Indice
Domande e Risposte
Introduzione: il corpo umano, un’eccellenza della natura
Il
corpo umano è una
macchina composta da un insieme di meccanismi che interagiscono in armonia e sincronismo. Forgiato da millenni di evoluzione, rappresenta una sintesi delle migliori soluzioni biochimiche, dal punto di vista sia del rendimento energetico che dell’ottimizzazione dello spazio. Prova ne è che molte delle innovazioni messe a punto in ambio tecnologico si ispirano ai principi sulla base dei quali funziona il nostro organismo.
Malgrado la
complessità della sua struttura anatomica e delle reazioni metaboliche che ospita, è il risultato di un processo di semplificazione, che riduce al minimo gli sprechi e i volumi di ingombro.
Gli aspetti interessanti sotto il profilo dello studio riguardano la sua struttura fisica (un ambito di ricerca che va sotto il nome di
Anatomia), il suo funzionamento (che rientra nell’area di competenza della Fisiologia) e gli strumenti di protezione nei confronti delle malattie e di tutti gli stimoli che possono recargli danno (ovvero la Prevenzione).
Struttura generale del corpo umano
La
struttura generale del corpo umano è
materia di studio dell’Anatomia, che prende in considerazione un’organizzazione gerarchica delle diverse parti che lo compongono e le analizza nel dettaglio singolarmente, in tutte le loro caratteristiche.
L’Anatomia del corpo
non è stabile e rigida nel tempo, ma
cambia con l’accrescimento e con l’invecchiamento. Per questa ragione, ad occuparsi delle diverse fasce di età sono differenti professionisti. Il bambino appena nato viene seguito dal
Neonatologo, mentre crescendo sarà visitato e curato da un
Pediatra; il
Geriatra è lo specialista che
si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento
delle malattie dell’anziano. A determinare questi cambiamenti non è solo la forma o la dimensione dei tessuti e degli organi o singole caratteristiche:
il bambino non è un adulto in miniatura, così come l’anziano non è un adulto un po’ più sensibile alle malattie. È la Fisiologia stessa ad evolvere, modificando il funzionamento degli organi e le loro proporzioni: ne deriva che nelle diverse fasce di età si vengono a creare differenti esigenze.
Organizzazione del corpo
L’organizzazione del corpo è determinata dalla suddivisione gerarchica in:
- Cellule: sono le unità elementari che compongono il corpo e possono essere osservate complessivamente (Anatomia cellulare) e nei singoli componenti contenuti al loro interno (Anatomia molecolare, anche definita Biologia molecolare) tramite l’impiego di microscopi;
- Tessuti: sono strutture composte da una rete di cellule tenute insieme da un materiale ricco di proteine (detto matrice extracellulare) a cui aderiscono e che ne supporta l’organizzazione. Esistono diversi tipi di tessuti, che si distinguono per le caratteristiche anatomiche e per il funzionamento. I tessuti epiteliali hanno funzioni di rivestimento e protezione (un esempio ne è l’epidermide), attività di tipo ghiandolare per la secrezione di specifiche sostanze (come nel caso dell’epitelio che riveste internamente lo stomaco) o sensoriale per la ricezione di segnali dall’ambiente esterno e il loro invio al sistema nervoso per l’interpretazione e l’elaborazione di opportune risposte. Il tessuto muscolare è costituito di cellule chiamate fibre muscolari e compone i muscoli scheletrici che permettono il movimento, la muscolatura liscia che consente il funzionamento degli organi interni e il muscolo striato del cuore. I tessuti connettivi sono quelli maggiormente coinvolti nel determinare forma e struttura degli organi e sono presenti in maniera prevalente nei legamenti, tendini, ossa, adipe; sangue e linfa sono considerati tessuti connettivi di tipo liquido. Il tessuto nervoso è formato da cellule definite neuroni, che ricevono e inviano impulsi elettrici verso il sistema nervoso stesso e verso la periferia del corpo. A supporto dei neuroni, sono presenti cellule gliali, con funzioni di nutrimento;
- Organi: sono formati da più tessuti che esercitano funzioni integrate e coordinate ai fini dello svolgimento di un’unica attività. Lo studio degli organi è parte dell’Anatomia macroscopica e può essere effettuato ad occhio nudo dopo dissezione;
- Sistemi: più organi con funzioni analoghe sono organizzati in sistemi.
