Acido folico (vitamina B9): valori normali e quando preoccuparsi

Acido folico (vitamina B9): valori normali e quando preoccuparsi

Indice

Domande e Risposte

Vitamina B9 – Acido folico: che cos’è?

Che vitamina è l'acido folico?

La vitamina B9, o folato, è una vitamina idrosolubile, un micronutriente essenziale, importante co-fattore nelle reazioni biologiche. La vitamina B9 è fondamentale nella reazione di sintesi delle basi azotate, che costituiscono i nucleotidi, i componenti degli acidi nucleici DNA e RNA. Inoltre, è importante ai fini della corretta maturazione dei globuli rossi, che in sua assenza vengono prodotti in dimensioni aumentate risultando perciò inefficienti ed incapaci di trasportare correttamente ossigeno ai tessuti.

Dato il ruolo centrale della vitamina B9 nella sintesi di nuove molecole di DNA e RNA risulta evidente come la sua presenza sia necessaria per lo sviluppo della vita, durante le fasi di replicazione cellulare e sintesi di nuovi tessuti, come ad esempio in gravidanza. Una delle prime evidenze dell’importanza dei folati durante la gravidanza si è avuta con le osservazioni di Lucy Willis nel 1931, che notò come essi potessero migliorare lo stato di anemia delle donne in gravidanza.

Negli anni '40 Mitchell fu il primo a utilizzare il termine acido folico, dal latino "folium" (foglia), per indicare sostanze estratte da foglie di spinaci che erano biologicamente attive contro alcune forme di anemia. La struttura chimica e la sintesi dell'acido folico furono identificate nel 1943. Per lungo tempo l'acido folico è stato utilizzato per il trattamento delle anemie macrocitiche e/o megaloblastiche. Negli anni '60 è stato chiarito il ruolo dei folati nella sintesi dei nucleotidi e nel metabolismo dell'omocisteina. Dall'inizio degli anni '80 si è resa evidente l'associazione tra carenza di folati e difetti del tubo neurale.


Lo passa la mutua?

In presenza di determinate indicazioni, l’acido folico è mutuabile e viene offerto gratuitamente dal sistema sanitario.


Quando e come assumerlo?

Se indicato, le informazioni circa il dosaggio, la forma farmaceutica (compresse, capsule, bustine) e le modalità di assunzione (prima o dopo i pasti, a stomaco vuoto o pieno…) possono essere chieste al medico o al farmacista.

Acido folico: a cosa serve nell'uomo e nella donna

La funzione biochimica della vitamina B9 è quella di catalizzare le reazioni che coinvolgono il trasferimento di unità monocarboniose, ossia di quelle entità molecolari costituite da un solo atomo di carbonio (gruppo metile o gruppo formile). In queste reazioni, le unità monocarboniose vengono trasportate da una molecola donatrice ad una accettrice, con un cambiamento della struttura finale delle molecole che fa assumere loro nuove funzionalità. Alcuni esempi di queste reazioni includono quelle coinvolte sia nella sintesi delle purine (componenti dei nucleotidi degli acidi nucleici) che nella formazione dell’aminoacido metonina (componente di proteine) a partire dalla molecola di omocisteina. 

Altre reazioni di metilazione importanti a livello biologico sono quelle che avvengono sulla molecola di DNA: la metilazione è uno dei meccanismi di regolazione epigenetica, cioè di controllo di espressione genica che non dipende esclusivamente dalla sequenza del DNA. Infatti, indipendentemente dalla sequenza, la presenza o meno di metilazione in posizioni particolari della molecola di DNA controlla l’espressione di determinati geni. Porzioni di DNA metilato sono solitamente poco trascritte, cioè sono biologicamente “silenti” e il loro prodotti genici non vengono sintetizzati. 

La supplementazione di folati consente un'adeguata sintesi dei nucleotidi e tale compensazione previene l'evidenziarsi dei sintomi, soprattutto neurologici, dovuti alla carenza della vitamina B9. La supplementazione è quindi fondamentale per un corretto sviluppo neurologico durante e fasi precoci della gravidanza.

