Cuore e circolazione: funzioni, malattie e sintomi chiave

Cuore e circolazione: funzioni, malattie e sintomi chiave

Indice 

Domande e Risposte

Introduzione: il cuore e l'apparato circolatorio

L’apparato circolatorio comprende tutti gli organi che sostengono la circolazione del sangue nei vari distretti del corpo, per assicurare a cellule e tessuti il rifornimento di ossigeno e nutrienti, il trasporto di ormoni endocrini per le segnalazioni tra i vari organi e il recupero di anidride carbonica e sostanze di scarto da eliminare. Il motore dell’apparato circolatorio è il cuore.

Immagine infografica che rappresenta l'anatomia del cuore umano

Da cosa è composto l’apparato circolatorio

L’apparato circolatorio è composto da:

  • Cuore;
  • Arterie;
  • Vene;
  • Capillari.

La funzione degli organi dell’apparato circolatorio permette l’integrazione e il collegamento di tutti gli apparati dell’organismo. 
La circolazione generale segue due circuiti: quello polmonare (o piccolo circolo) e quello sistemico. La circolazione polmonare permette al sangue di rilasciare l’anidride carbonica ai polmoni e di rifornirsi, in cambio, di ossigeno da veicolare a tutti i tessuti dell’organismo. Questo scambio sottolinea come l’apparato circolatorio e l’apparato respiratorio siano strettamente collegati e integrati nelle loro funzioni.
La circolazione sistemica si origina e termina in quella polmonare, portando il sangue ossigenato in tutti gli organi e riportando l’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni.


Il cuore e il ciclo cardiaco

Il cuore è un organo di tipo muscolare che ha la funzione di spingere il sangue attraverso il corpo, sia nella circolazione polmonare che in quella sistemica. Funziona come una pompa che fornisce l’energia necessaria al sangue per muoversi. Da un punto di vista anatomico, il cuore è situato a livello toracico tra i due polmoni, leggermente rivolto verso la parte sinistra, e poggia sul diaframma, il muscolo che separa il torace dalla cavità addominale.
Nell’uomo il cuore è formato da quattro camere, due a destra (atrio destro e ventricolo destro), e due a sinistra (atrio sinistro e ventricolo sinistro), collegate da valvole che permettono il flusso unidirezionale del sangue al suo interno.
Il sangue venoso ricco di anidride carbonica giunge dalla circolazione sistemica all’atrio destro attraverso la vena cava, e passa nel ventricolo destro passando attraverso la valvola tricuspide. Il ventricolo destro si contrae e spinge il sangue nei polmoni (circolo polmonare) attraverso l’arteria polmonare. Una volta nei polmoni, il sangue cede l’anidride carbonica in cambio dell’ossigeno, e ritorna nell’atrio sinistro attraverso la vena polmonare. Dall’atrio sinistro il sangue ossigenato passa nel ventricolo sinistro attraverso la valvola bicuspide e da qui viene spinto in tutto il corpo (circolazione sistemica) attraverso l’arteria aorta.
Le pareti del cuore sono formate da:

  • Endocardio, il tessuto che costituisce le pareti interne del cuore;
  • Miocardio, il tessuto muscolare robusto responsabile della contrazione del cuore;
  • Pericardio, il rivestimento esterno.

Il battito cardiaco, generato da impulsi elettrici permette al sangue di circolare attraverso il suo alternarsi di contrazioni (sistole) e rilassamenti (diastole).


Le arterie

Le arterie sono strutture a forma di tubo che trasportano il sangue dal cuore verso la periferia. Il sangue trasportato è per la maggior parte ricco di ossigeno. Tuttavia l’ossigenazione del sangue non è il criterio per la distinzione tra arterie e vene. L’arteria polmonare, infatti, trasporta sangue ricco di anidride carbonica dal ventricolo destro del cuore ai polmoni (quindi dal cuore verso l’esterno). 
La parete delle arterie è costituita da cellule muscolari lisce che permettono la contrazione e il rilascio, in risposta agli stimoli del sistema nervoso parasimpatico, assicurando il flusso di sangue. Nel dettaglio, la parete delle arterie è divisa in tre strati:

  • La tonaca intima, costituita uno strato di cellule endoteliali e tessuto elastico, in contatto con il flusso sanguigno;
  • La tonaca media, costituita da tessuto muscolare liscio in grado di contrarsi e dilatarsi;
  • La tonaca avventizia, la più esterna e robusta, costituita principalmente da collagene, che protegge e sostiene il vaso arterioso e lo connette alle altre strutture, come ad esempio i nervi.