Sistemi principali
Prendiamo in considerazione i
principali sistemi presenti nel corpo per una breve disamina.
- Sistema nervoso: è formato a livello macroscopico dall’encefalo, dal midollo spinale, dai nervi e dagli organi di senso;
- Sistema circolatorio;
- Sistema muscolo-scheletrico: è formato dai muscoli scheletrici, dalle ossa e dai sistemi legamentosi che tengono uniti gli uni alle altre e che consentono il movimento;
- Sistema respiratorio: è formato dalle vie aeree superiori (naso), inferiori (trachea, bronchi, bronchioli) e dai polmoni. Svolge una funzione essenziale nell’importazione di aria dall’ambiente esterno, nell’assorbimento di ossigeno verso il sangue e, attraverso di esso, verso i tessuti periferici per l’adempimento delle reazioni metaboliche. Il sistema respiratorio garantisce anche l’eliminazione verso l’esterno dell’anidride carbonica, gas di scarto prodotto dal metabolismo;
- Sistema digestivo: comprende la bocca, l’esofago, lo stomaco, l’intestino e le ghiandole contenute nella parete di questi organi e ha funzione di scomposizione degli alimenti ingeriti ai pasti in elementi fondamentali adatti ad essere assorbiti dall’organismo. A livello intestinale, questi componenti oltrepassano la mucosa di rivestimento dell’organo per passare nel sangue ed essere trasportati agli organi periferici, che li impiegano per la realizzazione delle reazioni metaboliche;
- Sistema endocrino: è composto dalle ghiandole che producono gli ormoni, sostanze che partecipano alle reazioni biochimiche che si verificano nell’organismo, promuovendo o inibendo determinati eventi;
- Sistema riproduttivo: costituito nella femmina dalle ovaie e nel maschio dai testicoli, produce le cellule riproduttive (gameti) che, attraverso le diverse fasi di fecondazione e attecchimento, consentono la gravidanza e la nascita di un nuovo essere umano;
- Sistema linfatico: è costituito da linfa, vasi linfatici, timo, tonsille e linfonodi e riveste funzioni di difesa dell’organismo nei confronti dell’aggressione di microbi (virus, batteri, funghi, parassiti provenienti dell’esterno);
- Sistema urinario: formato da reni, vescica, ureteri e uretra, garantisce l’eliminazione delle scorie provenienti dalle reazioni metaboliche con l’urina, salvaguardando l’organismo dalla loro azione potenzialmente dannosa.
Scheletro
Lo scheletro umano
è composto, nell’individuo adulto, da circa 206 ossa. Si tratta di un dato generico, che può modificarsi da persona a persona per via della variabilità delle caratteristiche anatomiche. Si osservi anche che in questo conteggio non sono ricomprese le ossa sesamoidi che formano il carpo della mano.
Esternamente,
l’osso è rivestito da un tessuto fibroso ricco di vasi sanguigni, il periostio, che produce nuove cellule e riveste funzioni di nutrimento. La struttura si compone di una
parte esterna rigida e compatta ed una interna spugnosa, ricca di collagene e di sostanze inorganiche (osso trabecolare), in particolare di un sale di calcio e fosforo detto idrossiapatite. La
funzione principale dello scheletro è quella del
sostegno.
Tuttavia,
le ossa prendono parte anche ad altre attività, fra cui l’
immagazzinamento di elementi chimici come il
calcio e il
fosforo. In risposta a stimoli ormonali specifici, l’osso è spinto a liberare queste sostanze dai depositi scheletrici (quando il loro livello nel sangue scende al di sotto di una determinata soglia di allarme) ed accumularli (quando la loro concentrazione ematica sale al di sopra di un livello considerato massimo). In questo modo, l’osso partecipa alla regolazione della composizione del sangue.
All’interno delle ossa piatte (sterno, ossa del bacino, …)
è contenuto il
midollo osseo, organo nel quale avviene la produzione delle cellule del sangue (
globuli rossi,
globuli bianchi,
piastrine).
