Dieta del diabetico: l'alimentazione e le calorie suggerite

Dieta del diabetico: l'alimentazione e le calorie suggerite

Indice

Domande e risposte

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Il diabete è una patologia metabolica che riguarda praticamente un abitante del pianeta su 10 che è dovuta a una carenza o poca efficacia nella funzionalità dell’insulina, l’ormone che controlla la concentrazione del glucosio nel sangue (la glicemia) e che viene prodotto dal pancreas. In Italia circa 3 milioni di persone hanno una diagnosi di diabete e accanto a questi si stima che un altro milione e mezzo abbia la malattia senza saperlo. Si tratta di una malattia molto complessa che aumenta il rischio di sviluppare altre patologie croniche a carico del sistema cardiovascolare e neurologico. Per evitare le complicanze di questa malattia è di aiuto una dieta per diabete, che aiuta a controllare la glicemia, insieme a un’adeguata attività fisica.

Le necessità differiscono in base al tipo di diabete. Infatti, questa patologia può essere classificata in:
  • Diabete di tipo 1 (insulino-dipendente). Interessa circa il 5-10% delle persone con diabete ed è dovuta a una carenza nella secrezione di insulina perché le cellule beta del pancreas, che producono l’ormone, vengono distrutte dal sistema immunitario: la malattia ha un’origine autoimmune. Per questo tipo di diabete è assolutamente necessaria la terapia con le iniezioni di insulina;
  • Diabete di tipo 2 (non-insulino-dipendente): è il tipo di diabete più diffuso, poiché riguarda il 90%dei pazienti. È causato da una ridotta risposta dei tessuti all’insulina (insulino-resistenza) che, a lungo andare, è prodotta sempre in minori quantità. Questa forma di diabete ha origini diverse: la familiarità, lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso (indice di massa corporea ≥ 25 kg/m²), l’appartenenza ad alcune etnie. Non sempre sono necessarie iniezioni di insulina: nelle forme più leggere può essere controllata anche solo con la dieta per diabete ed eventuali farmaci;
  • Diabete gestazionale. Si manifesta durante la gravidanza e in genere scompare dopo il parto. Le donne che hanno avuto diabete gestazionale sono a rischio di sviluppare ancora diabete gestazionale nelle gravidanze successive e diabete tipo 2 durante la vita;
  • Diabete monogenico. È ereditario, dovuto a un problema genetico. Include il rarissimo diabete neonatale e altre varianti altrettanto rare;
  • Diabete secondario ad altra patologia, cioè che è conseguenza di un altro disturbo. Tra le malattie che possono causare diabete vanno ricordate le pancreatiti croniche, la cirrosi epatica, l’insufficienza renale cronica, l’acromegalia e la sindrome di Cushing. Il diabete si sviluppa anche quando viene asportato chirurgicamente il pancreas o, soprattutto nelle persone predisposte, in caso di terapia prolungata con cortisone o altri farmaci.

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L’aiuto dall’alimentazione per il diabete

La dieta ideale per il diabete non è affatto complessa o restrittiva. Una persona che soffre di diabete ha la necessità di evitare o minimizzare gli sbalzi della glicemia, per limitare il fabbisogno di insulina. A prescindere dalla tipologia di diabete, chi soffre di questa patologia necessita di un apporto calorico giornaliero normale, uguale a quello di una persona che non ha questa malattia. Per questo l’alimentazione per diabetici deve ridurre l’assunzione degli zuccheri continuando a garantire un apporto energetico sufficiente in base alle esigenze personali: costituzione fisica e altezza, età, sesso e attività che svolge abitualmente. 

Una dieta adeguata e l’attività fisica avranno anche altri effetti positivi:

  • Controllare il colesterolo e la pressione sanguigna, oltre alla glicemia;
  • Aiutare a mantenere un peso sano;
  • Migliorare l’umore e l’energia;
  • Prevenire complicanze del diabete. 

Nel diabete di tipo 1, anche se la somministrazione di insulina dipende dalla glicemia misurata più volte durante il giorno, è opinione sempre più diffusa tra gli specialisti che pazienti in grado di controllare adeguatamente la glicemia possano concedersi occasionalmente ogni alimento, dolci compresi.

Nel diabete di tipo 2 e nel diabete gestazionale un'alimentazione ben bilanciata è spesso sufficiente per ottenere un buon controllo del diabete. Diversi studi hanno dimostrato che in caso di sovrappeso riuscire a perdere anche solo il 5-10% del peso di partenza permette di ottenere significativi miglioramenti nel controllo della glicemia e relative complicanze, oltre a essere un’efficace arma di prevenzione verso le malattie cardio-metaboliche associate, come ipertensione, iperlipidemia e ipertrigliceridemia. I dati di alcuni lavori scientifici hanno inoltre dimostrato che, in specifiche condizioni, il recupero del peso ideale permette una progressiva regressione della malattia diabetica, con la completa sospensione dei farmaci.