La pressione all’interno delle arterie è massima, trasferita direttamente dalla contrazione del ventricolo sinistro del cuore.
Le più importanti arterie del corpo umano sono:

  • Arteria aorta: origina dal ventricolo sinistro e discende dividendosi in aorta toracica e aorta addominale;
  • Arteria polmonare: origina dal ventricolo destro e porta il sangue nel circolo polmonare;
  • Arteria carotide: trasporta il sangue alla testa e al collo;
  • Arteria femorale: trasporta il sangue alla coscia e agli arti inferiori.

Le arterie si diramano in vasi dal diametro minore all’interno dei tessuti, originando le arteriole. In questo modo, il sangue può arrivare a tutti i distretti corporei.


Le vene

Le vene sono vasi che trasportano il sangue dalla periferia del corpo verso il cuore. La direzione di trasporto e non il tipo di sangue trasportato (ossigenato o ricco in anidride carbonica) caratterizzano la definizione di questi vasi. Infatti, la vena polmonare, che contiene sangue ossigenato, si dirige dai polmoni verso il cuore, e questo determina la sua appartenenza al sistema venoso
Le vene si originano nei vari tessuti come vasi di diametro piccolo (venule), dove raccolgono l’anidride carbonica e le sostanze da eliminare e si riuniscono formando dei vasi di diametro progressivamente più elevato.
La parete delle vene è meno elastica rispetto a quella delle arterie ed è suddivisa in tre strati:

  • Tonaca intima, a diretto contatto con il sangue, con numerose piccole valvole che impediscono il flusso retrogrado di sangue;
  • Tonaca media, più ricca di collagene rispetto all’omologa arteriosa ma più povera di fibre elastiche;
  • Tonaca avventizia, molto rigida e costituita da tessuto connettivo.

Le vene sono più numerose delle arterie ed hanno una parete più sottile a causa della minore pressione del sangue al loro interno.
Le più importanti vene del corpo umano sono:

  • Vena cava, divisa in superiore e inferiore, che trasporta il sangue dalla parte superiore e inferiore del corpo al cuore;
  • Vena polmonare, che trasporta il sangue dai polmoni all’atrio sinistro del cuore;
  • Vene giugulari, che drenano il sangue della testa alla vena cava superiore;
  • Vena femorale, che raccoglie il sangue della parte inferiore del corpo, convogliandolo alla vena cava inferiore.


I capillari

I capillari costituiscono la rete di vasi sanguigni di diametro minore che porta il sangue in tutti i tessuti. Questa rete drena poi il sangue con le sostanze da eliminare e l’anidride carbonica in vasi di dimensioni sempre maggiori fino alle vene. I capillari sono quindi la destinazione finale del viaggio del sangue dal cuore verso i tessuti, ed il punto di partenza del sangue stesso nel percorso di ritorno verso il cuore.
I capillari hanno un diametro di 8-10 µm e le loro parteti sono formate da uno strato di cellule endoteliali. 
A livello dei capillari il flusso di sangue permette il passaggio delle molecole dal tessuto al sangue stesso e viceversa. Le pareti dei capillari sono tali da lasciar passare le sostanze per semplice diffusione.


I vasi coronarici

Si tratta dei vasi sanguigni (anche noti come coronarie) che nutrono il cuore stesso, fornendogli sangue ricco di ossigeno e rimuovendone i prodotti di scarto. Sono al centro dell’attenzione in Cardiologia per la loro importanza strategica nella protezione del muscolo cardiaco. In mancanza di un adeguato apporto di sangue proveniente dalle coronarie, infatti, il miocardio può andare incontro a seri danni che, a loro volta, possono determinare conseguenze gravi per l’organo. È ciò che accade nell’infarto miocardico.

Le arterie coronarie conducono il sangue ossigenato al muscolo cardiaco e nascono dalla radice dell’aorta. L’arteria coronaria destra (ACD) vascolarizza atrio destro, ventricolo destro, parte del setto interventricolare, nodo senoatriale e nodo atrioventricolare (in molti individui). L’arteria coronaria sinistra (ACS) si biforca in ramo interventricolare anteriore (che nasce a livello dell’apice cardiaco e fornisce sangue alla porzione anteriore del ventricolo sinistro, al setto interventricolare anteriore) e ramo circonflesso (che irrora la parete laterale e posteriore del ventricolo sinistro e l’atrio sinistro).