A livello articolare,
le ossa sono protette dalla presenza di cartilagini, strutture anatomiche che impediscono l’attrito e l’usura dei capi ossei che vengono in contatto.
Malattie legate all’invecchiamento (come l’
artrosi)
comportano l’assottigliamento delle cartilagini, scatenando sintomi quali il dolore e la difficoltà di movimento.
Le ossa sperimentano lungo tutto il corso della vita meccanismi di erosione e rinnovamento. Sono soggette ad eventi che eliminano le cellule ormai vecchie, che vengono sostituite da elementi nuovi, gli osteoblasti. Nelle diverse fasce di età, prevalgono gli uni o gli altri: nell’infanzia e negli anni dello sviluppo dominano i fenomeni di costruzione e deposizione di nuovo osso, mentre nell’età adulta e anziana aumenta via via l’importanza dei fenomeni di riassorbimento.
Proprio
a causa dell’evoluzione cui vanno incontro, le ossa possono fornire importanti informazioni circa l’età di una persona, le sue caratteristiche antropometriche (statura), il suo stile di vita (quanto e cosa mangia, se pratica attività sportiva, se fuma, …) e la sua etnia. Inoltre,
la loro analisi può essere di grande aiuto in sede di Medicina legale quando occorre determinare la causa di morte di una persona.
Muscoli
Il tessuto muscolare è presente a livello dello scheletro (tessuto muscolare scheletrico striato),
degli organi interni (tessuto muscolare liscio) e del
cuore (tessuto muscolare striato cardiaco). Il tessuto muscolare scheletrico
è collegato all’osso tramite strutture tendinee e al sistema nervoso attraverso la cosiddetta giunzione neuromuscolare.
La
caratteristica principale di questo tessuto è la contrattilità, la
capacità, cioè,
delle sue fibre di accorciarsi quando raggiunte da uno stimolo elettrico. Una caratteristica altrettanto importante è data dall’elasticità: a seguito di una contrazione, il muscolo è in grado di tornare alla lunghezza di partenza.
Il muscolo svolge funzioni dinamiche: accorciandosi a seguito di uno stimolo elettrico giunto dal sistema nervoso, avvicina i capi di due ossa attigue, permettendo il movimento.
La presenza dei muscoli, tuttavia,
consente anche di mantenere una specifica postura, in modo statico. Il muscolo liscio è strategico nel supporto agli organi interni e allo svolgimento di specifiche funzioni (ad esempio, la peristalsi del sistema digerente). La presenza di fasci di muscolatura liscia all’interno della parete dei vasi sanguigni ne consente le modifiche del diametro, garantendo di conseguenza la possibilità di regolare parametri vitali come la pressione arteriosa e la temperatura corporea.
Funzioni Vitali
Nell’organismo vengono svolte reazioni accessorie, come il movimento e il ragionamento, e
reazioni vitali, da cui dipende la sopravvivenza dell’individuo. A rendere possibili queste ultime, la parte più antica del sistema nervoso, quella che condividiamo con i nostri ancestrali progenitori.
Di seguito,
analizziamo le funzioni vitali singolarmente.
Respirazione
La
respirazione è il risultato del lavoro di numerosi tessuti e organi, fra i quali i muscoli respiratori. Questi muscoli, che comprendono il diaframma, permettono il sollevamento delle costole e la dilatazione della cavità toracica,
promuovendo l’ingresso di aria nei polmoni. Successivamente alla fase di inspirazione, portano all’abbassamento della gabbia toracica e alla
conseguente espulsione dell’aria.
Questo ciclo, che pure coinvolge il muscolo striato scheletrico e che si ripete ritmicamente, è
governato da un processo involontario: non smettiamo di respirare quando dormiamo, né quando siamo incoscienti (a meno che non subentri un’ostruzione delle vie respiratorie o un altro ostacolo all’ingresso dell’aria). Un
altro esempio di muscolo striato involontario è quello cardiaco:
il cuore non smette di battere durante il sonno e non smette se decidiamo che debba farlo.
