Vitamina B5 (acido pantotenico): struttura e funzioni

Vitamina B5 (acido pantotenico): struttura e funzioni

Indice

Domande e risposte

Che cos’è la vitamina B5

La vitamina B5 (nome con cui è conosciuto l’acido pantotenico, anche detto vitamina W) appartiene alla categoria delle vitamine idrosolubili, che non possono essere accumulate nell’organismo ma devono essere regolarmente assunte con l’alimentazione.

Vitamina B5: a cosa serve

La vitamina B5 ha un ruolo fondamentale nel metabolismo di grassi, proteine e carboidrati, cioè supporta l’organismo nel ricavare energia dagli alimenti, attraverso la loro conversione in glucosio. In particolare, è coinvolta nella sintesi del coenzima A (CoA), che esercita una funzione nella sintesi e nell’ossidazione degli acidi grassi.

È anche coinvolta nella sintesi del colesterolo e degli ormoni che derivano dalla sua struttura chimica, cioè gli ormoni sessuali (ad esempio il testosterone) e quelli sintetizzati dall’organismo in risposta allo stress (cortisolo). Questi ultimi agiscono a valle di stimoli stressogeni aumentando la disponibilità di glucosio nel sangue (glicemia), da utilizzare come substrato energetico per fare fronte alla fatica. 

Contribuisce alla fabbricazione dei globuli rossi.

Dove si trova e quali alimenti ne sono ricchi

È presente quasi ubiquitariamente, cioè in quasi tutti i cibi di origine vegetale e animale: questo aspetto è già intuibile dal nome di questa vitamina (pantos, dal greco, significa ovunque). Ma gli alimenti (fonti) dove è contenuta in quantità maggiore sono:

  • Legumi secchi (piselli, lenticchie, soia);
  • Frattaglie: fegato e reni di suino, bovini, ovini;
  • Carne magra: pollo, tacchino, parti magre del maiale e del manzo;
  • Pollame;
  • Uovo, in particolare nel tuorlo;
  • Funghi essiccati;
  • Lievito di birra;
  • Cereali integrali;
  • Latte, yogurt e latticini;
  • Verdure come broccoli, patate dolci, cavolfiore;
  • Frutta a guscio: noci.

Negli alimenti, è presente come acido pantotenico, fosfopanteteina o come pantenolo, una forma di provitamina che, per esercitare la sua azione, deve essere attivata.

Il gruppo verdure e ortaggi è la principale fonte di acido pantotenico nella dieta con il 26% dell'assunzione totale. La seconda fonte è rappresentata dal gruppo latte e derivati (22%), seguito dal gruppo carne e derivati (17%) e dal gruppo uova (13%). La vitamina B5 è anche aggiunta ad alcuni alimenti confezionati (cereali per la colazione e bevande, ad esempio energy drink).

È sensibile alle alte temperature e quindi viene degradata durante la cottura. Inoltre, viene degradata a pH inferiori a 5 e superiori a 7 (ovvero in ambienti molto acidi o basici) e durante le fasi della lavorazione industriale degli alimenti (congelamento, inscatolamento). La processazione può determinare una perdita fino all’80% del contenuto di vitamina di un alimento. Per massimizzare l’assunzione di vitamina B5 è bene arricchire la dieta di cibi freschi, laddove possibile, o comunque minimamente processati.

La vitamina B5 viene anche sintetizzata dal microbiota intestinale, ma la quantità che deriva da questa fonte è minima rispetto alla richiesta giornaliera.

Immagine che rappresenta dei legumi secchi

Quanta ne serve

La quantità giornaliera (non è corretto parlare di dose giornaliera se non se ne parla dal punto di vista farmacologico) richiesta per rispondere al fabbisogno del corpo è di:

  • 2,0 mg/giorno: lattanti (6-12 mesi), bambini 1-3 anni;
  • 2,5 mg/giorno: bambini 4-6 anni;
  • 3,5 mg/giorno: bambini 7-10 anni;
  • 4,5 mg/giorno: ragazzi 11-14 anni;
  • 5,0 mg/giorno: adulti 15-17 anni e adulti;
  • 6,0 mg/giorno: gravidanza;
  • 7,0 mg/giorno: allattamento.

Carenza

La carenza di vitamina B5 è rara e, quando presente, dovuta a stati di denutrizione grave associata, ad esempio, all’alcolismo o alla tossicodipendenza. 

Di norma, non vengono eseguiti dosaggi di screening di questa sostanza: i test specifici del sangue e delle urine vengono effettuati solo in caso di necessità. Un’escrezione insufficiente di acido pantotenico con le urine (al di sotto di 1 mg al giorno) suggerisce uno stato di deficit. La concentrazione normale nel sangue varia fra 1,6 e 2,7 mcmol/L: livelli inferiori a 1 mcmol/L sono considerati suggestivi di carenza.

Quando riconosciuta e diagnosticata, la carenza è estesa, di solito, al deficit di tutte le vitamine del gruppo B. Questa è la ragione per cui di solito gli integratori specifici contengono tutto il complesso B (inclusa la vitamina B3, la vitamina B6 e la vitamina B12).