Le vene coronarie drenano il sangue povero di ossigeno dal miocardio. Le principali confluiscono nel seno coronarico, che sbocca a livello dell’atrio destro.


Le valvole cardiache

Le valvole cardiache sono strutture anatomiche del cuore che regolano il flusso sanguigno, assicurando che scorra in un’unica direzione tra le varie camere del cuore e tra il cuore e i grandi vasi, prevenendone il reflusso e la comparsa di anomalie che possono alterare la fisiologia della circolazione. 

Il cuore possiede quattro valvole principali:

  • Valvola mitrale (o bicuspide): è situata tra l'atrio sinistro e il ventricolo sinistro ed è formata da due lembi (da qui il nome). Permette il passaggio unidirezionale del sangue nel cuore sinistro impedendo il reflusso durante la sistole ventricolare. Fra le patologie che possono colpirla, le più frequenti sono il prolasso mitralico (condizione in cui uno o entrambi i lembi si piegano all'indietro verso l'atrio sinistro durante la fase di sistole, che impedisce la corretta chiusura della valvola e provoca il reflusso retrogrado di sangue) e la stenosi mitralica (malattia che causa una apertura incompleta della valvola e ostacola il corretto flusso di sangue nel cuore sinistro);
  • Valvola tricuspide: si trova fra l'atrio destro e il ventricolo destro ed è formata da tre lembi (il numero, anche in questo caso, giustifica il nome). Consente il passaggio unidirezionale del sangue nel cuore destro. Fra le malattie che possono interessarla, l’insufficienza tricuspidale (condizione in cui la valvola non si chiude correttamente e il sangue refluisce dal ventricolo destro all’atrio destro durante la fase di sistole) e la stenosi tricuspidale (malattia relativamente poco frequente nella quale la valvola non si apre completamente, ostacolando il normale flusso di sangue nel cuore destro durante la diastole;
  • Valvola aortica: è posizionata fra il ventricolo sinistro e l’aorta ed è formata da tre lembi semilunari. Si apre durante la contrazione del ventricolo sinistro per far fluire il sangue nell’aorta e si chiude subito dopo per evitare il reflusso retrogrado. Può essere interessata da condizioni quali la stenosi aortica (condizione che comporta il restringimento dell’apertura e ostacola il flusso del sangue dal cuore ai tessuti periferici) e l’insufficienza aortica (malattia che comporta una chiusura incompleta durante la fase di diastole, provocando il reflusso di sangue aortico nel ventricolo sinistro). In alcuni individui è, a causa di specifiche mutazioni genetiche, formata da due lembi; 
  • Valvola polmonare: è collocata fra il ventricolo destro e l’arteria polmonare ed è costituita da tre lembi semilunari. Si apre per lasciare passare il sangue verso i polmoni e si chiude immediatamente dopo per impedirne il reflusso nel ventricolo destro. È interessata in misura minore rispetto alla valvola aortica da patologie.


I setti cardiaci

Sono pareti formate da una componente muscolare ed una membranosa che separano le diverse cavità del cuore, contribuendo a mantenere la corretta circolazione del sangue tra i vari compartimenti.
I due setti cardiaci principali sono:
  • Setto Interatriale (SIA): è situato tra l'atrio destro e l'atrio sinistro ed è caratterizzato da una componente muscolare più spessa, che forma la parte inferiore del setto. La componente membranosa è più sottile ed è concentrata nella parte superiore del setto. Impedisce il rimescolamento del sangue ossigenato proveniente dai polmoni con il sangue povero di ossigenato proveniente da tessuti periferici. Può essere interessato da una condizione definita difetto del setto interatriale (DIA), che implica la presenza di un foro patologico che consente il passaggio di sangue tra gli atrii. Un’altra condizione che può coinvolgere il setto interatriale è il forame ovale pervio, ovvero la persistenza di un'apertura che normalmente si chiude dopo la nascita;
  • Setto Interventricolare (SIV): è posto tra il ventricolo destro e il ventricolo sinistro ed è caratterizzato da una componente muscolare prevalente e da una sottile componente membranosa nella parte superiore. Garantisce che il sangue ossigenato nel ventricolo sinistro non venga miscelato con il sangue povero di ossigeno nel ventricolo destro. Una delle patologie che possono interessarlo è il difetto del setto interventricolare (DIV), cioè la presenza di un'apertura anomala che permette il passaggio di sangue tra i ventricoli.