Circolazione sanguigna
Il cuore è formato da un muscolo (il miocardio)
le cui fibre si contraggono ritmicamente e involontariamente. Quando sono al massimo livello di accorciamento, l’organo è nella sua fase espulsiva (sistole) e pompa il sangue nell’arteria principale del corpo, l’aorta, che suddividendosi progressivamente nei suoi rami diretti e indiretti permette l’irrorazione di tutti i tessuti dell’organismo. Quando le fibre miocardiche sono rilasciate, le camere del cuore (atrii e ventricoli) si aprono e permettono l’ingresso di altro sangue (proveniente dalle arterie polmonari) che deve essere pompato al resto del corpo (diastole).
Il sangue ossigenato dai polmoni arriva al cuore e da lì viene distribuito nelle arterie, mentre quello povero di ossigeno e ricco di anidride carbonica che deriva dagli scarti del metabolismo viaggia nelle vene e ritorna ai polmoni per essere riossigenato. Dai polmoni giunge al cuore tramite le vene polmonari. E da lì ricomincia il ciclo.
Sistole e diastole si ripetono, grazie all’azione del sistema nervoso autonomo, con frequenza variabile. La modulazione della frequenza, della gittata cardiaca (cioè, la quantità di sangue che viene espulsa in una fase sistolica) e del diametro dei vasi sanguigni determina la capacità dell’organismo di nutrire i tessuti periferici. Questi parametri vengono registrati da speciali sensori presenti in diverse parti del corpo.
Quando siamo in una situazione di affaticamento, i muscoli producono più anidride carbonica, stimolando l’azione di sensori che, indirettamente, stimolano un’accelerazione del battito cardiaco e della funzione respiratoria. Così facendo, permettono di aumentare l’ossigenazione periferica e quindi di fare fronte alle esigenze metaboliche.
Sistema nervoso
Il sistema nervoso è
suddiviso dal punto di vista anatomico in:
- Sistema nervoso centrale: è formato da encefalo, midollo spinale e cervelletto;
- Sistema nervoso periferico: comprende gli organi di senso e i nervi.
Le cellule caratteristiche di questo tessuto sono i neuroni, che hanno una forma tipica dotata di prolungamenti (dendriti) con cui prendono contatto con altri neuroni, al fine di propagare il segnale nervoso. I neuroni possiedono caratteristiche funzionali di eccitabilità (rispondono agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, come le variazioni di temperatura), conducibilità (permettono la conduzione di segnali elettrici) e di secrezione (possono produrre sostanze, dette neurotrasmettitori, che influenzano l’attività dei neuroni attigui).
Vengono definiti neuroni afferenti quelli che raccolgono stimoli dalla periferia e dall’ambiente esterno e inviano di conseguenza impulsi verso il cervello per la loro interpretazione e l’elaborazione di opportune risposte. I neuroni efferenti sono quelli che, al contrario, ricevono dal cervello segnali da inviare alla periferia.
A supporto dei neuroni, sono presenti le cellule gliali, che hanno funzione di nutrimento e sostegno. La glia è costituita da diverse tipologie cellulari:
- Oligodendrociti: producono la membrana mielinica che riveste i nervi;
- Cellule ependimali: rivestono le cavità interne del sistema nervoso centrale e producono il liquor cefalorachidiano;
- Microglia: si occupano dello smaltimento dei detriti cellulari;
- Astrociti: rappresentano il 90% della glia, rivestono funzioni prevalentemente di sostegno e formano la barriera ematoencefalica, che protegge il cervello dall’azione di sostanze potenzialmente tossiche presenti nel sangue;
- Cellule di Schwann: rivestono i nervi nel sistema nervoso periferico;
- Cellule satelliti: circondano i corpi cellulari nei gangli, stazioni del sistema nervoso periferico.
Digestione e metabolismo
Il cibo, così come lo ingeriamo a tavola, non può essere direttamente utilizzato per le esigenze dell’organismo.
Gli alimenti che mangiamo devono, infatti,
essere sottoposti ad un processo di scomposizione in elementi sufficientemente piccoli da poter essere assorbiti nel sangue. E, non meno importante, occorre disporre di sistemi di detossificazione in grado di eliminare i rifiuti, le sostanze di scarto con funzione potenzialmente nociva.
