Dopamina: che cos'è, a cosa serve ed effetti

Dopamina: che cos'è, a cosa serve ed effetti

Indice 

Domande e Risposte

Dopamina: motivazione e piacere

La dopamina, è un neurotrasmettitore, appartenete alla famiglia delle catecolamine. In altre parole è una sostanza chimica che svolge un ruolo cruciale nella comunicazione tra le cellule nervose del cervello. È nota soprattutto per il suo ruolo nella regolazione del piacere, della ricompensa e della motivazione, tanto da essere chiamata “neurotrasmettitore della motivazione e del piacere”. Ma i suoi effetti si estendono ben oltre, a funzioni motorie, cognitive e comportamentali, vediamoli nel dettaglio.
 

immagine che descrive le informazioni principali sulla dopamina

Dopamina: gli effetti principali 

La ricompensa

Come anticipato la dopamina è nota soprattutto per il suo legame con il piacere e il benessere, dal momento che regola il sistema di ricompensa e piacere. Quando compiamo un'azione gratificante, come raggiungere un obiettivo importante, il cervello rilascia dopamina. Questo rilascio agisce come una "ricompensa" chimica, stimolandoci a ripetere quel comportamento.
 

Motivazione

Oltre a farci sentire bene dopo aver raggiunto un obiettivo, la dopamina è responsabile della spinta che ci fa iniziare e portare avanti azioni che potrebbero portarci a quel risultato gratificante. Una carenza di dopamina può causare una riduzione di motivazione, comunemente associata a condizioni come la depressione.
 

Movimento ed equilibrio 

La dopamina svolge un ruolo importante nella coordinazione dei movimenti. Malattie come il Morbo di Parkinson sono causate dalla degenerazione delle cellule cerebrali che producono dopamina. Questo provoca rigidità muscolare, tremori e difficoltà nei movimenti. Secondo diversi studi la dopamina rivestirebbe un ruolo centrale anche in altre patologie come la sindrome da deficit di attenzione (ADHD), la schizofrenia/psicosi, comportamenti compulsivi e dipendenza da cibo e gioco, droghe e farmaci. 
 

Apprendimento e memoria

La dopamina è indispensabile nei processi di apprendimento e memoria. Stimolando l'associazione tra comportamenti e ricompense, aiuta il cervello a ricordare le azioni che portano a risultati positivi e a evitarne altre che non sono vantaggiose. Per questo: favorisce l’attenzione e l’apprendimento, aumentando la capacità di concentrazione. Contribuisce al buon funzionamento della memoria, soprattutto quella collegata al lavoro e alle attività quotidiane.
 

Regolazione dell'umore

L’equilibrio della dopamina contribuisce a mantenere stabile l'umore. Un eccesso o una carenza di dopamina può influenzare profondamente il nostro stato emotivo, contribuendo a condizioni come l'ansia, la schizofrenia o i disturbi bipolari.
 

Altri effetti benefici della dopamina

Azioni benefiche potenziate dal fatto che la dopamina: 

  • Aiuta a regolare il ritmo sonno/veglia;
  • Agisce come vasodilatatore;
  • Agisce sull'attività dei linfociti (coinvolti nella risposta del sistema immunitario);
  • Aumenta l'eliminazione del sodio attraverso le urine;
  • Favorisce la motilità intestinale;
  • Riduce la secrezione di insulina da parte delle cellule beta pancreatiche;
  • Inibisce la secrezione de prolattina da parte dell’ipofisi.

Come funziona la dopamina?

Tutti questi effetti derivano dal fatto che come neurotrasmettitore la dopamina, prodotta  in specifiche aree del cervello, tra cui la substantia nigra e l'area tegmentale ventrale, si lega a cinque principali recettori: D1, D2, D3, D4 e D5. Ciascuno dei quali “portatore” di effetti diversi. Quindi, dal modo in cui la dopamina interagisce con questi recettori derivano le specificità dei singoli effetti. 

