Aggiornato il 15.04.2021
L’apparato circolatorio comprende tutti gli organi che sostengono la circolazione del sangue nei vari distretti del corpo, per assicurare a cellule e tessuti il rifornimento di ossigeno e nutrienti, il trasporto di ormoni endocrini per le segnalazioni tra i vari organi, e il recupero di anidride carbonica e sostanze di scarto da eliminare. Il “motore” dell’apparato circolatorio è il cuore.
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L’apparato circolatorio è composto da:
La funzione degli organi dell’apparato circolatorio permette l’integrazione e il collegamento di tutti gli apparati dell’organismo.
La circolazione si divide in circolazione polmonare (o piccolo circolo) e circolazione sistemica. La circolazione polmonare permette al sangue di rilasciare l’anidride carbonica ai polmoni e di rifornirsi, in cambio, di ossigeno da riportare a tutti i tessuti dell’organismo. Questo scambio sottolinea come l’apparato circolatorio e l’apparato respiratorio siano strettamente collegati e integrati nelle loro funzioni.
La circolazione sistemica si origina e termina in quella polmonare, portando il sangue ossigenato in tutti gli organi e riportando l’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni.
Il cuore è un muscolo, ed ha la funzione di spingere il sangue attraverso il corpo, sia nella circolazione polmonare che in quella sistemica. Il cuore funziona come una pompa che fornisce l’energia necessaria al sangue per muoversi. Da un punto di vista anatomico, il cuore è situato a livello toracico tra i due polmoni, leggermente rivolto verso la parte sinistra, e poggia sul diaframma, il muscolo che separa il torace dalla cavità addominale.
Nell’uomo il cuore è formato da quattro camere, due a destra (atrio destro e ventricolo destro), e due a sinistra (atrio sinistro e ventricolo sinistro), collegate da valvole che permettono il flusso unidirezionale del sangue al suo interno.
Il sangue venoso ricco di anidride carbonica giunge dalla circolazione sistemica all’atrio destro attraverso la vena cava, e passa nel ventricolo destro passando attraverso la valvola tricuspide. Il ventricolo destro si contrae e spinge il sangue nei polmoni (circolo polmonare) attraverso l’arteria polmonare. Una volta nei polmoni, il sangue cede l’anidride carbonica in cambio dell’ossigeno, e ritorna nell’atrio sinistro attraverso la vena polmonare. Dall’atrio sinistro il sangue ossigenato passa nel ventricolo sinistro attraverso la valvola bicuspide e da qui viene spinto in tutto il corpo (circolazione sistemica) attraverso l’arteria aorta.
Il tessuto che costituisce le pareti del cuore è diviso in:
Il battito cardiaco, generato da impulsi elettrici - attraverso il suo alternarsi di contrazioni (sistole) e rilassamenti (diastole) - permette al sangue di circolare.
Le arterie sono strutture a forma di tubo che trasportano il sangue dal cuore verso la periferia. Il sangue trasportato è per la maggior parte ricco di ossigeno, tuttavia l’ossigenazione del sangue non è il criterio per la distinzione tra arterie e vene. L’arteria polmonare, infatti, trasporta sangue ricco di anidride carbonica dal ventricolo destro del cuore ai polmoni (quindi dal cuore verso l’esterno).
La parete delle arterie è costituita da cellule muscolari lisce che permettono la contrazione e il rilascio, in risposta agli stimoli del sistema nervoso parasimpatico, assicurando il flusso di sangue. Nel dettaglio, la parete delle arterie è divisa in tre strati:
La pressione all’interno delle arterie è massima, trasferita direttamente dalla contrazione del ventricolo sinistro del cuore.
Le più importanti arterie del corpo umano sono:
Le arterie si diramano in vasi dal diametro minore all’interno dei tessuti, originando le arteriole. In questo modo, il sangue può arrivare a tutti i distretti corporei.
Le vene sono vasi che trasportano il sangue dalla periferia del corpo verso il cuore. La direzione di trasporto e non il tipo di sangue trasportato (ossigenato o ricco in anidride carbonica) caratterizzano la definizione di questi vasi. Infatti, la vena polmonare, che contiene sangue ossigenato, si dirige dai polmoni verso il cuore, e questo determina la sua appartenenza al sistema venoso.
Le vene si originano nei vari tessuti come vasi di diametro piccolo (venule), dove raccolgono l’anidride carbonica e le sostanze da eliminare e si riuniscono formando dei vasi di diametro progressivamente più elevato.
La parete delle vene è meno elastica rispetto a quella delle arterie ed è suddivisa in tre strati:
Le vene sono più numerose delle arterie ed hanno una parete più sottile a causa della minore pressione del sangue al loro interno.
Le più importanti vene del corpo umano sono:
I capillari costituiscono la rete di vasi sanguigni di diametro minore che portano il sangue in tutti i tessuti. Questa rete drena poi il sangue con le sostanze da eliminare e l’anidride carbonica in vasi di dimensioni sempre maggiori fino alle vene. I capillari sono quindi la destinazione finale del viaggio del sangue dal cuore verso i tessuti, ed il punto di partenza del sangue stesso nel percorso di ritorno verso il cuore.
I capillari hanno un diametro di 8-10 µm e le loro parteti sono formate da uno strato di cellule endoteliali.
A livello dei capillari il flusso di sangue permette il passaggio delle molecole dal tessuto al sangue stesso e viceversa. Le pareti dei capillari sono tali da lasciar passare le sostanze per semplice diffusione.
Le malattie e i problemi cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte nel mondo, posizione confermata da diversi anni a questa parte.
Le malattie cardiache, che rientrano nell'ambito di cura della cardiologia, sono piuttosto eterogenee, a seconda della natura e delle aree del cuore coinvolte. Tutte producono delle disfunzioni più o meno serie a seconda della gravità del difetto o della anomalia.
Tra le principali troviamo:
Tutti questi disturbi possono dare sintomi molto sfumati, difficili da riconoscere, oppure più severi e persino drammatici, come il caso dell'infarto del miocardio.
Altre conseguenze possibili di cardiopatie non riconosciute e curate sono:
Altri disturbi che colpiscono le arterie e le vene sono:
Questi eventi acuti e cronici solo in rari casi si verificano senza avvisaglie, ragion per cui la prevenzione della salute cardiovascolare passa attraverso controlli regolari da effettuarsi soprattutto dopo i 50 anni sia negli uomini che nelle donne, ancor prima in presenza di sintomi precisi, fattori di rischio e di familiarità. Individuando problemi cardiovascolari alla manifestazione iniziale, è possibile prevenire molte conseguenze negative o drammatiche.
Tutti i disturbi, le malformazioni, e le malattie che possono colpire cuore e la sua rete di vasi sono oggetto di interesse dell'area terapeutica denominata cuore e sistema cardiovascolare, a sua volta differenziata nelle tre unità specialistiche principali di:
I mezzi attualmente accessibili a tutti per la diagnostica delle principali patologie cardiovascolari sono molto numerosi, così come anche la cardiochirurgia che si è sviluppata notevolmente, permettendo di intervenire anche in caso di gravi patologie in modo efficiente, attraverso tecniche chirurgiche e di ricostruzione sempre più sofisticate. Un cenno a parte meritano la cardiologia e cardiochirurgia pediatriche, che diagnosticano e curano specificatamente le patologie cardiovascolari dei bambini, spesso derivanti da gravi malformazioni congenite.
Le prestazioni sanitarie più richieste, partendo dagli esami di screening, sono:
I sintomi a cui prestare attenzione, comuni a molti tipi di disturbi a cuore e sistema circolatorio sono:
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