Indice
Domande e risposte
Che cosa sono i cheloidi
Strane escrescenze sulla
pelle, simili a
bolle ma che non lo sono: può trattarsi di
cheloidi, lesioni lisce e lucide di tessuto cicatriziale che solitamente si sviluppano in zone della pelle da poco oggetto di traumi o ferite chirurgiche.
- I cheloidi sono dovuti alla proliferazione eccessiva di tessuto fibroblastico.
Per rimarginare infatti, una ferita la pelle avvia un
processo di
riparazione attraverso i
fibroblasti, che nel caso dei cheloidi è
spropositato e il tessuto
cicatriziale finisce per accumularsi
oltre i
margini della ferita. Sono quindi un
risultato (anche se non gradito) del
processo di
cicatrizzazione, anche se possono insorgere anche occasionalmente e in modo
spontaneo.
- Niente di pericoloso dunque, anche se esteticamente poco gradevole.
La caratteristica dei cheloidi è che
non compaiono subito, ma possono insorgere anche mesi dopo che abbiamo avuto la ferita, e progredire senza controllo.
Non si conosce esattamente il motivo dell’insorgenza dei cheloide, anche se si suppone siano coinvolti fattori i
familiari e
genetici (i cheloidi sono più frequenti nelle persone con
pelle scura).
Trattandosi di fatto di
ferite, anche
piercing e orecchini (talvolta anche i
tatuaggi) possono indurre nel tempo la
formazione di cheloidi, ed è qualcosa che
non si può
prevedere.
Cheloidi: come si riconoscono
È importante
non confondere i cheloidi con le
cicatrici ipertofiche, dove il
tessuto in eccesso rimane
all’interno della cicatrice, senza formare le
escrescenze di pelle tipiche dei cheloidi.
Questi ultimi possono essere più o meno
estesi e “
alti” sulla superficie epidermica. Raggiungono anche il
mezzo centrimetro di altezza sulla superficie cutanea.
Si formano più di frequente:
- Nella parte interna del torace;
- Sulle spalle;
- Ma anche sulla parte alta del dorso;
- A volte sul viso, in particolare sulle orecchie, specie dopo un orecchino o un piercing.
I cheloidi sono
lucidi,
duri,
lisci e leggermente
rosa o più
scuri (e per questo diversi da masse di altra natura come cisti o
lipomi).
Non causano
dolore, ma possono generare
prurito o fastidio se toccati.
Come funziona il processo di cicatrizzazione?
Il
processo di guarigione di una ferita avviene in quattro
fasi:
- Fase emostatica. La prima fase è quella dove si rompono i vasi sanguigni e si forma un piccolo coagulo di sangue.
- Fase infiammatoria (durata: qualche giorno), cioè la risposta dell'organismo agli agenti infettanti, che consiste nella progressiva eliminazione del patogeno da parte del nostro sistema immunitario e dell’avvio dei processi proliferativi necessari alla riparazione del tessuto danneggiato. La ferita si presenta edematosa e arrossata.
- Fase proliferativa, comincia già poche ore dopo l'evento lesivo e ha come obiettivo rimpiazzare il coagulo di sangue con tessuto epiteliale endoteliale e connettivale dando origine a un tessuto detto di granulazione. Nel frattempo inizia il processo di costituzione di una nuova rete vascolare, e già a distanza di 24-72 ore dalla ferita la proliferazione dei fibroblasti è elevata, producendo gran quantità di acido ialuronico, molto importante nella formazione del collagene. Dopo una settimana quasi tutte le cellule della ferita sono fibroblasti.
- Infine, dopo diversi giorni, si ha la fase della maturazione, dove la ferita è definitivamente chiusa da una cicatrice non più arrossata ma liscia e dal colore pallido. Le ferite possono rimanere così visibili per settimane, ma anche mesi e addirittura anni, a seconda della gravità del trauma. In questa fase possono formarsi i cheloidi.