Squilibri di dopamina e condizioni associate

Da queste premesse, si deduce come uno squilibrio nella produzione o nell'uso della dopamina possa comportare notevoli conseguenze ed essere associato a diverse condizioni tra cui:

  • Problemi psichici, come: depressione. Bassi livelli di dopamina possono contribuire alla depressione, dal momento che sono stati collegati a una riduzione di interesse per le attività quotidiane e alla mancanza di motivazione, portando chi ne soffre a sentirsi apatico, triste o privo di energia. La carenza di dopamina è stata correlata anche all’anedonia: l'incapacità di provare piacere da attività che normalmente lo offrirebbero, come mangiare, socializzare o altre attività ricreative. (ADHD): condizione in cui si ritiene che ci sia una carenza di dopamina nelle aree del cervello che regolano l'attenzione e il comportamento;
  • Disturbi del movimento. La carenza di dopamina nelle aree motorie del cervello provoca difficoltà nei movimenti e nella coordinazione, e si associa a patologie e sintomi come: Morbo di Parkinson; rigidità muscolare, lentezza nei movimenti (bradicinesia) e difficoltà di equilibrio;
  • Disturbi cognitivi, come difficoltà di concentrazione. La dopamina è coinvolta nella regolazione dell'attenzione e del focus, quindi una carenza può causare problemi di concentrazione, pensiero lento e difficoltà nell'elaborazione delle informazioni. Deficit di memoria. Bassi livelli di dopamina possono influenzare negativamente la memoria e la capacità di ricordare informazioni a breve e lungo termine;
  • Disturbi motivazionali, come: apatia e mancanza di motivazione. Una carenza di dopamina può causare una perdita di interesse per le attività quotidiane, rendendo difficile avviare o completare compiti;
  • Disturbi del sonno, come: insonnia o sonnolenza eccessiva. Bassi livelli di dopamina possono interferire con la qualità del sonno, portando a insonnia o a eccessiva sonnolenza diurna;
  • Disfunzioni sessuali, come: riduzione della libido: La dopamina è associata al desiderio sessuale e alla funzione sessuale, quindi una sua carenza può portare a una diminuzione della libido e a difficoltà nell'attività sessuale;
  • Dipendenze. Aumento della propensione alle dipendenze: Poiché la dopamina è coinvolta nei circuiti di ricompensa del cervello, una sua carenza può spingere una persona a cercare stimoli esterni per ottenere un aumento artificiale dei livelli di dopamina, come droghe, alcol o comportamenti compulsivi (gioco d'azzardo, shopping, ecc.). Questo può portare a un circolo vizioso, poiché il cervello diventa sempre più dipendente da queste sostanze per ottenere lo stesso, elevato, livello di gratificazione;
  • Schizofrenia: un'eccessiva attività dopaminergica in alcune aree del cervello è associata alla comparsa di sintomi psicotici, come allucinazioni e deliri.

Quali sono le cause della carenza di dopamina?

Le cause della carenza di dopamina possono essere diverse e dipendono da fattori genetici, ambientali e legati allo stile di vita. Peraltro, in alcuni circostanze, cause ed effetti sembrano sovrapporsi, come nel caso di patologie psichiatriche, maggiore propensione alle dipendenze e malattie neurodegenerative. In particolare, si ritiene che il Morbo di Parkinson sia la causa più conosciuta e importante della carenza di dopamina. Dal momento che è provocato dalla degenerazione dei neuroni dopaminergici nella substantia nigra del cervello, che porta a un calo progressivo dei livelli di dopamina. Fenomeno che provoca sintomi come tremori, rigidità muscolare e difficoltà motorie.