Le funzioni biologiche della vitamina B9 sono spesso supportate dalla presenza di un’altra vitamina del gruppo B, la vitamina B12. Le due vitamine, pur di natura chimicamente diversa, sono conosciute entrambe con il termine di folati e sono importanti nei processi metabolici di sintesi di molecole biologiche fondamentali per il funzionamento dei globuli rossi e del sistema nervoso

Acido folico basso: valori normali e quando preoccuparsene

La carenza di una o entrambe le vitamine B9 e B12 causa sintomi come: Il deficit di folati può interessare tutte le fasce d'età. La concentrazione plasmatica di folato è solitamente compresa tra 3-17 ng/mL e quando il livello di folato nel sangue scende al di sotto del valore di 3 ng/mL è probabile che ci si trovi in carenza di vitamina B9. Una supplementazione di 400-1000 microgrammi al giorno di folato per via orale è solitamente utilizzata per contrastare la carenza di questa vitamina.

La mancanza di folati è principalmente causata da apporti inadeguati dalla dieta. Ulteriori possibili cause di stati carenziali sono:
  • Le sindromi da malassorbimento (sprue tropicale o celiachia);
  • L'assunzione cronica di alcol;
  • I trattamenti farmacologici (FANS a dosi elevate anticonvulsivanti, contraccettivi orali, metotrexate, colestiramina);
  • Inibitori metabolici o la presenza di polimorfismi genetici nelle molecole implicate nelle reazioni metaboliche che interessano i folati. 
La carenza di folati può verificarsi nei fumatori e in tutte le condizioni di aumentato fabbisogno di sintesi metabolica, come gravidanza e allattamento, in pazienti con anemia emolitica cronica, in pazienti dializzati e in quelli con malattie neoplastiche. Una diminuzione della concentrazione di folati è anche favorita dalla presenza di un deficit di zinco poiché questo minerale svolge un ruolo centrale nella regolazione della folato idrolasi, enzima necessario per la corretta azione della vitamina B9.

In caso di carenza di vitamina B9, si sviluppano una serie di sintomi che possono essere evidenti a vari livelli:
  • Nel sangue, la diminuzione di folato causa un aumento di omocisteina;
  • A livello del midollo osseo si osservano dei cambiamenti nelle cellule che lo compongono, che si ingrossano (megaloblasti) in modo anormale dando origine a delle frammentazioni non regolari, con conseguente formazione di globuli rossi di dimensioni anormali, non funzionali e quindi anemia.
Una delle manifestazioni cliniche primarie della carenza di folati è proprio la presenza di forti situazioni anemiche, di diverso tipo rispetto all’anemia dovuta a carenza di ferro. In quest’ultima, infatti, le dimensioni dei globuli rossi non sono anormali, e quello che causa una mancata funzionalità è la carenza dell’atomo di ferro dell’emoglobina indispensabile per il legame e il trasporto dell’ossigeno. 

Le manifestazioni della carenza di folati sono particolarmente evidenti nei tessuti caratterizzati da un elevato ritmo di moltiplicazione cellulare, come le cellule della serie ematica e dell'epitelio intestinale. 

Il ruolo fondamentale dei folati nello sviluppo è evidenziato dalla sua importanza durante le primissime fasi della gravidanza. Una carenza di acido folico in questa circostanza aumenta notevolmente il rischio di malformazione del feto, dovuta a mancata chiusura del tubo neurale (con conseguenze come la spina bifida o l'anencefalia). Per questo motivo, in gravidanza è raccomandato un supplemento di folato assunto con la dieta. Il fabbisogno normale è di 400 microgrammi al giorno e in gravidanza le dosi consigliate sono di 600 microgrammi al giorno.

I folati sembrano anche avere un ruolo, non ancora ben chiarito, nella prevenzione di altre malformazioni congenite, quali labio e/o palatoschisi e alcuni difetti cardiaci. Per le particolari esigenze del feto che comportano un aumento del fabbisogno energetico, uno stato non ottimale di folati può dare luogo a ritardo di crescita intrauterina, placenta previa e parto pretermine. Lo stato carenziale durante la gravidanza è stato anche associato a un aumento della pressione arteriosa.

