Alimentazione sana per il fegato: cosa mangiare e cosa fa male

Alimentazione sana per il fegato: cosa mangiare e cosa fa male

Indice

Domande e risposte

Il fegato e l’alimentazione

Un’alimentazione sana per il fegato è importante perché questo organo svolge molte funzioni fondamentali per l’organismo. Molte malattie del fegato possono infatti essere prevenute con una dieta corretta, come la steatoepatite non alcolica (o malattia del fegato grasso non alcolico), che colpisce 1 persona su 4. D’altronde, entro certi limiti il fegato è capace di autorigenerarsi, per cui abitudini sane possono aiutarlo a salvaguardarsi.

Il fegato è il secondo organo più grande del corpo umano dopo la pelle: pesa un chilo e mezzo. Di colore bruno, ha la forma di un cono e si trova nella parte superiore destra della cavità addominale. È un organo che ha tantissime funzioni fondamentali per l’organismo, come:

  • Elabora ed espelle sostanze tossiche e alcuni batteri, “depurando” l’organismo;
  • Produce la bile, che espelle prodotti di scarto e metabolizza i grassi nell’intestino tenue;
  • Metabolizza alcune sostanze, come la bilirubina (sostanza prodotta dalla distruzione dei globuli rossi vecchi), farmaci e altre sostanze, rendendole assorbibili dal resto dell’organismo;
  • Produce colesterolo, sostanze nutritive e alcune proteine, ad esempio quelle che trasportano il colesterolo nel sangue;
  • Favorisce la coagulazione del sangue;
  • Converte il glucosio assunto in eccesso in una sostanza di scorta, il glicogeno.

Prevenire disturbi con un’alimentazione sana per il fegato

Per salvaguardare il fegato è sufficiente seguire una dieta sana ed equilibrata, assumendo a ogni pasto cibi da ogni gruppo di alimenti (cereali, proteine, verdure, frutta e un po’ di grassi sani):

  • Assumere almeno 5 porzioni al giorno di verdura e frutta. Vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre sono benefici per tutto l’organismo e per il fegato hanno un effetto antinfiammatorio;
  • Limitare cibi processati, grassi, molto salati, che possono infiammare e portare disturbi al fegato. Per esempio, il fast food favorisce l’accumulo di grassi in questo organo;
  • Preferire proteine magre (legumi, pesce, carne bianca) alle carni rosse (da assumere al massimo una volta a settimana, affettati inclusi);
  • Ridurre gli zuccheri (zucchero da tavola, sciroppi, miele, bevande zuccherate, dolci);
  • Sì ai grassi insaturi, che in quantità moderate aiutano a sentirsi sazi, forniscono sostanze che servono per la produzione di macromolecole utili all’organismo (come alcuni ormoni sessuali) oltre a contenere vitamine (come la vitamina E). In particolare, sono consigliati al massimo 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva oppure olio di lino al giorno e 2 porzioni la settimana di pesci grassi, contenenti omega-3 e omega-6. Bene anche la frutta secca (massimo 40-60 grammi al giorno);
  • Bere molta acqua, che aiuta il fegato a funzionare bene;
  • Attenzione ai molluschi crudi: chi soffre di epatopatia cronica (una particolare forma di epatite cronica) è a rischio di vita se contrae un’infezione da Vibrio vulnificus, un batterio che si può trovare soprattutto nelle ostriche crude;
  • Fondamentale evitare l’alcol, che danneggia il fegato ed è ricco di zuccheri senza apportare sostanze nutritive di valore.


Alimenti che fanno bene al fegato

Alimenti che sembrano essere particolarmente benefici per il fegato sono:

  • Verdure a foglia verde. Oltre a contenere sali minerali e sostanze antiossidanti, questi vegetali contengono in particolare la vitamina K, che aiuta il fegato a favorire la coagulazione del sangue;
  • Caffè. Sembra che assumere caffè (anche 3 tazzine al giorno, purché senza zucchero) possa ridurre l’infiammazione del fegato;
  • Tè verde. Secondo uno studio del 2016, potrebbe prevenire il cancro al fegato;
  • Olio d’oliva. Contiene vitamina E e antiossidanti, che aumentano i livelli di colesterolo “buono” nel sangue, con un effetto protettivo per il fegato;
  • Frutta secca. Noci, mandorle, noccioline, pistacchi e simili contengono oli con effetti simili all’olio d’oliva e contengono proteine, essenziali per il fegato perché il fegato le utilizza per produrre sostanze utili all’organismo;
  • Fiocchi d’avena integrali. Con il loro contenuto in fibre, favoriscono la digestione, aiutano a sentirsi sazi e prevengono il rischio di alcuni disturbi. In particolare, avena e farina d'avena hanno un alto contenuto di fibre solubili, i beta-glucani, che sembra aiutino a prevenire l'obesità e le infiammazioni;
  • Il cardo mariano sembra ridurre l'infiammazione del fegato e l'estratto di curcuma risulta proteggere contro le lesioni epatiche, ma non ci sono stati dati clinici adeguati negli esseri umani per raccomandare l'uso di questi composti naturali per la prevenzione.