Vediamo nel dettaglio le cause principali della carenza di dopamina:

  • Alimentazione inadeguata. La dopamina viene prodotta a partire dalla tirosina, un amminoacido che il corpo ottiene dai cibi. Una dieta povera di proteine o altre sostanze nutritive può ridurre la disponibilità di tirosina e quindi diminuire la produzione di dopamina. Carenza di vitamine e minerali: Nutrienti come il ferro, lo zinco e le vitamine del gruppo B (in particolare la vitamina B6) sono essenziali per la sintesi della dopamina. Una carenza di questi nutrienti può ridurre la produzione di dopamina;
  • Stress cronico. L’esposizione prolungata a stress può esaurire le riserve di dopamina, poiché il corpo utilizza più rapidamente la dopamina in risposta agli stimoli stressanti. Questo può portare a livelli cronicamente bassi di dopamina e a sintomi come affaticamento, ansia e mancanza di motivazione;
  • Abuso di sostanze: droghe e alcol: Alcune droghe come la cocaina, le anfetamine e l'ecstasy stimolano eccessivamente il rilascio di dopamina nel cervello, portando a un rapido esaurimento delle riserve di dopamina e, nel lungo termine, a una ridotta capacità di produzione di dopamina. L'abuso cronico di sostanze può causare un forte squilibrio nei livelli di dopamina;
  • Disturbi del sonno. Il sonno è essenziale per il normale funzionamento dei neurotrasmettitori. La privazione del sonno può ridurre i livelli di dopamina e influenzare negativamente l'umore, l'attenzione e la motivazione;
  • Fattori genetici, predisposizione genetica. Alcune persone possono avere varianti genetiche che influenzano la produzione, il rilascio o il metabolismo della dopamina, rendendole più inclini a sviluppare condizioni legate alla carenza di dopamina come il morbo di Parkinson o disturbi dell'umore;
  • Invecchiamento. Con l'avanzare dell'età, la produzione di dopamina tende a diminuire naturalmente, il che può contribuire a problemi di memoria, attenzione e movimento negli anziani;
  • Astinenza da attività piacevoli, come eventi sociali, eventi culturali, ludici, ricreativi può provocare un abbassamento della dopamina; 
  • Farmaci. Alcuni farmaci antipsicotici, utilizzati per trattare disturbi come la schizofrenia, possono ridurre i livelli di dopamina, poiché bloccano i recettori dopaminergici nel cervello. Questo può portare a effetti collaterali come apatia, tremori o altri sintomi motori;
  • Problemi metabolici, ipotiroidismo. Una tiroide non sufficientemente attiva può influenzare i livelli di dopamina, portando a sintomi come affaticamento, depressione e scarsa motivazione. Sindrome metabolica: Condizioni come obesità, diabete e insulino-resistenza possono influire negativamente sul sistema dopaminergico, riducendo la sua efficacia;
  • Infiammazione. L'infiammazione cronica può interferire con la produzione e il rilascio di dopamina, alterando la comunicazione tra le cellule nervose.
immagine che descrive tramite immagini quali sono le cause della carenza di dopamina

Come mantenere stabile la dopamina

La dopamina è una sostanza endogena, ovvero prodotta naturalmente dall’organismo, tuttavia, in caso di carenze può essere integrata, tanto per via farmaceutica; quanto attraverso la somministrazione di sostanze che ne mimino l’azione o di molecole che ne favoriscano la secrezione. L’organismo infatti è in grado di sintetizzare la dopamina a partire da altre molecole, gli aminoacidi, secondo un processo che procede come segue: fenilalanina → tirosina → levodopa → dopamina. Ne consegue che la stessa può essere stabilizzata anche per vie naturali.

In modo naturale:

  • Dieta equilibrata: consumare cibi ricchi di tirosina come carne, pesce, uova, latticini, fagioli, noci, banane, avocado, mandorle e pollo può aiutare a sostenere la produzione di dopamina;
  • Esercizio fisico: l'attività fisica regolare è associata a un aumento dei livelli di dopamina dal momento che ne stimola la produzione, contribuendo al miglioramento dell'umore e della motivazione;
  • Riduzione dello stress: tecniche di gestione dello stress come la meditazione, lo yoga e il rilassamento possono migliorare l'equilibrio della dopamina;
  • Sonno di qualità: mantenere un buon ritmo sonno-veglia può contribuire a preservare i livelli di dopamina;
  • Musica e creatività: ascoltare la musica o impegnarsi in attività creative può stimolare la produzione di dopamina, aumentando la sensazione di benessere.
Con dei Trattamenti ad hoc:
  • Farmaci dopaminergici: nei casi di malattie come il Parkinson, farmaci come la levodopa possono aiutare ad aumentare i livelli di dopamina;
  • Terapie comportamentali: per affrontare gli effetti cognitivi e motivazionali legati alla carenza di dopamina;
  • Modifiche dello stile di vita: ttività fisica regolare, una dieta equilibrata ricca di nutrienti, meditazione e gestione dello stress possono migliorare i livelli di dopamina.