Il sistema di conduzione del cuore

È il sistema che regola il ritmo cardiaco, costituito da una fitta rete di cellule specializzate auto-eccitabili che generano e trasmettono impulsi elettrici in maniera tale da garantire un battito regolare e coordinato.

Il sistema di conduzione del cuore è formato da:
  • Nodo senoatriale (SA): è definito come il pacemaker naturale del cuore, localizzato a livello dell’atrio destro, in corrispondenza dello sbocco della vena cava superiore. Genera spontaneamente impulsi elettrici con frequenza pari a 60–100 bpm. Dà inizio al battito, stimolando la contrazione degli atri;
  • Nodo atrioventricolare (AV): localizzato esattamente tra atri e ventricoli, riceve l’impulso dagli atri e lo ritarda leggermente per permettere il riempimento dei ventricoli, con una frequenza intrinseca pari a 40–60 bpm;
  • Fascio di His: ha origine a livello del nodo atrioventricolare e attraversa il setto interventricolare, conducendo l’impulso elettrico ai ventricoli;
  • Branche destra e sinistra del fascio di His: conducono il segnale alle pareti del ventricolo destro e sinistro;
  • Fibre di Purkinje: sono poste nella parete interna dei ventricoli e distribuiscono l’impulso alle cellule muscolari, producendo una contrazione rapida e sincronizzata dei ventricoli ad una frequenza propria compresa fra 20 e 40 bpm.
Ogni ciclo cardiaco comprende le fasi di:
  • Generazione dell’impulso elettrico: si verifica a livello del nodo senoatriale;
  • Propagazione: il segnale attraversa gli atri e ne determina la contrazione. Successivamente, raggiunge il nodo atrioventricolare, che si realizza con un ritardo fisiologico (di circa 0,1 sec) durante il quale i ventricoli si riempiono di sangue. Il segnale, poi, scende nel fascio di His, nelle branche destra e sinistra e nelle fibre di Purkinje, generando una contrazione simultanea dei ventricoli (sistole ventricolare); 
  • Rilassamento (diastole): il cuore si rilassa e si riempie di nuovo di sangue; il ciclo ricomincia.

La regolazione del battito cardiaco

Come analizzato nei passaggi precedenti, il cuore batte grazie a impulsi elettrici che vengono auto-generati da una rete di cellule specializzate e condotti in maniera coordinata nel tessuto.

Malgrado l’automaticità del battito sia intrinseca nel cuore, esso è modulabile a livello nervoso dal sistema nervoso autonomo. Il sistema simpatico, mediante la sua innervazione cardiaca, accelera la frequenza delle contrazioni (tachicardia) e aumenta la forza di contrazione (inotropismo positivo). L’intervento del simpatico si verifica nelle situazioni di stress e paura e durante l’esercizio fisico. Il sistema parasimpatico, attraverso l’azione del nervo vago, rallenta la frequenza cardiaca (bradicardia). Il suo intervento avviene a riposo e durante il sonno.

La frequenza cardiaca è funzione anche di eventi di tipo ormonale. Fra gli ormoni che agiscono sul battito, i principali sono rappresentati da adrenalina e noradrenalina. Sintetizzate dalle ghiandole surrenali, queste sostanze aumentano sia la frequenza che la forza del battito nel breve periodo. La tiroxina prodotta a livello della tiroide accelera il ritmo ma con un’azione più lenta.

Esistono, poi, fattori chimici che possono avere influenza sulla frequenza cardiaca. La riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue scatena un aumento della frequenza, finalizzato a ripristinare la fisiologica perfusione dei tessuti periferici. Una conseguenza derivante anche da un aumento della saturazione di anidride carbonica, da una riduzione del pH del sangue (acidosi) e da un aumento della temperatura corporea. 