La carenza di folati sembra implicata anche nel rischio aumentato di malattie croniche e degenerative, quali malattie cardiovascolari o disfunzioni di tipo cognitivo con alcune forme di demenza, nonché all'osteoporosi
Nelle malattie neoplastiche, bassi livelli di folati determinano un'errata incorporazione delle basi azotate nel DNA e si associano a una riduzione della metilazione della stessa molecola di DNA; in entrambi i casi si riscontra un maggiore rischio di rotture della molecola sede dell’informazione genetica e di mutazioni che potrebbero favorire la trasformazione neoplastica delle cellule. 

Acido folico alto: tossicità e controindicazioni della vitamina B9

Non sono stati evidenziati effetti collaterali o particolari sintomi in seguito all'assunzione di elevate quantità di folati alimentari. L'assunzione di acido folico a dosi elevate (>5000 microgrammi al giorno), in presenza di uno stato carenziale di vitamina B9 e di anemia perniciosa, è invece causa di comparsa delle sindromi neurologiche correlate.

Per quanto riguarda le controindicazioni e le correlazioni con lo sviluppo di tumori, si è ipotizzato che un eccesso di folato (acido folico alto nel sangue) possa favorire la trasformazione tumorale. Esistono studi che riportano un’associazione tra i livelli elevati di vitamina B12 e sviluppo di tumori al polmone, al seno, al colon-retto e anche di tipo ematologico.

Tuttavia, una meta-analisi svolta su un campione di 50.000 individui ha evidenziato che il rischio di cancro non è risultato influenzato dalla supplementazione di acido folico nei 5 anni successivi al trattamento.

Come assumerlo: dove si trova, le fonti alimentari

I folati sono naturalmente contenuti sia negli alimenti di origine vegetale sia negli alimenti di origine animale
L’acido folico (acido pteroil-monoglutammico) è invece una forma di sintesi, utilizzata nei supplementi e negli alimenti fortificati. 

La vitamina B9 si trova comunemente nei vegetali a foglia scura e negli asparagi, nei broccoli, nei carciofi e negli spinaci. Elevati livelli di folato si osservano nel lievito di birra e nei cereali per la prima colazione. Discreti livelli di folati si trovano nel pane integrale, nella pasta integrale e nella pizza. Anche i legumi freschi presentano buoni contenuti di folati soprattutto nei piselli freschi e nelle fave fresche. Tra la frutta gli alimenti a più alto contenuto sono le arance, i kiwi e le fragole. 

È da tenere presente che la cottura prolungata distrugge il folato: quindi, la preparazione dei cibi, e non solo la categoria a cui appartengono, influisce sull’assunzione di questo micronutriente. A causa della loro idrofilicità, la vitamina B9 e tutti i suoi derivati necessitano di specifici trasportatori sulla membrana delle cellule intestinali per essere assorbiti.

Le fonti principali della vitamina B12 sono invece carnelatteuova e pesce, mentre piante e funghi contribuiscono in minima parte al fabbisogno di questa vitamina nell’uomo.

L'acido folico è utilizzato nella fortificazione degli alimenti e come supplemento vitaminico. In Italia, gli alimenti fortificati con acido folico presenti sul mercato sono principalmente i cereali per la prima colazione, alcuni prodotti da forno (fette biscottate e cracker) e alcuni succhi di frutta, oltre ai biscotti per l'infanzia.
 

Livelli di assunzione e come prenderlo

Considerando tutte le fonti (alimenti, alimenti fortificati e supplementi), il livello medio di assunzione di folati totali è pari a 350 microgrammi al giorno.


Lattanti (6-12 mesi)

Per tale fascia di età è indicato un valore di vitamina B9 di 110 microgrammi al giorno.


Bambini e adolescenti (1-17 anni)

Data la scarsità di informazioni disponibili per bambini e adolescenti, il valore di vitamina B equivale a quello degli adulti, con una correzione per peso corporeo.