La masticazione, grazie all’azione meccanica esercitata dai
denti e dalla bocca e all’impastamento con la saliva,
rappresenta la prima fase della digestione. Il
cibo ridotto in piccoli frammenti viene così deglutito (bolo), attraverso l’azione di una serie di muscoli in parte involontari, e passa dalla bocca all’esofago, il condotto che lo porta verso lo stomaco. Qui, nella cavità gastrica, il bolo è oggetto dell’azione dei succhi acidi e della pepsina, una sostanza in grado di digerire la componente proteica.
Da osservare che
lo stomaco si protegge dall’autodigestione grazie alla presenza di una mucosa specializzata (epitelio gastrico), assente a livello esofageo. La tenuta della valvola che separa l’esofago dallo stomaco (cardias) è dunque fondamentale per evitare il reflusso di materiale acido (reflusso gastroesofageo) e il conseguente danneggiamento dell’esofago.
Superata la fase gastrica,
il contenuto del canale digestivo entra nella prima porzione dell’intestino tenue (duodeno), dove è
raggiunto dai succhi pancreatici e dalla bile prodotta dal fegato, essenziali per la digestione e l’assorbimento dei grassi.
In successione,
transita in seguito nel digiuno e nell’ileo. È a livello dell’intestino tenue che si verifica la quasi totalità dei fenomeni di assorbimento delle sostanze nutritive nel sangue.
Escrezione
L’introduzione di cibi e la realizzazione delle reazioni metaboliche porta alla
produzione di sostanze di scarto che, se accumulate nell’organismo, possono portare a fenomeni di tossicità. Diventa, così, necessario disporre di sistemi specializzati di escrezione, che ne permettano lo smaltimento.
Il principale ha sede nel fegato, organo che
provvede al metabolismo di sostanze estranee (come
l’alcol etilico e altri veleni) al fine di renderle inoffensive per il corpo.
Anche i reni partecipano alla detossificazione dell’organismo, filtrando il sangue e sciogliendo le molecole di scarto nell’urina.
Curiosità sul corpo umano
Malgrado le dimensioni limitate che occupa,
i numeri correlati al lavoro del corpo umano sono sorprendenti.
Un esempio su tutti:
il nostro corpo possiede circa 37,2 trilioni di cellule. E, tornando alle funzioni vitali,
il cuore batte circa 100.000 volte al giorno. Anche senza che ce ne accorgiamo, anche quando dormiamo, anche se pensiamo ad altro.
Le strutture anatomiche che lo compongono
hanno, in termini generali,
la capacità di rigenerarsi e di adattarsi all’ambiente. La capacità di rinnovamento non è presente in tutti i tessuti: malgrado gli sforzi finora effettuati dalla comunità scientifica, i ricercatori non hanno ancora compreso i meccanismi che impediscono ad esempio al sistema nervoso centrale di rigenerarsi e, quindi, di ripristinare le proprie funzioni (evitando la paralisi) dopo un trauma o una malattia.
La capacità di adattarsi all’ambiente è legata alle
funzioni omeostatiche del corpo, cioè alle
strategie che è in grado di mettere in atto quando le condizioni ambientali variano al fine di mantenere l’equilibrio vitale. Fa parte di questi sistemi il controllo della temperatura. Quando corriamo, bruciamo energie per poter adempiere alle funzioni metaboliche e con esse produciamo anche calore, che viene dissipato attraverso la cute con la sudorazione, mantenendo la temperatura corporea costante. In questo modo,
un essere umano può vivere in un ambiente caratterizzato da escursioni termiche anche significative, cosa che al contrario non può fare un rettile. L’omeostasi permette entro certi limiti all’uomo di sopravvivere anche in condizioni meteorologiche e atmosferiche aspre e di fare fronte a periodi di digiuno forzato.
Il lento ma inesorabile processo di evoluzione cui siamo sottoposti ci ha plasmati e ha portato all’ottimizzazione degli spazi e delle funzioni. Ne deriva che, secondo un principio che abolisce gli sprechi, tutto ciò che è presente nel corpo ha una sua utilità.
Ma qual è, obietterete voi, l’utilità di strutture come l’appendice, l’osso sacro o i denti del giudizio?