Immagine che rappresenta due mani con una illustrazione del fegato

Alimentazione per il fegato grasso e la steatoepatite non alcolica

La steatosi epatica non alcolica (Nonalcoholic Fatty Liver Disease, NAFLD) comprende due diverse condizioni: una benigna che consiste nella presenza eccessiva di grassi nel fegato, detta fegato grasso, e la steatoepatite non alcolica, in cui l’accumulo di grassi ha portato a un danno infiammatorio alle cellule del fegato. Oltre ad alcuni farmaci (come gli steroidi), epatite virale e alcol, la dieta è un fattore che può portare queste malattie. Anche chi è normopeso può avere una steatosi epatica non alcolica.

Quindi, per prevenire e persino invertire, in alcuni casi, il fegato grasso e la steatoepatite non alcolica (che possono anche progredire in cirrosi epatica, insufficienza epatica e favorire tumore al fegato) è importante mangiare in modo sano e vario. In particolare, è importante ridurre gli zuccheri semplici e assumere fibre, mangiando molta verdura e frutta e cereali integrali. Sembrano essere d’aiuto la dieta mediterranea (ricca di pesce, cereali da preferirsi integrali e olio d’oliva) e l’attività fisica, che aiuta a mantenere un peso sano, la pressione sanguigna e il colesterolo bassi.

Alimentazione per steatosi alcolica

La steatosi alcolica è il fegato grasso provocato da un’eccessiva assunzione di alcolici, che hanno un forte effetto infiammatorio e provocano danni a livello del fegato.

Per la steatosi epatica, è consigliata una dieta sana per il fegato (molti cereali integrali, verdura, legumi, pesce azzurro, yogurt magro e pochi grassi, fritti, zuccheri e sali), ma in particolare alimenti contenenti vitamina E (olive, arachidi, mais, legumi, noci e verdure a foglia verde), carciofi, cicoria e pomodori.

Alimentazione per il fegato ingrossato o infiammato

Per contrastare un fegato ingrossato, gonfio o infiammato è consigliato seguire un’alimentazione sana:

  • Mangiare molta verdura fresca e frutta di stagione;
  • Prediligere cereali integrali a quelli semplici;
  • Assumere proteine da fonti magre (legumi, pesce azzurro, carne bianca, uova);
  • Limitare molto cibi fritti, processati, grassi e ricchi di zuccheri e soprattutto evitare gli alcolici;
  • Bere soprattutto acqua e tè verde, limitando i succhi di frutta.

Alimentazione per il fegato intossicato

Disintossicare il fegato non è necessario: l’organo è perfettamente in grado di farlo in autonomia. I rimedi disintossicanti per il fegato spesso non sono sufficientemente testati, per cui non hanno provato la loro reale efficacia. Anzi, attenzione, perché alcuni integratori alimentari possono causare danni al fegato e dovrebbero quindi essere utilizzati con cautela. L’unico modo per prendersi davvero cura del fegato è prevenire: evitare l’alcol, mantenere un peso sano e ridurre al minimo l’assunzione di cibi grassi, fritti, processati e ricchi di zuccheri.

Alimentazione per l’epatite cronica

L’epatite cronica, infiammazione persistente del fegato, è provocata principalmente dall’epatite C e l’epatite B, infezioni virali, steatosi epatica ed epatopatia alcolica (dovuta al consumo eccessivo di alcolici).

Circa 7 casi di epatite cronica su 10 sono dovuti all’epatite C, che se non trattata predispone anche a cirrosi e, successivamente, tumori al fegato. In genere è possibile arrestarla con degli antivirali. Intanto, le raccomandazioni per preservare un fegato con epatite C prevedono principalmente di avere una dieta leggera, preferire cibi con poco sale e limitare l’uso di pentole e padelle in ferro e limitare i cibi che contengono molto ferro (principalmente fegato, manzo, affettati, pesci, molluschi e crostacei), poiché molti pazienti con epatite C presentano un accumulo di ferro a livello del fegato.

In generale, chi ha un’epatite cronica dovrebbe assicurarsi di avere un’attività intestinale regolare, che aiuta a espellere le tossine. Inoltre, è fortemente raccomandato evitare di mangiare molluschi crudi, poiché possono contenere un batterio, il Vibrio vulnificus, che può anche essere mortale per le persone con malattie epatiche croniche.

Dieta per la cirrosi epatica

La cirrosi epatica è una malattia in cui il fegato si cicatrizza progressivamente con tessuto fibrotico che va a sostituirsi alle cellule sane. Queste nuove strutture possono portare all'ostruzione dei flussi sanguigni, impedendo l'afflusso di sangue anche alle zone sane del fegato, peggiorando ulteriormente la situazione. A provocare la cirrosi epatica possono essere l'epatite C, l'epatite B, un eccessivo consumo di alcol, insufficienza venosa del sangue e alcune malattie del fegato. 