Una parola in più sui farmaci

A livello farmacologico la sostanza più utilizzata per aumentare la dopamina è la levodopa, oltra alla carbidopa. La somministrazione di questi farmaci è alla base della cura per la malattia di Parkinson e nella depressione.

La dopamina è impiegata anche in altre condizioni cliniche molto gravi, come shock causati da infarti, operazioni a cuore aperto, scompenso renale o cardiaco cronico. traumi e setticemia. In questi casi si ricorre alla somministrazione di dopamina direttamente tramite flebo.

Provocando vasodilatazione e aumentando il flusso sanguigno renale e urinario non ha effetti nefasti sugli organi. Si attiva entro 5 minuti dalla somministrazione e viene eliminata in gran parte con le urine entro 24 ore. La dopamina è disponibile in fiale, per infusione endovenosa e la dose deve essere calcolata in base al peso del paziente. Come ogni farmaco, anche la dopamina (e gli agonisti dopaminergici) possono provocare effetti indesiderati, tra cui sonnolenza, stanchezza o astenia, ma anche problemi legati all’assunzione del cibo (nausea, vomito, anoressia, aumento o calo ponderale), problemi nervosi (agitazione, allucinazioni, insonnia) e cardiovascolari (ipotensione ortostatica e tachicardia). 

E quando il livello di dopamina è alto? 

A proposito di dopamina l’equilibrio è fondamentale perché un suo eccesso può provocare sindromi psicotiche come mania, allucinazioni e deliri. La dipendenza da alcol e fumo o da sostanza stupefacenti possono aumentare i livelli di dopamina eccessivi. Alcuni studi scientifici confermano che queste sostanze possono portare a condizioni cliniche anche gravi come schizofrenia e psicosi, causando alterazioni del comportamento, incapacità di pensare in maniera coerente e di comprendere la realtà. Queste condizioni richiedono l’impiego di farmaci antipsicotici, come l'aloperidolo, che ne riducono i sintomi ma che vanno somministrati con cautela – solo nei casi più gravi - per i significativi effetti collaterali. Questi sono acuiti dal fatto che tali farmaci non riducono solo l’attività della dopamina e della serotonina, ma interagendo anche su altre funzioni del sistema nervoso centrale, causano sedazione; ipotensione, disturbi gastrointestinali, problemi agli occhi, alla vescica e disturbi sessuali. Si possono verificare anche effetti simili ai sintomi del morbo di Parkinson.

Inoltre, secondo alcuni studi scientifici, la dopamina sarebbe responsabile del dolore che si manifesta in alcune patologie come la fibromialgia e la sindrome delle gambe senza riposo. Anche sintomi come nausea e vomito sono sotto il suo controllo.

Come verificare il livello di dopamina

Poiché concentrata per lo più nel cervello, verificare direttamente i livelli di dopamina nel corpo non è semplice. Tuttavia, esistono alcune tecniche indirette e test che possono fornire indicazioni sui livelli di dopamina o sul funzionamento del sistema dopaminergico. Il metodo più utilizzato è un test sui fluidi corporei, esami del sangue o delle urine, che consentono di misurare i livelli di catecolamina – famiglia a cui appartiene la dopamina -, noradrenalina e adrenalina. Tenendo presente che queste analisi non danno un'indicazione diretta della dopamina nel cervello, ma della sua presenza nel resto del corpo.

Altro metodo è l’esame del liquido cerebrospinale (CSF) che, tramite una puntura lombare, può rilevare i livelli di metaboliti della dopamina (come l'acido omovanillico), fornendo informazioni sul metabolismo della dopamina nel sistema nervoso centrale.