Immagine che rappresenta Ipertensione pressione sanguigna

Conoscere gli zuccheri per controllare il diabete

Gli zuccheri, o carboidrati, rappresentano la principale fonte di energia per l’organismo: sono molecole in grado di essere facilmente utilizzate da ogni tessuto del corpo, in particolare da cervello e muscoli. Tanto più lo zucchero è chimicamente semplice, tanto prima può essere utilizzato per la creazione di energia e quindi dà un picco di glicemia. L’ideale sono quindi i carboidrati che vengono metabolizzati più lentamente, rilasciando gradualmente gli zuccheri nel sangue. Dal punto di vista chimico si possono distinguere i carboidrati in semplici e complessi in base al numero di molecole di cui sono composti, cioè dalla quantità di molecole di zuccheri che ne compongono le catene. Si distinguono quindi:

  • Monosaccaridi, costituiti da un solo "anello" di questa catena, che sono ad assorbimento molto rapido (come glucosio, fruttosio e galattosio);
  • Disaccaridi, che sono zuccheri semplici ad assorbimento rapido dati da monosaccaridi in coppia (il saccarosio è composto da glucosio e fruttosio, il lattosio è dato dall'unione di galattosio e glucosio, il maltosio da 2 molecole di glucosio);
  • Zuccheri complessi o polisaccaridi, composti da catene lunghe e che sono ad assorbimento lento (ne sono esempi amido e glicogeno). Anche le fibre alimentari, che noi esseri umani non riusciamo a digerire, sono polisaccaridi.

Sono quindi da favorire gli alimenti con carboidrati complessi e integrali, ovvero ricchi di fibra, che riduce ulteriormente la velocità di assorbimento oltre a limitare la quantità di grassi che passano nel sangue, risultando quindi utili anche in caso di ipercolesterolemia. Quindi, le persone con diabete possono mangiare pane, pasta e patate, anche se in quantità ridotte ed evitando di assumere nello stesso pasto più fonti di carboidrati complessi.
 

Gli alimenti a basso indice glicemico

L’indice glicemico indica la velocità con cui un alimento aumenta la glicemia nel sangue. Gli alimenti a basso indice glicemico danno bassi aumenti di glicemia, alimenti ad alto indice glicemico danno ampi e rapidi aumenti di glicemia.

Il massimo indice glicemico è calcolato sulla velocità con cui il glucosio alza la glicemia, ed è pari a 100. L’indice glicemico di un altro cibo è calcolato facendo il rapporto tra questo valore e quello ottenuto dopo l’ingestione di 50 g di carboidrati contenuti nel cibo di interesse. Per esempio, gli spaghetti hanno un indice glicemico di 49, il che significa che aumentano la glicemia a una velocità che è circa la metà del glucosio.

  • Alimenti a basso indice glicemico (<55): la maggior parte delle verdure e dei legumi, arancia, mela, pasta e pane integrali;
  • Alimenti a medio indice glicemico (56-70): pasta integrale, cous cous, pane integrale, fagioli, ananas;
  • Alimenti ad alto indice glicemico (>71): piselli, patate bollite, pane e pasta non integrali, pizza, carote, gallette di riso, dolci, anguria.


Il carico glicemico

È ancora più importante considerare la quantità di zuccheri presenti nell’alimento. Semplificando al massimo, le carote hanno un alto indice glicemico, ma hanno un quantitativo basso di carboidrati al loro interno. Questo significa che, nonostante siano zuccheri ad alta assimilazione (alto indice glicemico), il loro effetto è piuttosto blando quando se ne mangia una quantità modica. Il discorso è diverso per i dolci che, oltre ad avere un alto indice glicemico hanno anche un alto carico glicemico (quindi contengono anche molti zuccheri), per questo ne basta una modica quantità per innalzare la glicemia.

Proteine, grassi e vegetali

Le proteine devono costituire circa il 15-20% del fabbisogno calorico giornaliero, avendo cura di assumerne in abbondanza da fonti vegetali (in particolare, dai legumi). Per quanto riguarda i grassi, vanno preferiti quelli di origine vegetale (evitando la margarina, composta da grassi saturi trans, dannosi per l’organismo) in un’ottica di prevenzione delle malattie cardiovascolari, utile per tutta la popolazione e a maggior ragione nel paziente diabetico.