La malattia può essere prevenuta o al massimo bloccata inizialmente, ad esempio rimuovendone la causa, ma una volta conclamata è possibile solo prendersene cura affinché proceda il più lentamente possibile. Un'alimentazione per la cirrosi deve escludere gli alcolici, prediligere cereali integrali e molte verdure, ridurre l'apporto di carni rosse, sale, cibi grassi, fritti, processati e dolci. Si consiglia di assumere 3 pasti principali e 2 spuntini e di consultarsi con un medico rispetto a quante proteine assumere e alla necessità di integrare vitamine.

Dieta per l’emocromatosi

L’emocromatosi consiste in un accumulo eccessivo di ferro in vari organi; il più colpito è il fegato. Con il tempo, questo metallo con effetto ossidante compromette alcuni meccanismi biochimici, limitando la funzionalità degli organi. L’alimentazione può aiutare a limitare l’assunzione di ferro:

  • Da ridurre gli alimenti ricchi di ferro emico (più liberamente assorbibile dall’organismo), quali fegato, frattaglie, carni rosse, frutta secca, lenticchie e cozze;
  • Evitare di assumere cibi con molta vitamina C (come kiwi, pomodori e agrumi) nello stesso pasto con alimenti ricchi di ferro non emico, poiché la vitamina C ne facilita l’assorbimento. Tra questi ci sono legumi, sesamo, cavoletti di Bruxelles, cereali, funghi secchi e cacao;
  • Non usare padelle e pentole di ferro;
  • Non assumere molluschi crudi.

Cosa mangiare per la malattia di Wilson

La malattia di Wilson è una malattia genetica in cui l’organismo accumula una quantità eccessiva di rame, soprattutto a livello di fegato e cervello. Una dieta per questo disturbo deve prevedere la riduzione dell’apporto di rame, evitando di usare padelle e pentole in questo materiale e riducendo l’assunzione di alimenti ricchi di rame, come cioccolato, noci, funghi e frutti di mare. 

Dieta per le malattie del dotto biliare

La bile è un liquido prodotto nel fegato che aiuta a scomporre i grassi presenti nell'intestino tenue. I disturbi del dotto biliare impediscono alla bile di fluire nell'intestino tenue, per cui in generale è raccomandato ridurre l’assunzione di grassi e preferire quelli che richiedono meno bile per essere metabolizzati (come olio di colza, di oliva, di mais, di girasole e di semi di lino).



Riferimenti bibliografici

Domande e risposte

Cosa bisogna mangiare per guarire il fegato?

In alcuni casi, il fegato è in grado di ripararsi e guarirsi da solo, ad esempio da alcune ferite e infezioni, ma è sempre meglio prevenire problemi perché bevande e alimentazione non possono porre rimedio a molte condizioni. È raccomandato assumere una dieta ricca di verdure, cereali integrali, frutta, legumi, pesce e carni bianche, assumendo solo saltuariamente carni rosse, cibi pesanti, zuccheri semplici e grassi. Da evitare l’alcol, che provoca danni al fegato; è importante, invece, bere molta acqua.

Quali sono i cibi da evitare per il fegato?

L’alcol è molto dannoso per il fegato in qualsiasi quantità, per cui è raccomandato assumerne il meno possibile, preferibilmente per nulla. Altri alimenti che possono infiammare o dare fastidi al fegato sono i cibi grassi, salati, fritti e molto processati. Da limitare anche grassi saturi e zuccheri.

Cosa bere per disintossicare il fegato?

Il fegato ha la capacità di disintossicarsi da solo e i rimedi disintossicanti per il fegato spesso non sono testati in questo senso. Anzi, alcuni di essi potrebbero essere dannosi. L’acqua favorisce la funzionalità del fegato, mentre tè verde e caffè sembrano avere alcuni effetti benefici su questo organo.

Cosa mangiare a pranzo per depurare il fegato?

Una delle funzioni principali del fegato è proprio quella di depurare l’organismo, per cui non ha bisogno di aiuto in questo senso. Peraltro, non esistono bevande, integratori o altri rimedi che abbiano dimostrato di rimediare a danni al fegato. Per prendersene cura, l’importante è prevenire i problemi, con una dieta senza alcolici e che riduca i cibi grassi, fritti, dolci o processati. Bene bere molta acqua, che favorisce il corretto funzionamento del fegato.

Cosa affatica il fegato?

I cibi processati, grassi, molto salati, ricchi di zuccheri e le carni rosse risultano pesanti per il fegato e possono favorire infiammazioni e altri disturbi. Importante anche evitare l’alcol, che danneggia il fegato.

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