Dieta chetogenica: significato, cosa mangiare, pro e contro

Dieta chetogenica: significato, cosa mangiare, pro e contro

Indice

Domande e risposte

Cos’è la dieta chetogenica e in cosa consiste

La dieta chetogenica o ketogenica, abbreviata come dieta keto, è uno stile alimentare caratterizzato da un ridotto apporto di carboidrati e un elevato apporto di grassi e proteine. Anche se recentemente è diventato noto come metodo per dimagrire, in realtà si tratta di una terapia medica che viene prescritta in alcuni casi specifici. 

Ma come funziona la dieta chetogenica? Normalmente, l’organismo utilizza i carboidrati come fonte primaria di energia; invece, questa alimentazione induce uno stato metabolico chiamato chetosi, in cui l’organismo utilizza il grasso come fonte energetica principale, con alcune conseguenze sul metabolismo e la salute della persona. 

Le indicazioni per un’alimentazione sana ed equilibrata per le persone medie prevedono che l’apporto calorico giornaliero provenga per il 45-60% dai carboidrati, per il 12-15% dalle proteine e per il 25-35% dai grassi. La dieta chetogenica, invece, prevede di aumentare l’apporto di calorie totali della giornata dai grassi a circa il 70% del totale e diminuire quello dei carboidrati fino a circa il 10% (su 2mila kcal giornaliere, questo significa circa 165 grammi di grassi, 40 di carboidrati e 75 di proteine). 

Cosa succede con la dieta chetogenica

Generalmente l’organismo utilizza gli zuccheri (complessi, come l’amido, o semplici, come il glucosio) come fonte principale di energia. I livelli di zuccheri nel sangue stimolano la produzione di insulina, ormone che promuove il passaggio di questi carboidrati dal sangue alle cellule, che le sfruttano come fonte di energia. Ma quando una persona assume meno di 50 grammi di carboidrati al giorno, il suo sangue ne diventa carente; quindi, la produzione di insulina cala e il corpo cerca energia altrove, attivando due meccanismi:

  • La gluconeogenesi, in cui produce glicogeno (una catena di zuccheri che funge da scorta di energie) a partire da alcune molecole, come l’acido lattico;
  • La chetogenesi, in cui l’organismo, quando non riesce più a produrre glucosio, inizia a metabolizzare i grassi, ottenendo così delle molecole che costituiscono una fonte energetica di riserva: i corpi chetonici, sostanze acide come per esempio l’acetone. Si parla quindi di chetosi nutrizionale (o acetosi) o acetonemia. Questo processo si attiva normalmente anche nei periodi di digiuno ed è piuttosto efficiente, poiché i corpi chetonici sono ricchi di energia.

La produzione di corpi chetonici dipende da diversi fattori, tra cui l’indice di massa corporea (body mass index, BMI, un valore calcolato in base ad altezza e peso della persona), il metabolismo basale (l’energia necessaria all’organismo per funzionare in stato di riposo) e la percentuale di grasso corporeo. 

Cosa mangiare e non per una dieta chetogenica

Esistono diversi tipi di diete chetogeniche, ma in generale:
  • Vietano (o quasi) l’assunzione di pasta, pane, riso, patate, dolci e altri alimenti ricchi di carboidrati, sia integrali sia raffinati, nonché bevande zuccherine e alcoliche;
  • Limitano molto anche altri cibi che contengono carboidrati, come alcuni legumi e molti frutti ricchi di fruttosio, per esempio anguria, fichi, banane, mango, uva e cachi;
  • Le verdure consentite sono soltanto alcune, per esempio quelle a foglia verde (come cavoli, spinaci e biete), broccoli, cavoletti di Bruxelles, asparagi, peperoni, zucchine, cetrioli e sedano;
  • In abbondanza invece tutti gli alimenti grassi, sia quelli più salutari, come semi oleosi, avocado e pesci grassi, sia quelli meno salutari, come salame, lardo e burro;
  • Ok sia a fonti proteiche più magre (come carni bianche e pesce) sia a quelle più grasse, come formaggi e carni rosse.

Quindi, la dieta chetogenica spesso è molto diversa dall’alimentazione sana ed equilibrata consigliata alla maggior parte delle persone, che include invece molti alimenti di origine vegetale e limita molto le carni rosse e altri cibi ricchi di grassi animali. Quindi, per assumere le giuste quantità di vitamine, minerali e fibre anche con la dieta chetogenica è importante variare l’alimentazione e affidarsi ai consigli di un nutrizionista o un dietologo.