Fondamentale la verdura, ricca di vitamine, sali minerali e fibre. Attenzione alla frutta, che contiene a sua volta questi micronutrienti benefici ma è anche ricca di zuccheri (soprattutto uva, fichi, datteri e cachi). Questi vegetali sono sempre da preferirsi freschi, di stagione e ben lavati; le modalità di cottura da prediligere sono 

Alimenti da preferire

In generale, è bene assumere una dieta varia ed equilibrata, entro le indicazioni di dosi indicate da un medico a seconda delle necessità individuali (in base a età, sesso, attività fisica svolta e altri parametri). È importante fare attenzione a rispettare le porzioni consigliate perché anche i cibi sani, in quantità troppo abbondanti, possono far aumentare di peso. Viceversa, la dimenticanza di una porzione può provocare la comparsa di ipoglicemia (eccessivo abbassamento dello zucchero nel sangue).

Altri alimenti indicati sono:

  • Acqua minerale (in genere 1,5-2 litri al giorno). Vanno bene anche caffè, tè, latte scremato o parzialmente scremato;
  • Primi piatti semplici, quali pasta (da grano, quinoa, avena ecc.) o riso integrali, con sughi poco conditi, in quantità moderate e cercando di evitare di avere nello stesso pasto due amidacei (pane e pasta, o pane e riso, o pizza e pasta);
  • Verdura, in particolare quella a foglia verde, peperoni verdi, carciofi, rape, finocchi, pomodori, spinaci, carciofi, broccoli, fagiolini. Sono consigliate almeno 4 porzioni al giorno (circa 400 grammi), alternando i colori (verde, giallo, arancione, rosso, viola);
  • Legumi, soprattutto se poveri di amidi (soia, fave secche, fagioli secchi), minimo 3 volte a settimana;
  • Pesci magri quali nasello, sogliola, tonno fresco, trota, pesce azzurro, crostacei;
  • Carni bianche come pollo e tacchino senza pelle.Come condimenti: succo di limone, aceto, aglio, cipolla, sedano, basilico, origano e spezie in genere. Ai grassi saturi sono da preferirsi grassi insaturi a crudo, come l’olio extravergine d’oliva e l’olio di lino e quelli contenuti nella frutta secca, sempre da consumarsi con moderazione (ogni giorno 2 cucchiai al massimo di oli, 40-60 grammi al massimo di frutta secca);
  • Yogurt magro;
  • Frutta come ciliegie, fragole, arance, mele e pere, che hanno un basso contenuto di zuccheri, almeno una volta al giorno;
  • Da consumare con moderazione alimenti contenenti molti grassi insaturi, seppur benefici, come salmone e avocado;
  • Una o 2 volte a settimana va bene assumere anche grassi saturi, ad esempio mangiando formaggi quali mozzarella, caciotta, ricotta di mucca, groviera e stracchino in dosi moderate.

Alimenti da assumere occasionalmente

In genere i cibi più grassi, dolci ed elaborati possono essere assunti saltuariamente. È sempre bene consultarsi con un medico per accertarsi che il caso specifico lo consenta.

  • Primi piatti elaborati preparati con condimenti grassi (lasagne, tortellini, cannelloni, risotti, ecc.) sono da assumere saltuariamente;
  • Pizze, sostituti del pane con grassi aggiunti e sale (cracker, grissini, panini all'olio, focacce);
  • Patate, poiché hanno un alto indice glicemico;
  • Cibi proteici ricchi di grassi come mascarpone, pecorino stagionato, carni grasse, insaccati (coppa, mortadella, pancetta di maiale, capocollo, prosciutto grasso, salami suini, salsiccia);
  • Castagne, fichi, cachi, uva, datteri, banane, molto ricchi di carboidrati;
  • Frutta candita o sciroppata, mostarda di frutta, miele, marmellata, gelatina di frutta, melassa;
  • Zucchero da cucina, caramelle, cioccolato, creme e budini, gelati, torte;
  • Bevande ricche di zuccheri, inclusi i succhi di frutta;
  • Salse e condimenti grassi come burro e panna;
  • Cibi molto salati, problematici per il sistema cardiocircolatorio.

 

Dolcificanti

Nella dieta per il diabete è essenziale limitare al massimo gli zuccheri semplici, come saccarosio e fruttosio in cucchiaio e miele. I dolcificanti possono rappresentare dei sostituti: uno dei più indicati è la stevia. Tuttavia, non è raccomandato utilizzarli, poiché abituano il palato al gusto dolce, rendendo più difficile seguire una dieta bilanciata, predisponendo al sovrappeso e altri disturbi. 

 

Alcolici

Gli alcolici sono sempre sconsigliati, poiché danneggiano le cellule del fegato e aumentano significativamente il rischio di sviluppare cancro, in particolare a livello del tratto gastroesofageo. Se si desidera bene, è meglio bere una sola dose alcolica al giorno per le donne o le persone sopra i 65 anni d’età e 2 per gli uomini adulti. Un’unità alcolica corrisponde a 12 grammi di etanolo, ovvero a circa 125 ml di vino, 330 ml di birra, 40 ml di superalcolico. Sotto i 18 anni non si dovrebbe mai bere.

