato per età e classe scolastica.
Malgrado le apparenze, però, anche la disgrafia
non è associata a nessun deficit intellettivo o neurologico. Il problema riguarda solamente l’
attività manuale puramente esecutiva della scrittura e non l’
elaborazione del pensiero che vi sta dietro.
La
disgrafia interessa prevalentemente la popolazione maschile, che rappresenta l’80%
circa delle persone colpite. Ha anche maggiore incidenza fra i
mancini. Si ritiene che questa correlazione si possa spiegare con la
maggiore difficoltà a scrivere verso destra per chi usa la mano sinistra.
Il mancinismo e la matematica
Benché le
credenze sulle particolari
doti matematiche dei mancini siano diffuse,
non sono disponibili studi scientifici a supporto.
In realtà, segnaliamo lo
studio "The Relationship between Handedness and Mathematics Is Non-linear and Is Moderated by Gender, Age, and Type" che
conferma l’incoerenza dei dati che sono emersi dalle varie ricerche effettuate in proposito. Il lavoro conferma che la scelta preferenziale della mano
correla con il talento matematico. Ma evidenzia che la
dimensione e la
qualità di questo legame sono più
complicate di quanto non appaia.
Il mancinismo animale: anche il cane può essere mancino
Lo sviluppo di
alcuni animali è asimmetrico. Un esempio è rappresentato dalla
lumaca, il cui
guscio può avvolgersi verso destra o verso sinistra.
Anche il
cane e il
gatto possono essere
mancini: per verificarlo è sufficiente osservare come
scodinzolano, cioè se muovono la coda
prevalentemente verso destra o verso sinistra.
Poiché il mancinismo nel
cucciolo di cane, così come nell’uomo,
non è una malattia né l’espressione di una condizione patologica,
non ha senso ricercare rimedi per contrastarlo.
Si parla molto di mancinismo correlato a
problemi motori, specialmente per cuccioli di
alcune razze, come il
Jack Russell e il
Pitbull. Nel
pastore tedesco, sembra che il mancinismo, che appare come un’imperfezione nella razza, consenta invece al cane una
maggiore stabilità.
In
veterinaria, la lateralizzazione nel movimento influenza l’
appiombo, cioè la
direzione degli arti in rapporto al suolo quando l’animale è piazzato. Il mancinismo ha un certo
impatto in animali di
grossa taglia, come i
cavalli. In essi può determinare un
assetto differente, con una base più ampia e petto stretto, come si osserva nel
cavallo da sella Americano.
Mancinismo: il test
Non esiste un vero e proprio esame per
decretare questa predisposizione. Ma si può
prestare attenzione ad alcuni particolari che ci dicano qual è la
mano predominante.
Per capire qual è la
lateralizzazione di un bambino, dobbiamo osservare qual è il piede con cui comincia a
salire una scala, con quale mano
afferra un oggetto che gli è stato lanciato, con quale piede
tira calci ad un pallone istintivamente.
Esiste anche il cosiddetto
test dell’applauso, secondo il quale basta osservare qual è la mano che
sta sopra all’altra mentre vengono battute l’una contro l’altra per capire qual è la dominante.
Libri che trattano di mancinismo e psicologia
Fra i
libri più noti che propongono un’
analisi psicologica del fenomeno, citiamo il libro
Dizionario dei mancini, di
Pierre-Michel Bertrand.
Esistono poi testi che raccolgono
serie di aneddoti su questo fenomeno (
Storia dei mancini. Ovvero sulla gente fatta a rovescio) e commenti specifici sulla pratica di alcune
attività sportive da parte delle persone mancine (
Appunti di golf per mancini, e non solo).
Per chi ama le letture in inglese,
The left-handed book, di
James T. deKay.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Quanto vive in media un mancino?
Il mancinismo non è associato ad una riduzione dell’aspettativa di vita.
Cosa cambia nel cervello di un mancino?
A dispetto di una anatomia macroscopicamente simmetrica, il nostro cervello è asimmetrico dal punto di vista funzionale. Alcune attività, come quelle connessi alle azioni manuali e al linguaggio, sono localizzate in un emisfero, di solito il sinistro. In alcune persone, tuttavia, questa lateralizzazione è opposta. La localizzazione delle aree deputate alla manualità nell’emisfero destro è alla base del mancinismo. Questa dipende nel 25% dei casi da fattori genetici.
Che caratteristiche hanno i mancini?
Le peculiarità dei mancini riguardano essenzialmente l’uso delle mani, degli occhi, delle orecchie e dei piedi. Il mancinismo non è associato a deficit intellettivi, né, a quanto sembra, a vantaggi in questo senso. Anche se alcuni studi sembrano mettere in luce una certa predisposizione a sviluppare determinate malattie, l’aspettativa di vita è uguale a quella della popolazione generale. I mancini possono apparire più goffi e maldestri nell’esecuzione di alcune attività, ma questo dipende dal fatto che molti oggetti di uso comune, come le forbici, sono nati per un uso destrimane. Anche la scrittura da sinistra a destra rappresenta un’insidia per una persona che usa la mano sinistra.
Perché ci sono più destrorsi che mancini?
Perché le aree deputate alla manualità sono di solito localizzate nell’emisfero destro del cervello.
Cosa hanno in più i mancini?
In realtà non sono stati chiariti dal punto di vista scientifico i presunti vantaggi e svantaggi di cui è intrisa la credenza popolare. Sembra che le persone che usano preferenzialmente la mano sinistra siano più creative, ma gli studi a supporto di queste teorie devono essere perfezionati.