Le principali patologie cardiache e cardiovascolari e prestazioni sanitarie disponibili

Le malattie e i problemi cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte nel mondo, posizione confermata da diversi anni a questa parte. 
Le malattie cardiache, che rientrano nell'ambito di cura della cardiologia, sono piuttosto eterogenee, a seconda della natura e delle aree del cuore coinvolte. Tutte producono delle disfunzioni più o meno serie a seconda della gravità del difetto o della anomalia.
Tra le principali troviamo:

  • Patologie cardiache causate da aritmia: anomalie del ritmo cardiaco fra cui, tachicardia, bradicardia, tachiaritmia, bradiritmia, fibrillazione atriale, extrasistolia);
  • Infarto del miocardio: è causato dalla completa interruzione dell'afflusso di sangue ossigenato al miocardio, provocata in genere da un'occlusione nelle arterie coronariche, che produce la morte per necrosi del tessuto stesso;
  • Patologie cardiache causate da difetti cardiaci congeniti;
  • Patologie cardiache causate da indebolimento muscolare: cardiomiopatie (categoria di patologie comunemente definite cuore ingrossato);
  • Patologie causate da agenti infettivi che colpiscono il cuore provocando infiammazione (endocardite, pericardite);
  • Patologie causate da difetti nel funzionamento delle valvole cardiache (stenosi, prolasso, insufficienza);
  • Patologie causate da problemi ai vasi sanguigni (aterosclerosi, angina pectoris).


Tutti questi disturbi possono dare sintomi molto sfumati, difficili da riconoscere, oppure più severi e persino drammatici, come nel caso dell'infarto del miocardio. 
Altre conseguenze possibili di cardiopatie non riconosciute e curate sono:

  • Insufficienza cardiaca: il cuore non ce la fa a pompare il sangue necessario per il benessere di tutto il corpo e si accumula a livello degli arti inferiori causando edemi e il ristagno di sostanze tossiche per l’organismo;
  • Ictus ischemico: si verifica quando si interrompe improvvisamente l’afflusso di sangue al cervello a causa di un trombo che occlude un’arteria locale;
  • Aneurisma: deformazione della parete di un’arteria che può lacerarsi e provocare una emorragia interna letale;
  • Arteriopatia periferica: riduzione dell'afflusso di sangue alle arterie degli arti superiori e/o inferiori;
  • Arresto cardiaco improvviso.


Altri disturbi che colpiscono le arterie e le vene sono:

  • Ipertensione arteriosa, cioè l’aumento della pressione arteriosa oltre i valorilimite di 140 mmHg per la pressione massima (sistolica) e 90 mmHg per la pressione minima (diastolica). L’aumento della pressione causa un maggiore lavoro e quindi uno sforzo eccessivo per il cuore;
  • Trombosi venosa profonda, causata dalla formazione di un coagulo in una vena profonda, cioè situata in profondità nel corpo. La formazione di coaguli va ad ostruire il flusso sanguigno. Le trombosi venose profonde sono più comuni nelle gambe ma si possono formare anche nelle braccia, nelle vene del collo e dell’addome. 

Questi eventi acuti e cronici solo in rari casi si verificano senza avvisaglie, ragion per cui è importante sia rivolgersi tempestivamente al Medico di Medicina generale o al Cardiologo in caso di sintomi o fattori di rischio sia effettuare controlli, soprattutto dopo i 50 anni (sia negli uomini che nelle donne). Individuare tempestivamente eventuali problemi cardiovascolari significa poter prevenire molte conseguenze serie.

Come si curano cuore e apparato circolatorio

Tutte le condizioni, malformazioni e malattie che possono colpire cuore e la sua rete di vasi sono oggetto di interesse dell'area terapeutica denominata "Cuore e sistema cardiovascolare", a sua volta differenziata nelle tre unità specialistiche principali di: CardiologiaCardiochirurgiaChirurgia vascolare.

Sempre più Aziende Ospedaliere, inoltre, si stanno dotando di Stroke Unit (Centri di Urgenza Ictus), che si occupano specificamente di soccorrere quanti siano colpiti da un ictus cerebrale che necessitino di un intervento salvavita quanto più rapido possibile. Una delle principali cause di ictus ischemico è l'ostruzione delle arterie che trasportano il sangue ossigenato al cervello, e quindi la prevenzione di questo evento coinvolge la salute di cuore e sistema circolatorio.