L’appendice (più correttamente appendice ileo-cecale) è la parte terminale dell’intestino tenue, situata a livello della fossa iliaca destra. La conosciamo più per i problemi che può creare che non per quelli che risolve e che possono determinare la necessità di un intervento chirurgico. Gli scienziati sono del parere che,
in un passato assai lontano, questo organo avesse una funzione vitale e che non sia ancora, ad oggi, conveniente per noi liberarcene. Il fatto che sia presente in più specie e che nessuna di esse la abbia perduta evolvendo dimostrerebbe la sua importanza. In particolare, sarebbe sede di specie batteriche “amiche” utili per lo svolgimento di specifiche funzioni digestive e di assorbimento. Alcuni studi mostrano anche che potrebbe avere un ruolo nell’ambito del sistema immunitario.
Per quanto riguarda il
coccige, le sue funzioni sono ancora presenti e riguardano prevalentemente il mantenimento della postura.
I denti del giudizio, infine,
contribuiscono alla corretta triturazione del cibo, ma senza dubbio con un ruolo minore rispetto a quello giocato dai molari che li precedono. Permangono, ma sono sulla via per essere abbandonati nel corso dell’evoluzione, perché l’uomo si sta adattando ad un’alimentazione significativamente meno impegnativa dal punto di vista della masticazione rispetto a un tempo.
La salute del corpo umano
Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti,
il corpo umano è in grado di adattarsi entro certi limiti a condizioni sfavorevoli, di rigenerarsi (in termini generali) dopo un trauma o una malattia e di detossificarsi proteggendosi dall’azione di sostanze dannose. Ma i meccanismi di cui dispone per poter effettuare queste azioni possono andare incontro a battute d’arresto, legate al sopraggiungere di malattie o all’invecchiamento. Mentre su alcuni eventi non abbiamo (ad oggi) possibilità di controllo, su altri possiamo agire riducendo il rischio di danni e perdite funzionali. Possiamo contribuire a mantenere in salute il nostro corpo adottando le misure preventive raccomandate dalle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali.
Un primo gesto a favore della nostra salute riguarda l’alimentazione: seguire una
dieta equilibrata ed eterogenea permette di assorbire tutti gli elementi indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo. In modo analogo, evitare tutti i cibi direttamente e indirettamente correlati all’insorgenza di
tumori e altre malattie gravi (come le patologie neurodegenerative, ad esempio l’Alzheimer) permette di invecchiare con maggiori opportunità di salute.
Ormai tutte le istituzioni sanitarie e società scientifiche concordano nell’affermare che
l’esercizio fisico rappresenta uno strumento di prevenzione e salute insostituibile. Tutti dovremmo praticarlo, ogni giorno.
Il movimento è la chiave per mantenere in forma ossa e muscoli e, di conseguenza, prevenire la fragilità ossea e l’insorgenza di fratture spontanee. Inoltre, lo sport contribuisce al mantenimento del peso forma, del benessere del sistema cardiocircolatorio e alla prevenzione di disturbi metabolici come la sindrome metabolica, la resistenza insulinica e il diabete.
Trascurato per molti anni, a favore di elementi quali l’efficienza e il superlavoro,
il sonno è oggi al centro di numerosi studi, che ne stanno dimostrando il
ruolo prezioso nel mantenimento del benessere cerebrale e dell’equilibrio mentale. La deprivazione di sonno può, infatti, causare ripercussioni importanti sotto il profilo metabolico e psicologico.
Vaccinarsi, inoltre, non è un puro atto di altruismo, ma bensì
una scelta di sano egoismo, che ci consente di sfruttare un presidio sicuro ed efficace (e, non guasta, economico) per ridurre il rischio di ammalarci di patologie potenzialmente gravi. Non lasciamo che la paura ci condizioni: parliamo con il nostro medico in caso di dubbi. Allo stesso modo,
accedere agli screening offerti dal sistema sanitario nazionale (come quelli per la prevenzione dei tumori della mammella, del colon-retto e dell’utero)
consente a noi di proteggerci da seri problemi di salute e allo Stato (pertanto, ancora a noi) di risparmiare.
Se l’arrivo della pandemia ha messo in luce, laddove ce ne fosse stato bisogno, il
valore delle norme igieniche nella protezione dal contagio delle malattie infettive, facciamo tesoro degli insegnamenti.