Come curare i cheloidi
La diagnosi di cheloide è
clinica, cioè si basa sulla valutazione del medico che esamina
l’escrescenza, non sono necessari esami strumentali.
Purtroppo
non ci sono farmaci, creme o trattamenti davvero efficaci per eliminare i cheloidi, tanto meno rimedi della nonna miracolosi. Si può tentare con
iniezioni mensili di
cortisone direttamente nella
lesione, che talvolta riescono ad appiattire il cheloide rendendolo meno visibile e fastidioso.
L’unica opzione semi-definitiva è eliminarli con la chirurgia estetica, o comunque
ridurne le dimensioni, anche con sedute di
laser. Si osserva tuttavia una forte tendenza alla recidiva post-chirurgica. Esistono dei supporti per coprire i cheloidi e
renderli meno visibili, se sono in zone esposte (per esempio cerotti o fogli di silicone).
Consigliato per te
Con il contributo educazionale di Drex Pharma
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Cosa è il cheloide?
Strane escrescenze sulla pelle, simili a bolle ma che non lo sono: può trattarsi di cheloidi, lesioni lisce e lucide di tessuto cicatriziale che solitamente si sviluppano in zone della pelle da poco oggetto di traumi o ferite chirurgiche. I cheloidi sono dovuti alla proliferazione eccessiva di tessuto fibroblastico. Per rimarginare infatti, una ferita la pelle avvia un processo di riparazione attraverso i fibroblasti, che nel caso dei cheloidi è spropositato e il tessuto cicatriziale finisce per accumularsi oltre i margini della ferita. Sono quindi un risultato (anche se non gradito) del processo di cicatrizzazione, anche se possono insorgere anche occasionalmente e in modo spontaneo.
Come evitare la formazione di cheloidi?
Mantenere la ferita pulita finché non si è cicatrizzata, per favorire il processo di guarigione è sempre una buona pratica da seguire, ma non esiste una prevenzione vera e propria dei cheloidi dopo una ferita. Non si conosce esattamente il motivo dell’insorgenza dei cheloide, anche se si suppone siano coinvolti fattori i familiari e genetici (i cheloidi sono più frequenti nelle persone con pelle scura).
Come si formano i cheloidi?
I cheloidi sono escrescenze dovute alla proliferazione eccessiva di tessuto fibroblastico che originano in aree da poco danneggiate. Sono quindi un risultato (anche se non gradito) del processo di cicatrizzazione, anche se possono insorgere anche occasionalmente e in modo spontaneo. Per rimarginare una ferita la pelle avvia un processo di riparazione attraverso cellule chiamate fibroblasti, che nel caso dei cheloidi è spropositato e il tessuto cicatriziale finisce per accumularsi oltre i margini della ferita.
Come togliere un cheloide?
Purtroppo non ci sono farmaci, creme o trattamenti davvero efficaci per eliminare i cheloidi, tanto meno rimedi della nonna miracolosi. Si può tentare con iniezioni mensili di cortisone direttamente nella lesione, che talvolta riescono ad appiattire il cheloide rendendolo meno visibile e fastidioso.
L’unica opzione semi-definitiva è eliminarli con la chirurgia estetica, o comunque ridurne le dimensioni, anche con sedute di laser. Si osserva tuttavia una forte tendenza alla recidiva post-chirurgica. Esistono dei supporti per coprire i cheloidi e renderli meno visibili, se sono in zone esposte (per esempio cerotti o fogli di silicone)
Le informazioni presenti in Micuro hanno scopo divulgativo e informativo. Non costituiscono in alcun modo un mezzo di autodiagnosi e automedicazione. Per qualsiasi dubbio sull'uso di un farmaco, rivolgersi al proprio medico.
La riproduzione o l’utilizzazione dei contenuti pubblicati su Micuro è strettamente riservata. Il riutilizzo del materiale su riviste, giornali, radiodiffusione o generica messa a disposizione al pubblico viene concesso solo previa esplicita richiesta e autorizzazione obbligatoria.