I mezzi attualmente accessibili a tutti per la diagnostica delle principali patologie cardiovascolari sono molto numerosi, così come anche la cardiochirurgia che si è sviluppata notevolmente, permettendo di intervenire anche in caso di gravi patologie in modo efficiente, attraverso tecniche chirurgiche e di ricostruzione sempre più sofisticate. Un cenno a parte meritano la cardiologia e cardiochirurgia pediatriche, che diagnosticano e curano specificatamente le patologie cardiovascolari dei bambini, spesso derivanti da gravi malformazioni congenite.

Le prestazioni sanitarie più richieste, partendo dagli esami di screening, sono:

  • Visita cardiologica;
  • Visita cardiochirurgica;
  • Coronarografia (angiografia coronarica):
  • Visita vulnologica;
  • Prelievo venoso per analizzare il profilo lipidico (colesterolo, trigliceridi ecc.);
  • Ecocolordoppler cardiaco;
  • Ecocolordoppler cardiaco a riposo;
  • Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici dopo prova fisica;
  • Ecografia cardiaca;
  • Elettrocardiogramma (ECG);
  • Elettrocardiogramma dinamico (secondo holter);
  • Test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro;
  • Endoarteriectomia carotidea;
  • Risonanza magnetica cardiaca;
  • Bypass per la rivascolarizzazione cardiaca;
  • Tomografia multistrato computerizzata;
  • Scintigrafia miocardica di precisione;
  • Gestione terapia anticoagulante orale (TAO);
  • Trapianto di cuore.

  Quali sono i sintomi più comuni di patologie del cuore e dell’apparato cardiovascolare?

I sintomi a cui prestare attenzione, comuni a molti tipi di disturbi a cuore e sistema circolatorio sono:

  • Dolore al petto, allo stomaco, alla gola, al braccio sinistro o nella zona retrosternale;
  • Fiato corto;
  • Stordimento, capogiri;
  • Aritmia (tachicardia o bradicardia), battito irregolare;
  • Pallore, labbra bluastre;
  • Debolezza, fatica estrema;
  • Gonfiore a piedi, caviglie, gambe, palpebre;
  • Episodio di collasso, svenimento.


Consulta le Strutture Sanitarie che erogano una Visita cardiologica:

Dove effettuare una Visita cardiologica?



 
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Come funziona la circolazione del sangue nel cuore?

Il cuore è formato da quattro camere (atrio destro e ventricolo destro, atrio sinistro e ventricolo sinistro), collegate da valvole che permettono il flusso unidirezionale del sangue al suo interno.
Il sangue venoso ricco di anidride carbonica proveniente dai tessuti periferici arriva in corrispondenza dell’atrio destro percorrendo la vena cava. Passa attraverso la valvola tricuspide nel ventricolo destro, che si contrae e lo spinge nei polmoni attraverso l’arteria polmonare. Qui, il sangue cede l’anidride carbonica e si carica di ossigeno, ritornando nell’atrio sinistro attraverso la vena polmonare e da qui nel ventricolo sinistro (via valvola bicuspide). Da qui, viene spinto in tutto il corpo.

Come si chiama la malattia che coinvolge il cuore e la circolazione sanguigna?

Le malattie cardiovascolari rappresentano da anni la prima causa di morte nel mondo e rientrano nell'ambito di cura della Cardiologia. Si tratta di condizioni piuttosto eterogenee, che dipendono dalla natura e dalle aree del cuore che sono coinvolte. 

Quando le vene del cuore sono ostruite, quali sono i sintomi?

I vasi che nutrono il cuore sono detti coronarie. Quando sono ostruiti, il miocardio (o una parte di esso) non riceve l’apporto di sangue indispensabile per il suo funzionamento. Se l’interruzione del flusso ematico si protrae oltre un tempo soglia, il tessuto non irrorato va in necrosi e muore, ponendo il paziente a rischio di morte o gravi conseguenze. 

Quale parte del corpo è collegata al cuore?

La circolazione sanguigna collega il cuore a tutto il corpo. Inoltre, il cuore interagisce con gli altri apparati attraverso i segnali nervosi e ormonali, che ne regolano la frequenza e l’intensità di battito

Come capire se la circolazione del sangue non va bene?

I sintomi a cui prestare attenzione sono: dolore (al petto, allo stomaco, alla gola, al braccio sinistro o nella zona retrosternale), affanno, stordimento o capogiri, aritmia (tachicardia o bradicardia), battito irregolare, pallore, cianosi, sensazione di fatica estrema, gonfiore (a piedi, caviglie, gambe, palpebre), episodi di collasso o svenimento.

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