Lavarsi di frequente le mani con sapone e acqua corrente ci consente di ridurre il rischio di infezioni di vario tipo, inclusi i fastidiosi virus gastroenterici che infestano le stagion invernali. E indossare la mascherina, anche se non più obbligatoria, consente di proteggersi dalle patologie infettive che coinvolgono il sistema respiratorio.
Problemi comuni e patologie
Le malattie cardiovascolari
Le
malattie cardiovascolari sono state a lungo la causa principale di morte al mondo e continuano a rimanere fra le ragioni principali di decesso globalmente. L’
alimentazione squilibrata rispetto alle reali esigenze del corpo e la
sedentarietà giocano un ruolo determinante nell’insorgenza di eventi quali
infarti e
ictus e di disturbi cronici quali l’ipertensione, che condizionano la qualità di vita e obbligano ad una terapia cronica.
Oggi conosciamo i fattori di rischio piuttosto bene e sono numerose le campagne informative che spiegano ai cittadini come proteggersi da questo gruppo di malattie.
Sappiamo che, a questo scopo, dobbiamo evitare l’alcol, abbandonare il
fumo e
muoverci con regolarità.
Problemi ortopedici
Fra i disturbi più diffusi nell’età avanzata,
osteoporosi e artrosi hanno un esordio insidioso. Anche per questa categoria di patologie, può fare molto lo stile di vita. Mangiare correttamente per le proprie esigenze (età, genere, eventuali malattie presenti) e
praticare attività sportiva consente di ridurre il rischio di insorgenza o rallentarne la progressione.
Altri disturbi per cui comunemente ci si rivolge all’Ortopedico sono le fratture, che vengono trattate attraverso l’applicazione di sistemi di immobilizzazione o la realizzazione di interventi chirurgici.
Patologie del sistema nervoso
All’interno di questa macro-categoria rientrano sia le
patologie neurologiche tout court, come
l’Alzheimer, che i disturbi della sfera psichica, come l’
ansia e la
depressione. A diagnosticarli e trattarli, però, sono chiamati specialisti differenti: nel primo caso il
neurologo, mentre nel secondo caso lo
psichiatra.
La malattia psichiatrica costituisce una delle maggiori emergenze assistenziali ai giorni nostri. In diffusione maggiore rispetto al passato, anche correlata al disagio giovanile, è caratterizzata da scarse possibilità di accesso alle cure. A determinare questo fenomeno, il mancato sviluppo di nuovi farmaci e il sottofinanziamento delle soluzioni terapeutiche da parte dei Governi.
Per quanto riguarda l’
Alzheimer, sono stati di recente approvati nuovi trattamenti farmacologici che sfruttano meccanismi d’azione innovativi e ben promettono per il rallentamento della progressione della malattia. Nei prossimi anni potremo analizzare i risultati della loro introduzione.
Problemi digestivi
In parte a causa dei ritmi frenetici della vita nei Paesi occidentali e in parte agli scorretti stili alimentari,
la diffusione di patologie digestive come il reflusso esofageo è in continuo aumento. A dimostrare la correlazione fra abitudini e insorgenza del problema, oltre a numerosi studi dedicati, anche l’osservazione dell’aumento di incidenza nel Paesi in via di sviluppo, le cui popolazioni stanno acquisendo comportamenti analoghi a quelli dei Paesi sviluppati. La conseguenza è un massiccio uso di farmaci quali gli inibitori di pompa protonica, talvolta anche al di fuori delle indicazioni.
Sulla sindrome dell’
intestino irritabile sembra che
la ricerca abbia fatto più luce, anche se le cause non sono ancora state chiarite precisamente.
Innovazioni mediche e studio del corpo umano
Sono
numerose le tecnologie di recente diffusione e che promettono grande impulso nella cura di patologie caratterizzate da bisogni assistenziali insoddisfatti.
