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Domande e risposte
Globuli rossi: che cosa sono?
I globuli rossi (detti anche eritrociti) sono un tipo di cellule che compongono il sangue, dalla forma simile a quella di un disco biconcavo. Possiamo pensare a un disco che teniamo fra il pollice e l’indice e di cui premiamo con le due dita la parte centrale sopra e sotto.
I globuli rossi sono le cellule più numerose del sangue: ne abbiamo circa 5,2 milioni per millimetro cubo di sangue. Vengono prodotti nel midollo osseo grazie a un ormone chiamato eritropoietina e a sostanze di supporto come ferro, vitamina B12, eme (la parte non proteica dell’emoglobina) e folati. Non avendo nucleo, i globuli rossi contengono l’emoglobina, una proteina che ha il compito di trasportare l’ossigeno che respiriamo dai polmoni ai tessuti dell’organismo e di trasportare l’anidride carbonica, che è il prodotto di scarto del metabolismo, ai polmoni, perché venga espulsa. Tutto in ogni respiro.
Il ciclo di vita dei globuli rossi nell’uomo è di circa tre mesi. Successivamente vengono eliminati dalle cellule specializzate del sistema immunitario (i macrofagi) di milza e fegato. Non tutto viene perduto: il ferro viene recuperato per formare nuovi globuli rossi, mentre il resto del materiale costituisce la base della bilirubina, escreta nella bile.
Cosa succede nei globuli rossi durante la respirazione?
Ciascun globulo, che come abbiamo visto è una cellula praticamente “vuota”, priva com’è di nucleo e strutture interne, si carica quanto più può di emoglobina, una molecola proteica pigmentata (di rosso, naturalmente) il cui componente principale è il
ferro, a sua volta prodotta dal midollo osseo. Più emoglobina produciamo, più ossigeno garantiamo alle nostre cellule, perché è proprio questa molecola che si lega agli atomi di ossigeno a livello polmonare, e poi li trasporta con sé muovendosi nel sangue con i globuli rossi.
Una volta che gli eritrociti arrivano nei polmoni, l’
emoglobina in essi contenuta si lega agli atomi di ossigeno formando l’
ossiemoglobina. Il colore dei globuli rossi con l’ossigeno “fresco” è di un bel rosso brillante. Questi ultimi, come abbiamo visto, hanno una struttura biconcava, leggermente schiacciati al centro come una pizza, per poter superare agevolmente la barriera costituita dalle pareti dei vasi sanguigni.
Una volta che il sangue ossigenato, quindi i nostri eritrociti carichi di ossiemoglobina, arrivano ai capillari, che sono i vasi più sottili e periferici, si riversano nel
plasma (la parte liquida del sangue) e da questo alle cellule dei vari distretti del corpo. A loro volta, le cellule prendono l’ossigeno di cui hanno bisogno, e rilasciano l’anidride carbonica, sostanza di scarto del loro metabolismo, che a sua volta si lega con l’emoglobina dei globuli rossi, che diventa ora
carbominoemoglobina, e assumendo una colorazione rossa più scura. Il sangue con i globuli rossi pieni di carbominoemoglobina tornano al cuore, da cui viene ripompato verso i
polmoni per ricaricarsi di ossigeno (piccola circolazione).
Globuli rossi alti e bassi. Come leggere l'emocromo
L'emocromo (detto anche emogramma) è un esame di laboratorio che tramite un prelievo di sangue ci permette di avere informazioni dettagliate sulle cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Per quanto riguarda i globuli rossi, l’emocromo completo include:
- Il calcolo del numero dei globuli rossi (GR);
- La definizione dei livelli dell'emoglobina (Hb);
- La definizione dei livelli dell'ematocrito (HCT), cioè la percentuale di globuli rossi presenti nel volume totale del sangue;
- La valutazione di alcune caratteristiche fisiche (indici) dei globuli rossi:
- Il volume corpuscolare medio (MCV), che misura della grandezza media dei globuli rossi;
- La quantità media di emoglobina (MCH), che trasporta ossigeno nei globuli rossi;
- Ia concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC), cioè la percentuale media di emoglobina presente dentro i globuli rossi;
- L'ampiezza della distribuzione dei globuli rossi (RDW), che misura l’ampiezza delle variazioni di grandezza dei globuli rossi.