Quando fare la dieta chetogenica

La dieta keto può essere prescritta e dare benefici in casi specifici, quali:

È però fondamentale che a prescriverla e seguirla sia un medico dietologo. Infatti, questo tipo di dieta va seguita secondo determinati criteri. Chi la prescrive deve:

  • Valutare lo stato di salute della persona e, anche tramite esami come quello del sangue, scoprire eventuali malattie presenti (o passate) che potrebbero rendere questo stile alimentare controindicato;
  • Calcolare in modo molto accurato il rapporto tra macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) di ogni pasto, in modo da ottenere una corretta condizione di chetosi;
  • Prescrivere la dieta con un obiettivo e una durata precisi (da 2 settimane a un anno a seconda delle necessità e caratteristiche della persona considerata);
  • Verificare l’andamento e gli effetti della dieta chetogenica sulla persona con controlli periodici;
  • Al termine della dieta, prescrivere un ritorno graduale a uno stile alimentare normale e continuare a effettuare controlli per valutare i risultati della dieta keto sul lungo termine.

Laddove questi criteri non vengono seguiti, la persona potrebbe riprendere in poco tempo l’eventuale peso perso; ma, soprattutto, la dieta chetogenica potrebbe provocare disturbi anche molto significativi.

Immagine che rappresenta due persone con obesità

Controindicazioni e rischi della dieta chetogenica

Una delle principali criticità della dieta keto è che è molto restrittiva, per cui è difficile mantenerla. C’è poi l’influenza chetogenica, ovvero l’insieme di effetti collaterali dovuti alla chetosi. I sintomi includono: nausea, vomito, mal di testa, affaticamento, confusione, sbalzi d’umore, insonnia e costipazione. In genere si risolvono entro qualche giorno o settimana al massimo e possono essere contrastati assumendo elettroliti e bevendo molta acqua. 

Un altro effetto collaterale curioso della dieta keto è che qualche volta chi segue questa dieta potrebbe dare risultati falsi positivi agli alcol test. 

Ci sono poi alcuni possibili problemi più gravi che possono derivare da questa alimentazione, soprattutto se non seguita secondo le indicazioni di medici esperti.


Rischi

Seguire la dieta keto in modo “fai da te” può comportare scompensi sul breve e sul lungo termine, come:

  • Disidratazione;
  • Ipoglicemia (carenza di zuccheri nel sangue);
  • Ipoproteinemia (carenza di proteine) e perdita di massa muscolare;
  • Carenze nutrizionali, per esempio di alcune vitamine;
  • Squilibri elettrolitici, quindi alterazioni nei livelli di sali minerali nell’organismo, per esempio ipercalciuria (eccesso di calcio) e hypocitraturia;
  • Problemi all’apparato digerente (come diarrea e meteorismo) e al cuore, dovuti a possibili carenze di fibre e all’eccesso di grassi saturi;
  • Quando l’organismo è in uno stato di chetosi, i corpi chetonici si accumulano nel sangue. Se se ne accumulano troppi, la persona rischia la chetoacidosi, una condizione molto pericolosa in cui l’acidità del sangue provoca scompensi e possibili danni ed è necessario intervenire in urgenza. Per compensare questo stato non è sufficiente assumere i cosiddetti “cibi alcalini”, perché l’alimentazione non influenza direttamente l’acidità del sangue;
  • Steatosi epatica (fegato grasso);
  • Osteoporosi;
  • Gotta;
  • Un aumentato rischio di calcoli renali;
  • Declino delle capacità cognitive, in quanto l’acetosi può alterare il metabolismo cerebrale.

A oggi sono ben noti gli effetti della dieta chetogenica sul breve termine (entro i 2 anni circa dalla fine della dieta). La letteratura scientifica è più limitata, però, per quanto riguarda le conseguenze a lungo termine. In ogni caso, emerge che la perdita di peso che si può ottenere con la dieta keto spesso non viene mantenuta a lungo.


Controindicazioni

La dieta chetogenica, dato che provoca alterazioni del metabolismo e comporta restrizioni alimentari importanti, può dare problemi particolarmente significativi in alcune persone. In particolare, è controindicata in caso di:

  • Diabete di tipo 1 e altri problemi metabolici;
  • Insufficienza epatica (ridotta funzionalità del fegato), renale o cardiaca (del cuore);
  • Pancreatite;
  • Carenza di carnitina o incapacità di metabolizzarla; 
  • Gravidanza o allattamento;
  • Disturbi del comportamento o psichici, come il disturbo bipolare;
  • Abuso di alcol o sostanze stupefacenti.

Le prove della sicurezza e dell’efficacia della dieta chetogenica sono molto limitate per quanto riguarda bambini, adolescenti e anziani.