Poi ci sono le tecniche di Imaging cerebrale (scansioni del cervello), come la Tomografia a emissione di positroni (PET), che consente di monitorare l'attività dei recettori dopaminergici e il rilascio di dopamina in specifiche aree del cervello. Utilizzata principalmente nella ricerca o in casi complessi di malattie come il morbo di Parkinson. E la Tomografia a emissione di singoli fotoni (SPECT) che rileva la presenza e la funzione dei trasportatori di dopamina che viene utilizzata soprattutto per diagnosticare condizioni neurodegenerative.

A questi si affiancano i Test genetici per rilevare varianti che influenzano la produzione o la regolazione della dopamina. Questi test non misurano direttamente i livelli di dopamina, ma possono indicare una predisposizione a disfunzioni nel sistema dopaminergico.

Di grande importanza sono la valutazione clinica e sintomatologia, ovvero l’osservazione dei sintomi del paziente. La carenza di dopamina può manifestarsi attraverso segni come tremori, rigidità muscolare, lentezza nei movimenti (bradicinesia) e mancanza di motivazione, mentre un eccesso può causare sintomi psicotici come allucinazioni o deliri. Questo tipo di valutazione è comune in condizioni come il Morbo di Parkinson (bassi livelli di dopamina) o la schizofrenia (livelli eccessivi di dopamina in alcune aree del cervello). Anche i Test psicologici e comportamentali valutando il funzionamento dei sistemi cognitivi e motivazionali legati alla dopamina possono fornire utili indicazioni. 

Chiaramente, data la complessità della materia, in caso di eventuali problemi legati ai livelli di dopamina, è essenziale consultare un medico specializzato in neurologia o psichiatria per esami adeguati e un trattamento personalizzato.

Ossitocina ed endorfine, le sorelle della dopamina

Ossitocina ed endorfine sono spesso considerate "sorelle" della dopamina perché, come questa, sono neurotrasmettitori e ormoni che giocano un ruolo fondamentale nel sistema nervoso e sono coinvolti nella regolazione dell'umore, del benessere e delle relazioni sociali. Anche se ciascuna di queste sostanze ha funzioni specifiche, lavorano in sinergia per influenzare il nostro stato emotivo e psicologico.
 

Ossitocina: l'ormone dell'amore e del legame

L'ossitocina è conosciuta come l'ormone dell'amore o dell'attaccamento, poiché svolge un ruolo cruciale nelle relazioni interpersonali e nei legami affettivi. È rilasciata durante situazioni di intimità, come abbracci, baci, rapporti sessuali e anche durante il parto e l'allattamento. Le sue funzioni principali sono la promozione dei legami sociali, facilitando il senso di attaccamento e fiducia tra le persone, specialmente nelle relazioni romantiche e tra madre e figlio. La riduzione dello stress, tramite riduzione dei livelli di cortisolo. Lo sviluppo di empatia e comportamento altruistici. L’aumento dei livelli di endorfina durante il parto facilita il legame affettivo tra madre e figlio.
 

Endorfine: le molecole della felicità

Le endorfine sono i neurotrasmettitori del piacere e del benessere, prodotte dal cervello in risposta a stress, dolore o attività fisica intensa. Queste molecole sono simili alla morfina e agiscono come analgesici naturali, riducendo la percezione del dolore e migliorando l'umore. In particolare le funzioni principali delle endorfine sono: la riduzione del dolore; la produzione di euforia; il miglioramento dell'umore.


L’azione sinergica con la dopamina

L'ossitocina e le endorfine interagiscono con il sistema dopaminergico, contribuendo a modulare la sensazione di gratificazione e piacere. In particolare, l’ossitocina rafforza i circuiti della dopamina, aumentando la sensazione di gratificazione che proviamo nelle relazioni interpersonali, soprattutto nelle interazioni sociali positive. Le endorfine, rilasciate durante esperienze piacevoli, interagiscono con i recettori della dopamina, potenziando il senso di piacere e benessere.
 