La
carenza di organi da destinare ai trapianti è un problema annoso in campo medico. La lunghezza delle liste d’attesa potrebbe essere, in un prossimo futuro, ridotta significativamente dall’introduzione di tecnologie quali la stampa 3D di organi e di soluzioni quali gli organoidi, organi sviluppati in laboratorio a partire da cellule dello stesso ricevente e quindi non soggetti al rischio di rigetto. Queste soluzioni potrebbero venire incontro anche a molte importanti esigenze della ricerca, riducendo ulteriormente la necessità di ricorso alla sperimentazione animale.
La diffusione dell’
intelligenza artificiale permette già oggi grandi passi avanti rispetto al passato nella diagnostica. Facendo leggere e memorizzare grandi quantità di dati sanitari provenienti da pazienti già in cura a macchinari progettati allo scopo, è possibile sfruttare la loro capacità di apprendimento ed elaborazione per arrivare più precocemente alla diagnosi di malattie che oggi richiedono tempi lunghi, spesso con aggravi di spesa per i servizi sanitari e con penalizzazioni drammatiche della qualità di vita dei pazienti che ne soffrono. Molte delle possibilità di diagnosi e cura accessibili mediante il ricorso all’intelligenza artificiale derivano dalla disponibilità di dati genetici. Gli studi sul genoma umano e la focalizzazione sulle connessioni fra caratteristiche genetiche individuali e decorso delle malattie/efficacia delle terapie hanno favorito lo sviluppo di un approccio personalizzato alla cura. La medicina personalizzata sta portando notevoli risultati soprattutto in campi difficili come quello dell’Oncologia.
Tutti questi strumenti sono oggi impiegati anche per prevenire l’insorgenza di malattie, aspetto su cui si concentrerà sempre di più la Medicina, e per rallentare i processi di invecchiamento. Lo studio dei meccanismi connessi alla longevità permette di mettere a punto strategie di potenziamento delle capacità del nostro stesso organismo di resistere alle patologie e di mantenersi giovane più a lungo.
Educazione sul corpo umano
L’accesso alle nuove tecnologie e ai trattamenti innovativi richiede maggiori conoscenze da parte di tutti i cittadini e lo sviluppo di una nuova consapevolezza, di un senso di responsabilità preciso nei confronti della propria salute, che deve nascere in ciascuno di noi.
Da qui, l’
importanza di offrire un’educazione scolastica che recepisca questo bisogno e che fornisca, fin dalla scuola dell’infanzia, informazioni utili a maturare una coscienza al passo con la velocità dell’innovazione e della ricerca, al fine di poterne sfruttare i benefici.
Di pari passo, è anche auspicabile a tali scopi l’
utilizzo da parte degli operatori sanitari di un linguaggio più adatto alla comunicazione al pubblico, che stimoli l’attenzione sull’ascolto del proprio corpo e il riconoscimento precoce di eventuali segnali d’allarme.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Quante ossa abbiamo nel corpo umano?
Le ossa del corpo umano sono circa 206, ma in questo calcolo non rientrano le ossa sesamoidi che formano il carpo della mano.
Quanto sangue c'è in un corpo umano adulto?
Circa 5 litri in un uomo di 70 chili; nella donna il volume è leggermente inferiore.
Come funziona il cervello?
Il cervello è composto da cellule dette neuroni e da cellule gliali con funzioni di supporto e nutrimento. Tale organo riceve stimoli dalla periferia, attraverso i nervi, li interpreta ed elabora una risposta opportuna, che invia sottoforma di segnale elettrico alla periferia del corpo, dove sono presenti organi attuatori della reazione. In tal modo, viene mantenuto l’organismo viene mantenuto in equilibrio. Esiste, poi, una porzione del cervello frutto di un’evoluzione recente (corteccia cerebrale) che permette funzioni superiori quali la coscienza e l’integrazione delle informazioni.
Qual è il muscolo più forte del corpo umano?
Il massetere (un muscolo masticatorio) è dal punto di vista unitario il muscolo più forte. Un altro muscolo dotato di caratteristiche notevoli di forza è il grande gluteo.
Come il corpo combatte le malattie?
Il sistema immunitario permette di opporre barriere (fisiche e chimiche) all’insorgenza di malattie, mediante la produzione di anticorpi ed il rilascio di sostanze che aggrediscono i germi con cui quotidianamente veniamo in contatto (prevenzione delle infezioni) e le cellule mutate potenzialmente all’origine dei tumori.