I valori normali dell’emocromo si differenziano in base al
sesso, all’
età e alla
strumentazione usata. Sono differenti per esempio fra adulti e bambini. Un valore leggermente più alto o più basso rispetto ai valori considerati normali non deve dunque farci allarmare, anche se riguarda i bambini. Solo il medico può valutare il significato di un certo valore alla luce dello stato di salute complessivo della persona, di eventuali terapie in corso e di fattori come età, sesso o familiarità.
Carenza di globuli rossi, ferro e anemia
Ferro e quantità di globuli rossi sono due elementi correlati, essendo il ferro parte fondamentale della struttura dell’emoglobina. Pertanto una diminuzione sensibile dell’apporto di ferro può avere conseguenze sul numero di globuli rossi. Va detto che con l'invecchiamento, l'emoglobina e l'ematocrito diminuiscono lievemente, anche se non dovrebbero comunque scendere al di sotto dei valori normali. Lo stesso nelle donne durante le mestruazioni, la carenza di ferro dovuta alla perdita ematica cronica per più giorni.
Avere globuli rossi bassi o leggermente bassi può essere dovuto ad anemia da carenza di ferro (o anemia sideropenica), che può interessare gli adulti ma anche i bambini allo stesso modo. Si parla di anemia conclamata quando i valori di emoglobina nel sangue sono al di sotto di 12 grammi per decilitro (g/dL) nelle donne e di 13,4 g/dL negli uomini.
I sintomi più comuni dell’anemia sono:
- Mal di testa (cefalea) ed emicranie frequenti;
- Colorito pallido della pelle e delle mucose;
- Affaticamento e spossatezza (astenia);
- Difficoltà respiratorie (dispnea).
La
terapia per l’anemia dipende dalla sua causa e dalla gravità.
Se i valori sono leggermente bassi si consiglia al paziente un’
alimentazione contenente cibi ricchi di ferro come carne rossa, in grado di stimolare la produzione di emoglobina, oppure l’integrazione dello stesso.
In alcune specifiche situazioni conseguenti all'anemia, per aumentare il valore dell’emoglobina si propone una
trasfusione di globuli rossi.
Nel caso di anemia nei bambini, il pediatra saprà consigliare l’iter diagnostico più idoneo e la cura adatta a ogni situazione.
Globuli rossi alti (policitemia)
Si parla di policitemia quando i globuli rossi sono più alti dei valori normali. Questi aumenti sensibili di globuli rossi possono essere di due tipi:
- Policitemia primaria, direttamente associata a difetti nella produzione dei globuli rossi, come la cosiddetta policitemia vera, una malattia del midollo osseo che aumenta la produzione dei globuli rossi, o la policitemia familiare congenita primitiva;
- Policitemia secondaria, che dipende da altri fattori o problemi di salute che influenzano la produzione dei globuli rossi. Queste sono in genere associate a un aumento della produzione di eritropoietina e sono solitamente scatenate da ipossia cronica dovuta a malattie come l’enfisema, la bronchite cronica, ma anche a malattie cardiovascolari croniche, apnee del sonno, o alla presenza di tumori o malattie rare che producono eritropoietina.
Anche la forte
disidratazione può causare un aumento dei globuli rossi e si parla in questo caso di policitemia relativa ed è associata a grave
diarrea, forte
vomito o sudorazione eccessiva.
Ci sono poi la cosiddetta
policitemia da stress è dovuta una diminuzione del volume del plasma, e la
policitemia del fumatore dove l’aumento dell’emoglobina è dovuto all’anidride carbonica.
I
sintomi più comuni dei globuli rossi alti sono debolezza, affaticamento, mal di testa,
prurito, lividi, dolori articolari o addominali e capogiri.
La
policitemia vera è un raro
tumore del sangue, una neoplasia mieloproliferativa cronica dove non solo i globuli rossi sono alti, ma si assiste anche a i globuli bianchi e le piastrine. È una malattia cronica a decorso lento e progressivo. È bene riconoscerla al più presto per ridurre l’impatto di gravi complicanze cardiovascolari e poter agire con un trattamento che prevede salassi (flebotomia), basse dosi di aspirina, ruxolitinib, interferone. Raramente è necessario il trapianto di cellule staminali.