Adulti (18-59 anni)

L’acido folico aiuta a rimanere incinta, ha effetti sulla fertilità? Il fabbisogno di B9 è eguale nei due sessi 400 microgrammi al giorno senza alcuna variazione nelle donne in età fertile che quindi non richiedono supplementazioni per la prevenzione dei difetti del tubo neurale. In alcuni casi specifici e in presenza di patologie è tuttavia consigliato alle donne in età fertile un supplemento di acido folico anche in previsione di una gravidanza, quando il concepimento non si sia ancora realizzato.


Anziani (sopra i 60 anni)

Anche se va tenuto presente che tale sottogruppo di popolazione può essere a rischio di carenza vitaminica, in assenza di evidenze conclusive su variazioni dei fabbisogni si mantiene lo stesso valore indicato per gli adulti. Più che aumentare l’assunzione, in questa fascia di età bisogna assicurare che l’introduzione della vitamina sia costante, senza diminuzione.


Gravidanza

I valori sono aumentati di 200 microgrammi al giorno rispetto a quanto indicato per la donna adulta, tenendo conto dell'aumento della necessità (soprattutto del feto) ma anche del maggiore utilizzo della vitamina da parte della madre.
 

Acido folico in menopausa: a cosa serve

In menopausa, a causa di un cambiamento dei livelli ormonali, diversi equilibri metabolici dell’organismo vanno incontro a variazioni. Una delle conseguenze è l’aumento dei livelli plasmatici di omocisteina. La concentrazione di omocisteina è correlata ad un rischio maggiore di condizioni cardiovascolari come: Normalmente, la quantità di omocisteina viene mantenuta bassa grazie all’azione della vitamina B9, che permette di trasformarla in metionina attraverso la sua metilazione (trasferimento di una unità monocarboniosa). La carenza di folati risulta quindi essere particolarmente pericolosa in menopausa e un supplemento di questa vitamina è consigliato per ridurre la concentrazione di omocisteina e quindi di contrastare il rischio di eventi cardiovascolari.

Alcuni studi indicano gli effetti positivi della supplementazione con acido folico (già efficace anche in basse dosi) in menopausa sia per quanto riguarda l’effetto sui livelli di omocisteina che quello sulle vampate, riportate come diminuite in numero, frequenza e severità dopo la somministrazione di acido folico.

Interessante è anche il ruolo che i folati possono avere nella prevenzione di altre patologie croniche legate all’età, come le degenerazioni cognitive e i deficit di memoria, anch’esse correlate ad un aumentato livello di omocisteina. L’azione dei folati nella regolazione delle concentrazioni di questo componente sembra essere protettiva sotto diversi aspetti.

Ruolo dell’acido folico sulla qualità della pelle 

Data l’importanza rivestita nelle reazioni di sintesi di nuove cellule e molecole, i folati possono giocare un ruolo centrale nel favorire la produzione di molecole di collagene ed altre componenti che rendono la pelle più elastica e resistente. È noto che i processi di invecchiamento, l’esposizione agli agenti atmosferici e ai raggi solari causino un danneggiamento delle cellule dei tessuti esterni, e una diminuzione di elasticità e resistenza della pelle.
Un ricambio cellulare con tessuti nuovi garantisce elasticità e robustezza alla pelle. 
Alcuni studi suggeriscono la supplementazione con acido folico come rimedio per limitare i danni dovuti a infiammazioni croniche della pelle, come nel caso della psoriasi, soprattutto quando questa sia associata a livelli elevati di omocisteina, che a sua volta può causare un peggioramento di condizioni infiammatorie dell’organismo.


Acido folico, capelli e unghie: a cosa serve e quali benefici?

Allo stesso modo, si ipotizza che l’acido folico possa avere un ruolo nel mantenimento di una struttura resistente di capelli e unghie, anche se gli studi a supporto di questa affermazione non sono ancora sufficienti per stabilire con certezza una associazione.