Benefici della dieta chetogenica

Se indicata per la persona e il suo stato di salute e se prescritta e seguita nel modo corretto, la dieta chetogenica potrebbe dare benefici in caso di:

  • Diabete di tipo 2, poiché una dieta chetogenica ben formulata può migliorare il controllo del glucosio e ridurre il peso corporeo;
  • Obesità. Una metanalisi che ha messo insieme i dati di 11 ricerche scientifiche sul tema ha mostrato che una dieta chetogenica ben ponderata potrebbe aiutare a perdere peso in modo considerevole, nonché migliorare i livelli di colesterolo “buono” nel sangue e diminuire quelli di trigliceridi e la pressione sanguigna. Potrebbe inoltre contribuire a ridurre l’insulino-resistenza.
  • Fegato grasso (steatosi epatica). La dieta keto può aiutare contro questa patologia perché, oltre a favorire il dimagrimento e ad avere un effetto antinfiammatorio, influisce sui livelli di colesterolo e sulla funzione del fegato.
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Non è chiaro perché la dieta keto possa impattare positivamente su questo disturbo.
  • Disturbi neurologici come il morbo di Alzheimer e l’epilessia resistente ai farmaci. Infatti, la dieta keto può modificare il metabolismo cerebrale, influendo anche su queste condizioni.
  • Alcuni tipi di cancro. Infatti, sembra che i cambiamenti metabolici indotti dalla dieta keto possano modificare l’espressione di alcuni geni coinvolti nei meccanismi di nutrimento delle cellule di alcuni tipi di tumore, compromettendone la sopravvivenza.

In ogni caso, la ricerca è ancora in corso per quanto riguarda gli impatti clinici, di efficacia e di sicurezza di questa dieta sul lungo termine e per alcuni casi specifici. 



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Cosa si mangia quando si fa la dieta chetogenica?

La dieta keto prevede di assumere principalmente cibi grassi (sia più salutari, come semi oleosi e pesce grasso, sia meno salutari, come bacon e burro) e ridurre molto o escludere cibi ricchi di carboidrati (inclusi pasta, pizza, patate, legumi e alcuni frutti). 

Quanto si perde con 7 giorni di chetogenica?

Per raggiungere lo stato di chetosi occorrono alcuni giorni. Dopo una settimana, con la dieta keto è possibile perdere circa 1-3 chilogrammi, ma non si tratta di una perdita di massa grassa, bensì soprattutto di liquidi. Andrebbe seguita, con il supporto di un dietologo, almeno 2 settimane, a seconda della persona e degli obiettivi.

Quali sono i cibi per una dieta chetogenica?

Questo stile alimentare, in genere, prevede che si assumano soprattutto alimenti grassi di ogni genere: semi oleosi, pesci grassi, carni lavorate, condimenti grassi più salutari (come l’olio extravergine di oliva) e meno salutari (come burro, strutto e panna). Ok a verdure come cavoli, spinaci, broccoli, asparagi, peperoni e zucchine e a tutte le fonti proteiche, inclusi i formaggi e altri latticini, tranne i legumi. A colazione, per esempio, si può propendere per yogurt greco o kefir, pancake proteici, frullati grassi, uova e bacon.

Cosa non si deve mangiare con la dieta chetogenica?

In genere sono vietati, o molto limitati, gli alimenti ricchi di carboidrati, dalla pasta ai dolci, dalle patate alla pizza, e persino i legumi e alcuni frutti molto zuccherini, come fichi e mango. No anche a bevande zuccherate, succhi di frutta, birra e altri alcolici.

Quali sono i rischi di una dieta chetogenica?

Gli esperti prescrivono la dieta keto solo in casi specifici, con limiti di durata e secondo un programma che consente all’organismo di riabituarsi gradualmente a un’alimentazione normale. Altrimenti, la dieta keto potrebbe non dare i risultati sperati e dare problemi significativi sia a breve sia a lungo termine, come carenze nutrizionali, ipoglicemia, problemi al cuore, declino delle capacità cognitive e chetoacidosi. Per questi motivi la dieta chetogenica è controindicata in persone con problemi metabolici e diabete di tipo 1, insufficienza epatica, renale o cardiaca e altri problemi di salute, nonché in donne in gravidanza o che allattano. 

Che frutta si mangia in chetogenica?

I frutti meno ricchi di carboidrati e quindi più indicati per la dieta keto includono i frutti di bosco, le prugne, le clementine, i kiwi, il melone e le ciliegie.

Come capire se si è in chetosi?

Per capire se si è in stato di chetosi esistono appositi test delle urine o del sangue. Talvolta si hanno anche alcuni sintomi, come affaticamento, confusione, nausea, mal di testa e insonnia.

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