I sintomi scatenati dalla sua carenza sono:

  • Alterazioni dei capelli: capelli sfibrati, spenti;
  • Disturbi della pelle: secchezza, desquamazione, colorito spento;
  • Stanchezza fisica e mentale, debolezza;
  • Tachicardia, ipotensione;
  • Vomito;
  • Alterazione dei processi di guarigione e cicatrizzazione delle ferite e delle ustioni;
  • Alterazioni dei nervi periferici che possono generare formicolio e dolore, intorpidimento e crampi muscolari; a livello degli arti inferiori, la carenza si manifesta con la cosiddetta sindrome del piede che brucia;
  • Alterazioni nervose: irritabilità, irrequietezza, disturbi del sonno, mal di testa.

Alcune patologie genetiche, come la neurodegenerazione associata alla pantotenato kinasi (PKAN), aumentano il rischio di carenza. 


Quando deve essere presa e quali benefici

Gli integratori e i farmaci contenenti vitamina B5 sono disponibili con diverso nome commerciale in compresse o in altre forme farmaceutiche come le fiale (in forma liquida) e contengono la vitamina B5 sottoforma di calcio pantotenato, un composto più stabile rispetto all’acido pantotenico.

In generale, devono essere presi quando si manifestano segni di carenza riconosciuti dal medico attraverso l’esame obiettivo, il colloquio con il paziente e l’esecuzione di esami del sangue specifici.

L’assunzione della vitamina B5 attraverso la dieta o come integratore alimentare aiuta nella protezione del benessere di pelle e capelli, nella prevenzione della stanchezza nei periodi di intenso lavoro e favorisce la cicatrizzazione. 

Non sono ancora state raccolte prove sufficienti a supporto della supplementazione nei casi di: danni ai nervi, problemi respiratori, dermatologici e psichiatrici, avvelenamento da farmaci, prevenzione della comparsa di capelli bianchi.


Acne

Il fatto che la vitamina B5 partecipi al mantenimento del benessere della pelle, anche in termini di aspetto estetico, è alla base del suo impiego nella formulazione di molti cosmetici indicati per la skincare del viso ad azione antirughe e antiacne. Per quanto riguarda l’approccio nei confronti dell’acne, occorre sottolineare che la correlazione con la vitamina B5 non è diretta: poiché spesso tale disturbo viene trattato con antibiotici, è spesso associato ad alterazioni dell’equilibrio dell’intestino che possono dare carenze temporanee di acido pantotenico. La soluzione diretta, in questi casi, è quella di utilizzare l’antibiotico solo quando prescritto dal dermatologo e di seguire una dieta equilibrata. La supplementazione di vitamina B5 ha mostrato, in alcuni studi, una correlazione con la riduzione delle lesioni. 


Colesterolo alto

Per il suo coinvolgimento nella produzione di energia a partire anche dai lipidi, sono stati eseguiti studi clinici finalizzati a valutare l’efficacia della supplementazione con la vitamina B5 nei casi di ipercolesterolemia

Le ricerche sembrano produrre dati incoraggianti, ma non è chiaro se gli effetti benefici evidenziati siano indipendenti o meno dalla adozione di una dieta equilibrata e dalla pratica di esercizio fisico. Ulteriori studi sono necessari per chiarire se assumere integratori contenenti acido pantotenico possa essere utile ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

Effetti collaterali

Non vi sono indicazioni di effetti negativi dell'acido pantotenico nell'uomo e nell'animale, né controindicazioni alla sua assunzione. 

Fino al dosaggio di 200 mg/giorno è improbabile che si verifichino effetti collaterali e fenomeni di tossicità: essendo una vitamina idrosolubile, la quota eccedente quella necessaria viene eliminata con le urine. La supplementazione con dosi molto elevate può provocare diarrea e disturbi gastrointestinali.

Non sono state identificate interazioni con farmaci. 




RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

A cosa serve la vitamina B5? 

La vitamina B5 ha un ruolo fondamentale nel metabolismo di grassi, proteine e carboidrati, cioè nella produzione di energia a partire dagli alimenti, attraverso la loro conversione in glucosio. È anche coinvolta nella sintesi del colesterolo e degli ormoni sessuali (ad esempio il testosterone) e quelli sintetizzati dall’organismo in risposta allo stress (cortisolo). Contribuisce alla fabbricazione dei globuli rossi.

Dove si trova la vitamina B5? 

È presente in quasi tutti i cibi di origine vegetale e animale, ma gli alimenti che ne sono più ricchi sono: legumi secchi (piselli, lenticchie, soia), frattaglie (fegato e reni), carne magra, uova, funghi essiccati, lievito di birra, cereali integrali, latte e derivati, verdure, frutta a guscio.

A cosa serve la vitamina B5 e B6?

In genere, gli integratori di vitamina B5 contengono anche tutte le altre vitamine del gruppo B, inclusa la vitamina B6. La carenza di questi nutrienti, infatti, deriva da stati di denutrizione grave, alla base di fenomeni di deficit generale.

Come assumere la vitamina B5?

La carenza di vitamina B5 è rara e dovuta a stati di denutrizione grave associata, ad esempio, all’alcolismo o alla tossicodipendenza. Quando riconosciuta e diagnosticata è estesa, di solito, al deficit di tutte le vitamine del gruppo B. Questa è la ragione per cui di solito gli integratori specifici contengono tutto il complesso B (inclusa la vitamina B3, la vitamina B6 e la vitamina B12). Gli integratori e i farmaci contenenti vitamina B5 sono disponibili in compresse o in altre forme farmaceutiche come le fiale (in forma liquida) e contengono la vitamina B5 sottoforma di calcio pantotenato, un composto più stabile rispetto all’acido pantotenico.

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