Acido folico e dolori muscolari

L’acido folico è fondamentale per il corretto sviluppo di globuli rossi. In mancanza della completa funzionalità di questi ultimi, si può facilmente andare incontro ad anemia. Una delle conseguenze di una situazione anemica è una mancanza di forza e di energia, dovuta al mancato approvvigionamento di ossigeno a livello muscolare che serve a permettere la contrazione dei muscoli.
In carenza di acido folico si potrebbero manifestare disturbi da debolezza e dolore muscolare, di entità differente a seconda del grado di anemia.
Il ruolo diretto dell’acido folico nella funzionalità del tessuto muscolare non è ancora completamente noto. Recentemente, alcuni studi hanno identificato come questo cofattore possa essere coinvolto anche nello sviluppo delle cellule muscolari. Una carenza di folati è stata infatti messa in correlazione con l’inibizione della proliferazione, il blocco del ciclo cellulare alla base dello sviluppo dei mioblasti, ed una concomitante aumentata senescenza di queste cellule che non vanno incontro a maturazione. Questi dati farebbero supporre come una mancanza di folato causi un vero e proprio danneggiamento della struttura del muscolo, che non è in grado di svilupparsi correttamente.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Domande e risposte

A cosa serve l’acido folico?

L’acido folico, o nella sua forma naturale, vitamina B9 o folato, è un cofattore importante nelle reazioni di biosintesi delle basi azotate (purine e pirimidine), componenti essenziali della molecola di DNA, la portatrice dell’informazione genetica. Le reazioni biochimiche che vedono l’intervento della vitamina B9 sono spesso tappe limitanti dei processi di biosintesi. Questo indica che, in assenza di questo cofattore, la reazione non possa avvenire. La conseguenza è la mancanza della sintesi dei componenti essenziali per la costituzione del DNA. In assenza di un nuovo filamento di DNA, non si possono creare nuove cellule e l’organismo non può così accrescersi. Questa situazione risulta estremamente grave nei momenti di elevata sintesi di nuove cellule, come succede durante lo sviluppo embrionale, quando si sintetizzano nuove cellule per la crescita del nuovo organismo. 
Anche la maturazione dei globuli rossi è un processo di attiva sintesi proteica. I globuli rossi vengono sintetizzati costantemente per garantire un ricambio a quelli che ciclicamente vengono distrutti (ogni globulo rosso vive in media 120 giorni). I folati intervengono nella sintesi e maturazione dei nuovi globuli rossi, e una carenza di questa vitamina implica uno sviluppo insufficiente o anomalo di queste componenti fondamentali per i processi energetici di tutte le cellule dell’organismo.

Cosa comporta la carenza di acido folico?

La carenza di acido folico è una condizione grave che influisce sul buon funzionamento e sullo sviluppo dell’organismo. In momenti come la gravidanza, la carenza di acido folico è molto pericolosa e può dare origine a delle conseguenze gravi per il nascituro, come l’insorgenza della spina bifida, un difetto del sistema nervoso, dovuto a incompleta chiusura di alcune vertebre a causa del mancato sviluppo del tubo neurale. 
La supplementazione di acido folico durante la gravidanza (in particolare nelle prime settimane) diminuisce il rischio dello sviluppo della patologia.
La carenza di acido folico è anche responsabile di anemie. L’identificazione della funzione dei folati è avvenuta proprio grazie alla determinazione del loro effetto che contrasta l’anemia.

Che differenza c’è tra folato e acido folico?

Quando ci riferiamo a folato intendiamo la forma naturale della vitamina presente negli alimenti, mentre l’acido folico è la stessa vitamina ma in forma ossidata. In questa forma viene sintetizzata e addizionata agli alimenti detti perciò “fortificati”, che fungono da integratori per l’assunzione di vitamina B9.

Che differenza c’è tra vitamina B9 e B12?

Si tratta di due molecole diverse anche se entrambe appartenenti allo stesso gruppo di vitamine idrosolubili. La vitamina B9 è un donatore di gruppi metili nelle reazioni biochimiche, importante per la sintesi dei nucleotidi e quindi del DNA.
La vitamina B12 è un cofattore per l’attività enzimatica, e presenta nella sua struttura un atomo di cobalto. La vitamina B12 si trova nella carne, nel pesce, nelle uova e nel latte, mentre è quasi assente nei vegetali. Per questo motivo, le diete vegetariane e vegane, se non ben bilanciate e supportate da integratori, possono causare carenza di vitamina B12.

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