Se si utilizzano insulina o farmaci per il diabete che aumentano la quantità di insulina prodotta dall’organismo, l'alcol può abbassare eccessivamente il livello di glucosio nel sangue, soprattutto se si è a digiuno da un po’, quindi è meglio mangiare qualcosa quando si bevono alcolici.

Quando e quanto mangiare

Mangiare la giusta quantità di cibo e nei momenti giusti è importante per gestire il livello di glucosio nel sangue e il peso. A seconda della persona, potrebbe essere necessario mangiare la stessa quantità di carboidrati alla stessa ora ogni giorno oppure si potrà mangiare in modo più flessibile. L’importante è non saltare mai i pasti, poiché il livello di glucosio nel sangue potrebbe abbassarsi troppo. Per esempio, a colazione è possibile bere una tazza di latte parzialmente scremato o scremato o uno yogurt magro. Attenzione anche a mangiare adeguatamente quando si svolge attività fisica. 

Può essere d’aiuto stampare la dieta per diabetici o uno schema per il diabete gestazionale da stampare in base alle indicazioni fornite dal proprio medico.
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Qual è la dieta ideale per un diabetico?

La raccomandazione è assumere una dieta varia ed equilibrata con dosi controllate di zuccheri e che rispetti le indicazioni del proprio medico. In linea generale, è bene assumere molte verdure dei 5 colori, frutta in dosi moderate, cereali integrali, proteine magre (soprattutto da legumi e pesce), grassi insaturi in quantità moderate (olio evo, frutta secca), da bere acqua.

Quali sono i cibi da evitare per il diabete?

Sono da limitare i cibi con molti zuccheri, che aumentano la glicemia favorendo le problematiche del diabete, e alimenti contenenti grassi saturi, cibi molto salati e prodotti elaborati, che favoriscono disturbi cardiovascolari e sovrappeso.

Chi ha il diabete di tipo 1 deve seguire una dieta diversa da chi ha il tipo 2 o gestazionale?

Le basi della cura di qualunque forma di diabete sono l’educazione terapeutica per gestire la malattia, la dieta, l’attività fisica e i farmaci. La dieta per il diabete è essenziale per vari motivi. Il livello glicemico infatti dipende anche, ma non solo, dai carboidrati (zuccheri) assunti. L’assunzione di grassi va controllata per correggere la dislipidemia (es. colesterolo alto) spesso frequente nel diabete tipo 2. L’eccesso di peso corporeo, che contribuisce allo sviluppo del diabete tipo 2, va corretto con un introito di calorie inferiore alle calorie consumate.

Perché ridurre il peso è importante in chi ha il diabete?

Una dieta corretta, equilibrata e completa che sia attenta al consumo di zuccheri, associata alla pratica regolare di attività fisica è il cardine del trattamento del diabete perché aiuta a controllare glicemia, pressione del sangue e colesterolo e quindi previene le complicanze di questa malattia. Il controllo del peso è ideale in una persona obesa o sovrappeso (tipico nel diabete tipo 2), poiché il calo del peso permette di ridurre la necessità di insulina e di farmaci, ristabilendo anche altri eventuali valori del sangue fuori norma. Naturalmente, un medico dovrà valutare caso per caso.

Perché una persona con diabete deve stare attenta all'assunzione dei grassi?

I grassi sono da assumere con cautela per ogni persona. Il consumo di grassi saturi (quelli provenienti dal formaggio, dal latte intero e dalle carni grasse) va limitato a favore del consumo di grassi mono e polinsaturi (olio extravergine d’oliva, oli di semi, acidi grassi omega-3 da pesci azzurri) che migliorano il profilo lipidico (colesterolo) e riducono il rischio cardiovascolare che, in chi ha il diabete, è più che doppio rispetto alla popolazione generale.

Cosa mangiare per far abbassare subito la glicemia?

Bere acqua aiuta ad abbassare la glicemia, oltre a migliorare la funzionalità renale. Sono di aiuto anche le verdure, come spinaci, cavolo riccio, broccoli, pomodori e asparagi. Anche l’attività fisica aiuta a controllare la glicemia. Invece, sono da limitare alimenti che alzano la glicemia come cereali raffinati, alimenti dolci, grassi, fritti, salse, alcolici, formaggi.

Qual è la migliore colazione per i diabetici?

A colazione, che non deve mai essere saltata perché può dare problemi nella glicemia, sono consigliati per esempio: yogurt magro o di soia con frutti di bosco e mandorle, latte parzialmente scremato con avena e macedonia di frutta, tè accanto a un uovo e pane integrale più un frutto, frullato con crusca, latte di soia e frutta.

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