Dopamina, ossitocina e endorfine la triade dell’equilibrio emotivo

In sintesi, ossitocina, endorfine e dopamina sono strettamente collegate nel mantenimento del nostro benessere psicofisico, ciascuna con un ruolo unico, ma tutte con un impatto positivo su come percepiamo la felicità, la gratificazione e i legami sociali.

Gli aspetti più dolci della dopamina

La dopamina nella maternità

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato come l'amore tra madre e figlio sia correlato ai livelli elevati di ossitocina e dopamina. A riguardo, una ricerca pubblicata su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) ha analizzato i cervelli di 19 madri per comprendere cosa le spinga a prendersi cura dei loro figli. I risultati hanno rivelato che i livelli di dopamina aumentavano quando le madri interagivano con i propri figli, ma non con i figli di altre donne. Le madri con i più alti livelli di dopamina erano anche quelle che mostravano maggiore attenzione verso i bisogni dei loro bambini. Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per il trattamento della depressione post-partum.
 

La fonte più dolce di dopamina? Il bacio 

La dopamina, insieme alla serotonina e alle endorfine, svolge un ruolo centrale nelle sensazioni di benessere associate al bacio. Diversi studi evidenziano infatti l'effetto terapeutico del bacio, considerato un antidolorifico naturale e un potente rimedio antistress. Anche se i baci possono variare per contesto e significato, i loro effetti psicologici sono spesso simili. La bocca, grazie ai suoi recettori del piacere, è una delle prime aree a svilupparsi nel neonato, come dimostrato dal comportamento del bambino che si attacca al seno materno per ricevere nutrimento fisico ed emotivo. In situazioni di lutto, un bacio o un abbraccio durante le condoglianze possono essere potenti antidoti contro la depressione. Anche per gli anziani, un bacio o un abbraccio da parte di un figlio o di un nipote è particolarmente rassicurante. Inoltre, persino le dimostrazioni di affetto da parte degli animali domestici possono avere effetti terapeutici.

Il bacio stimola l'aumento della dopamina, attivando positivamente il circuito della ricompensa, responsabile della risposta adattativa agli stimoli esterni. Inoltre, baciarsi promuove la produzione di endorfine, sostanze chimiche simili alla morfina che agiscono come analgesici naturali. L'attività fisica è uno dei fattori che stimola il rilascio di endorfine, creando una sensazione di euforia e resistenza prolungata, come spesso accade negli atleti durante le competizioni.

Le sensazioni positive derivanti dal rilascio di endorfine durante il bacio vengono ulteriormente amplificate dalla produzione di serotonina, una molecola che aiuta a gestire le nuove emozioni e che regola l'umore, l'appetito e molte altre funzioni. Baciarsi, inoltre, stimola l'ipofisi a rilasciare ossitocina, un potente mediatore emotivo che abbassa le difese e promuove legami più profondi tra le persone

Oltre a tutto ciò, il bacio riduce i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, abbassando le barriere emotive e favorendo la costruzione di legami più stretti.

 

RIFERIMENTI BIBILIOGRAFICI

Domande e risposte

Cosa succede se c'è troppa dopamina?

Livelli elevati di dopamina possono portare a sentimenti di euforia, beatitudine e maggiore motivazione e concentrazione. Poiché la dopamina è correlata al sistema di ricompensa e rafforza le esperienze piacevoli, si ritiene che svolga un ruolo nella dipendenza da cibo, nel gioco compulsivo e nello shopping compulsivo.

Quali droghe rilasciano dopamina?

​​Morfina e altri oppiodi: aumentano in modo intenso il rilascio della dopamina mesolimbica mediante la loro azione sui recettori degli oppiodi (MORs), che si manifestano inibendo gli interneuroni gabaergici della VTA (8).

Come capire se si ha poca dopamina?

Se il suo livello è troppo basso, alcuni stimoli non ricevono alcuna risposta. Ciò si traduce in apatia, bassa concentrazione e mancanza di motivazione; altre possibili conseguenze sono la stanchezza e i vuoti di memoria. Tuttavia, in caso di dubbi è sempre opportuno rivolgersi a un medico.

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