La cura per i globuli rossi molto alti quindi varia a seconda della causa che la provoca e procedendo con terapie di supporto come flebotomia per poter mantenere l’ematocrito sotto il 50%.
Anemia in gravidanza
L’anemia in
gravidanza è piuttosto frequente ed è dovuta principalmente a carenza di ferro e di folati. L'ematocrito normalmente aumenta subito dopo il parto. I livelli di emoglobina (Hb) e ematocrito sono classificati come anemici quando:
- Nel primo trimestre l’emoglobina è minore di 11 g/dL e l’ematocrito è inferiore al 33% del valore normale;
- Nel secondo trimestre l’emoglobina è minore di 10,5 g/dL e l’ematocrito è inferiore al 32% del valore normale;
- Nel terzo trimestre l’emoglobina è minore di 11 g/dL e l’ematocrito è inferiore al 33% del valore normale.
Se l'emoglobina è minore di 11,5 g/dL già all'inizio della gravidanza, le donne possono essere trattate a scopo profilattico.
Globuli rossi nelle urine
Può succedere di rilevare anche all’
esame delle urine la presenza di globuli rossi e si parla in questo casi di ematuria. Vanno fatti degli approfondimenti perché i globuli potrebbero provenire dai reni o dal tratto urinario.
Le
cause di più comuni di
ematuria sono infezioni della vescica o dei reni, troppo esercizio fisico che possa aver provocato una piccola lesione, ma anche l’assunzione di alcuni farmaci come la fenazopiridina.
Negli uomini anche l’
ingrossamento della prostata può portare a ematuria. Per limitare il problema è sempre consigliato idratarsi a sufficienza e urinare per mantenere puliti i canali urinari. Per le donne è importante ridurre l’impatto di infezioni facendo attenzione a pulire le aree interessate dalla parte anteriore a quella posteriore, non viceversa.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Quali sono i valori normali dei globuli rossi?
I valori normali dell’emocromo si differenziano in base al sesso, all’età e alla strumentazione usata. Sono differenti per esempio fra adulti e bambini. Un valore leggermente più alto o più basso rispetto ai valori considerati normali non deve dunque farci allarmare. Solo il medico può valutare il significato di un certo valore alla luce dello stato di salute complessivo della persona, di eventuali terapie in corso e di fattori come età, sesso o familiarità.
Cosa vuol dire quando i globuli rossi sono bassi?
Ferro e quantità globuli rossi sono due elementi correlati, essendo il ferro parte fondamentale della struttura dell’emoglobina, e pertanto una diminuzione sensibile dell’apporto di ferro può avere conseguenze sul numero di globuli rossi. Avere globuli rossi bassi o leggermente bassi può essere dovuto ad anemia da carenza di ferro (o anemia sideropenica). Si parla di anemia conclamata quando i valori di emoglobina nel sangue sono al di sotto di 12 grammi per decilitro (g/dL) nelle donne e di 13,4 g/dL negli uomini.
Perché si hanno i globuli rossi alti?
Gli aumenti sensibili di globuli rossi possono essere di due tipi:
- La policitemia primaria, direttamente associata a difetti nella produzione dei globuli rossi, come la cosiddetta policitemia vera, una malattia del midollo osseo che aumenta la produzione dei globuli rossi, o la policitemia familiare congenita primitiva;
- La policitemia secondaria, che dipende da altri fattori o problemi di salute che influenzano la produzione dei globuli rossi. Queste sono in genere associate a un aumento della produzione di eritropoietina e sono solitamente scatenate da ipossia cronica dovuta a malattie come l’enfisema, la bronchite cronica, ma anche a malattie cardiovascolari croniche, apnee del sonno, o alla presenza di tumori o malattie rare che producono eritropoietina.
Quanti sono i globuli rossi nel sangue?
I globuli rossi sono le cellule più numerose del sangue: ne abbiamo circa 5,2 milioni per millimetro cubo di sangue.